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Autore: Sacchan_    10/06/2013    3 recensioni
Miku, star dello spettacolo della Bad End Night, è tornata indietro per ricominciare tutto da capo. Ma gli abitanti della Villa Sconosciuta volevano davvero farle del male? O sono rimasti anche loro coinvolti in una serie di eventi che non riescono a comprendere?
Long Story basata sulla canzone "Crazy Night" di Miku+Gakupo+Gumi+Rin+Len+Meiko+Kaito+Luka.
Seconda della Night Series.
Genere: Angst, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Night ∞ Series'
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CRAZY NIGHT
FAVOLA DELLA FOLLE NOTTE DOVE IL TEMPO SI E' FERMATO
ATTO I SCENA II

"Cosa succede qui?"
Miku restò abbagliata dall'aura regale che la giovane coppia emanava mentre scendevano le scale, mai si era trovata di fronte a tanto lusso ed a tanti portamenti così decorosi.
Lei, che proveniva da un misero povero villaggio contadino.
La donna in rosso le si avvicinò sorridendole, aveva denti perfetti ed un sorriso davvero dolce.
"Ti sei persa?"
Ci volle un po' prima di rispondere, Miku abbassò il capo con le gote in imbarazzo.
"Già... è così"
La donna portò il ventaglio, che teneva nascosto nell'ampia manica, al viso sorridendole rassicurante.
"E' piuttosto buio fuori adesso. Resta con noi per stanotte, potrai ritornare a casa domani".
Miku accennò un inchino cortese.
"E' molto gentile da parte vostra, la ringrazio".
La castana le porse le dita affusolate sotto gli occhi.
"Io sono Meiko, piacere di conoscerti. E quest'uomo è mio marito Kaito. Sentiti libera di fare come a casa tua".
La rigidità di Miku si sciolse in un attimo grazie a quella gentilezza cordiale.
"Gumi, la ragazza sembra avere bisogno di rilassarsi per qualche momento. Accompagnala nella nostra camera per gli ospiti".
La domestica, intenta a far risplendere un candelabro della hall come uno specchio, si inchinò a quell'ordine.
"Certo, padrona. Venga signorina, le mostro la stanza".
Mentre Gumi la conduceva su nei piani di sopra Miku si perdeva nell'ammirare i quadri attaccati ai muri, i rifiniti tappeti per terra, le decorazioni sulle ringhiere.
Oltre a quello smarrimento di trovarsi in un ambiente così ricco e nobile, provava anche uno strano senso di nostalgia unito ad uno strano torpore. Troppo spesso provava ad indovinare quale sarebbe stato il prossimo dettaglio che avrebbe scoperto e troppo spesso scopriva di averci inaspettatamente preso.  Semplici coincidenze o cos'altro?
La conferma del suo sospetto arrivò quando imboccò un corridoio che portava ad una sola porta e, meravigliata, appoggiò il palmo della mano sulla maniglia di ferro per aprirla. Gumi, rimasta indietro perchè non poteva tollerare un pò di polvere sui bassi tavolini di legno sparsi qua e là fra i corridoi, la sorprese proprio in quel momento.
"Caspita! Ci siete arrivata da sola senza nemmeno perdervi!" scherzò.
Miku si girò di scatto spaventandosi.
"Eh? Cosa?"
Gumi avanzò aprendo la camera degli ospiti per lei.
"Ecco, questa è la sua stanza. Intuito eccezionale signorina!"
Miku si portò la mano alle labbra.
"Ah, deve essere stata solo fortuna".
Gumi le diede una pacca amichevole sulla schiena spingendola dentro.
"Faccia pure con comodo e quando sarà pronta scenda nella sala da pranzo. Preparemo per lei un'ottima cena".
Miku ringraziò con cortesia e lasciò Gumi ritornare al suo lavoro, la domestica sembrava non darsi pace quando vedeva un mobile non risplendere perfettamente e la sentiva borbottare come avrebbe estinto ogni singolo granello di polvere sui mobili.
"Già, è vero. Come facevo a sapere che proprio qui si trovava la camera per gli ospiti?"  si  chiese mentalmente.
La camera riservata agli ospiti non era altro che una normalissima camera da letto dotata di tutto il mobilio tipico che si possa trovare. Un letto, un armadio, un comodino ed un comò.
E una finestra, un'ampia, grandissima finestra affacciata sulla notte.
Miku ne restò colpita, anche la camera era strana.
Per prima cosa, il letto non era riassettato a dovere anzi sembrava che qualcuno l'avesse usato da poco.
Possibile che una cameriera così dedita al pulito e all'ordine l'avesse condotta  in una camera  che non era stata risistemata prima?
Inoltre, c'era anche la palpabile sensazione di esserci già stata.
Ma non riusciva a ricordare.
Eppure, quella doveva essere la prima volta che metteva piede in quella Villa.
Miku scrollò questi pensieri dalla sua mente, si avviò al bagno per asciugare i vestiti e lavarsi la faccia.
Quando si sentì pronta decise di riscendere per la cena e quando arrivò vicino alle scale vide una Luka accucciata per terra, depressa e con gli occhi rossi e gonfi.
