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Autore: Irish_00    09/06/2013    10 recensioni
[Seblaine Week 2013 by Medea00 e IrishMarti]
Prendete un Sebastian cinico, acido e rompiscatole, aggiungete un Blaine romantico e sognatore, metteteli su un aereo e spediteli in sei capitali europee per far festeggiare loro la fine del college e la laurea.
Questa è la storia del loro viaggio in Europa, scritta su un taccuino infarcito di doppi sensi, insulti, figuracce, ricordi, ma soprattutto tanto amore.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ma sinceramente, dovevamo proprio venirci a Parigi?

Cioè, ho capito che non ci sei mai stato, ma vorrei ricordarti che prima di conoscerti io ho vissuto qui sin da quando avevo 5 anni. Dodici anni nella stessa grigia e noiosa città e tu mi ci fai tornare per le vacanze? Non hai neanche un po' di buon cuore per il tuo meraviglioso ragazzo?

 

Che noia questo posto, io te lo giuro che non capisco perchè la gente ci diventi così matta. Non è niente di che, è una città come tutte le altre, e quando la prima cosa che vedi quando ti affacci alla finestra la mattina è la Torre Eiffel, fidati che smetti di trovarla affascinante.

Cosa avrà poi di romantico quell'ammasso di ferraglia? E' una cosa senza senso Blaine e il ristorante che c'è al secondo piano non è neanche tutto sto gran ché. Ti ci porterei, visto che conosco personalmente lo chef, ma dopo le scene che mi hai fatto a Roma non credo sopporteresti bene un paté d'oca che costa quattrocentocinquanta euro.

Sì, ma è inutile che fai quella faccia, insomma, lo sai che il tuo ragazzo è un fico.

 

E adesso ti stai lamentando perchè continuo a sbuffare. Voglio dire, se tu la smettessi di saltellare per la stanza come una rana declamando le doti di Parigi che leggi dalla guida, io sarei più contento e non sbufferei.

Quale parte del “ho vissuto qui 12 anni Blaine, non abbiamo bisogno di una stupida guida” non capisci? Appena ti infili nella doccia la guida finisce giù dal balcone, poco ma sicuro.

 

E no, non riuscirai MAI a convincermi che questa è la città dell'amore, che è una posto in cui “due piccioncini innamorati come noi due dovrebbero stare” (cito pari pari anche se mi viene da vomitare), perchè tu la conosci dai film e dai libri, ma io so esattamente qual è la vera Parigi, e fidati che non ci troverai nulla di romantico in quello che ho intenzione di mostrarti i prossimi giorni. La Torre Eiffel sono solo pezzi di ferro arrugginiti, Montmartre è un quartiere pieno di drogati e prostitute e soprattutto la Gioconda, che non fai altro che declamare da quando siamo stati in Italia, ti deluderà veramente tanto.

E' inutile che continui a dirmi che sono troppo cinico, che dovrei lasciarmi andare, che questa è l'ultima tappa del nostro viaggio e dobbiamo godercela prima di tornare a casa, ma non hai idea di quanto mi irrita che Parigi sia considerata la città degli innamorati.

 

E ora, se non ti dispiace, ho intenzione di raggiungerti sotto la doccia, perchè sei assolutamente irritato con me che faccio il “brutto e cattivo” e so io cosa ti potrebbe rilassarti a dovere.

 

 

 

****

 

 

 

Sebastian, credo proprio che oggi terrò io questo diario perchè siamo nella città dell'amore e MI RIFIUTO di leggere il tuo cinismo, mi hai capito bene? Mi. Rifiuto. Come caspita fai a dire che la TORRE EIFFEL Sebastian, LA TORRE EIFFEL è un ammasso di ferraglia? Sei pazzo. Te lo dico io, sei completamente pazzo e se io sono caduto dal seggiolone da piccolo tu hai sbattuto la testa e ti sei dimenticato cosa sia il romanticismo. Adesso andremo a quel famoso "ammasso di Ferraglia" e vedremo. Vorrei anche decidere dove andare dopo ma... dov'è finita la guida, Sebastian? Perchè ho l'impressione che c'entri tu in questa storia? Mi ricordo benissimo di averla lasciata sul comodino accanto al letto, perchè stamani volevo controllare il tour che avevo organizzato mentre facevamo colazione con dei buonissimi croissant... ma è sparita. Vaporizzata.

