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Autore: NiraMalfoy    26/12/2007    1 recensioni
DAL 4° CAPITOLO:
"- Sei tu la ragazza del bigliettino. - non capii se fosse una domanda o un’affermazione, ma in ogni caso non avrebbe avuto senso negare ancora.
- Sì. - alzai le spalle, sorridendo imbarazzata e nervosa.
- Non è stato molto difficile scoprirlo. - mi guardò, ma io continuavo a fissare l’asfalto sotto i miei piedi: - Non sai mentire. - concluse e, sbirciandolo con la coda dell’occhio, lo vidi sorridere.
- No. - rispondere a monosillabi era l’unica cosa che in quel momento riuscissi a fare, oltre a desiderare ardentemente di scomparire per sempre dalla faccia della terra.
- E allora? - mi chiese ostentando tranquillità.
- Allora cosa? - balbettai.
- Non hai niente da dirmi? - continuava a fissarmi con insistenza ed era una cosa che sicuramente non mi avrebbe aiutato a farmi tornare la voglia di parlare."
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Ayako, Hisashi Mitsui, Ryota Miyagi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco qui l'ultimo capitolo ^^, scusate per l'attesa ma in questi
giorni sono stata troppo impegnata ad abbuffarmi XD!

I ringraziamenti, come al solito, li troverete al fondo.
Ora vi lascio alla lettura, sperando di non deludervi!!!



