Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Illbewaiting_    09/06/2013    0 recensioni
"Interessante la tua posizione, ma credo rimarrò fermo nella mia. Quel mondo sta per finire. Ha le ore contate. Osserva i tanti orologi su questa parete alla tua destra. Sono numerosi. Molti di questi sono fermi. Corrispondono a date terribili di avvenimenti altrettanto terribili, dove sono morte persone, dove è stata fatta violenza. E il prossimo si fermerà tra non molto.
Attentati, stupri, sangue ovunque, violenza di ogni genere, gente terribile che se ne approfitta in ogni maniera sempre per il proprio tornaconto, gente che crede nei soldi e per quelle c’è un solo modo di vivere. Soffocatori. Ti fa venire voglia di non essere mai nato.
Qui sei eterno. Qui nessuno ti dirà nulla, anche se sei solo di passaggio."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chiarimenti necessari: Salve a tutti. Questa è la seconda fanfiction che pubblico (sotto minaccia) X’D Mi sento in imbarazzo… Ah, dovevo proprio liberarmi e scrivere qualcosa. Lo sentivo. Mi dovevo proprio sfogare alla grande siccome ho dovuto droppare un sacco di fic e quanto altro a causa dello studio.
Ora spiegherò a grandi linee questa one-shot così che possiate capire, ma senza svelarvi il finale.
E' tutta una grossa metafora.
Il primo personaggio maschile è una sorta bibliotecario. Il mondo di "dentro". Quello che ci costruiamo con le nostre passioni e credenze per isolarci dalle cose che ci fanno soffrire.  Vive nella sua poesia amata, nelle illusioni di quel suo mondo interiore.
Il secondo personaggio, sempre maschile, il visitatore. Il mondo di "fuori". Quello che esiste dalla notte dei tempi, insomma. Vive delle illusioni del mondo esteriore.
Entrambi cercano di portarsi dalla loro parte.
Sono complementari. Uno la ragione, uno il sentimento terreno.
Purtroppo non posso dilungarmi troppo nei chiarimenti. Penso che quando si prende a spiegare una metafora, grossa parte del suo significato va persa. Interpretatela come volete e fatemi sapere con una bella recensione. Grazie! <3






«Poesia. Non trovi sia fantastica? Questa biblioteca è il mio piccolo universo, sai?»
«Che ci trovi di tanto meraviglioso in posto dove ci sono scolo scaffali e libri che si estendono fin quando  l’occhio non li perdi di vista?»
«E tu che ci trovi di così interessante al di fuori di queste mura?»
«Ti riferisci al mondo?»
«Ah-ha… Non è molto meglio qui? Ti basta aprire un libro per avere pronta la storia più adatta a te. E la storia racconta di un’altra storia e di un’altra storia ancora. Come una piccola matrioska. Molto meglio che uscire di qui e guardare come la gente sembra farsi scivolare addosso tutti gli avvenimenti terribili del pianeta Terra, così come ci è noto, senza intervenire in maniera benevola. Gli sta bene così. Essere avvolti da una cortina di disgrazie. Camminano tutti dritti, in fila come soldatini che aspettano la fine.
Io sto qui a godermi queste pagine piene.»
«Stai dicendo che stanno fuggendo? Farsi scivolare addosso gli avvenimenti… Non è quello che stai facendo anche tu? Anche tu stai scappando da quello che c’è fuori e ti difendi con la poesia!»
«Chissà? Tu che dici? E’ un modo come un altro per non stare ad ascoltare le sciocchezze che stanno lì fuori.»
«E’ sbagliato. Dovresti uscire di qui, dalla tua “poesia” e dare un’occhiata a ciò che c’è fuori.»
«Ma io conosco molto bene questo mondo, credimi. Molto meglio di quanto tu creda. Anche la mia poesia ne parla fino al vomito in maniera così aulica che non c’è bisogno di affacciarmi per capire il putridume che c’è lì. Sono stanco di tutto quello. E’ un cane che si morde la coda all’infinito. Prima o poi arriveremo ad una distruzione totale e allora io, invece di stare lì fuori a tremare, io che so già come andranno a finire le cose, starò qui a leggermi un buon libro.
Oh, leggiadra poesia.
Oh, queste sono le parole che ti riempiono l’anima. Questo l’odore che ti riempie le narici. Questo l’inchiostro che ti riempie la vista.»