Mi spieghi come facciamo adesso? Io avevo segnato tutte le cose da vedere e tutti i posti in cui andare... e non mi interessa se tu conosci questa città meglio delle tue tasche, io volevo fare una cosa fatta bene, volevo riscoprirla insieme a te... perchè anche se tu ci sei stato per una vita non ci sei mai stato con me e... vabbè... non importa.

Non vedo l'ora di baciarti in cima alla torre Eiffel. Ti amo tantissimo.

 

 

 

Va bene, non è andata esattamente come sperato.

Forse ci hanno un po' distrutto tutte quelle scale, e sì, forse è stata una cattiva idea deciderle di farle tutte... pensavo che aumentasse l'aspettativa...

E poi beh... quando finalmente siamo arrivati eravamo talmente stanchi che riuscivamo a malapena a tenere gli occhi aperti. Anzi, diciamo che io soffro di vertigini quindi era particolarmente difficile guardare il panorama, ma quando l'ho fatto è stato bellissimo. Mi è mancato il fiato: c'era tutta Parigi, si vedeva Notre Dame, il sacro Cuore, il Louvre, eravamo insieme... mi sono avvicinato a te, cingendoti la vita con un braccio e stavo giusto per dirti quanto ti amo quando tu "Oh Blaine, guarda quel cartellone pubblicitario laggiù. Il dentifricio si chiama Dalton!"

Come uccidere l'atmosfera in un secondo e mezzo con tanto di funerale e artiglieri che suonano l'elogio funebre.

Ma ciò non toglie che Parigi è la città dell'amore e io non mi arrendo. Vivremo un momento romanticissimo che ricorderemo per il resto della nostra vita e TU non potrai impedirlo, mio amatissimo Sebastian Smythe.

 

 

 

****

 

 

 

Io sono qua che sospiro ogni singola volta che scrivi che Parigi è la città dell'amore e giuro che non mi pento neanche un po' di aver lanciato la guida giù dal terrazzo.

 

Ops.

Che peccato, mi è proprio sfuggita sai, stavo studiando le linee della metropolitana perchè non le conosco proprio ed è caduta esattamente nel tombino aperto che c'era sotto la nostra finestra. Eh, c'est la vie mon amour.

 

Non guardarmi in quel modo, mi sono fatto perdonare comunque oggi, visto che ti ho fatto io da guida vivente per tutto Notre Dame, l'Arco di Trionfo e i Champs Elysees, per non parlare del fatto che mi stai usando come traduttore che manco google translate lavora così tanto. Devo ancora capire per quale motivo hai bisogno di sapere il significato di OGNI SINGOLA scritta che ti capita sotto il naso.

 

Oppure muori dalla voglia di sentirmi parlare in francese. Lo so che sono affascinante, non c'è bisogno di farmi parlare una lingua che sinceramente detesto.

 

Non guardarmi come si ti avessi appena ucciso il gatto Blaine Anderson, il francese è orribile, è la lingua più da gay che esista e soprattutto è difficilissima. Per non parlare dei francesi che se sbagli anche un singolo verbo ti vorrebbero accoppare sul momento.

Come puoi solo pensare che un posto del genere sia perfetto per una coppia di innamorati? Parigi è troppo fredda e impersonale per lasciare davvero qualcosa. Non ti puoi innamorare a Parigi e se lo dico io ho ragione, visto che ho giusto un pochino di esperienza in più in questo posto. Ma giusto un poco eh.

 

Comunque, dicevamo? Ah sì, la cattedrale più sopravvalutata del mondo.

Non sbuffare, lo sai che io ho sempre ragione. Dentro è come mille altre chiese, non c'è nulla che la renda così speciale, forse solo il nome. E' bella, te lo concedo, perchè non è un brutto monumento, ma non capisco perchè il mettersi a strillare e "Sebastian oddio, voglio fare la foto che ci baciamo sotto Notre Dame!"

Ma quella che abbiamo fatto sotto la Torre Eiffel non basta?

 

Guarda che non mi fai cambiare idea, non c'è nulla che io trovi romantico in questa città, nemmeno il ristorante in cui ti ho portato nel quartier Latino, quello delle crepes vegetariane e le candele sui tavoli. Lo so che tu ti sei messo a squittire e hai insistito per tenermi la mano sul tavolo per tutto il tempo, ma fidati che ogni singola volta che guardavamo fuori dalla finestra e mi ricordavo dove eravamo mi veniva il voltastomaco. Ed era un peccato, visto che quel posto fa le crepes più buone di tutta Parigi.

