Nelle profondità della terra, Athene scendeva, con lo sguardo basso, giù per delle scale che conducevano ad un antico castello sotterraneo. Le pareti dei cunicoli erano fredde e strette e a volte vi era il rischio di scivolare, ma ad Athena questo poco importava. Dentro di sé covava una rabbia così forte e così intensa per Fairy Tail che avrebbe desiderato distruggere qualsiasi cosa di quel mondo pur di accettarsi che almeno i membri di Fairy Tail fossero tutti morti. Ma non poteva realizzare quel desiderio proprio in quel momento; ormai era quasi vicina alla fine del suo piano e non poteva fermarsi.
Quando raggiunse il portone d’ingresso, alto circa tre metri, una donna incappucciata comparve dietro di lei.
-Mia signora – fece inginocchiandosi – Sono lieta del vostro ritorno -.
Lo sguardo di Athena si fece scuro quando si voltò verso di lei:- Dov’è Icarus? -.
La donna abbassò lo sguardo: - Sono desolata ma Icarus non è ancora ritornato dalla missione. Il suo falco messaggero ha riferito che tarderà per molto -.
-Spero per lui che non sia così – commentò Athena avvicinandosi al portone. Quest’ultimo si aprì magicamente soltanto al tocco della sua mano – Abbiamo poco tempo a disposizione e un ritardo come il suo è l’ultima cosa di cui avrei bisogno -.
La donna incappucciata si alzò e, mantenendo sempre il volto coperto dal buio, si incamminò all’interno del castello insieme ad Athena.
Lì l’oscurità predominava su ogni cosa. Creature nere si inginocchiavano impaurite al cospetto della Maga delle Tenebre e urla di uomini e donne si diffondevano incredibilmente veloci in tutti i corridoi.
La donna incappucciata seguiva Athena e in silenzio assisteva ai pianti delle donne che soffrivano per quell’atroce dolore al cuore. Rimase impassibile alla loro vista ma si sciolse quando la sua attenzione si concentrò su una bambina di otto anni, accovacciata ad un angolo della stanza.
Il suo volto era pieno di lividi e di segni neri che la sfiguravano. Il corpo era debole, esile; la donna sapeva che non ce l’avrebbe fatta a superare la trasformazione finale e per questo decise di prestarle soccorso ma appena si avvicinò a lei, sentì una forte stretta al cuore che la costrinse a cadere a terra, in ginocchio.
-Non osare toccarla! – esclamò Athena con lo sguardo freddo.
Gli occhi della bambina si colmarono di lacrime quando la sua salvatrice venne trascinata via dal demone con forza.
Si portò le mani al volto e pianse.
Sapeva che avrebbe raggiunto il Paradiso.
Athena sbattè la donna contro il muro. Il cappuccio le scivolò via e perfetti capelli bianchi misero in risalto due iridi argentate: -Che cosa diavolo cercavi di fare?! – domandò con rabbia la Maga delle Tenebre afferrandola per la fronte.
-V-volevo cercare di aiutarla – rispose con un filo di voce. Quell’azione l’aveva colta di sorpresa.
-Ti sei bevuta il cervello?! Lo sai che quella bambina non ce l’avrebbe fatta comunque! – urlò sbattendola questa volta per terra – Questa maledizione è molto potente e non possiede alcuna cura. Non saresti comunque riuscita a salvarla! – la sua rabbia cresceva sempre di più mentre l’albina rimaneva in silenzio, sottomessa.
- Dannazzione, quanto sei testarda! -.
- Perdonami – sussurrò dopo qualche istante cercando di alzarsi.
Athena la fissò intensamente ma alla fine decise di sorvolare la questione, facendole segno di seguirla: - Avanti, Pandora. Abbiamo molte cose da fare -.
Pandora strinse i pugni e, trattenendo le lacrime, la seguì.
“Ti prego… Maga degli Spiriti Stellari… Maga di Fairy Tail… Guardati le spalle…”.
 
 
Intanto a Magnolia, Lucy aveva deciso di fare una lunga passeggiata in città prima di tornare dalla Gilda.
Il vento soffiava un’aria tiepida verso la sua parte e lei si sentiva più viva che mai.
Nessun dolore e nessuna lacrima avrebbe potuto rovinarle la giornata quella volta.
Quando fu tardi pomeriggio, era arrivata ad un famoso negozio di abbigliamenti ma prima che potesse aprire la porta d’ingresso qualcuno l’afferrò per il polso e l’avvicinò a sé.
Lucy si ritrovò così con la fronte appoggiata al petto di un ragazzo dal corpo caldo.
Alzò lo sguardo e incrociò quello di Natsu.
-Hei, Lucy!-.
- Natsu?!- esclamò arrosendo – Che cosa sei vunuto a fare qui? – chiese poi ricomponendosi.
- Siamo venuti ad esplorare le meraviglie di Fiore- intervenì Happy volando verso di loro.
-Le meraviglie? -.
- Esatto! Ho saputo che nelle grotte di Fiore, nella notte del 29 Giugno, cioè oggi, vi sono grandiosi spettacoli di luce. Se vogliamo vederli dobbiamo andare subito!- spiegò Natsu.
- Ma… Ma io avevo intenzione di tornare alla Gilda -.
Natsu scosse la testa e riafferandola per il polso la trascinò via con sé: - C’è ancora tempo per Tairy Tail! -.
 
 
Athena camminava lentamente al centro di un enorme stanza scura, il cui pavimento era fatto interamente d’acqua.
Mentre camminava, Pandora la osservava con serietà e con mistero. Neppure lei conosceva molto bene la nota Maga delle Tenebre e non aveva bisogno di sentire storie riguardo alla sua crudeltà.
Lei ne era già a conoscenza.
Eppure si sentiva molto legata a lei.
-Pandora… - fece Athena fermandosi e osservando l’infinito soffitto.
- Si, mia signora? – fece lei cercando di mantenere la calma.
- Tu sai dove ci troviamo? -.
Pandora ci pensò varie volte ma alla fine scosse la testa: - No, non lo so -.
Athena si fece scappare un sorriso freddo. Alzò una mano e sei pilastri di acqua comparvero intorno a lei. Essi contenevano una luce così potente che Pandora fu costretta a chiudere gli occhi.
-Riaprili! – esclamò la maga – Questa luce deve essere apprezzata da noi maghi dell’oscurità! – un vento potente comparì intorno a lei.
Pandora obbedì.
-Questa luce sarà la nostra Dea. Essa riuscirà a togliere la vita a tutti i maghi degli Spiriti Stellari! -.
La luce si fece più intensa e Pandora cadde in ginocchio per quella potenza.
“Questa luce… è così famigliare…”.
-Sarà la nostra carta vincente. La morte!-.