Presa dal suo altruismo si sentì in dovere di andare da quella ragazza e cercare di capire il suo problema.
"Ehm, scusami Luka... C'è qualcosa che non và? Qual'è il problema?"
Luka si girò di scatto affondando viso, collo e spalle fra le braccia di Miku strepitando un pietoso spettacolo.
"Oh Signorina!! Lei non potrà mai capire!! Quei due sono due diavoli altro che due pesti! Sono pagata per essere la loro tutrice ma non mi danno mai ascolto, non fanno mai quello che chiedo, si comportano peggio di due bambini e anche adesso... Uaaaaaahhhhh"
I pianti di Luka innaffiarono tutta la camicetta di Miku assieme al moccolo che le colava dal naso. Miku aveva capito benissimo a chi si riferiva con quei due e, sentendo delle risatine provenire da sotto, scese le scale alla ricerca dei due monelli.
Li trovò e sembravano davvero felici ed estasiati di tutte le pene dell'inferno che stavano facendo passare alla loro istitutrice. Rin in particolare era scossa da irrefrenabili tremiti di ridarella che Miku non riuscì davvero a sopportare. Mettendo su uno sguardo altero e fiero si precipitò da lei.
"Siete davvero due bambini pestiferi"
Rin, colta alla sprovvista, smise di ridere immediatamente.
"Vi diverte così tanto scherzare alle spalle della vostra tutrice, una persona che si fa in quattro per sopportarvi? Dovreste vergognarvi! Mi chiedo come vostra madre possa essere contenta di voi."
Rin, inizialmente stupita, sbattè le palpebre una o due volte e scoppiò in un tragico pianto.
Len che aveva visto tutta la scena le si precipitò accanto.
"Guarda cosa hai fatto! Hai fatto piangere la mia sorellina!"
Presa in contropiede, Miku si accocolò davanti a Rin  avvicinandole una mano per consolarla.
"No, dai, non volevo sgridarti. Volevo solo dire che non dovreste comportarvi così".
"Io non sono una bambina cattiva!" continuò a strillare Rin con il naso che colava "E' così che mi è stato detto di dover essere!"
M
iku allontanò la mano dalla spallina della bambina .
"Cosa? Chi ti ha detto così?"
I due gemellini sussultarono restando in silenzio.
"E' stato..." azzardò Miku "Unknown Shadow?"
Len e Rin continuarono a guardarsi persi e senza fare niente, sembravano non sapere come reagire. Poi esplosero in una risata infinita che fece indietreggiare indietro Miku.
Assottigliarono gli occhi assumendo un sorriso sadico sulle labbra.
"Tormentiamo Luka perchè ci divertiamo"
"Resta al tuo posto se non vuoi che anche te di mira prendiamo"
Fuggirono via come due scheggie.
Imbambolata, Miku cercò di riscuotersi senza darci troppo peso a quella velata minaccia. Decise che, avendo perso troppo tempo, si sarebbe diretta direttamente dai padroni della Villa nella sala da pranzo. Avvertiva lo stomaco bruciare  e toccarsi per la fame e non vedeva l'ora di mettere sotto i denti qualcosa.
Ma un altro problema le sbarrava la strada.
Sorprese, senza essere scoperta, i due domestici avvinghiati in un forte abbraccio ed un forte bacio passionale.
Miku si nascose immediatamente dietro un muro, troppo imbarazzata per poter avanzare senza fare finta di niente. Restò allora nascosta a spiare sperando che i due amanti, dopo lo scambio di effusioni, si sarebbero allontanati per svolgere il loro lavoro.
Quando Gumi si staccò dal bacio ansimava.
"Devo andare, se ci scopre è un grosso casino" sussurrò fra un ansito e l'altro "le relazioni fra di noi sono proibite".
Gakupo le prese una mano sfiorandole le dita con le labbra.
"Quando ci ha assunto non poteva certo sapere che noi ci conoscevamo anche da prima... Gumi, vieni in camera mia stanotte. Ti aspetto".
Gumi annuì e si allontanò in fretta e furia.
Anche Gakupo si ricompose vestiti e capelli prima di allontanarsi e Miku riuscì finalmente ad uscire dal suo nascondiglio.
Se prima era solo una  sensazione adesso ne era certa.  
C'era qualcosa che non andava in quella Villa, tutto era troppo altamente strano.
A partire dalla perfezione mostrata dai due padroni, dalla sensazione di esserci già stata, dalla reazione dei due gemelli e dalla relazione proibita fra i due domestici.
Rimurginando su questi pensieri senza trovare un nesso logico entrò nella sala da pranzo dove un'infinita tavola apparrecchiata con squisiti piatti faceva la sua bella figura.  

L'Autrice Sconosciuta:
Pubblico con un giorno di ritardo rispetto al solito! xD Ieri sera quando sono tornata a casa ero troppo stanca per mettermi davanti al computer.
Che dire su questo chapter?  Sembra che non è tutto oro quello che luccica.
Vado un pò di fretta e quindi il mio angolino sarà più breve del solito.
Fatemi sapere cosa ne pensate, ok? ^_^
Ah e grazie a tutti voi che avete messo anche questa nuova Night nelle vostre seguite.
_Flowermoon_
   
 
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