Sinceramente, ho trovato più romantiche le sere a Barcellona a contare le stelle sul terrazzo. Sì, mi hai sentito bene. Se vuoi te lo ripeto, e potrei ripeterti anche tutte le cose che rendono questa città uno scempio.

 

Però credo che non lo farò, perchè domani vuoi portarmi al Louvre e Dio solo sa se ne uscirò vivo. Quindi, ti conviene venire subito qua e darmi un premio in anticipo.

 

 

****

 

 

COME SAREBBE A DIRE CHE HAI BUTTATO LA GUIDA DALLA FINESTRA SEBASTIAN SMYTHE?!

 

Va bene. No guarda, lasciamo perdere. Non riuscirai a farmi arrabbiare, siamo nella città dell’amore ricordi? Deve regnare la felicità e il romanticismo e tu non rovinerai tutto come tuo solito. Anche perchè oggi è stata una giornata bellissima, siamo stati al Louvre tuuuuuuuuuuuutto il giorno e io penso di aver trovato il mio centro.

Ti rendi conto Sebastian di quanto fosse enorme quel museo? Era bellissimo e pieno di cose bellissime e ci torniamo anche domani? Ti prego! Non l’abbiamo mica finito di vedere! Ci abbiamo messo tre ore soltanto per guardare la Gioconda da una distanza di tre metri...

Che poi in effetti... non era poi tutto questo granchè...

 

Se ti azzardi a dire “Te l’avevo detto” ti faccio ingoiare questo diario. Perchè ti sei lamentato per tutto il giorno e ti giuro che riuscire a non spazientirsi con uno che si lamenta come un bambino ogni tre per due è davvero, davvero difficile.

 

Beh amore mio se hai qualche problema te lo risolvi, perchè domani voglio andare al museo d'Orsay e non voglio sentire storie.

 

Comunque adesso siamo in hotel, ceniamo al volo e poi ci facciamo una passeggiata per Parigi... ancora mi sembra un sogno: io te, e le luci della città! Se è un sogno non voglio mai svegliarmi, perchè mi sento come il protagonista di un film bellissimo, proprio nella fase in cui il narratore dice “E vissero felici e contenti” e i due si allontanano dalla telecamera immersi in questo paesaggio a dir poco emozionante.

Perchè tu sei il mio principe azzurro, il mio protagonista che entra a metà della storia e che tutti hanno desiderato ci fosse sin dall'inizio, sei la cosa più bella della mia vita e da quando ti ho visto per la prima volta il mio cuore non è riuscito più a battere regolarmente.

 

Io ti amo, ti amo tantissimo e mi emoziona tantissimo Parigi, è forse un problema? Scusa tanto se ho ancora dei sentimenti, se riesco ancora a commuovermi guardando la Morte della Vergine di Caravaggio, e scusa se voglio fare tante cose dolci con te. Sai un pochino me lo devi, visto che per tutta la vacanza abbiamo fatto e rifatto cose assurde e di momenti romantici ce ne saranno stati due, forse tre. Uno è quando abbiamo contato le stelle, come hai ricordato tu, un altro è stato quando abbiamo passeggiato lungo il Trastevere e l’ultimo è stato a Praga, quando ci siamo detti ti amo davanti alla mattonella d’oro. E vorrei precisare che sono tutte cose che IO ho voluto fare, giusto per rimarcare il concetto che sto con un fidanzato insensibile e che a volte mi farebbe tanto piacere sentirmi dire qualcosa di carino, o di stucchevole...

 

Ma possibile che ti esalti di più mangiando lumache, e lo ripeto, LUMACHE morte, piuttosto che uscire di notte con me?

Guardati come sei contento mentre trangugi quel cadavere. Prima le uova di pesce, adesso le lumache. Sebastian, hai forse un certo fetish di cui dovrei essere informato? Sei necrofilo?

 

Vabbè, lasciamo stare, volevo mangiare un po’ di prelibatezze francesi imboccandoci a vicenda ma se te lo proponessi come minimo scoppieresti a ridere, oppure diresti qualcosa come "Ho in mente qualcos'altro che potrei metterti in bocca..."

Sto diventando viola soltanto scrivendolo, povero me.

 

****

 

 

 

Questa ultima tappa del nostro viaggio in Europa sarà la mia rovina, io me lo sento. Anche perchè sono abbastanza sicuro di non arrivare vivo a domani, visto che oggi sono arrivato a tanto così dallo strangolarti. E neanche una volta sola.

 

Ma andiamo con ordine, giusto perchè almeno tua madre sa per quale motivo sbufferò ogni volta che ci chiederà di Parigi.

