Vieux
temps, nouvelle vie
1- Un
nouvel arrivage
Rabbia. Zanark non aveva mai provato una tale rabbia in vita sua e il
ricordo dell'affronto appena subito non faceva altro che far aumentare la sua
ira. In cuor suo non voleva credere che Gamma -il suo Gamma- l'avesse tradito, ma quella era la dura realtà: l’aveva
visto mentre si limonava apertamente con Alpha davanti a tutti. Per Zanark era
stato un brutto colpo: l’idea di essere tradito non gli era mai passata per la
testa, figurarsi poi con quella sottospecie di koala antropomorfo! No, Zanark
non poteva accettarlo e voleva ripagare Gamma con la sua stessa moneta. Ed era
proprio per farla pagare al suo ormai ex-fidanzato che il ragazzo aveva
affrontato un salto di 250 anni nel passato per raggiungere l’unico uomo che
poteva dargli una mano: Endou Daisuke, l’uomo -o la pietra- che aveva dato la
possibilità a Zanark di usare appieno i suoi poteri, diventando così Super
Zanark, come gli piaceva farsi chiamare. Il fatto che quest’uomo ancora non lo
conoscesse era un dettaglio sorvolabile per Zanark. Così, dopo aver parcheggiato
in malo modo la moto nel vialetto di casa Endou, il ragazzo raggiunse la porta
dell’abitazione e suonò il campanello. Daisuke, che in quel momento si stava
rilassando leggendo una rivista sportiva, si chiese chi potesse essere a
quell’ora: erano le 22.45 e lui non si aspettava visite di alcun tipo, ma
decise comunque di andare ad aprire. L’uomo rimase decisamente sorpreso
trovandosi davanti quel ragazzo vestito in maniera tanto strana e dall’aspetto
inusuale.
-Ce ne hai messo di tempo per aprire, vecchio.
Zanark scrutò attentamente il padrone di casa: certo, era più giovane
rispetto all’Endou Daisuke che aveva conosciuto lui, ma non aveva dubbi a
riguardo, quello era il suo uomo. Il ragazzo fece subito per entrare, ma
l’allenatore gli bloccò il passaggio.
-Scusa ma… Tu chi sei?
-Ne parliamo dopo, ora ho sonno. Dove dormo io?
Zanark tentò nuovamente di entrare in casa, ma Daisuke era un professionista
quando si parlava di difendere una porta.
-Aspetta un attimo… Saeko!
La consorte del calciatore uscì dalla cucina, dove stava lavando i
piatti, e raggiunse suo marito alla porta.
-Chi è, tesoro?
La donna rimase un po’ sconvolta alla vista di Zanark: il giovane
sembrava tutto fuorché un bravo ragazzo, ma ormai aveva iniziato a farci
l’abitudine, suo marito amava aver a che fare con giovani problematici.
-Amore, quante volte ti devo ripetere di non portare a casa i tuoi
giocatori?
-Davvero io non lo conosco, è un tuo parente? Chiede di dormire qui…
Saeko si offese leggermente a quell’affermazione: non voleva essere
messa allo stesso livello di quello sconosciuto losco e sciatto che li fissava
con aria spazientita.
-No, non è un mio parente. Mi dispiace, ma noi non accogliamo
sconosciuti in casa nostra come se nulla fosse, arrivederci.
Zanark sbuffò: era stanco e non voleva perdere tempo a spiegare tutta la
situazione ai due, almeno non in quel momento.
-Oh, andiamo, vengo da lontano ed ho sonno, fatemi entrare!
Daisuke, che difficilmente riusciva ad ignorare le persone in
difficoltà, tirò in disparte sua moglie per poterle parlare in privato.
-Dai Saeko, è ancora un ragazzino, non possiamo lasciarlo dormire fuori!
La donna sbuffò: sapeva che quando suo marito prendeva una decisione
raramente cambiava idea, ma decise comunque di opporsi.
-Non se ne parla! Non possiamo ospitare il primo ragazzino che pass--
COS’E’ QUELL’ORDIGNO INFERNALE SUL MIO VIALETTO?!
Zanark si girò un attimo a guardare la sua moto, per essere sicuro che
Saeko parlasse proprio di lei, poi fulminò la donna con lo sguardo.
-Ehi, non parlare male della mia piccola.
