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Autore: Riflesso    10/06/2013    1 recensioni
Nello stomaco non sentiva le tanto famose farfalle, ma una specie di tornado in marcia, che la sconvolgeva le viscere e il cervello.
Completamente riscritta.
Il racconto partecipa al contest "Immedesimarsi in personaggi non propri".
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non avrebbe mai immaginato che potesse esistere qualcuno così.
Un riccio castano troppo lungo gli copriva gli occhi scuri ridenti… faceva venir voglia di spostarglielo dalla fronte, di toccarlo per assicurarsi che tanta perfezione fosse vera.
La ragazza al suo fianco praticamente spariva. Eppure non era meno bella di lui, solo talmente timida e dimessa che se nell’aspetto i due potevano apparire perfettamente identici, dalla pelle chiara fino al naso perfettamente disegnato e ai capelli scuri. Ma mentre lui guardava diritto davanti a se, sottoponendosi allegramente all’esame dei suoi futuri compagni di classe, lei sembrava voler sparire… e difatti si notava appena.
- Frequenteranno il vostro corso, quindi date loro il benvenuto e… -
Il resto delle raccomandazioni del professore si perse nel chiacchiericcio dei commenti. Ciò che più aveva destato l’interesse era l’anno in più dei due nuovi e, come sempre, la curiosità sulla natura dei nuovi arrivati.
Tutti se lo chiedevano, tranne Anne che ascoltava appena e si limitava a fissare James completamente rapita. Nello stomaco non sentiva le tanto famose farfalle, ma una specie di tornado in marcia, che la sconvolgeva le viscere e il cervello.
Colpo di fulmine. La sua anima romantica l’aveva portata a leggere migliaia di racconti dove l’inaspettato e dirompente amore rivoluzionava la vita dei protagonisti, ma in realtà non aveva mai creduto davvero che fosse possibile.
Non così, con tanta sconvolgente intensità.
Invece eccola a fissare con la bocca spalancata un ragazzo qualunque che in quel momento si girava incrociando il suo sguardo, sorridendole.
Anne si affrettò ad abbassare la testa, imbarazzata, nascondendosi dietro i capelli rossi.
Fece fatica, quella mattina, a concentrarsi sulla lezione impegnata com’era a lanciare frequenti e inopportune occhiate al bellissimo James.
- Hey. Hey! -
La chiamò Mary sottovoce, dandole di gomito per risvegliarla dal rimbambimento amoroso. Come scendendo direttamente dalla luna, Bianca si girò verso di lei con sguardo vacuo.
- Che c’è? -
Chiese in un sussurro appena percettibile, smaniosa di tornare alla sua occupazione: James stava prendendo appunti, facendo scivolare la penna sul foglio in un modo che le sembrava completamente nuovo e imperdibile. Quei ricci che scivolavano in avanti, coprendo in parte il suo profilo…
Si accorse troppo tardi che Mary le stava parlando.
- Cosa? -
Dovette chiedere di ripetere, perché persa com’era non aveva capito nulla.
- Per quello nuovo! Dai, sveglia! -
Esclamò la compagna di banco, infilandole in mano un foglietto. Ma forse avevano parlato troppo forte o troppo a lungo perché l’insegnante le richiamò.
- Anne Philipps e Mary Romanò! Ripetetemi ora il principio di trasfigurazione della materia! -
Ordinò l’insegnate, che era un cosmotrita e come tale notoriamente permaloso e vendicativo. Mary riuscì a cavarsela affidandosi al suo cervello ipersviluppato che le permetteva di seguire tre conversazioni contemporaneamente, mentre Anne, che neanche ricordava di che materia stessero parlando, si limitò a desiderare di sparire e impegnandosi a non farlo, come a volte le capitava quando si agitava.
Non ebbero più modo di distrarsi, prese di punta dal professore, che non contento le chiamò entrambe per un’interrogazione a sorpresa con tanto di dimostrazioni pratiche.
Quando la campanella suonò, liberandole finalmente dalla tortura, Anne sospirò tornando al proprio posto.
- Ciao, scusa -
Sentì chiamarsi da una voce che riconobbe all’istante, anche se non l’aveva praticamente mai sentita. James era a un passo la lei, bello come un dio greco, con un sorriso da far fondere il ghiaccio.
E, giustamente, Anne si fuse fisico e mente, andando nel pallone e arrossendo fino alla punta dei capelli già rossi.
- Cia-ciao… si, di-dimmi -
Chissà perché capita sempre con le persone con cui vorresti fare bella figura, di mettersi a balbettare.
- Hai tu il mio biglietto? -
Gli occhi adoranti di Anne gli seguivano il contorno delle labbra, ma in quanto a capire… questo era un altro discorso. Eppure era un persona intelligente e sveglia, di solito!
- Anne? Hai tu il mio biglietto? -
Fu costretto a ripetere il ragazzo. Se rimaneva ancora qualche neurone attivo in quella testa fusa, andò completamente in corto circuito sentendo pronunciare il proprio nome da lui.
Ciò nonostante riuscì a mettere insieme quella poca presenza di spirito necessaria a rispondere.
- Ohhhh… siii, scusaa -
Belò, sentendosi mortalmente stupida e ancora più a disagio che davanti alla cattedra con il comosmotrita che la interrogava. Si vergognava al punto che la sua figura stava diventando lentamente trasparente.
Tirò fuori il foglietto accartocciato da una tasca e glie lo porse, cercando di non guardarlo in viso. Forse in questo modo sarebbe riuscita a non fare ulteriormente la figura della stupida.
- Lo hai letto? -
Chiese James, sfiorandole appena le dita mentre prendeva la carta. La scossa fu tale che per poco Bianca non dovette farsi ripetere di nuovo… e comunque figurarsi se aveva letto: riusciva appena a ricordarsi come si chiamava! Leggere il messaggio di James non le era proprio venuto in mente.
Scosse la testa, non fidandosi a parlare.
- Mi spiace che ti abbiano interrogato per colpa mia. -
Anne scosse di nuovo la testa, cercando di dirgli che non lo considerava colpevole.
- Vorrei sdebitarmi… -
Altro scuotimento di capelli rossi, ormai arruffati quanto i suoi pensieri.
- Che ne dici di un gelato oggi pomeriggio? -
Propose James. Anne stava per scuotere nuovamente la testa, così, come risposta di default, quando comprese sorprendentemente l’invito e invertì il senso di movimento in un entusiasta “si”.
Le farfalle si aggiunsero all’uragano.


