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Autore: UnionJ_OneD_aremylife    09/06/2013    1 recensioni
Questa storia parla di una ragazza che pensa sempre negativo,odia tutto e tutti ed è dovuto dal modo in cui i loro genitori la trattano,dopo lo scherzo di George lei pian piano si innamora di lui,ma lui? Rimarrà il bambino di sempre che fa scherzi idioti o cambierà e comincerà a provare anche lui qualcosa per Veronica?
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, George Shelley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Varcai la soglia di casa mia, non c’era una mosca che volava, quella mattina c’era un silenzio strano, di solito quando tornavo a casa ero tranquilla quella volte invece qualcosa mi turbava, come se ci fosse qualcuno che stesse facendo qualcosa di male. Rimasi immobile per qualche secondo, finché non sentii una porta sbattere, sobbalzai al rumore dei passi che si dirigeva verso la porta. Non sapevo dove scappare, ormai era li davanti a me e io non avevo il coraggio di guardarlo in faccia, alla fine però cedetti ed alzai lo sguardo per vedere chi era quell’uomo che avevo davanti. Era Harry il mio ex fidanzato era completamente ubriaco, infatti riusciva a malapena a tenersi in piedi, mi ricordai di quando gli diedi la chiave di casa mia, non pensavo ce l’avesse ancora.
-Ciao piccola- disse Harry avvicinandosi a me, puzzava di alcol, cercò di abbracciarmi ma mi tolsi, lo odiavo per quello che aveva fatto e di certo non gli avrei per messo di rimanere lì con me.
-Harry vattene, immediatamente, dammi anche le chiavi- dissi io fredda, non volevo avere a che fare con lui
-Devo parlarti- disse lui sedendosi a terra con la schiena contro la porta
-Non ora, sei ubriaco marcio e io non ti voglio parlare- gli porsi la mano per aiutarlo ad alzarsi per poi farlo uscire, lui mi prese il braccio e mi fece cadere sopra di lui, mi imprigionò tra le sue braccia mentre mi dava dei baci sul collo, io mi dimenavo ma lui era davvero molto più grande e forte di me
-Mollami Harry, vattene, vai dalla tua puttanella- dissi io cercando comunque di liberarmi
-Sei tu la mia puttanella- disse lui alzando solo un angolo della sua bocca, non riuscii a trattenermi, gli diedi una sberla, come si permetteva di darmi della puttana? Dopo tutto l’amore che gli avevo dato mi aveva chiamata puttana? La sua puttana. A quelle parole il mio cuore si fermò per qualche istante, dopotutto pensavo di essere stata importante per lui, evidentemente mi sbagliavo. La sua mascella si tese, mi prese i polsi, i suoi occhi azzurri diventavano blu, quasi neri, era arrabbiato, l’avevo visto poche volte così arrabbiato.
-Non permetterti mai più- mi disse prima di cominciare a toccare violentemente ogni parte del mio corpo, mi lasciai andare sperando che questo lo facesse smettere ma mi sbagliavo, dopo qualche minuto, mi lasciò. Svenne, evidentemente l’alcol aveva fatto finalmente effetto, non l’avevo mai visto così ubriaco e non è stato per niente uno spettacolo piacevole. Non sapevo cosa fare del suo corpo disteso per terra senza forze, comunque tutto avevo passato tre anni della mia vita insieme a lui, mi aveva fatta star bene quindi decisi di portarlo in salotto, che per fortuna era vicino all’ingresso e di distenderlo sul divano. Chiamai George che però non mi rispose, volevo che venisse da me per proteggermi se fosse successo qualcosa quando Harry si fosse svegliato. Non volevo rimanere da sola, ma se avessi chiamato i miei probabilmente avrebbero pensato che anch’io sono una ubriacona e non mi avrebbero più lasciato uscire. Dopo un’ora Harry era ancora sul divano, per fortuna respirava ma soprattutto era ancora senza sensi. George mi chiamò, gli spiegai la situazione e mi rassicurò dicendo che stava arrivando, sapevo che non mi avrebbe delusa.
Suonarono al campanello dopo un quarto d’ora circa dalla telefonata.
