Eravamo tutti
riuniti al caffè ed ormai si
erano fatte le cinque e trenta del mattino. Kisshu era stato cacciato
via
ancora una volta, prima ancora che io e Shirogane-kun potessimo
raggiungere le
ragazze, ed avevamo deciso di tornare tutti quanti laggiù
per raccogliere le
idee e rifocillarci un po’.
Keiichiro ci servì numerose tazze di cioccolata
e caffè, accompagnate
dai vari dolci avanzati dal giorno prima.
- Dobbiamo
trovare una soluzione, non si può
andare avanti così…- mi voltai verso Minto che
aveva appena proferito quelle
parole, rompendo un silenzio che durava ormai da diversi minuti.
- In che senso?
- domandai; effettivamente
c’erano diverse cose da rimettere a posto, a partire dal
ritorno di Kisshu per
poi passare ai miei nuovi poteri che mi stavano causando non pochi
problemi…
Fu
Keiichiro il primo a muovere il problema principale.
- Innanzitutto
direi che è di primaria
importanza sistemare il tuo problema Ichigo-san…-
-
Già, onestamente non ho alcuna intenzione
di alzarmi tutte le notti per correrti dietro ed evitare che tu ti
butti giù
per gli edifici di Tokyo o salvarti da una qualsiasi altra situazione!
Ho una
vita io, e non la passerò dietro ad una borghese
qualunque!!-
- Grazie
Minto…anche io ti voglio bene…-
borbottai offesa, tirandole un’occhiataccia.
Con mio grande stupore però,
anche Lettuce si trovò d’accordo con
l’affermazione della mew blu.
- Se devo essere
completamente onesta, per me Minto ha ragione…non mi
fraintendere Ichigo…noi ti vogliamo bene e soprattutto non
vorremmo mai che ti
accadesse nulla di spiacevole però…non possiamo
starti dietro per l’eternità…-
sospirai ed annuì grevemente all’affermazione di
Lettuce. Capivo perfettamente
cosa intendesse ma a dirla tutta non è che io ci potessi
fare molto.
- La soluzione migliore sarebbe che tu imparassi a controllare e gestire questi nuovi poteri…- intervenne Ryo -…almeno fino a che non riusciremo a capire se e come si possano eliminare del tutto. - concluse, incrociando gambe e braccia al petto riflessivo. Anche Keiichiro la pensava come il suo “protetto”, infatti disse:
-
Io concordo con Ryo…faremo in modo di trovare un metodo per
il quale
Ichigo possa controllare e, perché no, anche sfruttare a suo
favore, queste
nuove capacità. –
- Credete
davvero che si possano eliminare
dal suo corpo? - mi voltai a squadrare Zakuro che intervenne per la
prima volta
nel discorso.
- Non
saprei…ancora non so con cosa abbiamo a
che fare, ma temo sia impossibile…- alla risposta di Ryo,
scattai in piedi
battendo le mani sul tavolo e facendo scivolare giù dalle
mie spalle il panno
che Keiichiro mi aveva offerto per riscaldarmi, dato che ero vestita
solo del
pigiama.
- COSA?! -
sbottai indignata, guardando il
biondo americano, che invece rimase impassibile come al solito.
Cercò di tranquillizzarmi Kei,
poggiandomi una mano sulla spalla ed invitandomi a rimettermi seduta
con un
gesto cortese dell’altra.
- Stai calma
Ichigo…faremo tutto il possibile
per aiutarti, ma non è detto che saremo in grado di
farlo…è ancora tutto da
vedere! -
- Io non capisco
di cosa ti lamenti…- la mia
attenzione si veicolò su Pudding che ricambiò il
mio sguardo con uno
tranquillo, quasi eccitato - …in fondo sei fortunata, puoi
avvertire cose ed
emozioni altrui con una facilità estrema e sei dotata anche
di poteri psichici
(anche se questi non sono ancora venuti fuori)! Insomma, possiedi
capacità che
gli uomini ricercano da anni e che tentano in tutti i modi di acquisire
e tu
non le vuoi…- espose ingenuamente. La guardai allibita.
