Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: xtomx95    09/06/2013    2 recensioni
Come dice Enrique Iglesias, c'è una linea che si oltrepassa quando abbiamo perso qualcuno.
Sfortunatamente per Icaro, dopo una vita piena di disastri, riesce ad oltrepassarla. Sarà in quel momento della sua vita che arriverà Engaño, l'alieno con cui stipulerà un contratto.
Genere: Angst, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Le Streghe
 
In quel momento la paura m’invase: Avevo capito che quell’oscurità non si trattava di un semplice black-out.
-Ahorro!- Urlavo preoccupato per lei –Ahorro! Stai bene?-
-Perché ti agiti tanto?!- Intervenne Engano tra i miei pensieri –Ahorro sta alla grande, per ora…-
A quelle parole mi salì ancora più l’ansia, e in preda al panico iniziai a urlare con tutto il fiato che avevo in corpo, senza nemmeno accorgermene:
-Engano! Che cazzo sta succedendo! Dammi una spiegazione!- Stavo per avere un altro attacco di pazzia.
-Ti ho detto di rilassarti. Avvicina alla fronte la tua Soul Gem.-
Feci come mi disse. Engano continuò a darmi istruzioni:
-Adesso pensa alla luce, ma fa che sia una luce abbastanza potente, perché siamo in uno spazio molto esteso.-
Anche se non capii la seconda parte della frase, eseguii il consiglio. Dalla Soul Gem partì, inizialmente, un calore intenso (come quando la presi tra le mie mani per la prima volta) e poi da quella pietra partì una luce molto potente che invase quel posto. Grazie ad essa riuscii a vedere che ero in un luogo stranissimo: Sembrava una specie di enorme grotta, e sulle pareti si muovevano immagini raffiguranti pentagrammi, note, percussioni, e ancora altro che mi sembra assurdo starvi a elencare. Avete presente com’è quando guardate qualcosa mentre tra voi e quella cosa c’è del gas? A voi sembrerà che quella cosa tremi tutta; ecco, quello era lo stesso effetto che mi facevano quelle immagini.
-Bene, vedo che sai usare la magia.- Disse Engano, ma io ignorai il suo complimenti e gli chiesi:
-Dov’è Ahorro?-
-Calmo, tutto a tempo debito. Ora devi imparare a evocare la tua tenuta da combattimento.-
-Non ho tempo per queste cazzate!-
-Non definirei “cazzate” le cose che potrebbero salvarti la vita.-
Non risposi subito perché capii che se aveva detto “salvarti la vita” voleva dire che potevo anche morire, così chiesi:
-Come faccio?-
-Beh, pensavo avessi capito che non devi fare altro che pensare a quel che vuoi per ottenerlo (sempre che rientri nei limiti del tuo potere magico).-
-Quindi sarei un mago?-
-Pensavo che avessi già capito anche questo. A quanto pare sei più stupido di quel che credevo… Ora su, immagina una divisa degna di un combattente.-
Obbedii senza far caso all’offesa, e subito mi apparvero addosso tutti gli elementi della divisa: Un mantello verde, una camicia bianca a maniche lunghe, un corpetto con bottoni d’oro con disegnato sopra delle note spezzate e verdi, dei pantaloncini verdi che arrivavano fin sotto le ginocchia e un paio di stivali neri con le stringhe bianche.
Ero ridicolo, ma la mia fantasia, per ora, mi consigliava questo.
Engano commentò:
-Perfetto, e adesso ti manca solo l’arma. Quella, però, non la scegli te, ma la tua magia. Ti consiglio di aspettare a evocarla, perché la strega potrebbe avvertire la tua presenza.-
-Strega? Esiste?-
-Sì, ma non nella forma che pensi tu. Non abbiamo tempo da perdere, perciò ti dirò solo ciò che ora ti occorre sapere di loro. Le streghe sono creature invisibili all’occhio umano, e generano barriere attraverso le quali creano danni, indisturbate.-
-cos’è una barriera.-
-Questo posto, ad esempio, è una barriera. Questi sono i luoghi in cui risiedono le streghe; difatti sono piene delle loro creature e delle loro trappole. Ora muoviti! Altrimenti la strega in questione potrebbe uccidere qualcuno in quel locale.-
-E da che parte vado?-
Chiesi ciò perché quelle pareti, oltre che a essere piene d’immagini fluttuanti, erano anche piene di cavità che formavano delle vie da poter percorrere. Nel momento stesso in cui chiesi la direzione a Engano, mi volsi verso una cavità, e vidi qualche ciuffo di capelli rossi sparire dentro ad essa. Non persi tempo e corsi subito verso di essa. Lì non vi trovai la proprietaria di quelle ciocche di capelli, ma decisi lo stesso di percorrere quella strada. Corsi con velocità quasi straordinaria, arrivando, così, alla fine di quel passaggio sotterraneo.
Oltre quel cunicolo la grotta si allargava e cambiava completamente colore e forma: Essa, infatti, formava una grande cupola che aveva le pareti colorate di giallo e ben illuminate. Anche sopra di queste c’erano disegni mobili, che raffiguravano sfere e segmenti alternati di colorati di rosso. Al centro di quella zona c’era qualcosa che somigliava ad una specie di palco a forma di cerchio, alto almeno quattro metri, e sembrava sorretto da delle assi di legno poste ai lati ad intervalli regolari.