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(PoV Yumi)
Per tutta la pausa pranzo non feci altro che vagare per la scuola, nascondendomi ogni qual volta vedessi una capigliatura simile a quella di Ryota o mi sembrasse di sentire la sua voce. Infine tornai in classe incolume, riuscendo a non incontrarlo, ma capii che non sarei riuscita a fare una vita del genere per molto.
Per tutta la durata delle lezioni successive non feci altro che pensare ad un modo per poter uscire da quella situazione: ma l’unica soluzione che mi venne in mente fu quella che mi aveva suggerito Haruko. Non potevo far altro che affrontare il sempai e decisi che lo avrei fatto, accettando mio malgrado la risposta che mi avrebbe dato.
Così, quando l’Akagi mi chiese per l’ennesima volta di andare con lei ad assistere agli allenamenti del club di basket, la seguii senza obiettare e lei intuì subito che avevo deciso di parlare con Ryota.
- Sei agitata? - mi chiese varcando la soglia della palestra e fissando subito il suo sguardo su Rukawa.
- No. - mentii. Non avevo voglia di sorbirmi ancora una volta i suoi inutili consigli, così cercai anche di sorridere ed infine mi allontanai da lei raggiungendo la panchina sulla quale mi ero seduta il giorno precedente.
Ayako mi fu subito accanto: - Ti stai appassionando anche tu, eh? - mi chiese gentile. Sembrava stare molto meglio quel giorno, effettivamente le voci di corridoio si erano affievolite parecchio e qualcosa mi disse che c’era lo zampino di Mitsui. Sicuramente aveva minacciato quasi tutte le persone che gli erano capitate sotto tiro, ottenendo comunque l’effetto desiderato.
Annuii sovrapensiero: - Che c’è in programma, oggi? - domandai senza molto interesse.
- Niente di speciale. - rispose alzando le spalle: - Semplici allenamenti. Sicuramente non sarà divertente come ieri.
- Peccato. - commentai senza espressione, avendo notato Ryota entrare in palestra ed osservarmi stupefatto. Anche Ayako sembrò accorgersene: - Tutto a posto? Sembri un po’ tesa … - constatò.
- Sono solo un po’ stanca. - sul mio volto si stampò un sorriso di circostanza, infine mi accasciai sullo schienale della panchina e sospirai sonoramente socchiudendo gli occhi.
Proprio in quel momento la voce di Miyagi giunse nuovamente alle mie orecchie: - Yumi! Non pensavo di trovarti qui! - esclamò avvicinandosi sorridente, sotto gli occhi sconcertati della manager.
Ricambiai lo sguardo di Ryota cercando di contenere tutte le svariate emozioni che stavo provando in quel momento: - Volevi parlarmi, no? - nonostante tutto la voce mi uscì tremante.
Lui annuì, continuando ad ignorare la faccia stupita di Ayako: - Ti accompagno a casa? - domandò gentile ed io sbiancai.
- N … non ce n’è bisogno. Possiamo parlarne anche qui, dopo l’allenamento. - risposi.
- Va bene. - in quel momento arrivò Anzai ed i due fortunatamente si allontanarono da me, anche se Ayako continuava a lanciare occhiate interrogative sia a me che a lui, sorridendo ogni qual volta incrociasse il mio sguardo, e notai che anche Haruko mi stava osservando.
Ignorai tutti e puntai il mio sguardo sul coatch, fingendomi molto interessata al suo discorso.
Gli allenamenti proseguirono senza intoppi, a parte un piccolo litigio tra Rukawa e Sakuragi, subito stroncato dal prontuale intervento del Gorilla che, con due bei cazzotti, sistemò la faccenda. Notai persino Hisashi e Ryota chiacchierare quasi amichevolmente.
In ogni caso, alla fine dell’allenamento, mi ritrovai assieme ad Haruko e ad Ayako ad aspettare che il sempai uscisse dallo spogliatoio.
Mentre l’Akagi non avevo occhi che per Kaede, la manager dello Shohoku non faceva altro che fissarmi incuriosita, così, all’orlo dell’esasperazione, mi voltai verso di lei con un sorriso tirato: - C’è qualcosa che non va? - le chiesi.
Lei arrossì un po’, ma non distolse il suo sguardo dal mio: - No, sai … è che finalmente ho capito perché t’interessava tanto sapere cosa fosse successo con Hisashi: c’è qualcosa tra te e Ryota. - disse sfacciatamente, facendomi rimanere di sasso. Mi ero aspettata qualche inutile giro di parole ed invece aveva puntato dritto al sodo.
- Ma no … che dici?
- Non essere modesta, Yumi! - Haruko si era sfortunatamente ripresa dal suo coma catalettico e ora si stava dedicando al suo hobby preferito: mettere il naso negli affari degli altri, in particolare nei miei: - Lei e Miyagi sempai stasera si metteranno assieme. - continuò sicura di sé.
Sia io che Ayako la fissammo scioccate: - A lei piace da quando facevano le medie. Sai, andavano nella stessa scuola. - andò avanti indisturbata, senza accorgersi di nulla.
