Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: itssnape    10/06/2013    1 recensioni
Che altro è l’amore se non smisurato e concupiscente desiderio di abbracci furtivi e nascosti?
I comandamenti dell’amore cortese,
Andrea Cappellano.
"Harry Styles non aveva mai saputo con certezza cosa fosse l’amore."
(larry come romance, lettore avvisato, mezzo salvato).
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
dedico questo obrobrio alla mia migliore amica, chiara. scusa, mi rendo conto di quanto tutto quello che starai per leggere potrà essere penoso/schifoso/non ho altri aggettivi per descriverlo, ma volevo solo ringraziarti per tutto ciò che hai fatto e fai per me, da cinque anni5 a questa parte. così ho deciso di scrivere una os larry, visto che so quanto tieni a quei due batuffoli di cotone e visto che comunque sei stata tu a farmeli conoscere.
ti voglio bene, lama.
(grazie per tutto)
 
(prendilo come un regalo di compleanno anticipato, anche se non è che questo sia propriamente ciò che ti regalerò, obvs).
 
 

Read all about our love.

 
 
Che altro è l’amore se non smisurato e concupiscente desiderio di abbracci furtivi e nascosti?

I comandamenti dell’amore cortese,

Andrea Cappellano.

 
Harry Styles non aveva mai saputo con certezza cosa fosse l’amore.
Aveva avuto un paio di ragazze – se qualche bacio nei bagni della scuola può voler dire avere una ragazza – ma l’amore, quello vero, quello che ti travolge, ti distrugge, ti toglie l’aria, non sapeva proprio cosa fosse.
Perlomeno fino ai suoi sedici anni.
Aveva deciso di partecipare alle audizioni di X-Factor sotto consiglio di sua madre, Anne.
-         Sei bravo, Harry. – gli ripeteva, con voce stanca, appena tornata dal lavoro. Le scarpe abbandonate vicino alla porta d’ingresso, i capelli neri raccolti malamente in una coda, e le profonde occhiaie sotto gli occhi stanchi.
-         Dovresti provarci, sul serio Haz. – gli sussurrava con orgoglio, scompigliandogli i capelli quando, ogni sera, lo trovava in piedi in mezzo al salotto, con gli occhi socchiusi, ad intonare ogni volta una melodia diversa.
Anche sua sorella Gemma lo appoggiava; ridacchiava sentendolo cantare – “la tua voce è troppo profonda, Harold!” – ma il giovane vedeva nei suoi occhi profondi un luccichio di orgoglio verso di lui.
E, insomma, cosa aveva da perderci, Harry? A scuola non aveva poi così tanti amici che avrebbero potuto prenderlo in giro per la sua decisione. Amava cantare, lo faceva sentire felice, libero, svuotato di ogni preoccupazione.
Era per quello che aveva deciso di partecipare, di indossare un golf grigio, una maglia bianca, dei semplici pantaloni neri e la sciarpa verde e marrone regalatala da Gemma, e partire per gli studi televisivi, seguito a ruota dalla sua famiglia, pronta ad appoggiarlo.
Nulla, però, gli era sembrato così sbagliato fino a quando non mancavano solo quattro persone prima della sua audizione.
Aveva iniziato a tremare leggermente e a torturarsi il labbro inferiore, fissando un punto non identificato, respirando a fatica.
A soli sedici anni stava per essere catapultato non solo davanti ad un’infinità di persone pronte a giudicarlo, ma anche a tre dei più famosi nomi della musica inglese e internazionale. No, era decisamente troppo per lui, che come pubblico aveva sempre avuto solo le foto che troneggiavano sopra al suo caminetto.
- Sei pallido, tesoro – Anne gli si avvicinò preoccupata, accarezzandogli la guancia – sicuro di star bene? Forse è meglio che tu vada a rinfrescarti un po’ il viso prima dell’esibizione..
Il giovane annuì, camminando in fretta verso il bagno, spalancando la porta e bagnandosi la faccia con una gran quantità d’acqua.
Strizzò leggermente gli occhi, guardando preoccupato il pallore del suo viso, quando la porta si spalancò, facendo entrare una seconda figura nella stanza che, non appena lo notò, si bloccò accanto alla porta che nascondeva il water.
Era un ragazzo più o meno della sua età, forse di qualche anno più grande, che Harry vide riflesso nello specchio.
Occhi chiari, chiarissimi, capelli portati con una lunga frangia a coprirgli lo sguardo furbo, dritti, di un castano non troppo marcato.
-         Oops! – esclamò, notando lo stato quasi malaticcio dell’altro, con voce stridula, ma soave, che riempì le orecchie di Harry, facendolo calmare un po’.
Si ricompose, passandosi una grande mano fra i capelli ricci, disordinati e indomabili come sempre e – Ciao – rispose, mimando un leggero sorriso e girandosi verso l’altro per fronteggiarlo.
-         Anche tu nervoso, eh? – il liscio accennò leggermente con la testa al riccio, che sorrise annuendo – Io sono Louis comunque, Louis Tomlinson.
Harry, se possibile, sorrise ancora di più, esibendo le sue solite fossette e arricciando le labbra in maniera buffa: - Io sono Harry Styles, invece. – si presentò, porgendogli la mano e aspettando ansiosamente che l’altro gliela stringesse.
Quando lo fece, notò che la sua pelle era terribilmente morbida, le sue mani terribilmente piccole e femminili, e la sua stretta delicata terribilmente piacevole.
-         Piacere, Harry. – mormorò Louis, esibendo un ghigno furbo.
-         Piacere mio. – rispose in un sussurro il riccio, arrossendo un po’, continuando a stringere possessivamente la sua mano.
 