Stamattina abbiamo già iniziato male con te che hai rifiutato il sesso nella doccia. Cioè, hai intenzione di trascinarmi in un altro stupido museo e non accetti neanche di fare sesso in doccia? Certe volte mi chiedo se tu abbia anche un minimo di pietà per la mia anima.

 

E il museo d'Orsay è brutto esattamente come me lo ricordavo. Blaine, io ci sono andato in gita alle elementari. Ti rendi conto che per me è una cosa estremamente noiosa? Non me ne frega nulla degli impressionisti, sono anche un tipo di pittura scialbo e non me ne potrebbe fregare di meno di tutti quei pastrocchi colorati che mi hai obbligato a vedere. Te lo dico ancora una volta Blaine, Monet non ha dipinto roba romantica nel senso in cui lo intendi tu. E quei quadri sono orribili.

 

Ma se l'ennesimo museo è stato un pessimo inizio, il pomeriggio è stato una catastrofe, perchè mi hai trascinato in quello che SECONDO TE è il luogo più romantico di Parigi: Montmartre.

 

Lasciami dire una cosa una volta per tutte. Montmartre non è un quartiere romantico, è malfamato ed è pieno di prostitute e drogati. Possibile che tu non te ne sia accorto neanche quando siamo passati in quella via che erano SOLO sexy shop? O dal modo in cui ti hanno guardato quelle ragazze all'angolo mentre stavamo andando a prendere la metro? Possibile che tu sia così ingenuo?

 

Mi avessi fatto entrare al Moulin Rouge almeno. Ma no, perchè quello ovviamente non rientra nei tuoi canoni di romanticismo visto che mancano la Kidman e McGregor. Un posto in cui ci potevamo realmente divertire me lo bocci così, dopo che ho persino cancellato le prenotazioni negli strip club in Spagna. Gran bel modo di ricompensarmi perchè sono stato un vero angioletto per tutta la vacanza.

 

Ma per non parlare del ritratto che ci hai obbligato a fare da quel pittore in piazza. Cioè no, non puoi dirmi che un posto del genere è adatto a una coppia di innamorati. Era pieno di gente, turisti, pittori da strapazzo e ancora gente. Come mi danno addosso i francesi nessuno oh, te lo giuro.

 

Per non parlare del Sacro Cuore o del fatto che mi hai obbligato a salire fino in cima e poi là sopra ti sei aggrappato al mio collo perchè soffri di vertigini.

E non per fare lo stronzo come al solito Blaine, ma la vista non era nulla di che, anche perchè assieme a noi c'erano un sacco di persone e nonostante mi piaccia da morire infilarti la lingua in gola in mezzo alla gente, quello non era esattamente un momento dolce o da ricordare.

 

Che poi non ho capito per quale motivo insisti così tanto a creare ricordi romantici in questa città. Non credi che siano più belli e veri quelli che vengono dal nulla o che capitano così per caso? Che senso ha obbligarmi a dirti che ti amo mentre siamo in cima a una stupida chiesa? Lo sai che ti amo, cavolo, ti amo sopra tutte le chiese del mondo, ma non ha senso forzarmi una cosa così in gola sapendo che non mi piace.

 

Quindi fammi il favore di non prendertela e di goderci questi ultimi giorni di vacanza prima di tornare a casa senza troppi drammi, ok?

OK.

 

E adesso ti porto a mangiare la fondue in un posto che conosco io, però mi devi promettere che non farai il pazzo, altrimenti il formaggio bollente ti finisce in testa.

 

 

****

 

 

 

Non ho fatto nessun dramma infatti. È un gesto semplicissimo: sono tornato in hotel da solo perchè, semplicemente, sono stufo. Sono stufo di te che continui a lamentarti di Parigi, sono stufo di te che dici “Ma perchè devo parlare in francese se fa schifo?”, sono stufo del tuo cinismo e sono stufo che tenti di sabotare ogni cosa.

Io ci ho provato in tutti i modi Sebastian, e Dio solo sa quanta pazienza ho per stare con te, ma anche io ho dei limiti e tu li hai superati tutti.

 

Oggi doveva essere una giornata bellissima, all’insegna del relax e di un po’ di tempo solo per noi due, dopo giornate passate in mezzo a musei e folle di migliaia di persone.

Dovevamo uscire, farci una passeggiata e magari baciarci nella penombra di qualche vicolo del centro storico, perchè è questo che fanno delle coppie ed è così che dovrebbe essere una vacanza.

