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Autore: FrancescaEmme    08/06/2013    1 recensioni
Dalla storia:
Caro Harry,
Sono io il tuo Boo Bear, già il tuo Louis. Forse ti chiederai perché ti sto scrivendo questa lettera dato che non te ne ho mai scritte in tutti questi anni... [...] Ti ricordi, l'amore è vita. Se non c'è l'amore? Non c'è la vita.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro Harry,


Sono io il tuo Boo Bear, già il tuo Louis. Forse ti chiederai perché ti sto scrivendo questa lettera dato che non te ne ho mai scritte in tutti questi anni... Lo saprai alla fine, adesso devo raccontarti un po' di cose.
Sembra inutile ormai tornare indietro nel tempo a ricordare tutti i bei momenti passati insieme, come è inutile soffrire ancora per tutte le pene che abbiamo passato.
Però mi ricordo tutto benissimo. Mi ricordo di quando ci siamo conosciuti a Parigi, giovanissimi per capirci qualcosa. Mi ricordo perfettamente la tua espressione quando nei bagni di x-Factor scivolasti tra le mie gambe esclamando un semplice "ops" mentre io ormai, perso nei tuoi occhi, riuscì a dire solo un misero "hi!".
L'imbarazzo che c'era tra i nostri sguardi era lo stesso di qualche anno prima, solo che tu eri sempre più bello. Chi lo avrebbe mai detto che saremmo finiti nella stessa band? Se non è destino questo...
Ma il destino a volte gioca brutti scherzi.
Nel nostro destino c'era un noi nascosto, un noi che solo in pochi potevano vedere. Nel nostro destino c'era la Modest! Management. Già. L'amore comunque non si ferma, l'amore non si può fermare, perché è passione, è fuoco, è vita. E se si ferma l'amore si ferma la vita. Un discorso abbastanza infantile? Non lo so.
Mi ricordo quando ci eravamo appena formati come band. All'inizio non eravamo sfacciati e disinvolti come ora, si vedeva la timidezza nei nostri volti. Eravamo così carini, ce lo dicevano sempre i ragazzi.
Non smetterò mai di ringraziarli. Hanno fatto tanto per noi...
Ti ricordi quella volta? Quando eravamo entrati nello studio del produttore che non era più Simon ma uno sconosciuto tutto in tiro dalla faccia sciupata. Si quello stronzo. Eravamo tutti agitati, non sapevamo cosa ci aspettava in quella sala e sinceramente avrei preferito non saperlo. Ti ricordi quando lo stronzo iniziò a leggere il contratto? Io si, purtroppo ricordo troppo bene. Iniziò a fare domande a ciascuno di noi, cose abbastanza personali. Alla domanda "siete fidanzati?" Noi alzammo leggermente lo sguardo, in nemmeno un secondo i miei occhi stavano fissando i tuoi e tu ricambiavi. Vedevo un verde splendente quel giorno, un verde che non avevo mai visto, verde speranza appunto. Speranza che si spense appena quello stronzo (mi piace ribadire il concetto) ci guardò con aria un po' schifata e disse "ah, ragazzi non è possibile. Il contratto non prevede omosessuali nella band." Mi ricordo benissimo le mille domande, i ragazzi che provavano a difenderci, le voci che si alzavano e i loro volti arrabbiati. Come ricordo anche i tuoi occhi, quel bellissimo verde stava iniziando ad offuscarsi, a diventare più cupo, più grigio. Fottuto cervello. Odio ricordare tutto così perfettamente, odio ricordare il tuo volto triste e sofferente, odio riprovare esattamente le stesse emozioni che ho provato all'ora. Però questa memoria ha anche i suoi vantaggi. Mi permette di ricordare perfettamente anche i bei momenti, di farmi provare di nuovo certe emozioni che sono riuscito a provare solo con te. Anche se non potevamo dire a nessuno della nostra relazione non avevano certo smesso di amarci. Le persone più importanti della nostra vita lo sapevano ed era questo quello che contava. Che belli i baci segreti che ci scambiavamo ogni tanto qua e la, gli scherzetti stupidi che ci facevamo ogni tanto. Amavo vederti sorridere, e lo amavo ancora di più quando ne ero io la causa. Bisogna ammettere che un po' ci piaceva, trovavamo divertente nasconderci dagli altri qualche volta. Alle interviste dire qualcosa di reale ma facendolo passare per scherzo, è così che si dice la verità alla fine. Ci divertivamo a prendere tutti in giro, sembrava di essere in un film. Sembrava di fare qualcosa di proibito e ci piaceva. Fino ad un certo punto.
Fino a quando la Modest! decise di intromettersi di nuovo nella nostra storia. Questa volta fu un colpo basso.
"Eleanor Calder sarà la tua nuova fidanzata."
Non so come anche per un attimo abbiano pensato che io potessi avere le sembianze di un etero, però questa era la loro decisione. Avevano scelto me perché sapevano che pur di farti realizzare nella tua carriera avrei fatto di tutto, sapevano che tu eri il mio punto debole ormai, perché tu facevi parte di me. Mi dissero tante belle parole, "fallo per lui" "pensa al vostro futuro" "fai finta che sia un film, hai sempre voluto fare l'attore!". Peccato che questa era la vita reale e noi avevamo firmato quel fottuto foglio che era sia la felicità che la tristezza più grande della nostra vita.
Ma a dei ragazzi 18enni non puoi chiedere di fare la cosa giusta.

