APH: Ciò che sei veramente

“Devo andare in guerra e voglio che tu sappia una cosa.” “Avanti, dimmi.” “Senti Ungheria...tu…tu…tu sei una ragazza.” “Non dire cavolate Gil!” “Ma è impossibile che tu non ti accorga della nostra differenza!” “Bhe………..” “ Ungheria, ti prego ascoltami. Tu sei una ragazza, una ragazza bellissima. Promettimi che inizierai a comportarti come tale.” Detto questo raccolse dei fiori dal prato e glieli mise fra i capelli. Lei arrossì e rimase ferma. Voleva dirgli qualcosa ma lui era già montato in sella. Pensò se dirglielo era stata una cosa giusta. Era innamorato di lei. Forse non avrebbe mai conosciuto la risposta. Lei pensava la stessa cosa.
Eliza raccoglieva fiori sotto un albero.Ora viveva a casa di Austria. Ora aveva abiti femminili, viveva felice ma qualcosa le mancava. Il suo cavallo, la sua adorata prateria……..la libertà. Vide due fiori per terra e li raccolse. sembravano i SUOI fiori, quelle che le aveva donato prima di quell’amaro addio. Li mise sui capelli e si specchiò in una pozzanghera. Ora era una piccola e docile donnina di casa,ma quella non era la vera lei. Un cavaliere passò in groppa al suo cavallo, il mantello bianco sventolava al vento, come le piume del suo cappello. Si fermò e andò davanti a lei. “ Sa per caso dove si trova la casa del signor Roderick?” “è il mio padrone. Deve riceverla?” Disse alzandosi in piedi e fissandolo negli occhi. Solo allora si accorse che i suoi occhi erano rossi, rossi come braci ardenti . “Gilb-” disse, ma prima che potesse finire la frase lui la abbracciò. “ Quei fiori…….” “Sono belli vero? È bello anche rivederti.” “Dopo così tanti anni………sembra una favola!” “ Una storia d’amicizia” “e d’amore”.

Okay, good morning! Qusta è la mia prima storia, probabilmente farà un pò schifo, ma sono una fan sfegatata della Prungary ( si dice "della"?) ed era come un dovere scrivere questa storia. Bè, che dire, grazie di aver letto. :3