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Autore: melory_    09/06/2013    1 recensioni
-Grey, tu credi nell’amore? Quello vero, intendo.- le chiese mentre passeggiavano nei corridoi della scuola.
-Perché esiste anche l’amore finto?- le rispose incredula l’amica.
-E’ quello che tu vedi ogni giorno nelle coppiette che si fingono di amare. Sai ci sono un sacco di single innamorati e un sacco di coppie che non si amano. L’amore vero è quello che vive anche se non c’è.-
-Ah, in che senso?-
-Quando ami una persona, ma lei non contraccambia. Ecco.-
-Okay. Allora è semplice, smetti di amarla. Alle persone inizi a piacere solo quando a te non piacciono più.-
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Luna Lovegood
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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-Cosa leggi?- le chiese Drave.

-Cazzi miei, vai via.-    

* * * *

Drave era un ragazzo bellissimo. Dai neri capelli. Lisci, con la frangia che copriva gli occhi. Due occhi neri, come la pece, occhi che distraevano quelle odiosissime lentiggini che aveva sul naso.

Lui amava Hogwarts. E tutte le persone che c’erano dentro. Anche se le ammirava da lontano. Era timido. Molto timido. Costruiva la barriera della timidezza giorno dopo giorno, se riuscire ad avvicinarsi ai suoi compagni.

Certo, compagni. Non gli piaceva chiamare tutte le persone che incontrava ‘’amici’’, perché di veri amici, quelli con la A maiuscola ce ne son ben pochi.

L’unica cosa che odiava era la sua casata.
Era nato Grifondoro, cresciuto Grifondoro, dentro era Grifondoro, fuori era Grifondoro.
Ma quel maledettissimo cappello parlante lo aveva messo in Serpeverde.

Perché proprio Serpeverde.? Era una delle tante domande che si faceva ogni giorno. E non sapeva come rispondersi.

Odiava solo una piccola cosa. Che la ragazza più bella, intelligente e strana che conosceva si trovava in Grifondoro.
A lui piaceva lei. Eccome se le piaceva. Ma lei tra loro due vedeva solo un muro di mattoni. Solo perché lui era in Serpeverde.

* * * *

Mentre si allontanava, Drave sussurrò:
-Cazzi tuoi, eh? Solo perché non sono nella tua casata. Ammettilo Luna, anche io ti piaccio.-

Luna Lovegood. Le piacevano i suoi lisci, lunghi, capelli biondi tendenti al bianco. I suoi occhi celesti, come il cielo e luminosi come le stelle.
Le piacevano i suoi modi un po’ sfacciati, ma sempre, nel loro fondo, molto gentili. Ma le piaceva soprattutto il suo essere “pazza”, “matta”, “folle”. All’ apparenza Luna era come la luce più luminosa.

Strana e bella.

 

-Mh. Quella prima o poi mi accetterà.- disse entrando nel suo dormitorio.

-Oh,oh,oh. Ma chi si vede.- disse una voce proveniente dal fondo della stanza.

-Babbo Natale?- chiese con ironia Drave.

-Il solito simpatico, Mayrenn.- Continuò la voce.

-Molto più di te, Malfoy.- Rispose il ragazzo, mentre cercava il motivo che i Serpeverde si chiamano fra loro per cognome e le altre casate no.

-Ma stai zitto- disse Draco quando si avvicinava –A proposito, hai fallito di nuovo con Luna?- usò un tono talmente tanto sdolcinato che Drave dovette mordersi la lingua per non picchiare il ragazzo.

-Senti biondino, fatti i cavoli tuoi ogni tanto.- continuò facendo un cenno con la testa.

-Nah. Mi piace intrufolarmi negli affari degli altri. E poi, mi sembra, che tua sorella non abbia rifiutato ad andare a letto con me.-

Drave si arrabbiò come non aveva mai fatto. Lo prese dalla cravatta con la mano sinistra, lo sollevò sul muro e gli sganciò un bel destro.

-Stronzo! Non intromettere più mia sorella nei nostri discorsi, lei non ha mai fatto nulla. Non ti permettere mai più!- Sbraitò.

-Tiger! Goyle!- chiamò Draco.

I due sbucarono da dietro la parete, con già pronti due paia di pugni.

-Ahahah! Non farmi ridere! Nemmeno proteggerti, sai? Sei proprio un fallito, Malfoy.- Detto questo il ragazzo mollò la presa e lasciò cadere il compagno per terra come un sacco di patate.
-Non provocarmi mai più, non ti conviene.- Concluse uscendo dal dormitorio e sbattendo la porta alle sue spalle.
“Ti farò il culo un giorno, Malfoy. Non sei nessuno, biondino.” Pensò.

* * * *

-Ora di pranzo-

-Che schifo stare in Serpeverde- disse Drave mentre si passava una mano sulla fronte.