«Ti stai vantando, forse?»
«Chissà?»
«E’ il tuo lavoro. E’ ovvio che ti piaccia, non trovi?»
«Non lo escludo. E tu vuoi farti ancora del male uscendo da quella porta? O lascivamente accetterai la realtà così com’è? Beh… Del resto hai la tua porta, non è così?»
«I tuoi discorsi sono senza senso. Contorti. Invece di stare qui ad arrovellarti il cervello, dovresti venire via con me.»
«Impossibile. Io non ho la mia porta. L’ho cercata così a lungo e non l’ho mai trovata. Ma sto bene così tra i miei autori, tra le mie storie più care. Vorresti tu restare con me?»
«Non credo proprio.»
«Hai mai letto un libro?»
«Tanti.»
«E la magica poesia non ti ha mai preso? Non ti sei mai sentito avvolto da mille voci che ti colmavano l’animo vuoto? Vuoi davvero uscire dalla tua porta? E’ così triste. Tu e la tua uscita grigia.»
«E’ molto più triste non averne una, non trovi? Vorresti disegnarla insieme a me, la tua uscita? Vieni con me. Il mondo lì fuori non è così male come credi. Avrai vissuto pure tantissimo, ma le persone non sono sempre le stesse. Per quanti secoli tu sia mai potuto esserci, ti è comunque impossibile aver conosciuto tutti gli esseri del pianeta Terra.»
«Interessante la tua posizione, ma credo rimarrò fermo nella mia. Quel mondo sta per finire. Ha le ore contate. Osserva i tanti orologi su questa parete alla tua destra. Sono numerosi. Molti di questi sono fermi. Corrispondono a date terribili di avvenimenti altrettanto terribili, dove sono morte persone, dove è stata fatta violenza. E il prossimo si fermerà tra non molto.
Attentati, stupri, sangue ovunque, violenza di ogni genere, gente terribile che se ne approfitta in ogni maniera sempre per il proprio tornaconto, gente che crede nei soldi e per quelle c’è un solo modo di vivere. Soffocatori.  Ti fa venire voglia di non essere mai nato.
Qui sei eterno. Qui nessuno ti dirà nulla, anche se sei solo di passaggio.»
«Ma qui nessuno si rivolge la parola perché crede di sapere tutto di tutti.»
«Infatti tu sei particolare e mi hai parlato. E non l’hai fatto con una persona qualsiasi, ma con il bibliotecario in persona. Sentiti felice.
Mi piace come tieni il punto. Mi piace come tenti disperatamente di attaccarti a questo terribile mondo. E’ sciocco, eppure lo trovo ammirevole.»



«Posso portarti via di qui?»
«Sei tornato, vedo. Perché non ti concedi lo sfizio di una buona lettura?»
«Lo farò se verrai via con me.»
«Oh, ti dissi già a suo tempo che non possiedo una porta  e non possiedo una chiave.»
«Passa dalla mia, allora.»
«Non è uguale. Per ogni persona una chiave ed una porta.»
«Disegnamola assieme.»
«Disegnarla? Ah! Mai sentita una cosa del genere in tanti anni di mia esistenza. Mi fai ridere! Ma non è di presa in giro, credimi. E’ solo che la tua fantasia supera quella dei libri. Mi stupisce il fatto che io dovrei essere più adatto ad un pensiero del genere, mentre tu che vivi fuori da questa biblioteca dovresti essere più rigido davanti alle sciocche e colorite idee da bambino.»
«Se ti ho convinto, potremmo anche provarci.»
«Non ho nulla qui per costruirla e disegnarla.»
«Allora domani ci penserò io. Ti poterò lontano da qui.»
«Ti dico che il tuo domani non arriverà. Non hai paura? E’ ora il tuo momento di scegliere se rimanere qui con me o andartene per sempre. »
«Ho troppo da perdere fuori di qui, è vero. Ma perderei tanto anche se me ne andassi.»
«Interessante la tua posizione, ma credo rimarrò fermo nella mia. Quel mondo sta per finire. Ha le ore contate. Osserva i tanti orologi su questa parete alla tua destra. Sono numerosi. Tutti sono fermi eccetto uno. Corrispondono a date terribili di avvenimenti altrettanto terribili, dove sono morte persone, dove è stata fatta violenza. L’ultimo si fermerà tra non molto.