 

Invece tu no, hai messo il broncio sin da subito, non ti andava bene niente, adesso perfino le baguette ti fanno schifo perchè preferivi il pane italiano. Allora mi sono detto, “Va bene, facciamo quello che vuole lui”, perchè io ti amo e non volevo davvero litigare proprio all’ultimo, dopo che siamo stati benissimo per tutti questi giorni.

Ma quando è troppo è troppo. Siamo andati al mercatino delle pulci di Saint Ouen ed era adorabile Sebastian, mi hai capito bene? Adorabile. C’era di tutto, dai giornali di vent’anni fa a libri antichissimi che volevo comprare soltanto per annusare quell’odore di pagine e di macchina da scrivere, dalle cover dei cellulari che ti vende qualsiasi ambulante per strada a quadri di pittori più o meno sconosciuti, ma era tutta roba di valore. Magari non aveva un vero valore monetario, ma ogni oggetto aveva una storia, un passato, e tu non puoi permetterti di dire “Sono un mucchio di cianfrusaglie senza senso.”

 

E io non ti ho risposto, ho fatto finta di nulla, ma tu no, dovevi continuare, dovevi lamentarti perfino delle mattonelle di Parigi perchè si scivola e si rischiano milioni di storte al minuto.

Lo vuoi sapere qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?

 

Quando eravamo in piedi, solo io e te, eravamo appena usciti da un negozietto adorabile che vendeva porcellane e quel piccolo vicolo di Parigi era riempito dall’odore di croissant appena sfornati e di lenzuola pulite appese agli stendini. Io ti ho abbracciato, ti ho guardato; sorridevo Sebastian, perchè mi perdo sempre nei tuoi occhi quando mi stringi a te e mi lasci un timido bacio sulla fronte.

E poi cosa?

Dimmi qualcosa di dolce”, ti ho sussurrato.

Tu hai risposto “Miele”.

 

Il bello è che nemmeno riuscivi a capire perchè fossi così arrabbiato. Forse perchè hai rovinato L’ENNESIMO momento romantico che volevo vivere insieme a te? Forse perchè come sempre ti credi troppo figo e superiore per abbassarti al livello di noi comuni mortali e mostrare un po’ di sentimentalismo?

No ma va benissimo così: passiamo l’ultima giornata della nostra vacanza senza parlarci, perchè sei troppo cocciuto per mettere da parte il tuo odio ingiustificato verso Parigi e lasciarti andare insieme a me. Sì, hai capito bene, ingiustificato. Non c’è nessun motivo che spieghi questo rancore, sai all’inizio ho provato a domandarmelo, mi sono chiesto cosa ti avesse fatto di così terribile questa città.

 

Ho capito che non c’è un vero e proprio motivo, non ti piace, l’hai presa di petto e devi comportarti così perchè bisogna sempre fare a modo tuo. Peccato che non esisti solo tu a questo mondo, non gira tutto intorno a te e non hai mai pensato, nemmeno per un secondo, che forse A ME piace questa città, e che vorrei godermela proprio come ci siamo godute tutte le città che abbiamo visitato?

Ma no, figurati; non te ne frega proprio niente di quello che penso, esiste solo la tua opinione.

Sai cosa ti dico? Fai come ti pare. Mi arrendo.

 

 

****

 

 

E' un'ora che cerco di farti uscire dal bagno ma è come se parlassi al muro, visto che non mi rispondi, nemmeno per litigare, e io non so davvero più cosa fare.

E sì, sono anche incazzato con te perchè hai preso e te ne sei andato, mollandomi lì da solo come un baccalà, e adesso che siamo qua che possiamo parlarne ti rifiuti di stare ad ascoltarmi.

Ma va bene, ok, non vuoi starmi a sentire? Vorrà dire che ti scriverò tutto qui, così almeno sono sicuro che questa roba la leggi, visto che questo diario è così importante per te.

 

Vuoi sapere perchè mi incazzo tutte le volte che dici che Parigi è la città dell'amore? Vuoi sapere perchè mi irrita così tanto questa frase? Vuoi saperlo davvero?

Perchè non è così, perchè è solo una bugia che scrivono sulle guide per ammaliare i turisti. Non esiste una città universale dell'amore, in cui tutto è schifosamente romantico, dolce e da fidanzatini.

E se dovesse esistere, non è sicuramente Parigi.

 

Perchè io l'amore non l'ho conosciuto a Parigi, l'ho incontrato per la prima volta in una cittadina dell'Ohio, in una scuola privata con i divani in pelle e le scrivanie di mogano. L'ho sentito davvero in quella piccola città anonima, nello stesso momento in cui ti ho guardato negli occhi per la prima volta.