- Pudding, stavo
per buttarmi giù dalla Torre
di Tokyo giusto stanotte! Io non ci vedo tutto questo grande
vantaggio!! - lei
fece una smorfia ed un gesto vago con la mano mentre Minto, Zakuro e
Keiichiro
ridacchiavano della sua semplicità, Lettuce aveva
un’enorme gocciolone sulla
testa e Ryo si teneva una mano premuta sul viso scotendo ritmicamente
il capo.
- Pfh!
Dettagli…- mi rispose noncurante,
facendomi quasi toccare con la mascella, il pavimento del roseo
caffè.
-
Comunque…non credo che risolveremo il
problema stanotte…perciò io, se non vi dispiace,
andrei…sono stanca e domani
devo lavorare…- si intromise la mew viola e si
alzò dirigendosi verso l’uscita.
- Sì,
d’accordo, andate tutti quanti…ci
vediamo lunedì! - Ryo si alzò e fece un cenno di
saluti a tutti e mano a mano
tutte le ragazze e Keiichiro se ne andarono. Rimasi solo io.
-
Bene…a lunedì allora…- borbottai
stancamente,
voltandomi per raggiungere gli altri.
- Dove pensi di
andare tu? - mi bloccai di
colpo, andandolo a guardare con aria incuriosita. Lui mi si
avvicinò
spazientito
- Come sarebbe a
dire? A casa…no? -.
- Non se ne
parla! Finché non sarai in grado
di controllarti, rimarrai qui! Devo tenerti d’occhio!
C’è una stanza in più di
sopra, quella che prima apparteneva a Keiichiro, ti sistemerai
lì. - mi spiegò
celermente.
-
Ma…ma - non sapevo che dire, ero troppo
shockata.
-
“Ma” nulla! Non vivi da sola ormai…?
Allora
non c’è nessun problema, non dovrai dare
spiegazioni di nessun genere a
nessuno. - effettivamente ero andata a vivere da solo ormai da qualche
mese…però…
Non mi diede il tempo di ribattere nulla che
si era già avviato su per le scale. Ormai rassegnata ed
imbarazzata
all’inverosimile, dovetti seguirlo al piano superiore,
preparandomi
psicologicamente a quel periodo di “convivenza
forzata”. Non ne fui però più
dispiaciuta di quanto pensassi, anzi…
Questo mi
imbarazzò e mentre salivo le scale in sua compagnia, il
sangue mi affluì
velocemente le guance.
- Ecco, questa
è la tua stanza. - mi disse,
una volta arrivati davanti alla camera ed aver spalancato la porta.
La
stanza di Keiichiro era leggermente più grande di quella di
Ryo ed il letto era
matrimoniale, dall’aria molto comoda per altro.
Nell’angolo c’era una grande
cassettiera in stile occidentale antico e appena al fianco della grande
finestra, una piccola scrivania ed un computer. Era dotata persino di
un bagno
personale!
Mi voltai per ringraziare Shirogane per
l’ospitalità, ma quando lo feci,
lui era sparito.
-
Shirogane-kun…? - lo chiamai flebilmente;
lui comparve sulla sogli della porta con in mano vari asciugamani e
diversi
tubetti di shampoo e bagnoschiumi vari.
- Non so quale
preferisci…perciò, tieni! - me
li passò in mano e si avviò nuovamente per il
corridoio.
- Buona
notte…se hai bisogno di qualcosa,
sono nella stanza qui a fianco…- mormorò, prima
di sparire all’interno della
sua camera, senza aggiungere più nulla.
Al mio
risveglio, il mattino dopo, c’era un
silenzio quasi surreale, mi sembrò strano che il
caffè fosse così silenzioso,
però era domenica ed il locale era chiuso.
Feci una doccia
veloce e mi vestì con degli abiti di Kei che si era
evidentemente dimenticato
lì quando aveva traslocato: un paio di pantaloncini corti
(eravamo in piena
estate!) blu elasticizzati che seppur un po’ larghi e lunghi,
erano piuttosto
comodi, quindi me li avvolsi in vita un paio di volte, ed una maglietta
chiara
molto grande (tanto che mi arrivava alle ginocchia!!).
Mi ripromisi di andare a casa mia a prendere
alcune delle mie cose quella mattina stessa. Scesi per vedere dove
fosse finito
Ryo, dato tutto quel silenzio, e lo trovai in cucina, già
vestito e profumato,
intento a fare colazione. Era seduto su di uno sgabello molto alto e in
una
mano reggeva un quotidiano locale e nell’altra una tazza di
caffè nero.