 
Harry poteva dire di aver sperimentato per la prima volta il tremore alle ginocchia quando aveva scoperto che i tre giudici di X-Factor, dopo averlo scartato come solista, avevano deciso di creare un gruppo, formato da cinque ragazzi, fra cui lui e Louis.
Non sapeva bene se piangere dalla gioia o iniziare a saltellare felice come una Pasqua per il palco, battendo le mani come una dodicenne alle prese con la sua prima cotta.
Non aveva potuto fare nulla di tutto ciò, però, visto che il castano gli era saltato in braccio, circondandogli il collo con le braccia e ridacchiando di gioia.
-         Harry! Harry! – continuava a sussurrare, mentre le risate si trasformavano in lacrime – Saremo insieme in una band! Harry!
Il riccio aveva annuito contro la sua spalla, sorridendo estasiato, cercando di ignorare volutamente il suo cuore impazzito dall’estrema vicinanza con l’altro ragazzo.
 
 
Harry Styles non sapeva davvero cosa fosse l’amore, o forse cominciava a capirlo. In ogni caso, non si preoccupava più di tanto del fatto che chi gli stesse facendo imparare cosa in realtà si provasse ad essere innamorati, fosse un ragazzo.
I primi tempi erano stati divertenti, contornati da qualche sguardo languido da parte di Louis e da un crescente rossore sulle gote di Harry.
Gli altri tre ragazzi erano di piacevole compagnia, si chiamavano Liam, Niall e Zayn e subito avevano dimostrato grande gioia ed entusiasmo nel collaborare e nel cantare in una band, i One Direction; ma per quanto fossero fantastici, Harry non riusciva a non prestare tutta la sua attenzione su Louis.
Era diventato parte della sua anima, essenziale per lui. Non poteva non guardarlo, scrutarlo di sfuggita quando rideva, ammirare rapito le sue mani che spostavano alcuni ciuffi di capelli dagli occhi, dopo essersi abbassato per raccogliere qualcosa caduta a terra.
Proprio per il fatto che Harry non avesse problemi a definirsi interessato al suo stesso sesso – no, gay era decisamente troppo; insomma, non era attratto da Liam, anche se i suoi occhi erano più dolci del miele, o da Zayn, anche se il suo alone di mistero era intrigante, o da Niall, anche se la sua risata era contagiosa e il suo sorriso sembrava quello di un cucciolo – una sera non ci pensò due volte a sgusciare nella cuccetta di Louis, nascondendosi sotto le coperte, guardandolo profondamente.
-         Ehi Harold. – aveva sussurrato l’altro, infilando una mano fra i suoi capelli, tirandoli leggermente, come faceva di solito.
Harry voleva provare a fare ciò su cui aveva rimuginato per lungo tempo. Aveva paura, una paura che gli stringeva il cuore, non lo faceva respirare, gli dava la nausea e il mal di testa, ma ci teneva troppo. Ormai era palese che volesse Louis, non solo come amico. I suoi tocchi, le sue carezze, i suoi sorrisi, i suoi abbracci, ormai gli donavano troppi brividi per affermare che lo ritenesse solo un migliore amico.
Non gli rispose, fece solo scivolare una mano sul suo viso, prendendo a carezzargli la guancia col pollice.
L’altro se ne stava disteso su un fianco, con la mano ancora incastrata fra i ricci morbidi di Harry.