Stavo per passare il confine tra la zona blu e quella gialla, quando dai lati delle pareti spuntarono velocemente dei triangoli bianchi che sembravano fatti di carta, ma era capibile che non poteva essere così. In quel punto le pareti cominciarono a restringersi. Di reazione agitai le braccia e subito comparvero due katane (spade giapponesi) nelle mani. Sempre in poco tempo, nel momento in cui rischiavo di essere sminuzzato da quei triangoli, infilzai le spade per diagonale dentro quelle pareti, e iniziai a spostarle, tagliando la parte delle pareti a cui erano attaccati quei triangoli. Quest’ultimi non fecero a tempo a staccarsi che scomparvero nel nulla.
-Complimenti!- Si congratulò Engagno –Hai del talento-
Non lo ascoltai e feci per continuare la ricerca della strega, ma dopo due passi trovai qualcosa per terra, proprio vicino ai miei piedi: Era un Angel Gem, ma diversa da quella di Ahorro. Essa infatti aveva le ali più corte, ma più elaborate; al posto del triangolo in vetro verde c’era una spirale in oro rosso, incastonata sulla gemma.
Decisi di raccoglierla e infilarla in una tasca della camicia.
Appena finii l’opera, un grande rumore pervase in quella “stanza”. Cercai subito la causa, e vidi qualcosa di bizzarro: Il palco si era alzato in volo, e si era messo a sbattere di parete in parete. Quando si calmò, vidi che esso non era un palco, ma un tamburello in formato gigante, dotato di bocca arricciata e di occhi tondi e neri, come quelli dei cuccioli nei cartoni animati.
-Cosa diavolo è?- Esclamai.
-Complimenti!- Fece Engano –Hai trovato la strega. Ti auguro buona fortuna.-
Quella creatura si volse verso di me, e cominciò a ridere come un idiota. Feci riapparire le katane. La strega smise di ridere e spalanco la bocca. Da essa sputò a raffica una serie di sfere rosse dal diametro poco più grande di me. Ne evitai alcune, ma la strega continuava a sparare quei cosi, seguendo i miei movimenti.
Allora decisi: Rallentai e feci un balzo, tagliando tutte le palle che mi venivano scagliate addosso. In seguito al dimezzamento, esse sparivano nel vuoto come la parete di poco fa. Grazie all’aiuto della magia sarei arrivato molto alto, ma non riuscii a tagliare una sfera che mi colpi in pieno e mi schiacciò a terra con violenza, per poi rimbalzare via. Credevo di essere ormai morto, ma, con gran sorpresa, non fu così. Purtroppo, però, non riuscivo ad alzarmi in piedi. Non mi rimaneva che restare lì in ginocchioni e sperare in un miracolo.
La bestia iniziò di nuovo a scagliare quelle palle. Stavano per raggiungermi, e di reazioni strinsi con molta forza le palpebre. Quando mi accorsi, però, che non mi stava succedendo niente, mi tranquillizzai e riaprii gli occhi. Le palle rosse erano ferme sopra di me, e formavano una fila che portava di fronte alla strega che in quel  momento era immobile. Mi accorsi che una luce di color giallo proveniva da una tasca della mia camicia. Era la tasca in cui avevo messo l’Angel Gem!
Feci per tirarla fuori, ma essa uscì da se svolazzando qua e la. Emanava una luce potente, ma non fastidiosa per gli occhi. Si fermo di fronte al mio viso; poi si avvicinò lentamente, poggiandosi al centro dei miei occhi. Aumentò l’intensità della luce, e i dolori che prima mi impedivano di alzarmi scomparvero. Il mio cuore si riempì di gioia, e mi rialzai a gran velocità. L’Angel Gem svolazzò sopra la sfera che era sistemata proprio di fronte alla bestia ed emise un verso particolare. Capii perfettamente cosa mi volle dire, e cominciai a rimbalzare di palla in palla, per poi arrivare all’ultima ed eseguire un salto verso il tamburello in formato gigante. Feci apparire una katana e divise quella malefica bestia esattamente a metà. In seguito, atterai perfettamente in piedi nonostante l’altezza, e le sfere mi seguirono. La strega, dopo aver iniziato a dividersi, esplose, lasciando cadere di fronte a me un’oggetto di color nero.
Ormai l’avevo sconfitta, quindi feci sparire la katana e quant’altro era apparso grazie alla magia, tornando, così, con i miei vestiti da persona normale. La barriera scomparve, e (non so come) mi ritrovai in un bagno. L’Angel Gem tornò dentro la mia tasca e smise di brillare. Mi chinai per prendere l’oggetto che era caduto di fronte a me. Non sapevo cosa fosse, però era particolare: Era formato da del fil di ferro nero, che al centro formava una piccola sfera dal diametro di poco meno di un centimetro. Il fil di ferro andava poi a formare, verso due lati opposti, degli spunzoni abbastanza appuntiti ma la loro lunghezza non arrivava ai due centimetri, e la loro larghezza era circa di mezzo centimetro. Incuriosito chiesi ad Engano (sempre per via telepatica):
-Cos’è questo aggeggio?-
-Quello è un Grief Seed. Con quell’oggetto ci puoi purificare la Soul Gem.-
-Purificare?-
-Guarda la tua Soul Gem.- Eseguii il comando e vidi che, rispetto a prima, all’interno aveva una macchia un po’ più scura.
