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Autore: Tittili    08/06/2013    3 recensioni
ATTENZIONE SPOILER 5X24!!!--cosa succederà prima, dopo e durante le riprese dell'ultima puntata della quinta e fantastica serie di Castle??...leggete e lo saprete!!..i commenti sono moooooolto graditi! un bacio a tutti. Tittili
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo promesso un solo capitolo e invece per questioni che non vi sto a spiegare saranno due....intanto ditemi che ne pensate...ci tengo!.Un abbraccio. Tittili



CAPITOLO 5



Portò alle labbra il caffè bollente cercando di riprendere un minimo di controllo.
Cosa diamine mi è preso…penseranno che sono un pazzo idiota privo di professionalità… pensò sedendosi appoggiando la testa alla parete e chiudendo gli occhi.
“V-va un po’ m-meglio?” disse Stana con un filo di voce facendolo trasalire.
Quando si trovò davanti lo sguardo preoccupato della donna il suo cuore sembrò fermarsi.
“Si…g-grazie…” balbettò lui “..mi dispiace…” continuò poi abbassando lo sguardo.
“Di cosa?...capita a tutti …” rispose con dolcezza lei
“..di andare fuori di testa in quel modo…non credo sia una cosa così ordinaria…” replicò Nathan amareggiato.
Senza pensarci la donna si abbassò davanti a lui quasi inginocchiandosi e gli spostò con delicatezza una ciocca ribelle dalla fronte.
“Ma cosa dici…tu non sei ordin…” sussurò non riuscendo a finire la frase.
Quegli occhi blu profondi come il mare la guardavano sorpresi.
Si alzò di scatto allontanandosi di un paio di passi quasi a cercare un rifugio.
“S-Stana…” disse lui continuando a guardarla stupito.
“D-Devo andare…ho una scena con Tamala…” replicò lei andandosene in fretta con il cuore che le batteva come impazzito.
La seguì con lo sguardo fino a vederla sparire dentro uno dei teatri di posa.
Non ci credo…disse a sé stesso mentre sfiorava con le dita un punto preciso della fronte.
 

&&&

 
Le riprese si svolsero con la solita serietà e precisione, tanto che Andrew aveva recuperato la serenità e l’ironia tipica del suo carattere.
Nonostante tutti avessero avuto il copione solo poche ore prima i risultati furono eccellenti, dando ragione al produttore sulla sua idea che il prepararsi troppo poteva rendere tutto meno realistico.
Mancavano però ancora due scene molto importanti dove si sarebbe dovuto veramente improvvisare.
E naturalmente i due protagonisti non potevano che essere Rick e Kate.
Andrew si avvicinò a Nathan con una certa circospezione.
“Allora Nate…che ne dici…te la senti?...” chiese con delicatezza
“Certo Andrew…scusami ancora per prima…non so cosa mi è preso…deve essere stata la stanchezza o…o…” si scusò con fervore l’attore
“O lo stress…o qualcos’altro…” lo interruppe Andrew con un tono di voce paterno.
“Certo…lo stress…” ripetè il canadese con un sorriso tirato.
“Non ti preoccupare Nathan…andrà tutto benissimo…ne sono sicuro…” replicò lo sceneggiatore appoggiando una mano sulla spalla dell’uomo sorridendo.
“Andiamo…Stana è già pronta…non si devono far attendere le signore…” continuò poi Andrew stringendo con calore la mano appoggiata sul canadese.
Il set era pronto. Casa di Kate. Cucina.
Stana era già posizionata davanti al tavolo pronta ad iniziare ad affettare dei funghi.
Avrebbero litigato. Uno scontro profondo, che avrebbe segnato profondamente i due personaggi. Questo aveva capito Nathan leggendo solo le sue battute, ma non sapendo quelle di Stana in cuor suo sperava fosse meno peggio di quello che sembrava.
La donna intanto non si dava pace. Come poteva Kate dire quelle cose a Rick. Non si capacitava dei pensieri della donna che interpretava. Quel egoismo intenso, quell’estromissione dalla sua vita dell’uomo che amava, quel IO che non riusciva a fare diventare NOI.
“Prontiiiiii….AZIONE!” esclamò Andrew scuotendo entrambi dai loro pensieri.
Come da copione iniziarono a parlare del portatile recuperato da Rayan ed Esposito fino a quando la carta di imbarco  non finì sul pavimento…
Nathan lo raccolse e con sorpresa disse la sua battuta.
“Cos’è questo?” chiese con non curanza.
“Cos’è cosa?” rispose lei con il cuore in gola immaginando il seguito.
“Una carta di imbarco” proseguì lui.
“Ieri hai preso un volo per Washington?” chiese ancora.
“Sì, sono andata lì” rispose Stana con le mani che si torturavano una con l’altra.
“Perché?” disse Nathan continuando a rimanere calmo.
“Mi hanno invitata lì per un colloquio” replicò la canadese abbassando per un attimo lo sguardo sentendosi terribilmente in colpa per quello che stava per dire. Sperava con tutto il cuore che il personaggio di Castle rimanesse fedele a sé stesso; anche se ferito rimaneva sempre vicino alla sua Kate.
Il dialogo però proseguì come la donna temeva.
Il viso dell’uomo si irrigidì immediatamente, e con tono teso e deciso pronunciò delle parole che la colpirono come un secchio d’acqua gelata.
“Scusami…hai fatto un colloquio di lavoro in un’altra città e non me l’hai detto?”
Come previsto Stana rispose giustificandosi che non era deciso nulla e che non l’aveva informato perché sapeva che se la sarebbe presa.
La tensione era tangibile. Tutti gli addetti ai lavori erano immobili a seguire la scena che risultava assolutamente reale.
Finchè Stana non pronunciò una frase che avrebbe tanto voluto evitare.
“Castle, qui non si tratta di te. Si tratta di me. Della mia vita”
Nathan  si sentì come morire. In quel momento era Castle con tutto il suo essere. E quelle parole lo avevano ferito profondamente.
Aprì il suo cuore e disse tutto quello che gli passò per la mente senza seguire più né copione né tempi né posizioni e inquadrature.
Stana venne investita da parole dure che però erano intrise di dolore e amarezza.
Rispose con le battute che Andrew aveva scritto ma avrebbe tanto voluto abbracciare quell’uomo che aveva davanti e di cui percepiva nitidamente il dolore.
Quando Nathan lasciò, come previsto,  la cucina della casa di Kate un silenzio irreale scese sul set per alcuni secondi, seguito poi da un applauso spontaneo.
“STOOOOP…” gridò Marlow con la voce rotta dall’emozione.
La canadese appoggiò le mani sul tavolo esausta dalle emozioni appena provate.
“Incredibile…non ho parole…siete stati fantastici…ma dov’è Nathan?” esclamò lo sceneggiatore avvicinandosi con enfasi all’attrice ancora immobile.
“N-non lo so..” rispose con un filo di voce la donna alzando finalmente lo sguardo con gli occhi lucidi.
“Quando vi siete messi d’accordo!?” chiese allora Andrew con fare sornione.
“D’accordo? “ chiese stupita Stana.
“Si…avete cambiato le battute finali di Castle…molto più profonde…meno accondiscendenti delle mie…un ottimo lavoro…” spiegò con entusiasmo l’uomo “ ho detto io che era una bella idea quella dell’improvvisazione..” continuò allontanandosi verso Terry che non stava più nella pelle per l’ottima riuscita della scena.
Stana non riusciva quasi a respirare e con ansia iniziò a cercare con lo sguardo il suo compagno di lavoro…inultimente.
Di Nathan nessuna traccia.
 
 
 
  
  
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