-
Ehm…buon giorno! - mi schiarii la voce e
riuscì a catturare le sua attenzione. Si voltò
verso di me e mi sorrise lievemente.
Quant’era bello!
- Buon giorno -
soffiò con una voce calda e
suadente, squadrandomi con aria interessata. Arrossì di
botto nel percepire un
suo pensiero.
“
mhmm… davvero niente male!! ”
-
Shirogane-kun!!! - lo guardai contrariata,
incrociando le braccia al petto.
- Che
c’è?! - mi domando sinceramente
stupito.
- Ti ho sentito
sai?! - lo vidi arrossire di
botto e mi lasciai sfuggire una lieve risata: era la seconda volta, da
quando
lo conoscevo, che lo vedevo arrossire.
-
Ehm…vuoi fare colazione? - annuì ancora
ridacchiando al suo tentativo di sviare il discorso e lui mi porse
davanti una
tazza di caffè nero fumante e una fetta di torta al
cioccolato.
-
Ah…dimenticavo! Ho preso in prestito questi
vestiti di Akasaka-san…non avevo altro…quindi
questa mattina stessa andrò a
prendere alcune delle mie cose…- gli comunicai mentre lui
riprendeva a
sorseggiare il suo caffè.
-
Sì…non c’è
problema…- mi rispose,
risiedendosi al suo posto. Anche io mi accomodai e presi a spiluccare
la torta
che lui mi aveva gentilmente offerto.
- A questo
proposito vorrei chiederti un
favore…- cercai di mantenere un tono di voce dolce e gentile
e lui puntò il suo
sguardo sul mio, dubbioso, aspettando che io avanzassi la mia
richiesta.
- Mi presteresti
la macchina? - lui inarcò un
sopracciglio.
- La spider?!
Non se ne parla!! - rispose
irremovibile. Io assunsi un’aria supplichevole.
- Ti prego! La
mia nuova casa è troppo
lontana da qui ed inoltre a ritorno ho anche i bagagli!! - lo vidi
sospirare e
guardami spazientito.
-
D’accordo…ma ti accompagno io!! - mi
rispose perentorio.
- Grazie, ma
guido io!! - non mi lascerei mai
sfuggire l’occasione di guidare una macchina
simile!!
Prima che potesse ribattere in alcun modo,
gli rubai le chiavi che teneva in mano e che aveva appena tirato fuori
dalla
tasca e corsi giù per le scale, diretta al garage
sotterraneo. Quando arrivò
lui, mi trovò già seduta al posto di guida con il
motore avviato. Con calma,
anche se si vedeva che non era esattamente entusiasta della situazione,
si
sedette sul sedile del passeggero e aprì la porta del garage
con l’apposito
telecomando.
Feci rombare il motore e non appena
l’anta fu completamente aperta, partì con una
leggera sgommata.
- Ma sei
impazzita?! - sorrisi alla sua
uscita.
- No, sto solo
sfruttando questa macchina!! -
risposi accelerando ulteriormente. Il biondo mi guardò
storto.
- Fai un
po’ tu…ma se succede qualcosa sarai
tu a pagare i danni!! - sbuffai contrariata e lui sorrise di sbieco.
Arrivammo
piuttosto in fretta a casa mia e
comincia a preparare con calma tutti i miei bagagli. Ryo aveva deciso
di
aspettarmi di sotto.
Improvvisamente, mentre infilavo una maglietta
all’intero della valigia,
una nuova sensazione stimolò il mio animo tranquillo.
“Oh no, ancora!!” pensai contrariata,
quando uno strano sentimento mi
pervase l’animo. Mi accasciai a terra stringendomi il ventre
mentre un dolore
allucinante mi invase le pancia ed il basso ventre. Mi sentivo
affaticata e il
dolore andava via via aumentando. Tentai di regolarizzare il respiro ma
una
nuova fitta mi colse.
Lanciai
un grido e cercai di raggiungere la finestra strisciando, per chiamare
Ryo ma
quando vi giunsi qualcosa catturò la mia attenzione: una
donna coricata a
terra, con le mani sul ventre rigonfio, con affianco il marito, era
evidentemente incinta ma le si erano rotte le acque, stava partorendo!!