-Dai Drave, non dire così. Ricorda quello che diceva la mamma: “Trova il meglio in tutto quello che hai.” Evidentemente tu lo stai ancora cercando questo “meglio”, aspetta un po’ di tempo, magari lo troverai un giorno. Fatti degli amici, come me.- gli rispose la sorella mentre masticava del pollo.

-Ah, Faine. Magari fosse così facile. Sai come sono io.-

La ragazzina, si sposto una ciocca di capelli neri dalla fronte e fissò con i suoi occhi celesti quelli del fratello:

-Cambia. So che è quasi impossibile, provaci.- e deglutì il terzo boccone di carne.

-Quasi. Mica lo hai detto così per dire- continuò Drave mentre inforchettava la pasta.

-Ah. Certo. Magari pensaci un po’ su. Scusa, ma adesso devo andare.- concluse Faine sbrigativa, non amava quel genere di discorsi.

Faine aveva un anno in meno di Drave, quindi quattordici. Era molto gentile e cortese. Sorrideva sempre, anche quando non le andava molto farlo e magari preferiva piangere.
Per un periodo era anche stata la ragazza di Draco Malfoy e lo rimpiangeva ancora. Era orgogliosa di averlo mollato. Invece lui, rimpiangeva di essere stato mollato.
Ma a dire la verità, profonda, molto profonda, anche a lei, a lei… non le fregava un emerito cazzo di lui. Lo trovava infantile, stupido immaturo, …

Drave la vide allontanarsi tenendo la mano ad una sua amica, Grey.

-Grey, tu credi nell’amore? Quello vero, intendo.- le chiese mentre passeggiavano nei corridoi della scuola.

-Perché esiste anche l’amore finto?- le rispose incredula l’amica.

-E’ quello che tu vedi ogni giorno nelle coppiette che si fingono di amare. Sai ci sono un sacco di single innamorati e un sacco di coppie che non si amano. L’amore vero è quello che vive anche se non c’è.-

-Ah, in che senso?-

-Quando ami una persona, ma lei non contraccambia. Ecco.-

-Okay. Allora è semplice, smetti di amarla. Alle persone inizi a piacere solo quando a te non piacciono più.-

* * * *

La guardava da lontano.
Sembrava volesse evitare il suo sguardo.

“Mi eviti anche? Ah. Luna, Luna.”

Si sentiva come fra le nuvole. E lei era il suo angelo.

“Ti prego salvami e amami e se non vuoi amarmi, uccidimi. Salvami ed uccidimi.”

Lei incrociava il suo sguardo e cercava di non soffermarsi per non più di un millesimo di secondo.
Magari non voleva essere scoperta.
Invece a lui non importava, non gli importava se lei lo mandasse a quel paese, oppure se gli altri lo avessero visto e preso in giro.

“Ti prego, guardami. Guardami. Se non ce la fai, provaci. Non vedere solo quel maledetto muro che c’è tra Grifondoro e Serpeverde. Non pensare a questo. Guardami. Per favore.”

In quel momento si alzò Silente che annunciò:

-Bene, ragazzi. Ognuno nel suo dormitorio. Tra due ore tornate alle vostre lezioni.
Più tardi Tassorosso e Corvonero parteciperanno alla partita di Quiddich.-

Tutti si alzarono per andare nei propri dormitori.

“Devo fare qualcosa per farmi notare, una qualsiasi cosa. Anche semplicemente soffiarmi il naso, o starnutire, voglio che lei mi veda. Ma cosa posso fare? Cercherò di mettermi dietro a lei. Ci devo provare.”

E così fece. Tra i mille e mille ragazzi che c’erano cercò di mettersi dietro a Luna.
Corse per arrivare. Ma qualche diciasettenne lo respinse dicendogli che era uno sporco “Serpeverde” e non poteva mettersi con i Grifondoro.

Non replicò. Con la testa bassa si recò al suo dormitorio. Da solo.

* * * *

Dormitorio femminile Serpeverde

- Ti piace ancora?- chiese Grey.

-No. Non chiedermelo nemmeno più. Sai che ormai Draco è solo un ricordo sfumato. Niente di importante. Era solo un esperimento. Si può definire in questo modo. Ecco.-

- Ah. Va bene. Scusa se ho interferito.-

Faine sospirò. Odiava parlare del passato e non le piaceva nemmeno il futuro. Pensava sempre e solo al presente. Quello che accadeva. Era molto realista.

Accavallò una gamba sull’ altra. E Grey si mise in ginocchio sul suo letto.
-Che lezioni hai dopo?-

-Mi sembra pozioni.-

 

Dormitorio maschile Serpeverde

-Come butta, “bro”?-

-Butta bene. A te, Mayrenn?-

-Butta e basta.-

-Cosa è successo?-

-Ah, amore.-

Ray si mise una mano sulla fronte:

-Centra per caso, Luna Lovegood?- chiese.