 

Non avevo mai provato una sensazione del genere nella cosìddetta città dell'amore, non avevo mai sentito le farfalle nello stomaco mentre camminavo per le vie di Parigi, non mi ero mai sentito le gambe molli e le mani sudaticce a parlare con qualche bel francese sotto la torre Eiffel.

 

Io l'amore l'ho vissuto per la prima volta quando ho incontrato te, Blaine.

 

E non sopporto quando un sentimento del genere venga affibbiato a questo posto, questa città che a me non ha dato nulla, non quanto abbia mai fatto la Dalton o quell'anonima cittadina in cui ho capito cosa voleva dire amare davvero.

 

 

Ora conosci il mio sporco segreto del perchè mi irrita quando questa città viene chiamata in quel modo. Potrei aver esagerato, lo ammetto e mi dispiace, ma lo sai che perdo la testa quando vengono dette certe cose che non condivido.

 

Fai come ti pare, rimani pure arrabbiato con me per sempre fino a quando non torniamo a casa, ma nel caso in cui vorresti goderti una delle ultime sere a Parigi insieme, sul letto ci sono due cose che ti ho comprato oggi quando mi hai abbandonato al mio triste destino. Sì ho speso un sacco di soldi ma non me ne frega nulla.

Ti lascio un bigliettino con il nome di un ristorante e la via in cui si trova, mi troverai lì, seduto a uno dei tavoli sul lungo Senna a farti vedere che non serve una città in particolare per essere romantici, bastiamo io e te.

 

(Lo so che in questo momento vorresti che ti dicessi quelle due paroline, facciamo che muovi quel tuo bel culo che ti ritrovi e mi raggiungi al ristorante, così invece di scrivertele te le dico a voce mentre ti riempo di baci)

 

 

 

****

 

 

 

Signora Anderson, volevo farle sapere che alla fine Blaine ha ceduto, e che mi ha raggiunto al ristorante e che ha smesso di lamentarsi perchè io mi lamentavo.

E poi quella sera lo abbiamo fatto su tutte le superfici piane e non della nostra camera d'albergo.

 

 

SEBASTIAN NON ERA NECESSARIO SPECIFICARE QUELL'ULTIMA PARTE.

Comunque sì, abbiamo fatto pace... ti amo tanto lo sai? E se tu mi avessi detto sin da subito il tuo "sporco segreto" non avremmo litigato affatto.

 

 

E la mia aria da misterioso e impossibile dove sarebbe finita?

Piuttosto, il volo è ancora lungo Blaine, c'è qualche possibilità che riesca a convincerti a una sveltina nei bagni dell'aereo?

 

 

Farò finta di non aver letto.

Uffa... la vacanza è finita... non voglio tornare a casa... questa è stata, in assoluto, la vacanza più bella della mia vita. E so che ne avremo tantissime altre ma questa rimane comunque speciale perchè è la prima che abbiamo fatto, perchè abbiamo visto e vissuto tante cose e non la dimenticherò mai, davvero.

 

 

... anche perchè con tutte le foto che hai fatto sarà un po' impossibile farlo.

Non mettere su il broncio dai, che sennò poi diventa difficile non trascinarti in un posto appartato e farti sparire il broncio come dico io.

 

 

Non lo metto solo se mi dici che mi ami.

 

 

...Devo proprio?

 

 

Sì. Yes. Ja. Oui. Ano.

(Che non è quello che pensi tu Sebastian. Ano è "sì" in ceco.)

 

 

Uhm.

Credo proprio che ti lascerò mettere su il broncio e risolveremo la questione nei bagni dell'aereo.

 

 

Non esiste, non mi muovo da qui finchè non mi dici che mi amighbghubivbvriflbn--

Quanto sei idiottgnbgnnnnnnm

 

 

 

 


.... In realtá non so nemmeno cosa dire perchè sono le ultime note e sono triste. Marti sigh

Same here honey. Quindi io propongo per una cosa molto rapida e indolore.
Grazie a tutti per averci letto, per averci seguito e per aver sopportato i nostri scleri, speriamo davvero che questa storia vi sia piaciuta e vi abbia strappato una risata!
Ma soprattutto grazie alla mia insostituibile socia per questa bellissima avventura <3

Grazie a te, spero di poter fare altre week insieme :D e grazie a tutti voi! Ci sentiamo presto!

A prestissimo, baciotti per tutti! < 3

Fra & Marti

   
 
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