Ero fidanzato ormai, avevano tirato fuori anche che me l'avevi presentata tu, giusto per renderlo ancora un po' meno credibile. Ti vedevo distrutto in quei giorni, ti vedevo distrutto quando uscivano foto mie e della ragazza, quando nelle interviste mi chiedevano di lei, della nostra relazione.
Anche tu eri diventato un manichino. Ti avevano reso un puttaniere alla vista del pubblico, cosa che non eri, che non sei, affatto. Perché anche se ti facevano frequentare sempre una donna diversa noi conoscevamo il tuo carattere dolce e premuroso. Il ragazzo che non faceva mancare niente a nessuno.
Ci hanno fatto soffrire parecchio Hazza. I giorni però passavano, così come i mesi e gli anni. Lentamente ci avevamo fatto l'abitudine, non potevamo stare vicini anche se era tutto quello che volevamo.
Perché era come se si formava una specie di forza gravitazionale tra di noi che ci spingeva l'uno verso l'altro. Ma era anche come se fossimo incatenati a delle catene troppo forti per noi che continuavano a tirarci. Era normale che uno dei due si sarebbe stancato se le catene non si fossero spezzate.
E cosa è successo? Si sono spezzate le catene o uno di noi ha ceduto?
Eravamo stanchi di non poter uscire allo scoperto. Così stanchi che cercavamo di far capire in tutti i modi a qualcuno la nostra situazione.
A me non piacevano i tatuaggi ma avevo deciso che non mi importava più nulla. In quei giorni per me erano diventati bellissimi e avevo iniziato a dipingermi il corpo di te. Si perché ogni tatuaggio parlava di te. Stessa cosa avevi fatto tu. Le nostre conversazioni ormai erano scritte nella nostra pelle, come lo era il nostro amore. Stava agli altri capirlo. Alcune fan infatti ci erano riuscite e questo la Modest! non lo sopportava. Infatti quante cose nascosero tra video, foto...
Noi sgarravamo anche sul palco, nessuno poteva impedirci di stare insieme. Anche se faceva male. Nascondevamo tutto ma ogni giorno faceva sempre più male. Faceva male perché eravamo comunque costretti a dire di no, a dire che eravamo solo migliori amici. A dire che la nostra relazione era solo una grande cazzata inventata dalle fan. E faceva male.
Quante notti avrai pianto abbracciato al mio petto. Ormai piangevi anche in silenzio, per non farti sentire da nessuno. Anche la casa in cui ci vedevamo di nascosto non era un posto felice. Tutto era diventato più grigio. Avevamo bisogno di dirlo. Avevamo bisogno di essere una coppia normale come tutte. Ti vedevo crollare tra le mie braccia, e dentro crollavo anche io.