-Quindi questo… Grift sit servirebbe a levare la macchia?-
-Complimenti umano, sei sempre più intuitivo. Ora appoggialo alla Soul Gem.-
-Appoggia cosa?-
-Il Grief Seed, razza di idiota.- La tentazione di mandarlo a quel paese c’era, ma mi trattenni e feci quello che mi disse. Quella macchia che era sulla mia Soul Gem venne assorbita dal Grift Sit, e la gemma tornò splendente come prima. A quel punto mi sorse un dubbio:
-Perché la mia Soul Gem si era macchiata?-
-Domanda intelligente. La limpidezza di una Soul Gem è pari alla quantità di forza magica del suo proprietario; quindi, più userai la magia, più la Soul Gem diverrà scura. È questo uno dei motivi per cui devi combattere le streghe: Per ottenere il Grief Seed che ricarica la tua magia. Quindi, se per puro caso ti viene in mente di smettere di combatterle per annullare il contratto, ripensaci! Potresti rimanere a corto di magia e…- Quando arrivò a quel punto, mi ero già distratto da un bel pezzo perché stavo cercando di ricordarmi qualcosa. Cosa cavolo avevo gridato durante la formazione della barriera?
-Ahorro!- Gridai, per poi scappare via dal bagno.
-Ma mi stai ascoltando?- Chiese Engano, ma era tutto inutile.
Uscito dal bagno ritrovai Ahorro in mezzo ad una folla di gente che stava circondando qualcosa o qualcuno. La raggiunsi e le chiesi:
-Ahorro, stai bene?-
-Sì, ma dov’eri finito?-
Beh…- Ansimai io… e a quel punto cosa mi sarei potuto inventare?
-Ero in bagno…- Dissi
-Ma se non rispondevi nea…- Disse Ahorro, am la interruppi chiedendo:
-Cosa succede?-
-Niente di preoccupante. Il batterista era svenuto, ma ora si è ripreso e dice che tutto bene e che deve essere stato un calo di zuccheri. Gli abbiamo chiamato comunque un’ambulanza. In quel momento divenni pensieroso: Pensavo al collegamento tra lo svenimento del batterista e della strega. Quel fatto era opera della strega? Se per caso non l’avessi eliminata, cosa sarebbe accaduto? Sarebbe morto?
Preso dall’ansia, non guardai neanche come stava la vittima del mancamento e chiesi ad Ahorro:
-Usciamo di qui?-
-Aspetta! Volev…- Non finì la frase, perché la presi per un braccio e la condussi fuori dal karaoke-bar con delicatezza. Lei non disse nulla; molto probabilmente aveva capito che mi sentivo a disagio.
 
In seguito decidemmo di fare una passeggiata per il parco. Finalmente superai la fase “Sono più grande di lei” e riuscii a sciogliermi, iniziando a conversare e ridere come ai vecchi tempi. A un certo punto, però, mi ricordai di aver cantato sul palco prima che la barriera si formasse, così le chiesi:
-Insomma, come ho cantato stasera?-
Lei mi guardò nello stesso modo in cui un dottore guarda il proprio paziente prima di dirgli che ha una malattia grave. In seguito abbassò il capo e disse con tono quasi imbarazzato:
-Sì… Era ok…-
-Era ok?!- Esclamai io sorpreso –In genere mi fai sempre un mucchio di complimenti esagerati per come canto.-
-Sì, è vero. Il problema è che stasera…-
-…Ho fatto schifo.- La interruppi cercando di completare la frase.
-No… Riguardo a come hai cantato hai cantato bene, solo che non sei stato così emozionante come al solito…-
Quella fu la frase che mi rovinò la serata.
 
N.d.A.
E finalmente riesco ad aggiornare. Lo so… Fa pena… Ma non ho saputo fare di meglio in questi periodi. Devo migliorare sullo stile… E anche sulle descrizioni. Datemi un parere voi con una recensione e ditemi se mi sto sbagliando oppure se ho ragione. Per il resto non mi sembra di avere altro di cui parlarvi. Potrei farvi notare che ancora non si è capito di chi erano quei capelli rossi, oppure da dove venisse l’Angel Gem; Oppure potrei passare ai ringraziamenti:
Ringrazio chi mi ha recensito, e in particolar modo ringrazio Yume Kourine che continua a seguire questa storia. Ringrazio chi altro ha letto questi capitoli in silenzio, e chiedo a tutti di non demordere ora, perché il bello deve ancora arrivare. E, come tutte le volte, mi scuso per il ritardo. Menomale che è finita la scuola, e io potrò concentrarmi di più sui racconti.
Tanti cari saluti da Xtomx95.
   
 
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