- Ma bene…mi mancava solamente questa!! - sentii in
lontananza il suono
dell’ambulanza che correva nella nostra direzione.
Sovrastò
la mia voce quando tentai di chiamare Shirogane che stava appostato
lì fuori ad
attendermi.
Lanciai,
in simbiosi con la donna, un nuovo grido di dolore e solo allora il
biondo alzò
la testa nella mia direzione.
Senza attendere nulla, si
precipitò all’interno della casa e poco dopo me lo
ritrovai al fianco.
-
La…la donna in strada…AHAHAH!!! - cercai di
spiegargli la situazione in risposta al suo sguardo interrogativo ma
fui
interrotta da una nuova fitta che mi costrinse a urlare con quanto
più fiato
avessi in gola. Finalmente lui parve capire la situazione e si
inginocchiò
prendendomi in braccio.
- Dove diavolo
mi stai portando?!?! - riuscì
a biascicare tra le grida di dolore.
Non mi rispose:
con un calcio aprì la porta
della mia camera e mi adagiò delicatamente sul letto.
Lo vidi correre in bagno e tornare poco dopo con un panno umido tra le
mani. Me lo adagiò sulla fronte: stavo sudando un sacco e
non me n’ero neppure
accorta, il mio respiro era affannato ed avevo tutti i muscoli tesi
fino allo
spasmo.
- Kami-sama che
male!!! - gridai al limite
della sopportazione. Lui mi prese una mano fra le sue e me la strinse
più forte
che poté. Io mi lanciai letteralmente fra le sue braccia e
mi strinsi a lui
talmente forte che avevo quasi paura di fargli male ma lui non fece una
piega,
se non per stringermi a sua volta, tentando di portarmi conforto.
Strinsi i
denti e premetti il viso nell’incavo del suo collo nel
tentativo di soffocare i
singhiozzi e le grida.
- Stai
tranquilla…adesso contatto Keiichiro e
ti faccio portare qualcosa per calmare il dolore. -
- Ti pre-go
digli di far presto!! Il dolore è
insopportabile!! - biascicai con il viso ancora nascosto nella sua
giacca.
Lo vidi
afferrare il cellulare e portarselo
all’orecchio. Attese qualche istante e finalmente parlo.
- Keiichiro
presto vieni! Sono a casa di
Ichigo…ha le doglie!!! -
- Lo so anche io
che Ichigo non è incinta…ti
spiego tutto quando arrivi, porta con te degli anti-dolorifici o
qualcosa di
simile!! - un mio grido irruppe nuovamente nella stanza - SBRIGATI!!! -
anche
se non ero molto vicina alla cornetta del telefono ero sicura che mi
avesse
sentito perfettamente.
- Dannazione!! -
mugugnai, tentando di
reprimere un grido di dolore particolarmente forte. Mi strinsi ancora
di più a
Ryo e lui prese a cullarmi come se fossi una bambina piccola, nel
tentativo di
tranquillizzarmi.
Poco dopo giunse Akasaka-san e mi somministrò
una dose di quello che a
me parve sonnifero, poiché mi addormentai quasi subito.
Quando mi
risvegliai, il
dolore era sparito, mi sentivo solamente ancora un po’
indolenzita. Su di me
vidi i visi preoccupati di Ryo e Keiichiro.
- Grazie
ragazzi…ora sto molto meglio…-
sussurrai debolmente. Entrambi tirarono un sospiro di sollievo ed io mi
tirai
su a sedere.
- Sei sicura di
sentirti davvero meglio? -
-
Sì…-
- Perfetto,
allora torniamo subito al
caffè…dobbiamo risolvere al più presto
questa situazione…- Keiichiro annuì alla
proposta del biondo ed io tentai di alzarmi dal letto ma non appena lo
feci,
barcollai pericolosamente. Mi sentì afferrare e sollevare da
terra e mi
ritrovai nuovamente tra le braccia di Ryo. Inutile dire che diventai
color
pomodoro.
- Che-che fai?!
- borbottai imbarazzata. Lui
mi guardò in modo significativo.
- Ti porto alla
macchina, no?! Non ti reggi
neppure in piedi!! - rassegnandomi all’evidenza, mi strinsi
impacciatamene a
lui.
