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Autore: niallhugsxx    10/06/2013    0 recensioni
Ho sempre sognato di incontrare il mio idolo, ma non così, perlomeno non in una stanza bianca nella mia mente. Ma io voglio che si ricordi di me, e se così non fosse sono disposta a girare mezza Londra e sfidare la sicurezza solo per farli tornare in mente i nostri incontri. Perché io vivo di lui e voglio che lo sappia.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano lì, la maglia sudata di Zayn mi dava la certezza che erano veri e reali, avevo le lacrime agli occhi, la calca di persone continuava a spingere, ma io ormai non ci facevo più caso, mi girai verso Martina, stava piangendo raggomitolata alla gradinata, mi disse qualcosa, ma io non sentivo più niente, avevo le orecchie ovattate a causa della batteria di Josh, lessi solo il suo labiale per poi tornare a godermi il concerto. Era tutto perfetto, le luci, il suono e loro. Si divertivano come non mai sul quel palco, correvano e saltavano da una parte all'altra, sdraiandosi facendo i cretini.  Dalle travi del soffitto per uno strano gioco di fili e di cavi uscii del fumo, tutti di colpo iniziarono a saltare, nella confusione mi cadde la borsa, non mi affrettai a riprenderla, non volevo perdermi neanche un attimo di quei momenti. Ero emozionata, le lacrime si trasformarono in urla e salti e al mio fianco si affretto Martina, "finalmente!" gli feci intendere con la bocca e continuai a saltare. Mi sentivo finalmente bene.

C'era Harry, con il suo atteggiamento sicuro e fiero che cantava sulla pedana che fluttuava sopra il palco, di fianco a lui, su un'altra pedana, c'era Liam, quel ragazzo era perfetto, dai capelli, i baffetti non troppo eccessivi proprio sotto il naso, fino ai vestiti ed i suoi atteggiamenti dolci e ingenui, proprio di fianco a lui c'era Zayn, faceva a gara per trovare lo spazio migliore sulla pedana, cantava come se non ci fosse niente intorno a se, qualche volta si guardava intorno alzava la mano e accennava un piccolo sorriso così bello da far svenire mezza platea ogni volta, ancora più in basso c'era Louis seduto sulla pedana che gesticolava e faceva ciondolare i piedi. Di fianco a lui, c'era Niall, era assolutamente perfetto, avevo sognato tutte le notti di  incontrarlo, di ringraziarlo e di dargli un abbraccio, sarebbe stato l'abbraccio più bello della mia vita, invece era lì davanti a me, sospeso su una stupida lastra di metallo, solo la folla ci separava ormai, parte il suo assolo, sento solo fischi nelle orecchie a causa delle troppe urla, alzai la mano per farmi spazio ma incrociai gli occhi di Niall; tutte le descrizioni che si erano fatte su di lui erano vere, aveva il mare negli occhi, appena le sue pupille incontrarono le mie un dolore incredibile mi scosse la mente tanto che dovetti sedermi sulle gradinate vicino a due ragazze quasi svenute per l'emozione. Dopo svariati minuti provai a rialzarmi, ma appena toglievo le mani dalle transenne le mie gambe cominciavano a barcollare e la testa a girare, perciò mi rassegnai ai miei dolori e rimasi seduta sulle gradinate, intanto che facevo una panoramica del teatro potei notare Niall allontanarsi insieme ai bodigard verso il retro del palco. La scena non passò molto inosservata e tra bisbigli e occhiatine lo show finì senza il biondo.

"Marghe Margheeeee!" Non era rimasto più nessuno, la fiumana di ragazze impazzite era uscita barcollando sulle gambe e io ero rimasta rannicchiata alla gradinata inferiore proprio sotto la pedana dove pochi minuti fa si stendeva Niall prima di essere portato via.

Il mal di testa era passato, eravamo io e Marti sul bus diretto all'hotel, Londra non dormiva affatto,anche se era ormai mezzanotte passata oltre ai vari pub aperti molti ristoranti e negozi avevano le saracinesche alzate e insegne luminose. Arrivammo in hotel in poco tempo, la hall era vuota, il signore alla reception stava leggendo una rivista e quando ci vide arrivare dalla porta preparò le chiavi sul bancone e senza dire una parola continuò a sfogliare il giornale. Ero distrutta salita in camera mi levai i jeans e mi misi un paio di pantaloncini lasciandomi addosso la maglia del concerto; dopo essermi sistemata salutai Martina e mi posizionai nel letto vicino alla finestra. Mi addormentai subito in un sonno profondo accompagnato di nuovo da quell'orribile mal di testa.


 
--Questo è il primo capitolo della mia prima storia, ditemi voi che ne pensate--
  
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