Se le parole avessero avuto la capacità di uccidere, sicuramente sarei morta sul colpo dopo aver sentito lo sproloquio indesiderato dell’Akagi, ma purtroppo rimasi in vita e dovetti sostenere lo sguardo della manager che si fissava nel mio, decisamente incredulo.
Ridacchiai nervosamente: - All’Akagi piace scherzare! Non è vero, Haruko? - urlai a gran voce, battendo una potente pacca sulla schiena della ragazza, sbilanciandola e sperando di farle molto male.
Ayako sorrise divertita: - Oh, non devi preoccuparti, Yumi. Lo sai che tra me e lui ormai non c’è più niente. E puoi stare tranquilla che non gli dirò nulla, se tu non vorrai. - il suo sorriso però divenne malizioso.
- Bene. - risposi seriamente, ormai completamente smascherata: - Infatti non voglio. - conclusi.
Lei annuì, altrettanto seria in volto, poi lanciò uno sguardo oltre le mie spalle e mi fece l’occhiolino: - Ora vado. Buona fortuna, Yumi. Anche se non credo che ne avrai bisogno.
Mi voltai istintivamente e mi ritrovai di fronte a Ryota: - Sicura che non vuoi essere accompagnata a casa? - mi chiese lanciando uno sguardo ad Haruko, che sembrava avesse l’intenzione di stare lì per tutto il tempo ad ascoltare il nostro discorso.
- Sì, forse è meglio. - risposi rassegnata e mi avviai dietro di lui, salutando coloro che erano ancora rimasti in palestra.
Per i primi minuti camminammo in perfetto silenzio, mentre la mia bocca diventava sempre più arida ad ogni passo e la mente mi si svuotava ad un ritmo incredibile. Infine mi decisi a parlare, non riuscendo più a sopportare quella situazione imbarazzante: - Allora, cosa dovevi dirmi oggi? - non lo avrei guardato negli occhi per nessuna ragione al mondo.
Lui mise le mani infreddolite nelle tasche della divisa scolastica e sospirò: - Pensavo fosse ovvio. - non si voltò ad osservarmi e non potei fare a meno di notare un leggero filo d’imbarazzo nella sua voce.
- Già.
E ancora una volta quel silenzio soffocante sembrò afferrare tutt’e due per la gola, come a volerci soffocare lentamente, ma inesorabilmente. Lui, però, sembrò liberarsi da quella presa molto prima di me e dopo qualche minuto ricominciò a parlare.
- Sei tu la ragazza del bigliettino. - non capii se fosse una domanda o un’affermazione, ma in ogni caso non avrebbe avuto senso negare ancora.
- Sì. - alzai le spalle, sorridendo imbarazzata e nervosa.
- Non è stato molto difficile scoprirlo. - mi guardò, ma io continuavo a fissare l’asfalto sotto i miei piedi: - Non sai mentire. - concluse e, sbirciandolo con la coda dell’occhio, lo vidi sorridere.
- No. - rispondere a monosillabi era l’unica cosa che in quel momento riuscissi a fare, oltre a desiderare ardentemente di scomparire per sempre dalla faccia della terra.
- E allora? - mi chiese ostentando tranquillità.
- Allora cosa? - balbettai.
- Non hai niente da dirmi? - continuava a fissarmi con insistenza ed era una cosa che sicuramente non mi avrebbe aiutato a farmi tornare la voglia di parlare.
- Ma eri tu che dovevi parlarmi. - constatai scioccamente, costringendomi a guardare ovunque tranne che il suo volto.
- Lo so, - ammise: - Ma speravo che anche tu volessi dirmi qualcosa.
- No. - indugiai.
Mi sentii afferrare la mano con decisione, e trasalii mentre le sue dita si intrecciavano con le mie. La sua presa forte mi impedì di avanzare ancora: era di fronte a me, ma non riuscivo a guardarlo: - La smetti di rispondermi a monosillabi? - non c’era rabbia, né rimprovero nella sua voce, era solo una semplice richiesta.
Annuii fissando per terra, ma la sua mano libera si posò sotto il mio mento e mi costrinse ad alzare il volto e a guardarlo negli occhi. Sorrideva: - Che fai? Mi prendi in giro? - mi chiese.
- N … no, scusa. - risposi mentre il cuore sembrava volermi schizzare via dal petto: - E’ che non so che cosa dire.
- Allora improvvisa. - mi suggerì passandomi la mano sulla guancia ed obbligandomi a guardarlo ancora. Non potei fare a meno di arrossire: - Ieri sera lo facevi bene. - continuò trattenendo una risata.
- Che cosa? - non potevo credere che mi stesse prendendo in giro in un momento del genere.
- Sei comica quando improvvisi. - rispose e arrossì leggermente: - Mi metti di buon umore. - sorrise continuando il suo discorso: - Potresti intraprendere la carriera del pagliaccio assieme a Sakuragi: diventereste sicuramente l’attrazione numero uno del Giappone! - ridacchiò divertito e nello stesso tempo la mano che stringeva la mia si allontanò, ma un secondo dopo sobbalzai sentendola posarsi nell’incavo della mia schiena ed attirarmi leggermente a sé.