Improvvisamente mi tornò alla
mente il modo in cui mi ero aggrappata a lui poco prima e tutto il
calore il
conforto che mi aveva dato. Com’era stato dolce…
- Mi
dispiace…- sussurrai con il viso basso e
congestionato. Lui cominciò a camminare.
- E per cosa? -
domandò dubbioso.
- Per arrecarti
tanto disturbo…mi sento solo un
peso inutile!! - ormai eravamo arrivati alla macchina e lui mi
adagiò sul
sedile anteriore.
- Non ci pensare
nemmeno! Non è colpa
tua…semmai è mia per aver coinvolto te e le altre
in un impresa così ardua, non
calcolando perfettamente tutti i dovuti rischi! - il suo tono era
dispiaciuto e
colpevole e questo mi ferì.
- Non dire
sciocchezze! Io sono molto
contenta di essere una mew mew! Ho conosciuto tutti voi e ho vissuto
esperienze
indimenticabili! - gli dissi sorridendo felice. Lui non rispose, si
limitò a
sorridere lievemente e lì cadde il discorso.
Passarono
diversi giorni da allora ed io in
tutto questo tempo non feci altro che esercitarmi per controllare i
miei
poteri. Ogni mio tentativo però risultò vano
oppure mi capitava molto di rado
di riuscirci. Nel frattempo mi succedevano
un’infinità di altri guai e
situazioni al limite della follia. Una volta mi capitò di
piangere tutto il
pomeriggio perché una ragazzina al caffè era
stata lasciata dal suo ragazzo e
si stava sfogando con le sue amiche in uno dei tavoli del locale,
un’altra mi
prese un attacco d’isterismo perché la moglie del
tizio che abitava al limitare
del parco aveva scoperto il tradimento del marito e gli stava gridando
dietro
di ogni (quella volta fu davvero buffa perché ci ritrovammo
tutti in cucina e
mentre io piangendo e gridando cose insensate per me, lanciavo i piatti
ovunque, gli altri tentavano di fermarmi proteggendosi con pentole e
padelle
dai miei “ lanci del disco”. L’unica a
divertirsi in quella situazione era
stata Pudding che usava le stoviglie che le lanciavo come strumenti per
nuovi
giochi cistercensi, con il risultato di creare ancora più
confusione!!).
Un’altra ancora mi ritrovai a cantare in mezzo al parco, a
fianco di un tizio
con l’armonica che faceva l’elemosina.
Insomma…me
ne capitarono tante ed anche altre che ora non sto qui a citare,
più che altro
per l’imbarazzo!! In tutte queste situazioni assurde, Ryo mi
fu sempre vicino,
non mi abbandonò mai (nemmeno quando un piatto gli
arrivò in testa e girò con
un grosso bernoccolo per diversi giorni…) ed allora comincia
a rendermi conto
di quanto lui stesse diventando importante per me e di quanto fosse una
magnifica persona. Certo, litigavamo ancora spesso ma la nostra intesa
si era
rafforzata e mi faceva sentire davvero più felice di quanto
non lo fossi mai
stata. Ancora non capivo cosa si agitasse nel mio animo,
però sapevo di starmi
legando tantissimo al biondo americano e mi pareva che per lui fosse
più o meno
la stessa cosa. Ma magari era solamente una mia stupida
impressione…
Comunque,
qualcosa di positivo c’era in tutto
quello che mi era capitato: avevo imparato a gestire i miei nuovi
poteri almeno
in battaglia. Quand’ero trasformata infatti, riuscivo a
sfruttarli a mio
piacimento, anche se qualche volta mi si ritorcevano contro; rimandavo
indietro
i colpi dei vari chimeri, muovevo oggetti e attaccavo psichicamente i
chimeri
solo con la forza del pensiero. Keiichiro mi spiegò che la
mia capacità di
sfruttare tutto questo a mio piacimento solo nel momento in cui ero
trasformata, era probabilmente dovuto ai geni del gatto Iriomoto che
quando ero
appunto, nella mia seconda forma, si presentavano più forti
e prevalevano suoi
miei. Ma questo non mi bastava, avrei dovuto imparare a dominarmi anche
quando
ero me stessa, non potevo andare avanti in quel modo, non era certo
vita
quella!!
