Penso che una delle cose più belle nella vita sia porsi delle domande, anche le più stupide. Soprattutto le più stupide. L’uomo in fondo è dotato di intelletto e deve saperlo sfruttare anche nelle situazioni più banali, ad esempio, molti si chiedono perché un thè caldo e un buon libro sia così rilassante. Ci sono, ovviamente varie risposte perché ognuno ha un suo parere.

Di solito la mia domanda esistenziale è sempre stata : Perché i miei capelli non stanno mai in ordine?

Non prendetemi per montato, ma, ei!, sono capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro e sono il più bello della scuola, modestamente parlando.

Comunque a partire dal mio quinto anno ad Hogwarts la domanda che mi sono sempre fatto è: perché la Evans?

Può sembrare , lo so bene, una domanda senza senso alle quale io stesso nei tre anni seguenti rispondevo sempre diversamente perché cambiava sempre il punto di vista con cui la affrontavo.

Il quinto anno fu quello più traumatico: la Evans non accettava i miei inviti a Hogsmead

Perché la Evans è la mia fissazione?

Sapete cosa riusciva a rielaborare il mio cervello bacato? Ovviamente no. Mi dicevo che per me lei era la mia sfida, d'altronde, ogni Grifondoro è orgoglioso e non si tira mai indietro, potete considerarmi il re dei Grifoni.

Non riuscire a raggiungerla era per me un dilemma: io, James Potter, non riuscivo nemmeno a sedurre Lily Evans. Ero ossessionato da lei, ogni cosa che faceva mi rapiva, ogni parola che diceva era un dettaglio che potevo utilizzare per conquistarla. Che stupido che ero stato…

Sesto anno, o meglio, l’anno della rivelazione.

Perché Lily Evans si è trasformata di più di una semplice sfida?

Quell’anno fu L’anno. Finalmente capii che il motivo per cui ero ostinato a volerla invitare e non più di un semplice risentimento nei suoi confronti,no. Ero attratto.

 Una volta la vidi piangere, e i suoi occhi che di solito splendevano di luce propria , erano opachi, senza vita. Fu una pugnalata al petto, nessuno poteva passarla liscia. Nemmeno io che per anni l’avevo tormentata. Per questo iniziai a cambiare. Cercai di essere meno spaccone, di fare meno scherzi, di lasciarle il suo spazio. Ma era una frustrazione, non potevo stare con lei. Almeno gli scherzi erano un modo per potere starle accanto. E ne avevo di bisogno.

Se mettete affianco me e Lily Evans vedrete come io sia attratto come una calamita da lei. Ogni movimento era un particolare che non potevo perdermi perché mi cibavo di quelle azioni. Erano come l’aria per i miei polmoni. Iniziavo a capire che lei era più di una sfida, era una persona speciale.

Settimo anno, la svolta decisiva.

Perché amo Lily Evans?

Quella di sicuro fu la domanda più facile a cui rispondere.

L’amavo perché lei era vita pura. I suoi capelli erano fuoco, i suoi occhi erano smeraldi che risplendevano al buoi, il suo corpo era un’opera d’arte, il suo temperamento avrebbe potuto scuotere una massa. Lei era unica nel suo genere. E quando diventammo amici e poi con gran fatica fidanzati sapevo che parte della sua vitalità era passata a me perché lei era un giglio, lilium, un fiore profumato che non sarebbe mai appassito, perché di sicuro avrei trovato sempre un dettaglio che gli ridonasse vita, la sua essenza.

-Lily?- La chiamai nel buio della nostra camera da letto.

- Si James?-

- Sei la mia vita-.

E capii che finalmente, anche io Malandrino doc, avevo un posto nella vita, tra le braccia di Lily.

E che con qualcuno avrei risposto a uno dei più grandi quesiti dell’umanità: Cosa significa amare.

Salve Gente! Si ci rivede !! :D Questa One-shot mi è sempre stata in testa ma data la sfida tra scrittrici ho colta la palla al balzo l’ho postata :D Spero che vi piaccia. James per la prima volta non fa il buffone *Mitico!* e si dedica alle sue “domande esistenziali” e che domande!

Voi che ne pensate? Vi è piaciuta? Fatemi sapere!! ;)

Love,

MM