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Autore: The Rasputins    10/06/2013    1 recensioni
A nessuno piace essere tradito, tantomeno a Zanark Avalonic. Ecco perché, quando scopre che il suo fidanzato Gamma lo tradisce allegramente, decide di vendicarsi. Ma non si tratta di una vendetta violenta, no, vuole solo rendere al suo ex-fidanzato pan per focaccia. Ed è per compiere la sua vendetta che il fantastico Super Zanark fa un salto di 250 anni nel passato. Ma chissà, in questo suo viaggio potrebbe trovare molto di più che un semplice mezzo per vendicarsi...
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vieux temps, nouvelle vie

 

1- Un nouvel arrivage

 

Rabbia. Zanark non aveva mai provato una tale rabbia in vita sua e il ricordo dell'affronto appena subito non faceva altro che far aumentare la sua ira. In cuor suo non voleva credere che Gamma -il suo Gamma- l'avesse tradito, ma quella era la dura realtà: l’aveva visto mentre si limonava apertamente con Alpha davanti a tutti. Per Zanark era stato un brutto colpo: l’idea di essere tradito non gli era mai passata per la testa, figurarsi poi con quella sottospecie di koala antropomorfo! No, Zanark non poteva accettarlo e voleva ripagare Gamma con la sua stessa moneta. Ed era proprio per farla pagare al suo ormai ex-fidanzato che il ragazzo aveva affrontato un salto di 250 anni nel passato per raggiungere l’unico uomo che poteva dargli una mano: Endou Daisuke, l’uomo -o la pietra- che aveva dato la possibilità a Zanark di usare appieno i suoi poteri, diventando così Super Zanark, come gli piaceva farsi chiamare. Il fatto che quest’uomo ancora non lo conoscesse era un dettaglio sorvolabile per Zanark. Così, dopo aver parcheggiato in malo modo la moto nel vialetto di casa Endou, il ragazzo raggiunse la porta dell’abitazione e suonò il campanello. Daisuke, che in quel momento si stava rilassando leggendo una rivista sportiva, si chiese chi potesse essere a quell’ora: erano le 22.45 e lui non si aspettava visite di alcun tipo, ma decise comunque di andare ad aprire. L’uomo rimase decisamente sorpreso trovandosi davanti quel ragazzo vestito in maniera tanto strana e dall’aspetto inusuale.

-Ce ne hai messo di tempo per aprire, vecchio.

Zanark scrutò attentamente il padrone di casa: certo, era più giovane rispetto all’Endou Daisuke che aveva conosciuto lui, ma non aveva dubbi a riguardo, quello era il suo uomo. Il ragazzo fece subito per entrare, ma l’allenatore gli bloccò il passaggio.

-Scusa ma… Tu chi sei?
-Ne parliamo dopo, ora ho sonno. Dove dormo io?
Zanark tentò nuovamente di entrare in casa, ma Daisuke era un professionista quando si parlava di difendere una porta.

-Aspetta un attimo… Saeko!

La consorte del calciatore uscì dalla cucina, dove stava lavando i piatti, e raggiunse suo marito alla porta.

-Chi è, tesoro?

La donna rimase un po’ sconvolta alla vista di Zanark: il giovane sembrava tutto fuorché un bravo ragazzo, ma ormai aveva iniziato a farci l’abitudine, suo marito amava aver a che fare con giovani problematici.

-Amore, quante volte ti devo ripetere di non portare a casa i tuoi giocatori?

-Davvero io non lo conosco, è un tuo parente? Chiede di dormire qui…

Saeko si offese leggermente a quell’affermazione: non voleva essere messa allo stesso livello di quello sconosciuto losco e sciatto che li fissava con aria spazientita.

-No, non è un mio parente. Mi dispiace, ma noi non accogliamo sconosciuti in casa nostra come se nulla fosse, arrivederci.

Zanark sbuffò: era stanco e non voleva perdere tempo a spiegare tutta la situazione ai due, almeno non in quel momento.

-Oh, andiamo, vengo da lontano ed ho sonno, fatemi entrare!

Daisuke, che difficilmente riusciva ad ignorare le persone in difficoltà, tirò in disparte sua moglie per poterle parlare in privato.

-Dai Saeko, è ancora un ragazzino, non possiamo lasciarlo dormire fuori!

La donna sbuffò: sapeva che quando suo marito prendeva una decisione raramente cambiava idea, ma decise comunque di opporsi.