Proseguii gli
allenamenti ed un giorno
finalmente riuscì a percepire un pensiero di mia spontanea
volontà ma questo
ricapitò raramente. Anche quando ci riuscivo
però, spesso quello che facevo mi
si ritorceva contro. Ad esempio, se una persona con cui ero in
collegamento era
nervosa, allora oltre a diventarlo pure io, l’effetto su di
me era raddoppiato sia
in durata che in intensità.
Nel
frattempo, comunque, gli attacchi di Kisshu si intensificarono ma ogni
volta
riuscivamo a respingerli con sempre maggiore facilità,
grazie anche ai miei
nuovi poteri. Il problema era quando io rimandavo indietro un colpo al
chimero,
questi si feriva, ma allo stesso tempo mi ferivo anche io. Mentre
normalmente
avvertivo solo il dolore di chi era collegato con me,
quand’ero trasformata le
stesse ferite che procuravo al chimero si aprivano sul mio corpo.
Stando alle
supposizioni dei due americani questo era dovuto ancora all influenza
che i
geni che il gatto selvatico avevano su di me. Fino ad allora mi era
andata bene
e me l’ero cavata solo con qualche graffietto,
però ero comunque preoccupata: non
mi sarebbe andata sempre così bene!
Infatti, una sera, durante un attacco, il colpo che avevo
inferto al
chimero ebbe effetti indesiderati su me stessa, aprendomi un grosso
taglio
sulla gamba. Le mie amiche, dopo aver definitivamente sconfitto il
chimero, mi
portarono immediatamente al caffè, dove Keiichiro si prese
cura di me.
- Per fortuna
non è nulla di grave…però non
credo che potrai muoverti per diversi giorni…- sospirai
contrariata. Ryo
sbuffò, sembrava quasi seccato.
- Non
c’è problema…mi occuperò io
di lei…- mi
innervosì per questo.
- Non ho bisogno
del tuo aiuto, me la caverò
da sola!! - esclamai piccata.
- Ah
sì? E come pensi di fare…? Sentiamo! -
avvicinò il viso al mio con un sorriso sarcastico dipinto in
volto. Arrossì sia
per la sua vicinanza che per il fatto che non sapevo che rispondere.
-
Beh…in qualche modo farò…- borbottai
imbarazzata e punta sul vivo. Mhm…com’era
irriverente ed irritante!!! Lui mi rispose
allusivo.
-
Sì…certo! Poi vedremo quando mi chiamerai
implorante…- a quel punto non ce la feci più e mi
alzai di scatto ma ricaddi
subito dopo a terra. La ferita si riaprì e prese a farmi
molto male. Lanciai un
piccolo gridolino di dolore.
- Ichigo!! - le
mie amiche mi si avvicinarono
di corsa e persino Ryo che si chinò al mio fianco. Stava
quasi per prendermi in
braccio ma io lo sbloccai con un gesto del braccio.
- Lasciami in
pace! Non ho bisogno del tuo
aiuto!! - ero ancora piuttosto arrabbiata con lui.
- Smettila di
fare la mocciosa! Io stavo
solamente scherzando prima!! - sbottò irritato il biondo,
afferrandomi quasi
con la forza. Arrossì, ma questa volta per la vergogna di
non aver capito il
suo gioco.
- Ragazze,
tornate a casa…ci vediamo domani
mattina…sarete stanche…- tutte annuirono ed dopo
aver raccolto le loro cose, se
ne andarono. Anche Kei se ne
andò con loro, lasciandoci soli.
Ryo si decise a riportarmi in camera.
-
Perdonami…- gli soffiai ad un orecchio,
mentre stavamo salendo le scale. Lui si bloccò
improvvisamente e andò a
fissarmi. Nel buio della sera i suoi occhi brillavano incredibilmente:
erano
seri e velati di qualcosa che non riuscì a decifrare.
