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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    25/12/2007    3 recensioni
SPOILER!! Questa storia si svolge un anno dopo la "morte" di Edward Elric. Siamo a Xerxes, o meglio, presso le sue rovine, e l'imperatore di Xing, in viaggio verso Amestris, rinviene un corpo umano, un ragazzo, malconcio ma vivo... E qualcosa rinascerà! Il titolo deriva da una specie di monologo che Ikki di Phoenix fece, poco prima di sparire con Shaka di Virgo, dopo la battaglia alla Sesta Casa dello Zodiaco, durante il Sanctuary. SEE-YA! Ah, più avanti, ci sarà un pairing a sorpresa!! ihih! (ma che pairing a sorpresa!! Tu pensi solo a una SOLA COPPIA!!ndEd)
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 6

DI CORSA VERSO AMESTRIS!

“Scusi, Maggiore, forse non ho capito bene…” mormorò Ed, balzando in piedi, “Cosa ha detto? Potrebbe ripetere?”.

Il nerboruto militare lo guardò divertito, reprimendo a stento una risatina da sotto i baffi, poi rispose: “Certo, ma penso tu abbia capito alla perfezione, mio giovane Alchimista. L’ex Colonnello Mustang ha preso il posto del Fuhrer e ora è a capo del paese!” esordì trionfante l’uomo; “Forse è meglio che andiate, il treno dovrebbe partire a breve, e poi non mi sembra che siano molto propensi a collaborare, almeno dalle espressioni sconvolte che hanno.” Affermò divertito il capo villaggio, indicando i due militari, che s’erano abbandonati sulle sedie con rassegnazione, Ling riuscì ad afferrare qualche brano di frase, tipo “uno sta lontano per qualche giorno e gli stravolgono tutto…” o ancora, “Non c’è limite al peggio…”.

“Forza! Andiamo! Basta poltrire, abbiamo un treno da prendere!” esclamò deciso Alex Louis Armstrong, spingendo i due superiori fuori dalla porta e salutando frettolosamente tutti.

“Ehi, ce la faccio da solo a camminare!! Non ho bisogno della balia!” si inalberò Fullmetal, cercando di divincolarsi dalla stretta del biondo militare

“Si, invece, P-I-C-C-O-L-E-T-T-O!” esordì Ling, prendendolo in giro.

“CHI SAREBBE IL FAGIOLINO ULTRAMINUSCOLO CHE NON RIUSCIREBBE NEPPURE A MUOVERSI PERCHÈ INCAPACE A CAMMINARE???!!!” , era furioso.

“Tu! Forza, andiamo!” ribattè l’Imperatore, prendendolo per un polso e trascinandolo via, tra le urla del ragazzo e le risate di Hohenheim.

§§§

“Sei appena tornato e già devi partire… è ben dura la vita di un alchimista!!” osservò Khayal, mentre Ed saliva sul treno.

“Si, ma ti riempie anche di soddisfazioni, te lo assicuro! Comunque, presto tornerò a trovarti, lo prometto, piccola peste!” gli sorrise l’Alchimista, scompigliandogli divertito i capelli, “Cerca di non fare troppi danni in mia assenza! Ci vedremo presto!!” esclamò il ragazzo, issandosi sul vagone e affacciandosi subito dopo al finestrino, “Addio Youswell!!” urlò, proprio mentre il mezzo, lentamente, cominciava a muoversi; quando cominciò a prendere un po’ di velocità, il ragazzino sulla banchina prese a corrergli dietro, agitando le braccia in segno di saluto, urlando e strepitando saluti al loro indirizzo, “Ciao!!!! Buon viaggio!!!!” urlò il ragazzo, fino a ché il treno, con un ultimo sbuffo, non sparì dalla sua vista.