-Non se ne parla! Non possiamo ospitare il primo ragazzino che pass-- COS’E’ QUELL’ORDIGNO INFERNALE SUL MIO VIALETTO?!

Zanark si girò un attimo a guardare la sua moto, per essere sicuro che Saeko parlasse proprio di lei, poi fulminò la donna con lo sguardo.

-Ehi, non parlare male della mia piccola.

Daisuke fissò perplesso il veicolo: non aveva la minima idea di cosa fosse.

-Cos’è quell’affare?

-La mia moto.

L’ex-calciatore subito si chiese se quella poteva essere davvero considerata una moto visto che non aveva le ruote, ma decise di non farsi troppi problemi a riguardo: non si intendeva di motori e per lui poteva benissimo essere una moto di ultima generazione. Solo una cosa lo turbava in quel momento.

-Ragazzo, non sei troppo giovane per guidare una moto?

Zanark rispose con un noncurante “nah” mentre si stiracchiava. Intanto, dietro a suo marito, Saeko faceva dei lunghi respiri profondi, tentando di mantenere la calma.

-Ok, mi sto innervosendo, mi sto decisamente innervosendo.

-Su tesoro, ora ci parlo io!

Daisuke tornò a guardare Zanark, deciso a mandarlo via, ma appena incontrò gli occhi rossi del ragazzo si sciolse completamente: adorava i giovani che avevano uno sguardo deciso, amava allenarli e vedere la loro decisione su un campo da calcio.

-Ehm… Puoi accomodarti se vuoi. Così ci spieghi con calma chi sei e cosa ci fai qui.

Il ragazzo non si fece ripetere l’invito due volte, si diresse subito verso il divano e si sedette, sbuffando rumorosamente.

-Il mio nome è Zanark Avalonic, il mio ragazzo mi ha tradito con un’inutile ameba sottosviluppata travestita da koala.

Il portiere lanciò un’occhiata a sua moglie e non si stupì vedendola sciogliersi come aveva fatto lui poco prima: se c’erano delle persone che conquistavano a prescindere la simpatia di Saeko erano quelle che avevano dei problemi di cuore.

-Oh… Una delusione amorosa, povero caro.

Daisuke invece rimase perplesso.

-Beh Zanark, capiamo il tuo dolore ma… Noi che c’entriamo in tutto questo?

Il ragazzo scrutò attentamente il suo interlocutore prima di dare una risposta.

-Sto cercando un altro.

Il portiere tentò di ignorare la moglie, che continuava a fare commenti sdolcinati sulla questione, e si concentrò sul vero problema.

-Continuo a non capire cosa c’entriamo noi in questa storia…

Il giovane rifletté attentamente se era il caso o meno di dire la verità ai due coniugi e pensò che non gli costava nulla tentare.

-Mi credereste se dicessi che vengo dal futuro?

Saeko tornò di colpo serissima.

-No, crederemmo solo che tu sia molto stanco.

-E allora niente.

Daisuke tornò ad avvicinarsi a sua moglie per discutere meglio della faccenda.

-Sembra davvero molto provato… Cosa facciamo, lo ospitiamo per la notte?

-A me sembra un po’ fuori di testa, forse dovremmo chiamare il manicomio.

-Vedete che vi sento.

Daisuke ridacchiò: sapeva che il tono scherzoso di sua moglie stava a sottolineare il fatto che era d’accordo all’idea di ospitare Zanark. Per l’uomo rimaneva solo un’ultima, cruciale domanda da fare.

-Ehi Zanark, ti piace il calcio?

Il giovane ghignò soddisfatto.

-Sì, diciamo che mi diletta.

Il portiere sorrise felice e si sedette vicino al suo ospite, dandogli una pacca sulla schiena.

-E va bene, ti ospiteremo fino a quando ce ne sarà bisogno!

-Ah, bene.

La padrona di casa rimase stizzita davanti a quella mancanza di educazione.

-Almeno un grazie sarebbe gradito.

-Su cara, il ragazzo è stanco, non è il momento di pensare alle buone maniere! Hai già mangiato Zanark?

Il giovane si limitò a far cenno di no con la testa e subito Daisuke riprese a parlare.

-Allora vieni, ti preparo qualcosa io! Saeko, tu puoi pensare a preparargli un letto?

-Se si accontenta di un cuscino, una coperta e del divano sì. Con Atsuko non dorme.

Zanark si alzò e guardò la donna con aria scocciata.

-Potrei dormire benissimo anche sui chiodi, ma preferisco il divano.