Non ebbi il
tempo di dire nulla che mi ritrovai le sue labbra dolcemente premute
contro le
mie. In quel momento la mia ragione si offuscò completamente
ed io risposi al
bacio, intensificandolo pure. Preso dal momento, Ryo mi
adagiò sulla corrimano
della scala, percorrendo febbrilmente il mio corpo con le mani
continuando a
baciarmi senza fermarsi neppure a riprendere fiato. Ero in estasi ed il
suo
tocco così caldo e passionale mi mandava in visibilio. Solo
quando il contatto
con la superficie fredda del legno, con una parte scoperta della mia
gamba, mi
fece sussultare, allora lui si bloccò, guardandomi dritto
negli occhi.
-
Scusami…- esalò abbassando lo sguardo
-…non
so cosa mi sia preso…non avrei dovuto farlo.- io non seppi
cosa rispondere, non
mi aspettavo una frase simile e devo ammettere che ne rimasi alquanto
delusa,
anche se non ne capivo il reale motivo. Pensai che fosse dovuto al
fatto che
non mi aspettavo quel bacio ma in seguito capii che non era
così. Comunque non mi
diede il tempo di ribattere nulla perché non appena feci per
aprire bocca, lui
mi risollevò tra le braccia e ripartì in
direzione della mia camera senza più
proferir parola. Con gentilezza mi posò sul materasso e poi
con un rapido
saluto sparì dietro la porta richiudendosela alle spalle.
Rimasi sola a riflette su quanto appena successo ma per
quanto mi
sforzassi, non arrivai a nessuna conclusione quella sera.
Insomma,
non capivo perché mi avesse baciata; non si poteva certo
dire che lui fosse
innamorato di me: litigavamo in continuazione e lui era sempre
così irritante!
Anche se..beh…ogni tanto sapeva essere molto
dolce…naaaaaaah!! Ma che vado a
pensare!!!
Decisi di mettermi a letto: dicono che la notte porti
consiglio…beh,
speriamo!
Cap. corto....beh...spero che sia apprezzato comunque. Se devo essere onesta non mi convince molto, però ultimamente nessuno dei capitoli nuovi in tutte le mie storie mi storie. Va beh...lascio giudicare a voi...passiamo ai ringraziamenti!
Dunque:
Ryanorever: Molto lieta! (inchino) Sono davvero felice che le mie storie ti piacciano tanto! Continua a seguirmi con entusiasmo...eh!?
anil13: Che carina la scenetta! Ho riso un sacco...bene ora sappiamo come mai Ichigo è così deficiente! Comunque, sono contenta che tu abbia commentato di nuovo e che continui a seguirmi! ^_^
Aryuka: Non ti preoccupare! Non mi stancherò mai di sentirtelo dire, quindi puoi farlo tutte le volte che ti pare, anche se non sono del tutto convinta di essere così brava! T_T
Rosy: Toh! Guarda chi si rivede! Il mio carissimo funclub!Care...mi siete mancate, devo ammetterlo! Comunque, come sempre siete troppo buone! Ah...va beh, comunque i complimenti li accetto volentieri! Spero che la sorella di Rosy rinsavisca al più presto! Non vorrei mai che mi accusassero di averla fatta impazzire improvvisamente! O_o'
Geo88: Grazie mille! Sempre presente! Cara, come sei fedele! Sì! Sì! Sei una delle mie lettrici più affezionate e fedeli!
Amygoku: oh...sono arrossita all'inverosimi! Sono felice che ti piaccia! Continua a seguirmi, mi raccomando!
Hypnotic Poison: Hi, Dear! Come stai?! Ah...è un pò che non ci sentiamo! Come vedi i miei personaggi si stanno dando una vera e propria scantata (almeno qui!) Beh...il prossimo chap. sarà particolamente piccante...quindi...beh....non svenire!!
Seasons_girl: Cara, non preoccuparti, sei sempre in tempo!! Soprattutto per farmi dei complimenti!! ;P Capisco bene (purtroppo...T_T ) i problemi con il pc...ah...va beh...lasciamo perdere! Grazie per i complimenti, sempre esagerati! ( me arrossisce furiosamente) La scena del bacio ha riscosso particolarmente successo, ma credo che il prossimo chap, sarà ben più apprezzato! ihihihih....aspetta e vedrai!
Bene, ho ricontrollato, ma credo di aver citato tutti! Se mi sono dimenticata qualcuno, basta farlo sapere, comunque mi scuso in anticipo nel caso in cui fosse davvero successo! Nel frattempo, vi saluto, alla prossima....bacioni Izayoi007