Attentati, stupri, sangue ovunque, violenza di ogni genere, gente terribile che se ne approfitta in ogni maniera sempre per il proprio tornaconto, gente che crede nei soldi e per quelle c’è un solo modo di vivere. Soffocatori.  Ti fa venire voglia di non essere mai nato.
Qui sei eterno. Qui nessuno ti dirà nulla, anche se sei solo di passaggio.»
«Questo me l’hai già detto ieri!
Tornerò a prenderti. Lo farò! Porterò dei colori!»
«Mi piace come tieni il punto. Mi piace come tenti disperatamente di attaccarti a questo terribile mondo. E’ sciocco, eppure lo trovo ammirevole.»



«Non verrà. Quel ragazzo non verrà perché l’orologio si è fermato.
Ho ancora la mia poesia. Sì, del resto ho pur sempre la mia poesia. Ho sempre vissuto con essa.
Ma perché oggi qui non c’è nessuno? Di solito qualche passante c’è. Che ci sia stata la fine del mondo?
Dovrei saperlo, io so tutto. Perché sento questa tristezza al centro del petto?
Devo leggere, devo leggere.
Questo mi riempirà come sempre è successo.
Oh, ma perché gli orologi sono tutti fermi?
Lo sapevo che sarebbe accaduto. Io l’avevo detto a quel ragazzo. Che sciocco è stato. Sarebbe dovuto rimanere con me.
Oh, no. Aspetta. Che sto dicendo? Mai mi sono attaccato così tanto ad un sempre, sciocco essere umano. Perché ora? Perché ora sto piangendo?
Che avesse ragione quando diceva che non potevo conoscere tutti gli esseri umani della terra?
Perché non arriva?
Avevo davvero sperato di trovare la mia porta e la mia chiave.
No, ormai non importa più. Ho trovato il posto dove far riposare eternamente le mie vecchie ossa.
Questi libri. Questa poesia.
Se me ne andassi dovrei comunque lasciarli tutti qui. E perderei il mio mondo per un singolo finito essere umano?»
«Ehi, tu! Te l’ho detto! Te l’ho detto che sarei tornato!»
«Gli orologi. Si erano tutti fermati. Avevo-…»
«Persino un’entità come te può piangere? Non l’avrei mai detto, sai? »
«Tu non dovresti essere vivo. Lì fuori è tutto morto.»
«Finché c’è chi spera, chi vuoi che muoia?»
«Come hai fatto ad arrivare fino a qui? Sei ricoperto di ferite. Non ti importa di sanguinare. Perché fai tutto questo per me?»
«E’ colpa di quello che ho dentro, credo. Ho pensato di volerti salvare dal tuo modo di pensare chiuso e contorto.
Ho portato un sacco di colori. Sei pronto a dipingere?»
«Sciocco umano.
Mi hai gettato contro il tuo stupido modo di pesare.»
«Dovresti conoscere meglio di chiunque altro questa cosa che viene cantata spesso nella poesia. Amore, dicono si chiami. L’ho sempre sentito molto distante. Ora è palpabile come mai.»
«Interessante la tua posizione, ma credo rimarrò fermo nella mia. Quel mondo sta per finire. Ha le ore contate. Osserva i tanti orologi su questa parete alla tua destra. Sono numerosi. Tutti sono fermi. Corrispondono a date terribili di avvenimenti altrettanto terribili, dove sono morte persone, dove è stata fatta violenza.
Attentati, stupri, sangue ovunque, violenza di ogni genere, gente terribile che se ne approfitta in ogni maniera sempre per il proprio tornaconto, gente che crede nei soldi e per quelle c’è un solo modo di vivere. Soffocatori.  Ti fa venire voglia di non essere mai nato.»
«Ti piace ripetere questa cantilena, non è vero? Stai cercando di convincermi fino all’ultimo? Ma qui ho i miei colori e non ho paura di utilizzarli. Creiamo una porta. Una porta che sia colorata come le tue poesie.»
«Mi piace come tieni il punto. Mi piace come tenti disperatamente di attaccarti a questo terribile mondo. E’ sciocco, eppure lo trovo ammirevole.
Grazie per essere venuto a prendermi.»

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Illbewaiting_