§§§

Il treno correva placido attraverso i campi e le foreste dell’Est. Dai finestrini si vedevano le risaie ricolme d’acqua, e le contadine che lavoravano duramente: era la stagione del raccolto, la stagione più bella, la stagione dei viaggi e delle vacanze, ma anche la stagione dei divertimenti, la stagione degli arrivi e delle partenze. La stagione dei ritorni.

Edward, non appena aveva toccato il sedile, s’era subito addormentato, raggomitolandosi come un gattino accanto al finestrino; “Questa volta Roy me la paga! Poteva aspettarmi, almeno, a fare carriera!” scherzò Maes, sedendosi accanto a Ling e Lan Fan; “Avete avvertito qualcuno del vostro rientro?” domandò Armstrong, facendo posto a Hohenheim, “No, assolutamente. Non ne abbiamo avuto il tempo. Noi siamo rientrati solo ieri.” Affermò il generale, guardando Ling, “E neppure Ed. Da quando l’abbiamo tlovato non abbiamo incontrato nessuno, a parte loro due.” Assicurò il ragazzo, ravvivandosi i lunghi capelli neri. Il maggiore rimase un istante in silenzio: “E allora sarà una gran bella sorpresa per tutti! Meglio così, non stiamoci più a pensare! Tra una decina di ore saremo a East City, dove prenderemo domattina la coincidenza per Central. Tutto secondo i piani.”.

§§§

“Sottotenente Ross! Sottotenente Ross!”.

Una squillante voce di ragazzo bloccò la giovane donna, oberata dal peso di voluminosi plichi. Ella si voltò, scorgendo, tra la folla di militari e alchimisti che la circondavano, indaffarati negli ultimi ritocchi, una capigliatura biondo scuro e una mantella rossa svolazzante: “Buongiorno Alphonse! Ti stavo aspettando, dov’eri sparito?” accennò un leggero inchino all’indirizzo del giovane Elric; “Gomen me, sottotenente, ma ho dovuto accompagnare il sergente Brosh a prendere le ultime assi di compensato per il palco. Come sta andando qui?” chiese, incaricandosi di prendere i pacchi che la donna trasportava, “Tutto a posto, grazie. Ormai siamo pronti per cominciare. Nel pomeriggio sistemeremo le ultime luci e stasera le testeremo un l’ultima volta. Domattina arriverà quel ragazzo da Xing e Sheska si occuperà degli ultimi ospiti.” Spiegò ella, asciugandosi con un fazzoletto la fronte. Camminarono in silenzio per alcuni minuti, avviandosi verso Piazza d’Armi.

Sbucati nella piazza, Al non potè non rimanere a bocca aperta nel vedere ciò che l’ex Colonnello aveva architettato per l’Anniversario: centinaia di divise blu e di vesti nere e rosse s’affaccendavano su e giù da un enorme palco, completamente dipinto di rosso. Fury e Falman sistemavano le luci sulla tettoia che lo copriva, Breda e Havoc trasportavano cavi e attrezzi, inciampando di quando in quando nei loro stessi piedi mentre Riza montava gli ultimi pannelli di compensato. “Buongiorno a tutti.” Salutò Al, togliendosi la mantella e abbandonandola in un angolo, sopra la giacca di Kain, correndo ad aiutare: “Ciao Al” risposero tutti al saluto; “Alphonse!” una nuova voce aveva sovrastato quella degli altri e la testa del Comandante sbucò da dietro il palco, la fronte leggermente imperlata di sudore. “Salve Comandante.” porse i suoi saluti l’adolescente, “Prendi i cavi e aiuta Havoc e Breda a sistemarli.” Ordinò l’uomo, rituffandosi nel retro ad armeggiare con qualcosa. Con entusiasmo, il giovanotto si sbrigò ad eseguire gli ordini.

§§§

La notte scura era giunta rapidamente su Amestris su alati cavalli d’argento, avvolgendo tutto di buio e stelle, sprofondando il mondo nel dolce tepore del risposo. Dolce notte limpida, notte di sogni irrealizzabili ma comunque desiderati, una notte dove tutto è possibile.