-Ehi piccola stai bene?- disse George correndomi in contro
-Ora che ci sei tu si, grazie mille- dissi dandogli un bacio sulla guancia
-Non ti preoccupare, non ti farà ancora del male- disse lui stringendomi, ora mi sentivo protetta, sapevo che potevo contare su di lui.
-Vuoi un caffè, un tè qualcosa?- gli chiesi intanto che aspettavamo che Harry si risvegliasse
-Uhm, un caffè grazie- disse lui mandandomi un bacio volante mentre io mi dirigevo verso la cucina. Chiusi la porta e cominciai a preparare il tè per me e il caffè per George, accessi la radio cercando di dimenticare tutto quello che stava succedendo. La musica era stata fin da piccola la mia migliore amica, mi faceva stare bene, la amavo. Quando le bevande furono pronte preparai un vassoio e appena aprii la porta della cucina vidi George seduto, era abbastanza scioccato, davanti a lui c’era Harry che gli stava parlando, non riuscivo a decifrare il suo sguardo, appena tossii entrambi si girarono verso di me, mi ricordavo bene quegli occhi azzurri, fino a poco tempo fa mi guardavano con dolcezza, ora invece esprimevano rabbia, dolore, frustrazione, ma non importava più erano affari suoi. Guardai invece gli occhi di George, tutti di solito diamo per scontato gli occhi scuri, ma io suoi era talmente profondi che ti potevi perdere, erano brillanti e ti davano sicurezza. Appoggiai il vassoio sul tavolo che divideva i due e guardai George, non riuscivo a capire cosa mi stessero dicendo i suoi occhi, ma erano veramente bui.
-Vuoi qualcosa da bere Harry?- domandai io fredda
-No. Gli stavo raccontando della prima volta che abbiamo fatto sesso, dovrebbe esserne al corrente- disse lui ridendo tra se e se.
-Bastardo- dissi io arrabbiata, stavo per scaraventarmi su di lui, quando George mi fermò, la prima volta era stata uno schifo, l’avevo fatto in un bagno di una discoteca, Harry mi aveva fatta ubriacare e poi a causa dell’alcol ho fatto cose che non avrei mai fatto da sobria
-Stai calma- mi disse George accarezzandomi i capelli
-Ho ancora il video sai?- disse Harry ammiccando
-Ora smettila- intervenì George
-Chi cazzo sei per dirmi quello che devo fare- disse Harry scontroso
-Non voglio che lei stia male- disse George
-Veronica, vieni un secondo in cucina- disse Harry guardandomi negli occhi
-Aspettami qui, non mi farà del male- la seconda parte della frase non era per George, era per convincere me stessa che non mi avrebbe fatto niente. George semplicemente annuì. Quando arrivai in cucina Harry stava guardando fuori dalla finestra, sbattei la porta per attirare l’attenzione e lui si voltò verso di me
-Chi è lui?- disse Harry più tranquillo di prima
-Non sono affari tuoi- dissi io che invece ero più nervosa di prima. Si avvicinò pericolosamente a me, mi prese per un braccio e si abbassò per sussurrarmi qualcosa all’orecchio
-Ti amo- disse Harry, a quelle parole un brivido pervase tutto il mio corpo, come poteva dopo avermi fatto soffrire così tanto dirmi di nuovo ‘ti amo’?  Non gli risposi, ma capì che ero schifata da quell’affermazione, lo accompagnai alla porta.
-Ciao Harry- dissi io mentre chiudevo la porta
-Ti amo, mi rivedrai ancora- disse lui, quando avevo già chiuso la porta sentii un tintinnio provenire da fuori
-Le chiavi, merda- dissi tra me e me, aveva le mie chiavi di casa.
Tornai in salotto, George era ancora seduto sul divano mentre sorseggiava il caffè che precedentemente gli avevo preparato.
-Scusami per tutto questo, io non volevo davvero- dissi io sedendomi vicino a lui.
-Non c’è nessun problema, ora so che non ti devo lasciare andare in discoteca da sola- disse lui sorridendo
-Non hai capito, Harry mi darà ancora dei problemi, e tu stai facendo così tanto per me- dissi io mentre mi sistemavo i capelli


NOTA DELL'AUTRICE:
Allora pensavate che potesse succedere questo? Fatemi sapere, recensite vi prego. Un bacio x
  
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