Il più giovane si avvicinò cautamente, facendo sfiorare i loro nasi, lasciando fuoriuscire un piccolo sbuffo dalle labbra, proprio sulla bocca del più grande.
“Diamine, fallo Harry!” pensò, giusto un secondo prima che Louis non si sporgesse, facendo combaciare le loro labbra.
Il riccio spalancò gli occhi, piacevolmente sorpreso: quando si riprese, portò una mano sul fianco del castano, sollevando leggermente la sua maglietta, e sfiorando la sua pelle nuda coi polpastrelli, sentendo i brividi propagarsi nel corpo dell’altro, mentre approfondiva il bacio, spalancando le labbra.
Sì, Harry stava decisamente iniziando a capire cosa fosse l’amore.
 
 
-         A me Larry Stylinson piace! – esclamò Niall, mentre ispezionava interessato il contenuto di un sacchetto di biscotti.
Liam smise di far passare la mano fra i capelli di Zayn, che se ne stava seduto ai suoi piedi, sgranocchiando patatine, e scrutò il biondo, con sguardo interrogativo: - Scusa, Nialler?
-         Harry e Lou! -  esclamò, sputacchiando cibo qua e là – Sono davvero carini insieme!
Zayn annuì convinto – Sono d’accordo con il piccoletto, sono piuttosto carini insieme. Piacciono anche a me.
Liam li guardò sorpreso: - Ma che dite? Sono solo amici!
Il biondino rise, scuotendo la testa: - Ma che dici tu, semmai, piccolo stupido! Non hai visto come si guardano? - fece una piccola pausa per apprezzare il supporto che Zayn gli dava annuendo – e poi, perché secondo te Harry dieci minuti fa ci ha detto “vado da Lou, un minuto e sono da voi”, e non è ancora tornato? Sono chiusi in quella stanza insieme, mio caro Payne!
Concluse il suo discorso ridacchiando, seguito a ruota da Zayn; Liam arrossì di botto, tossicchiò e – Effettivamente l’avevo notato anche io! Ma pensavo di essere l’unico..
Zayn gli colpì il ginocchio: - Tesoro, penso che tutta l’Inghilterra se ne sia accorta!
Niall rise, tossicchiando un po’ mentre si stava quasi per soffocare coi biscotti, proprio quando i due soggetti citati nel loro discorso non fecero capolino nella stanza, tenendosi timidamente per mano.
I tre li guardarono, ridacchiando, mentre Harry si schiariva la voce e – Gente, noi dovremmo parlarvi di una cosa.. – esclamava.
Liam gli sorrise – Hazza, noi abbiamo già capito tutto, e vi accettiamo così, come siete, insieme! – si guardò in giro per scrutare le reazioni degli altri due suoi amici, che annuirono energicamente alla coppia.
Louis sospirò, per poi ridacchiare e abbracciare Harry, infossando il suo viso nell’incavo del collo dell’altro, venendo solleticato dai suoi ricci.
Niall si alzò in piedi di scatto, battendo le mani e saltando addosso ai due, seguito da Liam e Zayn, fra le risate generali.
Sorrise radioso ai due ragazzi stretti fra le sue braccia e – Ora dobbiamo festeggiare! Propongo alcol a fiumi! – esclamò entusiasta.
-         Niall! – urlò agitato Liam, tirandogli uno schiaffetto sulla testa – Domani abbiamo l’esibizione!
Zayn scosse la testa e – Irlandese.. – sospirò frustrato, scatenando alcune risate, leggere e tranquille da parte degli altri.
Harry sperò con tutto il cuore che quella tranquillità durasse per sempre.
 