Daisuke fissò perplesso il veicolo: non aveva la minima idea di cosa
fosse.
-Cos’è quell’affare?
-La mia moto.
L’ex-calciatore subito si chiese se quella poteva essere davvero
considerata una moto visto che non aveva le ruote, ma decise di non farsi
troppi problemi a riguardo: non si intendeva di motori e per lui poteva
benissimo essere una moto di ultima generazione. Solo una cosa lo turbava in
quel momento.
-Ragazzo, non sei troppo giovane per guidare una moto?
Zanark rispose con un noncurante “nah” mentre
si stiracchiava. Intanto, dietro a suo marito, Saeko faceva dei lunghi respiri
profondi, tentando di mantenere la calma.
-Ok, mi sto innervosendo, mi sto decisamente innervosendo.
-Su tesoro, ora ci parlo io!
Daisuke tornò a guardare Zanark, deciso a mandarlo via, ma appena
incontrò gli occhi rossi del ragazzo si sciolse completamente: adorava i
giovani che avevano uno sguardo deciso, amava allenarli e vedere la loro
decisione su un campo da calcio.
-Ehm… Puoi accomodarti se vuoi. Così ci spieghi con calma chi sei e cosa
ci fai qui.
Il ragazzo non si fece ripetere l’invito due volte, si diresse subito
verso il divano e si sedette, sbuffando rumorosamente.
-Il mio nome è Zanark Avalonic, il mio ragazzo mi ha tradito con un’inutile
ameba sottosviluppata travestita da koala.
Il portiere lanciò un’occhiata a sua moglie e non si stupì vedendola
sciogliersi come aveva fatto lui poco prima: se c’erano delle persone che
conquistavano a prescindere la simpatia di Saeko erano quelle che avevano dei
problemi di cuore.
-Oh… Una delusione amorosa, povero caro.
Daisuke invece rimase perplesso.
-Beh Zanark, capiamo il tuo dolore ma… Noi che c’entriamo in tutto
questo?
Il ragazzo scrutò attentamente il suo interlocutore prima di dare una
risposta.
-Sto cercando un altro.
Il portiere tentò di ignorare la moglie, che continuava a fare commenti
sdolcinati sulla questione, e si concentrò sul vero problema.
-Continuo a non capire cosa c’entriamo noi in questa storia…
Il giovane rifletté attentamente se era il caso o meno di dire la verità
ai due coniugi e pensò che non gli costava nulla tentare.
-Mi credereste se dicessi che vengo dal futuro?
Saeko tornò di colpo serissima.
-No, crederemmo solo che tu sia molto stanco.
-E allora niente.
Daisuke tornò ad avvicinarsi a sua moglie per discutere meglio della
faccenda.
-Sembra davvero molto provato… Cosa facciamo, lo ospitiamo per la notte?
-A me sembra un po’ fuori di testa, forse dovremmo chiamare il
manicomio.
-Vedete che vi sento.
Daisuke ridacchiò: sapeva che il tono scherzoso di sua moglie stava a
sottolineare il fatto che era d’accordo all’idea di ospitare Zanark. Per l’uomo
rimaneva solo un’ultima, cruciale domanda da fare.
-Ehi Zanark, ti piace il calcio?
Il giovane ghignò soddisfatto.
-Sì, diciamo che mi diletta.
Il portiere sorrise felice e si sedette vicino al suo ospite, dandogli
una pacca sulla schiena.
-E va bene, ti ospiteremo fino a quando ce ne sarà bisogno!
-Ah, bene.
La padrona di casa rimase stizzita davanti a quella mancanza di
educazione.
-Almeno un grazie sarebbe gradito.
-Su cara, il ragazzo è stanco, non è il momento di pensare alle buone
maniere! Hai già mangiato Zanark?
Il giovane si limitò a far cenno di no con la testa e subito Daisuke
riprese a parlare.
-Allora vieni, ti preparo qualcosa io! Saeko, tu puoi pensare a
preparargli un letto?
-Se si accontenta di un cuscino, una coperta e del divano sì. Con Atsuko
non dorme.
Zanark si alzò e guardò la donna con aria scocciata.
-Potrei dormire benissimo anche sui chiodi, ma preferisco il divano.