NOTE:
Il racconto partecipa al contest Immedesimarsi in personaggi non propri~ di .:Miki:.
 
-           Nick autore: _Selina_
-           Pacchetti scelti: 1, B, III
-           Genere: Fantasy
-           Rating: arancione
-           Avvertimenti: nessuno
-           Personaggi:
Ragazza
Nome: Anne
Cognome: Philipps
Età: 17 anni
Aspetto fisico: Anne ha dei capelli lunghi fino a metà schiena rossicci, occhi castani, è alta e snella, con la carnagione rosata. Ha spesso un'espressione neutra, tanto da sembrare perennemente arrabbiata. Ha sempre le guance arrossite.
Carattere: Anne è estroversa e simpatica, emotiva, romantica, un po' ossessiva, intelligente, leggermente pervertita. Dopo essersi lasciata per la prima volta, è diventata molto insicura con i ragazzi. Con le amiche ha un carattere dolce e aperto, mentre con gli estranei è fredda e distaccata. Se non ottiene ciò che desidera, può diventare molto persuasiva. Si trova a suo agio tra i ragazzi e se per caso si arrabbia, sono guai.
Ragazzo
Nome: James
Cognome: Kane
Età: 18 anni
Aspetto fisico: alto, snello, dallo sguardo ammaliatore. Ha capelli castano scuri ricci, ed occhi del medesimo colore.
Carattere: A differenza della sorella, James è molto più ribelle e vispo. Quando gli si dà un ordine, c'è poca possibilità che lo esegua, a meno che non sia della sorella, oppure glielo si chieda gentilmente. James è molta protettivo con sua sorella, odia il fatto che la escludano e la ignorino. Adora cantare e ballare l'Hip hop, ma ciò non toglie il fatto che sia un bravi ragazzo. Odia il fatto che gli dicano spesso di assomigliare alla sorella.
-          Ambientazione: scuola
-          Frase da inserire: Hai tu il mio biglietto?”
-          Note d'autore: il rating è tristemente verde... non mi veniva niente di più colorito che mi piacesse
  
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