 
Proprio quando Harry ormai era quasi certo di aver capito con certezza cosa fosse l’amore, iniziarono i problemi.
Erano arrivati terzi ad X-Factor, fra il loro stupore di semplici adolescenti. Il suo rapporto con Louis andava a gonfie a vele: lo amava ogni giorno di più, non poteva fare a meno di lui, non poteva non ammirare estasiato i suoi occhi azzurri scrutarlo, le mattine in cui si svegliava accanto a lui dopo una notte insonne.
La fama, però, si sa, porta sacrifici, ed Harry li iniziò a percepire tutti sulla sua pelle; le fans erano tante, tantissime, più di ogni aspettativa, e i suoi nuovi managers non erano poi così aperti al suo amore.
Ad X-Factor avevano tenuto la loro relazione nascosta, promettendosi, una volta usciti, di urlare ai quattro venti ciò che provavano l’uno per l’altro.
Sfortunatamente, tutti lo sappiamo, quasi mai le cose vanno come desideriamo. Tutti sogniamo, passiamo ore a fantasticare, ma alla fine rimaniamo delusi da ciò che è la triste realtà.
Harry l’aveva capito. Era cresciuto, maturato forse, e sapeva che tutti i managers, affezionati o no ai loro clienti, vogliono far soldi. L’aveva capito quando, dopo varie discussioni, codesti signori avevano proibito categoricamente a lui e al suo ragazzo di fare coming out.
Harry si era disperato, aveva mandato a quel paese tutti, – “Bel ragazzo maturo!” gli aveva urlato dietro qualcuno – aveva pianto tutte le sue lacrime.
Cavolo. Voleva solo poter dire al mondo che era innamorato. Voleva solo far sapere a tutti che aveva il ragazzo più bello dell’Universo.
-         Haz.. – Louis era entrato nella stanza in cui si era rifugiato, sedendosi di fronte a lui, asciugandogli le lacrime che cercavano ancora di scendere dai suoi meravigliosi occhi color smeraldo.
Il riccio alzò lo sguardo, notando con orrore che i due pezzi di cielo che Louis aveva al posto degli occhi erano lucidi ed arrossati.
Gli gettò le braccia al collo, maledicendosi mentalmente per essere fuggito da lui, lasciandolo a piangere da solo, rannicchiato nell’altra stanza.
-         Harry, voglio solo che tu sappia che… - singhiozzò silenziosamente, sul collo del riccio – anche se dobbiamo..nasconderci e..fingere..io starò al tuo fianco, non mi importa del resto.
Il più piccolo sospirò, tremando un po’ e stringendo la presa intorno al collo del più grande, cercando di trasmettere all’altro tutta la paura intrisa nel suo corpo, affinchè potesse curarla.
-         Alla fine, l’amore non è solo  il desiderio di abbracci furtivi e nascosti? – sussurrò l’altro, baciandogli il collo e la spalla.
Harry ridacchiò, sciolto in lacrime, e – Stai diventato un intellettuale, Lou.. – rispose, bisbigliando, sciogliendo la tensione del momento, felice del fatto che l’altro avesse capito benissimo che la sua paura più grande fosse il fatto che lo potesse lasciare.
-         Non ti lascio. – rispose il castano, come leggendogli la mente – Non ti lascio, ok?
Gli prese il viso fra le mani, scostandogli i ricci dagli occhi per poterli ammirare.
L’altro annuì, guardandolo intensamente.
-         Ti amo. – sospirò Louis, poggiando le sue labbra sottili su quelle rosse del riccio, chiudendo gli occhi.
Harry portò le mani sui fianchi morbidi dell’altro, chiudendo a sua volta gli occhi.
L’amore, lo sappiamo tutti, è anche questo: sacrificarsi, anche se fa male, per la persona che si ama. E Louis l’aveva fatto. Harry era certo che la parola “amore”, dovesse essere seguita dal nome del meraviglioso ragazzo che in quel momento gli stava sfilando la giacca, con gesti lenti e delicati.
 