La stazione di East City era molto frequentata nonostante l’ora tarda; nodo cruciale dei traffici commerciali e del trasporto di tutto il Paese, la locale stazione non si fermava mai: vi erano sempre nuovi treni in arrivo, nuovi mezzi in partenza, operai impegnati in operazioni di carico e scarico.

Una figuretta alta e smilza era seduta su una scomoda poltrona, come possono esserlo solo le poltrone delle stazioni; aveva la fronte poggiata sui palmi delle mani intrecciati, sembrava dormire. Un'altra figura, poggiata contro un muro poco lontano, si spostò, dirigendosi lentamente verso il compagno, all’apparenza profondamente addormentato. Silenzioso come un gatto, si mosse e gli si sedette accanto.

“Avrebbe fatto meglio a restarsene a dormire, generale.”. Una voce tranquilla fece sobbalzare l’uomo, “Allora non stavi riposando!” s’indispettì quello, raddrizzandosi gli occhiali sul naso; l’altro alzò la testa: “e chi dorme? Non ci riesco!” ammise Ed, stiracchiandosi come un gatto e sbadigliando, “tanto tra poche ore dovremmo prendere il treno, sono troppo agitato per dormire.” Confessò il ragazzo, rassettandosi la treccia. I due rimasero un momento in silenzio, poi Hughes rise, guardando il suo biondo amico con un espressione furbetta dipinta sul volto: “Oh, andiamo! È inutile che tenti di nascondere ciò che provi, sai?.” disse improvvisamente, guardandolo con un ghigno, “Me ne sono accorto subito.” Disse con espressione trionfante. Ed lo fissò con un sopracciglio inarcato in un’espressione dubbiosa. “Su, ammettilo! Per te Roy è qualcosa di più che un superiore e un mezzo rivale, vero?” chiese il moro, spiazzante; Ed sbiancò per un istante, conscio che il suo segreto fosse stato svelato, poi piegò la testa in avanti e scrollò le spalle, “Ero sicuro che non se ne fosse mai accorto nessuno… Come ha fatto?” ammise il giovanotto. “Non è stato difficile!” replicò l’altro, vittorioso, “Indizio numero 1, quando lo guardi hai sempre una faccia felice, anche se, da quando vi siete incontrati, non avete fatto altro che litigare. Indizio numero 2, hai passato tutto il viaggio in treno a dormire e, solo io me ne sono accorto, per tua fortuna, continuavi a chiamarlo nel sonno. Ti bastano come prove??” chiarì il generale, con un ghigno di vittoria. Ed fece spallucce: “Sono invecchiato se mi si riesce a fregare in questo modo! Ok, ha vinto! Ci ha preso in pieno… Sembrerà stupido, ma… Amo alla follia quel dannato Colonnello!” arrossì visibilmente Fullmetal, nascondendo il volto tra le mani imbarazzato; “Ehi, guarda che non c’è nulla di cui vergognarsi, te lo assicuro.”, sussurrò l’occhialuto, sollevandogli il mento con un dito, “Ehi, perché piangi? Mi dispiace, ho fatto qualcosa di sbagliato?” si spaventò quello, ritraendosi alla vista di lucenti lacrime che scivolavano giù dagli occhi del ragazzo, che subito scattò in piedi, e corse via. “Devi accettare ciò che provi, Edward, o non potrai mai essere felice.” Pensò, togliendosi gli occhiali per pulirli. Fuori, cominciava ad albeggiare.

Ammissioni, rivelazioni e un viaggio che comincia!! Questo è il mio personalissimo regalo di Natale per tutte coloro che mi seguono con passione a cui devo tutto il mio successo!! GRAZIE DI CUORE A TUTTE VOI!!

LIENA

FEDAR

WINRY 93

BEA

IRENE ADLER

BUON NATALE A TUTTI COLORO CHE MI SEGUONO E A CUI VOGLIO BENE!!

   
 
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