Saeko fece per ribattere, ma il suo ospite era già scomparso nella
cucina insieme a Daisuke, così la donna sospirò e si rimboccò le maniche per
preparare un giaciglio a quel ragazzo tanto maleducato, pensando ai vari modi
in cui poteva insegnare un po’ di educazione al nuovo arrivato. Intanto Daisuke
si era messo ai fornelli per preparare la cena a Zanark che, dal canto suo, non
vedeva l’ora di andare a dormire.
-Allora, domani tu verrai a lavoro con me. Faccio l’allenatore di calcio
in una scuola qui vicina, vedrai che ti piacerà! Stare con altri ragazzi ti
farà dimenticare la tua fidanzatina.
Il giovane del futuro sbuffò annoiato: lui quelle cose le sapeva già, ma
non poteva certo dirlo al padrone di casa.
-Va bene… E comunque il mio era un fidanzato. Era un uomo, almeno credo…
Il portiere lanciò un’occhiata perplessa al suo ospite.
-Credi? In che senso credi?
-Aveva atteggiamenti da donnicciola. Era un rammollito, non mi meritava.
Daisuke ridacchiò, divertito da quei tentativi del ragazzo di autoconvincersi
a dimenticare il suo ex, e gli piazzò davanti il piatto pronto, che Zanark
divorò velocemente. Una volta che il giovane ebbe finito di mangiare,
l’ex-calciatore sparecchiò e lavò le stoviglie, sbadigliando stanco.
-Beh, ormai è tardi… Sarai sicuramente stanco, andiamo a dormire?
Zanark annuì e subito tornò al divano, ormai trasformato in un letto
d’emergenza. Al ragazzo bastò stendersi per crollare subito a dormire. Daisuke,
invece, rimase per qualche minuto a guardarlo, chiedendosi da dove venisse
realmente il suo ospite. Solo quando si accorse di stare dormendo in piedi il
padrone di casa decise di andare a dormire e, dopo essersi lavato e cambiato,
si mise a letto, dove sua moglie lo aspettava ancora sveglia.
-Sai amore, non mi fido molto di quel ragazzo, sembra un poco di buono.
-Hai detto la stessa cosa di quasi tutti i miei giocatori, ma in fondo
sono delle brave persone, sono certo che anche Zanark è come loro!
La donna si impensierì.
-Zanark Avalonic… Non è certo un nome che si sente tutti i giorni!
-Già… Probabilmente è straniero, anche i suoi tratti sono particolari.
Mi chiedo da dove venga…
-Mh, comunque io ho paura di come possa
relazionarsi con la piccola…
Daisuke ridacchiò.
-Oh, non preoccuparti tesoro. Atsuko è una brava bambina, vedrai che non
ci saranno problemi!
Saeko sorrise rassicurata.
-Sì, probabilmente hai ragione. E va bene, tanto dobbiamo comunque
aspettare domani per sapere! Buonanotte tesoro…
La donna diede un bacio a suo marito e si mise a dormire.
-Buonanotte a te, amore mio.
Daisuke spense la luce e seguì l’esempio di sua moglie, immaginandosi la
faccia sorpresa di sua figlia quando l’avrebbero presentata a Zanark.
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Ciao a tutti! Non siamo propriamente nuove
del fandom, in realtà siamo Ursy,
meglio conosciuta come Oblivias_, e Lau del duo Strawbana. Abbiamo
creato questo account per pubblicare le storie che scriveremo insieme,
solitamente nate dalle nostre role. La prima che
abbiamo deciso di pubblicare ha come protagonista il caro Zanark Avalonic. Come
mai abbiamo scelto questo personaggio? Perché piace da morire ad entrambe le
autrici ed ha bisogno di un po’ più d’amore nel fandom!
Il titolo della storia è in francese e significa “vecchi tempi, nuova vita”.
Anche il titolo dei vari capitoli sarà in francese, il titolo del primo
significa “un nuovo arrivo”. Perché abbiamo scelto il francese? Perché è una
bella lingua, ad Ursy piace moltissimo, talmente
tanto che si è vista metà Chrono Stone in francese, e
poi perché non avevamo altre idee… Ma basta con le chiacchiere che poi vi
annoiate, vi ringraziamo per la lettura e vi salutiamo! Non sappiamo quando
aggiorneremo questa storia perché l’ansia pre-esame
toglie a Lau tutta la voglia di scrivere, ma si spera
in un aggiornamento domenicale. Grazie ancora a tutti voi che avete letto,
arrivederci!