Saeko fece per ribattere, ma il suo ospite era già scomparso nella cucina insieme a Daisuke, così la donna sospirò e si rimboccò le maniche per preparare un giaciglio a quel ragazzo tanto maleducato, pensando ai vari modi in cui poteva insegnare un po’ di educazione al nuovo arrivato. Intanto Daisuke si era messo ai fornelli per preparare la cena a Zanark che, dal canto suo, non vedeva l’ora di andare a dormire.

-Allora, domani tu verrai a lavoro con me. Faccio l’allenatore di calcio in una scuola qui vicina, vedrai che ti piacerà! Stare con altri ragazzi ti farà dimenticare la tua fidanzatina.

Il giovane del futuro sbuffò annoiato: lui quelle cose le sapeva già, ma non poteva certo dirlo al padrone di casa.

-Va bene… E comunque il mio era un fidanzato. Era un uomo, almeno credo…

Il portiere lanciò un’occhiata perplessa al suo ospite.

-Credi? In che senso credi?

-Aveva atteggiamenti da donnicciola. Era un rammollito, non mi meritava.

Daisuke ridacchiò, divertito da quei tentativi del ragazzo di autoconvincersi a dimenticare il suo ex, e gli piazzò davanti il piatto pronto, che Zanark divorò velocemente. Una volta che il giovane ebbe finito di mangiare, l’ex-calciatore sparecchiò e lavò le stoviglie, sbadigliando stanco.

-Beh, ormai è tardi… Sarai sicuramente stanco, andiamo a dormire?

Zanark annuì e subito tornò al divano, ormai trasformato in un letto d’emergenza. Al ragazzo bastò stendersi per crollare subito a dormire. Daisuke, invece, rimase per qualche minuto a guardarlo, chiedendosi da dove venisse realmente il suo ospite. Solo quando si accorse di stare dormendo in piedi il padrone di casa decise di andare a dormire e, dopo essersi lavato e cambiato, si mise a letto, dove sua moglie lo aspettava ancora sveglia.

-Sai amore, non mi fido molto di quel ragazzo, sembra un poco di buono.

-Hai detto la stessa cosa di quasi tutti i miei giocatori, ma in fondo sono delle brave persone, sono certo che anche Zanark è come loro!

La donna si impensierì.

-Zanark Avalonic… Non è certo un nome che si sente tutti i giorni!

-Già… Probabilmente è straniero, anche i suoi tratti sono particolari. Mi chiedo da dove venga…

-Mh, comunque io ho paura di come possa relazionarsi con la piccola…

Daisuke ridacchiò.

-Oh, non preoccuparti tesoro. Atsuko è una brava bambina, vedrai che non ci saranno problemi!

Saeko sorrise rassicurata.

-Sì, probabilmente hai ragione. E va bene, tanto dobbiamo comunque aspettare domani per sapere! Buonanotte tesoro…

La donna diede un bacio a suo marito e si mise a dormire.

-Buonanotte a te, amore mio.

Daisuke spense la luce e seguì l’esempio di sua moglie, immaginandosi la faccia sorpresa di sua figlia quando l’avrebbero presentata a Zanark.

 

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Ciao a tutti! Non siamo propriamente nuove del fandom, in realtà siamo Ursy, meglio conosciuta come Oblivias_, e Lau del duo Strawbana. Abbiamo creato questo account per pubblicare le storie che scriveremo insieme, solitamente nate dalle nostre role. La prima che abbiamo deciso di pubblicare ha come protagonista il caro Zanark Avalonic. Come mai abbiamo scelto questo personaggio? Perché piace da morire ad entrambe le autrici ed ha bisogno di un po’ più d’amore nel fandom! Il titolo della storia è in francese e significa “vecchi tempi, nuova vita”. Anche il titolo dei vari capitoli sarà in francese, il titolo del primo significa “un nuovo arrivo”. Perché abbiamo scelto il francese? Perché è una bella lingua, ad Ursy piace moltissimo, talmente tanto che si è vista metà Chrono Stone in francese, e poi perché non avevamo altre idee… Ma basta con le chiacchiere che poi vi annoiate, vi ringraziamo per la lettura e vi salutiamo! Non sappiamo quando aggiorneremo questa storia perché l’ansia pre-esame toglie a Lau tutta la voglia di scrivere, ma si spera in un aggiornamento domenicale. Grazie ancora a tutti voi che avete letto, arrivederci!

  
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