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Autore: ProngseSnaps    10/06/2013    2 recensioni
Quanti passi servono per raggiungere una persona? Ci sono così tante unità di misura, ma quanto dista un'anima dall'altra? Quanto tempo si impiega a capire che, magari, la persona davanti a te è destinata ad essere la tua metà, colei che stringe nella sua mano l'altro capo del filo del destino, del tuo destino?
Scorpius e Rose avevano impiegato sei anni per capirlo, ma ancora non trovano il coraggio di dare queste risposte ad alta voce.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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'Cause all I know is we said "Hello", and your eyes look like coming home.
All I know is a simple name, everything has changed.
All I know is you held the door, you'll be mine and I'll be yours.
All I know since yesterday is everything has changed.




Quanti passi servono per raggiungere una persona? Ci sono così tante unità di misura, ma quanto dista un'anima dall'altra? Quanto tempo si impiega a capire che, magari, la persona davanti a te è destinata ad essere la tua metà, colei che stringe nella sua mano l'altro capo del filo del destino, del tuo destino?
 
Scorpius e Rose avevano impiegato sei anni per capirlo, ma ancora non trovano il coraggio di dare queste risposte ad alta voce.
 
Tutti sapevano che erano migliori amici sin dal primo anno, ma non tutti sapevano che da altrettanto tempo, quei due, si piacevano. Il problema era solo uno: nel gruppo di persone che non lo sapevano, erano compresi anche loro.
 
Beh, prima bisogna però precisare che nel gruppo di "persone che non sapevano" c'era praticamente tutto il Castello, tutto il Castello eccetto Albus Severus Potter.
Anche lui era migliore amico di Scorpius - sin dal primo anno - e di Rose, oltre che cugino di quest'ultima, e-... aspettate, non giungiamo a conclusioni affrettate, Albus Severus Potter era innamorato unicamente e soltanto di... Baffo. Chi era Baffo? Baffo il gatto. Non si può certo dire che Albus avesse fantasia, e sopratutto che fosse bravo a mentire; se Baffo fosse una copertura, cosa che effettivamente era, l'unica persona di cui Albus sapeva di essere innamorato era un Corvonero biondo e dal sorriso contagioso, il cui nome iniziava per L e finiva per Orcan. 
Ops... vi ho svelato il segreto. Dite che si arrabbierà? 
 
Senza divagare troppo, ritornando a noi, Albus aveva capito che Rose e Scorpius erano innamorati l'uno dell'altra quando, al loro terzo anno, il biondo e unico figlio di casa Malfoy, che di rado si arrabbiava, perse le staffe solo perché Rose aveva accettato un appuntamento con Lysander.
Ovviamente era difficile dire: «Non voglio che vai a quell'appuntamento perché sono geloso.», così tirò fuori la scusa del "Mi preoccupo solo per te.".
Non bisogna tralasciare il fatto che Rose era una ragazza testarda, estremamente, e orgogliosa, quindi uscì con Lysander. 
Non c'è bisogno di dire che fu un disastro: Scamander era carino, certo, ed estremamente dolce, ma fin troppo timido ed impacciato. Non che a Rose dispiacesse, ma come qualsiasi altra ragazza sognava un Mr. Darcy, un ragazzo capace di risvegliare in lei sentimenti che non era nemmeno in grado di comprendere. E ciò che Lysander era stato in grado di risvegliare in lei fu solo un enorme sbadiglio.
 
Comunque sia, era una giornata di metà Maggio, ed era il suo sesto anno, quando Rose accettò di uscire con Lysander per la seconda volta. A distanza di tre anni, il ragazzo aveva trovato il coraggio di invitarla di nuovo, immaginatevi quanto ci avrebbe messo prima di riuscire a dirle ciò che provava.
Ma nemmeno questa volta andò molto bene, ma la radice del problema non era i sentimenti che lui non risvegliava in lei, bensì i sentimenti che Scorpius sapeva risvegliarle.
 
Lo stesso giorno, il Serpeverde dai capelli color platino, aveva trovato con chi "visitare" gli angoli più sperduti di Hogsmeade, ma non aveva messo in conto di ritrovarsi davanti Rose.
Per chi non lo avesse capito, per "visitare", intendevo che quei due si erano seduti su una panchina, e più che gli angoli di Hogsmeade, lui era intendo a visitare qualcosa d'altro.
 
