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Autore: Jane41258    09/06/2013    7 recensioni
''Buon compleanno niisan'' soffiò Sasuke e gli rubò un bacio.
Mentre si stringevano e si baciavano a bocca aperta, sentirono sulla lingua dell’altro che il loro amore era autentico.
Sarebbe durato in eterno ma era stato per sempre anche nel passato, fin dal concepimento di Sasuke.
Davvero, non avevano nulla in contrario a quella realtà patinata d’oro, anzi ne godevano anche loro, ma il loro amore sbagliato ma autentico era il loro rifugio, ma –non potevano persarlo- il loro amore era l’unica ragione per cui sopportavano la perfezione obbligatoria dello Tsukuyomi infinito.
Sopravvivevano l’uno per l’altro.
''Ti amerò per sempre''
''Anche io niisan''

Shot per il compleanno del mio amore Itachi ♥
ITASASU, accenni NaruSasu, SasuSaku, NaruHina, NejiHina, HashiMada e ObiRin.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke, Sasuke/Sakura
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Triangolo | Contesto: Dopo la serie
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Il buio soffocante, l'odore di legno e carne marcia, il suono lontano di un lamento basso erano il canto di buon compleanno di Itachi.
Era nella sua stanza nel covo dell’Akatsuki, Pain doveva avergli dato un giorno libero per ‘
festeggiare’’ ma avrebbe preferito cento volte essere in missione e distrarsi… e sporcarsi le mani di sangue. Forse era meglio stare a casa, almeno quel giorno nulla avrebbe macchiato le sue mani. Itachi sbottò in una risata bassa e isterica. Lui non aveva più una casa e le sue mani erano perennemente sporche di sangue, nessun detergente le avrebbe mai lavate. Se le guardò ed erano infatti lucide e rosse e il sangue colava inarrestabile lungo di avambracci. Preso da un irrazionale e incomprensibile desiderio di vedersi in faccia alzò e si avvicinò allo specchio di Kisame –aveva dipinto il proprio di nero- e, guardandosi negli occhi, cercò di farsi gli auguri ma venne colto da un attacco di tosse violenta. Le scosse risuonarono rumorose come se fossero bombe e il ragazzo si ritrovò a sussultare; si sorprese della sua vulnerabilità e si toccò la fronte rassegnato: scottava, doveva avere la febbre altissima. Maledetta malattia, il giorno che sarebbe morto sarebbe stato il migliore della sua vita.
La tosse lo destabilizzò tanto da farlo crollare sulle ginocchia ma dopo pochi ultimi spasmi si acquietò. Itachi alzò gli occhi lucidi allo specchio e non vide se stesso. Suo fratello Sasuke gli sorrise infantile e allargò le braccia come se volesse saltargli in braccio.
Fratellino’’ mormorò il ragazzo. Era per Sasuke che stava facendo tutto, che si sforzava di sopravvivere, che aveva ucciso e avrebbe ucciso, doveva ricordarselo quando si sentiva più male del solito. Se era tutto per Sasuke, doveva stringere i denti senza fare capricci.
Niisan’’ rispose Sasuke ‘Buon compleanno, niisan’’
Itachi sorrise, si sporse ancora, ma fu l’immagine di Sasuke che ruppe il confine tra realtà e follia e si sporse oltre lo specchio. Circondò le spalle Itachi con le sue braccia e lo strinse.
Itachi nella follia diede sfogo alla sua follia, ‘
Ti amo Sasuke’’ soffiò sulle labbra del fratello e si sporse ancora per baciarlo. Quando sentì le labbra di Sasuke premere con decisione sulle proprie, si sentì levitare e schiuse la bocca.

AUGURI NISAAN!’’

Itachi sbatté gli occhi, stordito.

Era solo un incubo.