 
Harry Styles, tutto sommato, ora, è felice. Guarda rapito il petto del suo ragazzo alzarsi ed abbassarsi accanto a lui, poi, colto da un’improvvisa voglia di toccarlo, si sporge a disegnargli strane figure immaginarie sull’addome, puntellandosi sul gomito per guardarlo.
 
Il più grande sbadiglia, si stiracchia, e apre lentamente gli occhi, sbattendo più volte le palpebre per poi – Buongiorno, amore.. – sussurrare, portando una mano sul viso niveo di Harry, portandogli i capelli dietro l’orecchio e sorridendo. Sul suo viso si fa spazio un sorriso che prende anche gli occhi, facendoli luccicare.
Dopo tanto tempo passato insieme, il riccio trema ancora un po’ ai tocchi delicati delle mani leggermente femminili dell’altro.
E non gli importa se debbano nascondersi, se Lou debba uscire con Eleanor ,– la odia, ma questa è un’altra storia – se abbia la fama del puttaniere. Non gli importa perché sa benissimo a chi appartiene il suo cuore, chi l’ha reso il ragazzo che è, coi pregi e i difetti che ognuno di noi ha, ma che magari non vuole ammettere.
Non gli importa, perché sa che le loro canzoni, quella stanza, i loro vestiti, le loro lenzuola, tutto sa di loro, del loro affetto, del loro sentimento, e i managers, anche se ci provano, non possono togliergli anche quello.
Il più grande continua a contemplarlo in silenzio, sorridendogli; Harry sente il cuore leggerlo, le farfalle allo stomaco e i brividi: gli basta che Louis stia al suo fianco, e tutto il resto scompare.
Sorride di rimando e – Ti amo, Lou. – bisbiglia, portando la mano che aveva abbandonato sul suo ventre sopra il suo cuore, che batte ad un ritmo leggermente accelerato.
Harry Styles, ora, è sicuro di sapere cosa sia l’amore.
 
 
il mio minuscolo angolino da scrittrice fallita quale sono:
hi people!
lo so, lo so, questa è una mezza schifezzuola scritta in due giorni, ascoltando a ripetizione sempre le solite cinque canzoni con cui sono fissata. ma capitemi, dovevo farlo! a volte mi prende la voglia di donare coccolosità e amore al mondo e scrivo storie cose del genere. *si protegge dall’odio che riceverà presto*
capisco se dopo la lettura vorrete buttar(vi)mi dalla finestra, ma io sono carina e morbida, perciò abbiate pietà.
un bacino a tutti,
sara. xx
 
ps. accenni agli ziam sono puramente casuali. (ma chi prendo in giro, amorimieiiii).
pps. non sono innamorata del personaggio di niall, giuro. (ma chi prendo in giro, amoremiooo). 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: itssnape