Quando la rossa si ritrovò davanti quella scena, il suo sorriso appena accennato si spense, e improvvisamente sentì una voragine aprirsi in corrispondenza del petto.
Insomma, Scorpius era sempre circondato da belle ragazze, ma perché in quel momento si sentiva morire? Una di quelle morti lente e dolorose.
In men che non si dica si era ritrovata a correre, forte, veloce; le gambe che le tremavano, le cedevano, il cuore che sembrava scoppiarle. Perché? Perché il suo cuore sembrava scoppiarle quando l'aveva lasciato lì, l'aveva abbandonato davanti a quella panchina?
Non sapeva spiegarselo. Non sapeva nemmeno spiegarsi perché stava piangendo, perché non riusciva a fermare le lacrime.
E' difficile descrivere il dolore, sopratutto se così intenso, ma direi che "una pugnalata a cuore aperto" era ciò che descriveva meglio le sue sensazioni.
Provava rabbia, tanta, provava disagio, disappunto, delusione, amarezza, tristezza... amore. Provava amore. Provava così tanto amore da poter morire lì, tra gli alberi che si affacciavano sul Lago Nero.
Per tutta una vita aveva desiderato provare quel tipo di amore, che ti consumava, che ti faceva sentire le farfalle nello stomaco, ma in quel giorno di Maggio quelle farfalle sembravano essere morte tutte.
Come poteva un corpo così esile contenere tanto amore? Come poteva, sopratutto, provare quei sentimenti ed essersene accorta solo... solo...
 
«Rose.»
 
Una voce familiare la fece sobbalzare, così si asciugò il più in fretta possibile le lacrime, si asciugò le ferite della sua anime, del suo cuore.
Per Godric! Aveva solo sedici anni, come poteva solo provare completamente uno di quei tanti sentimenti che stavano spingendo dentro di lei per uscire.
Ed ecco che le lacrime sgorgarono di nuovo, ma questa volta non fece in tempo ad asciugarle, che qualcuno lo fece al suo posto.
Quella voce famigliare, calda, profonda... Scorpius. Accidenti. Doppio accidenti.
Sentì la vergogna prendere vantaggio su tutto; non aveva il coraggio di alzare lo sguardo, eppure lo fece, così incontrò quello grigio di lui. 
Non sopportava il grigio: era un colore triste, vuoto, e portava solo malessere; ma quegli occhi erano l'opposto. Erano pieni di vita, sereni, e quella serenità sapevano trasmetterla con un solo battito di ciglia.
Rose era serena, ora. 
 
«Ti amo.»
 
«Cosa?»
 
«Mi hai sentito, Rose Marie Weasley. Io ti amo.»
 
«No.»
 
«Ti ho appena detto che ti amo, e tu mi dici "no"?»
 
«Non mi sembra che fossi così innamorato di me, quando stavi baciando quella Tassorosso.»
 
«Era per caso gelosia, quella?»
 
«Cosa? No... assolutamente! Stavo facendo il punto della situazione.»
 
«Perché stavi piangendo, allora?»
 
«Mi sono sbucciata un ginocchio.»
 
«Mh. Quindi non ti dispiace se ritorno da quella ragazza, vero?»
 
Lo sguardo della Grifondoro vacillò, ma bastò a Scorpius. Gli bastò per chinarsi in avanti e posare le proprie labbra su quelle della ragazza, ragazza che sembrò mancare un battito, sembrò soffocare dentro a quella maglietta delle Holyhead Harpies.
 
«Non ti dispiace se ritorno da quella ragazza, vero?»
 
La voce di Scorpius era più bassa, calma, e le solleticò le labbra. Da brava Grifondoro quale era, sembrò ritrovare tutto il coraggio, e si allontanò di due passi.
 
«Sì, mi dispiace. Mi dispiace che ritorni da qualsiasi altra ragazza. Perché io ti amo. Mi piaci. Mi sento morire ogni volta che ne nomini una diversa, o che semplicemente te ne vai. Ti vorrei sempre al mio fianco. Ti vorrei e basta.»
 
Fu un attimo, un attimo e tutto quello in cui Scorpius credeva, vacillò. Ci sentiva bene? Aveva sentito bene? Lui e l'amore non erano fatti per stare insieme, ma lui e Rose sì. 
Si inumidì le labbra, e fece quei due passi che lo separavano da lei, e la baciò. La baciò come non aveva mai fatto con nessun'altra.
 
Quanti passi servono per raggiungere una persona? Ci sono così tante unità di misura, ma quanto dista un'anima dall'altra? Due passi. Quanto tempo si impiega a capire che, magari, la persona davanti a te è destinata ad essere la tua metà, colei che stringe nella sua mano l'altro capo del filo del destino, del tuo destino? Sei anni e otto mesi.
  
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