- Un po’. Forse si.-

Ray McGranitt. Presunto figlio della McGranitt, portatore solo del medesimo cognome. Sfacciato, presuntuoso, egoista, disponibile, amichevole e generoso. Unico Amico di Drave.
Un ragazzo dai capelli rasati, tranne per una fastidiosissima cresta bionda che porta come un gallo sulla sua testa vuota. Occhi verdi e penetranti. Abbastanza basso, ma portante di un corpo troppo atletico.

-Non so cosa dirti. Buttati. Buttati e basta. Prendila, sbattila al muro e baciala e rivelale tutto il tuo amore.- Gli disse stringendosi il cuore.

-Fosse facile così. Sai lei non mi calcola. E non lo farebbe nemmeno se io fossi l’ultimo ragazzo di questa terra.-

-Mh.-

Dormitorio femminile Grifondoro

-Ti piace, eh?-

-Hermione, per favore.-

-Dai lo hai visto? Stravede per te.-

Luna si sistemò per l’ennesima volta quel maledetto ciuffo dietro all’orecchio.

-Ma sinceramente, non mi sembrano i discorsi consapevoli che tu sai fare frequentemente.-
-Ma stai zitta, non sai nemmeno cosa hai detto tu. Dai, dai, almeno un po’ ti piace?-

La ragazza divenne leggermente rossa e si morse delicatamente il labbro inferiore in modo da non farsi male.

-Senti, è un bravo ragazzo. Ma non so il perché. Non c’è quella “scintilla” che mi invia, in un certo senso io non la ricevo.-

-Solo perché è in Serpeverde. Tu costruisci questi muri che nemmeno riesci a vedere solo perché vuoi cercare queste differenze tra di noi, che non troverai mai. Ammettilo, lo ami.-

-La parola “amore” è troppo difficile, complicata e incasinata. L’amore è un po’ come un sacco che ti schiaccia, come un compressore che ti comprime…-

-Ma tu sottovaluti l’idea che lo ami. Ammettilo. Non devi vergognarti. L’amore è come un’ ala, pronta a farti volare.-

Luna si alzò. Piangeva. Non sapeva nemmeno lei il perché e le venivano i conati di vomito.

“Se l’amore mi fa stare così male, io non voglio amare.” Pensò mentre correva verso il bagno a testa bassa.

* * * *

Continuava a correre.

“Merda, se vomito qui mi faccio la figura della scema, come al solito.” Teneva la testa bassa e non vedeva nemmeno tanto bene davanti.

Infatti, dopo un po’ si schiantò contro un corpo. Alzò di poco lo sguardo, e, lo vide.

“Sono fottuta. Sarò verde in faccia. Perché proprio adesso. Dio mi odia.”
Si strinse nelle spalle e si voltò dall’altra parte.
Deglutì velocemente quel liquido amarissimo.

Drave le toccò un orecchio.

-Ti senti male. Dobbiamo andare in infermeria.- esclamò.

-Non ti preoccupare. Sto meglio.- Non voleva far discorso in quelle condizioni. Concluse sbrigativa, ancora per una volta.

-Ah. Se vai di fretta da qualche parte ti posso accompagnare.- Disse sorridendo.

Luna abbassò lo sguardo un po’ rossa, chiuse gli occhi.
I due erano da soli. Gli altri erano tutti nei dormitori.
Il ragazzo sospirò. Non poteva fare altro. Anzi, si. Poteva. Ma soprattutto: Doveva.

Le prese il mento e lo sollevò sino a farlo a toccare al suo. Le brillavano gli occhi.

“Lo sta per fare davvero.”

Successivamente solo fuochi d’artificio.
Le prese i fianchi e a baciò di nuovo. Lei gli mise le mani sul viso.
 Iniziarono a giocare con le loro lingue.

Era bastato un momento solo.

-Ti amo.- le sussurrò Drave.

Lei non disse niente e gli prese la mano.

Insieme si recarono al dormitorio di Serpeverde. Non c’era nessuno. Erano ormai iniziate le lezioni. Ma loro erano sempre stati presenti. Se mancavano una volta ai professori non importava dato che erano stati degli ottimi studenti.

Si sedettero sul letto di Drave. Continuarono a baciarsi.
Finché non si fecero trasportare dalle onde dell’amore e lo fecero, come avevano da sempre voluto entrambi.

-Ti amo.- gli sussurrò Luna.

Finalmente aveva rotto quel muro trasparente che aveva creato solo per imbarazzo, per vergogna.

Ma adesso non le importava. Lo amava, questa era l’unica cosa importante che contava e lui amava lei.

Provavano la stessa magia. Quella magia superiore a tutte le altre, quella che solo con l’aiuto di un’altra persona riesci a creare.

Certo, perché l’unione fa la forza.

 

Spazio autore

Bene. Ecco, volevo proprio fare una one-shot su Harry Potter. Non volevo aggiungere niente di che. Spero che... vi sia piaciuta, anche se è un po'..come dire.. un casino.

Per il resto non ho nulla da aggiungere. Ciau a tutti <3 <3

 

 

  
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