Buona fortuna, Yumi. Anche se non credo che ne avrai bisogno.

- Che stai facendo? - quel giorno ero proprio una fonte inesauribile di domande stupide, constatai non appena lui mi sorrise senza rispondere.
- La sai una cosa? - scossi la testa sentendomi una perfetta idiota e quando lui ricominciò a parlare non avevo neanche il coraggio di respirare: - In realtà ho lasciato Ayako per due motivi. Quello meno importante te l’ho detto ieri. - disse con tutta calma, come se si divertisse tremendamente a tenermi sulle spine.
- E l’altro? - domandai in un soffio, incapace di trattenermi, e mi morsi la lingua.
Il volto di Ryota si avvicinò ancora al mio e lo vidi arrossire leggermente: - L’altro … - cominciò come se ci stesse pensando: - L’altro motivo sei tu.

E tu di chi ti sei innamorato, Ryo?

Rimase zitto come se sperasse che dicessi qualcosa, ma ovviamente non ero in grado di emettere alcun suono in quel momento: - Ora dovrebbe essere il tuo turno di parlare … - accennò un sorriso imbarazzato e speranzoso, mentre la sua mano calda accarezzava la mia guancia in fiamme.
Mi schiarii la voce, inghiottendo a fatica la saliva. La sua mano che giocherellava sulla mia schiena mi attirò ancora di più verso di lui e la sua fronte si posò sulla mia.
Chiusi gli occhi cercando di tranquillizzarmi, altrimenti il mio cuore sarebbe schizzato talmente lontano che avremmo dovuto sprecare moltissimo tempo per ritrovarlo.
Il silenzio che ci aveva circondati era talmente assordante che riuscivo a sentire il suo respiro calmo e regolare infrangersi sul mio volto. Inspirai profondamente e finalmente trovai il coraggio di osservarlo di nuovo. Dischiusi la bocca, come per voler parlare, ma in quel momento le mie mani aperte contro il suo petto sentirono il suo cuore mancare un battito e la mente mi si svuotò. Un unico desiderio rimase fisso nei miei pensieri: mi alzai leggermente sulle punte dei piedi e le mie labbra si posarono timidamente sulle sue, calde e morbide. Lui sembrò spiazzato da quel gesto, ma immediatamente ricambiò il bacio e le nostre lingue si scontrarono impazienti, per poi incrociarsi molte altre volte.
Le mie dita danzavano tranquille tra i suoi capelli, intrecciandosi con quei ricci castani ed accarezzandogli fuggevolmente anche il collo, mentre le sue braccia mi avevano completamente avvolta in un abbraccio che mi lasciava respirare a malapena.
Fu lungo, quel bacio, e fu irrimediabilmente bello ed emozionante e, mentre una macchina sfrecciava veloce per quella strada deserta, noi continuammo indisturbati quel dolce scambio di effusioni.

(PoV Ryota)
- Toglimi una curiosità, Yumi. - dissi ancora, osservando i suoi profondi occhi neri. Lei ricambiò lo sguardo, curiosa: - Mi spieghi come hai fatto a lasciare quel biglietto nello spogliatoio? - le domandai.
Lei rise divertita: - Haruko ha ricattato Hanamichi, promettendogli che se mi avesse aperto la porta sarebbe uscita con lui ... prima o poi.
Sorrisi anch’io, incredulo a quella notizia, e le passai inconsciamente un braccio attorno alle spalle, stringendola delicatamente a me: finalmente mi aveva concesso di accompagnarla a casa, e mentre camminavamo tranquillamente lungo la strada lei si alzò in punta di piedi, avvicinandosi al mio viso.
- Ti amo, Ryota. - sussurrò piano al mio orecchio arrossendo irrimediabilmente.
- Anch’io. - risposi sentendo il rimbombo nel mio cuore martellarmi nel petto.



The End

****************************************************************

Ed ecco qui l'ultimo capitolo ... spero di non avervi deluso ^^, forse
qualcuno di voi si aspettava qualche altra scenetta con Ayako e Hisashi!

Colgo l'occasione per ringraziare per l'ultima volta coloro che hanno recensito:
fayeforyou: intanto grazie mille per la recensione, mi fa molto piacere che
il mio stile ti piaccia e che la Ff sia di tuo gradimento ^^. Dopo aver letto
quest'ultimo capitolo credo che avrai capito che ho fatto lasciare Aya e Ryo
in modo pacifico anche per aggevolarmi il lavoro XD! Fammi sapere che
ne pensi nel complesso, mi raccomando ^^.
Roby: come puoi vedere Hisashi non ha fatto niente di grave ^^, ho
preferito così! Spero che ti sia piaciuto il modo in cui ho fatto avvicinare
Yumi e Ryo ... ci ho messo delle ore per trovare il modo migliore XD! Per
Haruko ... beh, come avrai capito non mi è mai stata molto simpatica, ma
alla fine di questo ultimo chap ho deciso di farle dare una svegliatina ^^!
Più che altro per il povero Hanamichi!!! In ogni caso spero mi farai sapere
che ne pensi di questo finale! Ciao ^^

Come al solito, un grazie va anche a tutti i lettori anonimi e a tutti coloro
che hanno aggiunto la Fic ai preferiti! Come farei senza di voi *-*!?


Arrivederci a tutti e alla prossima Fanfic ^^.
  
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