Ormai eravamo nella band da cinque anni. Stavamo facendo un esibizione al Madison Square Garden, c'era anche Eleanor tra il pubblico. Quel giorno però ti vedevo felice, sembravi spensierato e quindi anche io ero meno preoccupato del solito. Non sapevo perché ma il giorno non ti eri vestito per niente come il solito, avevi un felpone college rosso, il mio colore preferito, e dei jeans neri non tanto aderenti.
Lo ricordo benissimo.
Prima di salire sul palco mi avevi preso in disparte, eri davvero strano ma non ci avevo dato peso perché sembravi felice. Che stupido. Avevi iniziato a dirmi cose bellissime, che mi amavi e che ce l'avremmo fatta a stare insieme. Mi avevi chiesto di cantare bene più del solito per te, mi avevi chiesto di prometterti di amarti per sempre. Io avevo detto di si e ti avevo chiesto se stavi bene e se avevi bevuto prima di partire e tu mi avevi risposto "no, sono semplicemente felice!".
Non avevo previsto nulla. Non era come una di quelle volte in cui sapevo che avresti pianto e mi preparavo ad abbracciarti e a farti trovare un pacchetto di Haribo nel letto. Era diverso.
Sta di fatto che dopo l'esibizione sei rimasto con il microfono alla bocca, e stranamente mi ricordo perfettamente cos'hai detto.
"Ciao New York! Ho un annuncio da fare!"
Ci fu silenzio. Io ero pietrificato e non sapevo assolutamente cos'avresti fatto, non lo avrei mai immaginato. "Voglio liberarmi da questo peso da ben 5 anni, io sono gay e amo Louis William Tomlinson, aka Boo Bear!"
Ci fu di nuovo silenzio. Poi un applauso, urla, pianti. Io non capivo più nulla e non sapevo cosa fare.
"Amo il mio lavoro, amo voi fan. Amo tantissimo voi ragazzi."
E si girò rivolto ai ragazzi, incrociando il mio sguardo sconvolto ma felice allo stesso tempo.
"Stai tranquillo Lou, visto? Ce l'abbiamo fatta! Però non ci permetteranno di stare insieme. Siamo sbagliati, il nostro amore è sbagliato... Quindi.."
A questo punto infilasti la tua grande mano nella giacca college tirando fuori una pistola. Non sapevo dove l'avessi presa e perché la tenessi così stretta. Iniziai a piangere istintivamente urlando un "no" che risuonò ovunque. Partirono tantissime urla e dovevi essere veloce altrimenti ti avrebbero fermato in tempo.
"Grazie alle fan, grazie a voi ragazzi vi amo, fanculo alla Modest! e grazie a te amore mio avremmo modo di amarci in paradiso, per sempre."
Non feci in tempo a raggiungenti che il tuo dito aveva già premuto il grilletto spedendo un proiettile dritto nel tuo cervello. Ti accasciasti tra le mie braccia ancora una volta, ma non stavi piangendo come al solito. Questa volta sorridevi, i tuoi occhi si stavano finendo di chiudere ma prima incrociarono i miei per un ultima volta.
Non sentivo nemmeno più il suono di tutti gli altri attorno a me, non sentivo più i ragazzi che urlavano il tuo nome e che si avvicinavano a noi, non sentivo più le lacrime.
Le mie labbra si posarono un'ultima volta sulle tue. Questa volta davanti a tutti. Ce l'avevamo fatta finalmente, però non era così che doveva andare. Non doveva finire così. Non dovevi finirmi così.

Passò una settimana e tutti ne parlavano. Io non mangiavo, non parlavo, non facevo nulla di nulla. Stavo chiuso in casa da solo aspettando di vederti spuntare da qualche parte da un momento all'altro. Volevano intervistarmi, chiedermi di te, di noi. Era tardi per sapere di noi, ormai tu non c'eri. Volevano solo notizie tragiche per vendere le loro riviste di merda.

La seconda settimana ormai non mi vedevo più, il cibo non esisteva più come te. Io vivevo solo di aria. Non riuscivo più ad andare avanti. E a volte mi arrabbiavo, mi arrabbiavo tantissimo con te, e le uniche cose che dicevo erano le urla con cui di chiedevo perché, perché l'avessi fatto. Perché avevi deciso di lasciarmi solo? Solo con tutto questo dolore. Mi arrabbiavo con me stesso, che non ero riuscito a impedirti quella grande stronzata. Perché non ti avevo capito? Prendevo a botte i muri provocandomi soltanto altro dolore. Eri impazzito, chi non lo sarebbe con una vita come la nostra? Era normale che uno dei due avrebbe ceduto.
Quelle catene erano davvero troppo forti.
Io ho comunque preso la mia decisione. Perché ora sono pazzo, sono proprio pazzo come te, di te.
Sono pazzo e basta. Mi manchi troppo e non sai quanta voglia ho di rivederti. Amore mio, vedi mi sono anche vestito in tiro. Ho messo giacca e cravatta per l'occasione. Voglio essere bello per te, voglio essere bello quando mi rivedrai dopo queste tre settimane che non ci vediamo, che a me sono sembrate anni.
Adesso infilerò questa lettera nella tasca interna della giacca, te la consegnerò in paradiso dove ci sposeremo. Si ho anche un anello in tasca perché voglio chiederti di sposarmi.
Ora devo accendere il gas, ti saluto Hazza ci vediamo tra un po'.

Ti ricordi, l'amore è vita. Se non c'è l'amore? Non c'è la vita.
                                                                                                     
                                                                                                                    Il tuo Boo, xx




Note autrice: Ciaoo a tutte! È la mia prima os Larry Angst, non uccidetemi ma volevo provarci! Harry impazzisce a causa Modest! e quindi decide di suicidarsi, Lou senza di lui non può vivere, non ci riesce e infatti dopo sole tre settimane anche lui impazzisce e si uccide. Detta così fa proprio cagare, bene. Insultatemi pure con le recensioni, sono ben accetti tutti i tipi di critica! Ciao:)
  
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