Sasuke lo strinse forte, quasi sovrastandolo.
Itachi fu accecato dalla luce del sole.
Scattò in piedi agitatissimo dalla iper-stimolazione sensoriale. Troppa luce, troppo rumore, troppi odori –di dolci e carne- e soprattutto Sasuke, Sasuke che da solo bastava a mandarlo completamente fuori dai binari della ragione, Sasuke…
Itachi ci mise un po’ per ricordare, ci fu qualche secondo di spaesamento, dopodiché in uno slancio di vita completamente OOC abbracciò il fratello.
Madara-sama e Obito avevano attivato il loro Tsukuyomi alla fine. Beh, se fosse stato solo questo, lui non sarebbe stato vivo, ma Obito aveva lanciato Inazagi su tutta l’illusione rendendola reale. Itachi era praticamente risuscitato.
Sasuke lo baciò in bocca e lui rispose senza vergogna: in quella gabbia d’oro erano finalmente liberi.
Il fratellino gli saltò in braccio, costringendolo a sedersi sul letto, senza smettere di baciarlo. Itachi gli ficcò una mano nei capelli e con l’altra gli cinse la schiena stringendoselo addosso. Infine si ritrovarono ad amoreggiare sdraiati con il più grande con la schiena contro il materasso e Sasuke che gli si strusciava entusiasticamente addosso, baciandolo e gemendo per la frizione caldissima dei bacini. Francamente anche Itachi sentiva caldissimo dentro e durissimo tra le gambe; rotolò sul letto sovrastando Sasuke, tastò compiaciuto il petto duro e mascolino di Oututo, che di bambinesco aveva ben poco ormai, rifletté con un sogghigno. Sentì la consistenza dell’erezione dura e ingombrante del fratellino sotto i pantaloni di cotone. Gli piazzò un bacio sul collo e in risposta sentì un languido ‘
Niisan’’.
Ragazzi, avete tempo tutta l’eternità per fare i piccioncini, ora alzatevi e andate di là che ci sono tutti’’
La voce dolce e severa di Mikoto interruppe le loro effusioni, ma Itachi fu contento di staccare. Poteva desiderare un po’ di tempo per finire quello che stava facendo con Sasuke ma dopo le prime trenta volte che l’aveva fatto, aveva perso gusto nel barare e per il momento preferiva vivere normalmente almeno su quello.
Si alzò, si vestì letteralmente in un istante solo desiderandolo e raggiunse il salotto gremito di persone. Riconobbe il padre che andò a fargli gli auguri stringendogli la mano, il cugino Shisui che lo abbracciò stretto, la madre che gli sbaciucchiò le guance.
Strinse la mano di Sasuke mentre lo vedeva baciare in bocca con amore sia Naruto-kun che la sua ragazza dai capelli rosati e si strinse nelle spalle mentre notava che Naruto-kun aveva attaccato al braccio la primogenita degli Hyuuga.
Con l’altra mano Hinata-sama stringeva la mano di Neji-sama, capo del clan Hyuuga.
Non scherzava Madara quando aveva detto che intendeva creare un mondo d’amore.
La poligamia sfacciatissima era il meno in quel mondo privo di logica: la poltrona di Hokage era occupata contemporaneamente da Obito, Naruto-kun, da Oututo, da Fugaku-tousan, da Izuzuka, dalla Hyuuga, da Tsunade-sama e suo fratello Nawaki, da Orochimaru-sama e Danzo-sama e da altri tantissimi che Itachi non conosceva. Ognuno di loro era l’unico al potere dal proprio punto di vista e aveva potere assoluto: le meraviglie di un mondo senza logica quindi senza principio di non-contraddizione.
Nell’ultimo mese aveva avuto già tre compleanni, con tutta probabilità desiderati da Sasuke.
In realtà a Itachi non piaceva tantissimo, ma stava attento a non sentire troppa negatività al riguardo altrimenti Obito e Madara l’avrebbero percepito e avrebbero piegato il suo libero arbitrio.
Gettò uno sguardo ai due padroni del mondo. Sembravano così innocui e distratti mentre Madara amoreggiava con il primo Hokage, stretto tra le sue braccia, e Obito rideva mentre sua moglie lo imboccava, ma Itachi sapeva che se avesse sgarrato sarebbe stato corretto subito. Era già successo.  Nel Paesi dei Balocchi ogni desiderio era realtà ma quelli che mettevano in pericolo il sistema erano eliminati e sostituiti immediatamente.
Ingurgitò trentaquattro fette di torta e non fu nemmeno il più ingordo: per quanto si prendessero fette la sua torta di compleanno non finiva mai. A un certo punto iniziò a prendere la torta direttamente dalla bocca di suo fratello mentre suo padre gli batteva una pacca sulla spalla declamando che era orgoglioso di lui.
Itachi sospettava anche che l’accettazione gioiosa da parte dei genitori della sua relazione incestuosa fosse indotta dall’alto così come la sua mancanza quasi totale di gelosia nei confronti di Sasuke. Non aveva niente da obiettare: il libero arbitrio era assente esattamente come nella realtà precedente, in cui ogni decisione era determinata dal reazioni chimiche cerebrali che rispondevano al contesto esterno.
Era a posto con tutto questo, davvero.
Ma non seppe perché tirò via Sasuke dalle braccia dei suoi amici e amanti e andò con lui verso la finestra. Guardò la gigantesca luna rossa che riempiva quasi tutta la volta celeste e poi gli occhi neri di suo fratello. Non seppe perché si sentì felice quando notò che ardevano sì d’amore ma nello stesso identico modo di quando aveva due anni, sei anni, tredici anni, sedici anni.
Ti ho sempre amato’’ sembravano dirgli quegli occhi e poco dopo il fratello glielo ripeté sulla bocca.
Buon compleanno, Oututo’’ rispose Itachi portando le sue labbra sulla fronte di Sasuke.
Buon compleanno, niisan’’ soffiò Sasuke e gli rubò un bacio.
Mentre si stringevano e si baciavano a bocca aperta, sentirono sulla lingua dell’altro che il loro amore era autentico.
Sarebbe durato in eterno ma era stato per sempre anche nel passato, fin dal concepimento di Sasuke.
Davvero, non avevano nulla in contrario a quella realtà patinata d’oro, anzi ne godevano anche loro, ma il loro amore sbagliato e autentico era il loro rifugio –non potevano pensarlo ma- l’unica ragione per cui sopportavano la perfezione obbligatoria dello Tsukuyomi infinito.

Sopravvivevano l’uno per l’altro.

Ti amerò per sempre’’
Anch'io, niisan’’







 

NDA


Ok lettori, spero abbiate fatto buona lettura.
Non avevo assolutamente in programma di scrivere oggi con gli Esami che incombono Apocalypse style, ma amo troppo Itachi per lasciar passare il suo compleanno. 
Non so se avete letto la mia soria dell'anno scorso, se l'avete fatto vi accorgerete che questa ne è un controcanto, l'esatto opposto.
O almeno voleva esserlo dato che la realtà fluffosa che doveva coccolare Itachi mi è diventata più inquietante dell'incubo XD
Spero che recensiate, ma che recensiate o meno


BUON COMPLEANNO AMORE MIOOOOOOOOOOO ♥ ♥ ♥

   
 
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