Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |      
Autore: liamstouch    11/06/2013    4 recensioni
Sentii dei passi, e quando mi voltai vidi il gruppo di Zayn; Harry, Liam, Louis e, appunto, Zayn, stavano camminando nel corridoio dando delle occhiate ai loro lati, chi sarebbe stata la loro prossima vittima? Mi allarmai, pensando all’irlandese e prima di voltarmi sentii una voce profonda salutarmi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Geek


12 settembre 2011


Mi avvicinai all’armadietto rosso sbadigliando, non ero decisamente pronta ad iniziare un nuovo anno scolastico. Quella mattina, stranamente, si riusciva a veder splendere il sole nel cielo, il che mi fece sorridere, amavo il sole ma a Londra si vedeva ben poco. Fu distratta da quattro voci familiari in lontananza, quando i voltai le vidi e mi aprii in un sorriso. Corsi incontro alle mie migliori amiche e le abbraccia più forte che potevo, mi erano mancate troppo.

«Adele, come stai? Hai passato bene le vacanze da tua sorella?» cominciò Sarah.

«Ci sei mancata tanto» Disse abbracciandomi Hannah.

«E’ stata una figata, ragazze, magari oggi passate da me che vi racconto tutto» sorrisi «anche voi mi siete mancate».

«Basta smancerie, sai l’ultima?» disse Ross tutta emozionata.

«E’ arrivato un nuovo ragazzo, è irlandese» finì la frase Alex senza alcun tipo di emozione. Era proprio presa dal suo storico fidanzato Zayn, nonché capitano della squadra di rugby. Mi piaceva Zayn, cioè era un tipo okay. L’importante è che non faccia star male Alex, oppure per lui è veramente la fine.

«Però l’hanno già preso di mira, dicono tutti che ha i denti storti» Sarah continuò con una faccia un po’ schifata.

«E quindi? Magari è simpatico, poi non è che se un ragazzo ha i denti storti è brutto» ribattei acida. Odiavo questi stupidi pregiudizi.

Salutai le ragazze ed aprii l’armadietto, rimasto vuoto per tre mesi, e cominciai a sistemarci dentro tutti i libri che tenevo nella borsa. Ero pensierosa, volevo vedere quel ragazzo irlandese e vedere se era così brutto come dicevano le altre. Chissà come stava, in questa scuola da nemmeno un’ora e già preso di mira, sarebbe stato brutto per chiunque. Sentii dei passi, e quando mi voltai vidi il gruppo di Zayn; Harry, Liam, Louis e, appunto, Zayn, stavano camminando nel corridoio dando delle occhiate ai loro lati, chi sarebbe stata la loro prossima vittima? Mi allarmai, pensando all’irlandese e prima di voltarmi sentii una voce profonda salutarmi.

«Hey ciao Adele» mi sorrise Zayn «hai visto Alex?»

«Si certo, dovrebbe essere con le altre ragazze nell’aula di francese» dissi distrattamente.

«Grazie» mi abbracciò – da quando aveva tutta questa confidenza? - «Passato bene le vacanze?» cominciai a sentirmi osservata, così spostai il mio sguardo da Zayn e vidi che gli altri ragazzi mi stavano guardando. Arrossii e mugugnai qualcosa facendo capire a Zayn la mia risposta affermativa, ma soprattutto che ero imbarazzata. Lui mi sorrise dolcemente e salutandomi con un gesto veloce se ne andò, tornando ad essere il ragazzo montato che sembrava all’apparenza. Anche gli altri tornarono ad essere gli stessi stronzi di sempre, incredibile come le persone possano cambiare in pochi secondi.
Mi rigirai verso l’armadietto continuando a sistemare i miei libri scolastici. Mi presi la testa tra le mani, guardando in basso per il forte dolore che avevo quella mattina, quando vidi un bellissimo paio di Supra – proprio quelle che cercavo da anni – che appartenevano alla persona che avevo affianco in quel momento. Alzai la testa di scatto, il che mi provocò un’altra grande fitta di dolore, ma quando vidi due bellissimi occhi azzurri guardarmi, tutto quello che mi circondava non esisteva più.

«Va tutto bene?» chiese preoccupato il ragazzo, con uno strano accento. Mi fermai ad osservarlo, i capelli biondi – palesemente tinti – gli ricadevano sulla fronte, gli occhi erano di un azzurro con tanto di sfumature color ghiaccio. Mi accorsi solo dopo che questi erano lucidi e rossi, segno che aveva probabilmente pianto da poco tempo.

«Si, è solo uno dei miei soliti mal di testa» dissi velocemente «tu piuttosto? Hai pianto per caso?» il biondo fece una smorfia, si intravidero i denti ‘storti’ come dicevano tutti. Era lui l’irlandese, un irlandese fin troppo perfetto.

«Oh, si nota così tanto?» la sua voce mi riportò alla realtà, accennai un ‘si’ con la testa. «Ora scusa devo andare» si portò una mano alla fronte e corse via da me. Era sul punto di piangere e non credo avesse voluto farsi veder piangere da una ragazza.
Cercai non pensarci e chiusi bruscamente l’armadietto, incamminandomi verso l’aula di francese, pronta a passare l’ora pensando all’irlandese, il cui nome mi era ancora sconosciuto.

Passai davanti allo sgabuzzino dove venivano riposti tutti i vari strumenti per la pulizia della scuola, quando sentii dei singhiozzi provenire proprio dall’interno. Titubante, cercai di aprire la porta ma questa era chiusa a chiave, così cominciai a bussare. Sentii la maniglia abbassarsi sotto il palmo della mia mano, e quando la porta si aprì, vidi lui. L’irlandese. Aveva gli occhi bassi di chi non voleva farsi riconoscere, le guance erano rosse e bagnate dalle lacrime. Provai un senso di tenerezza.

«Scusa se prima sono andato via così» sospirò «ma piangere davanti ad una ragazza è umiliante»

«Che è successo?»

«Non dovresti parlarmi, tu sei loro amica mentre io sono solo lo sfigato, quello nuovo» una lacrima rigò la sua guancia «per di più sono anche il cesso con i denti storti»

Lo sapevo, ci avrei scommesso. Ecco la loro nuova vittima chi era.

Stronzi.

«No, non sono miei amici» replicai «però ti posso dire una cosa, loro fanno così solo per farsi notare dalle ragazzine del primo anno»

«Fa male» iniziò «mi fanno sentire così sbagliato» i suoi occhi si riempirono ancora una volta di lacrime, faceva male vedere una persona star male per gente che non capisce.

«Lo so, fa male»

«Loro pensano di essere perfetti, la gente pensa che loro lo sia, mi vergogno per questo perché a volte vorrei essere come loro. In realtà non sono perfetto, nessuno lo è» sorrise debolmente. Quel sorriso mi scaldò i cuore, arrossii e lui mi abbracciò.

«Se hai bisogno io sono qui, non ho paura di farmi vedere in giro con te per quello che potrebbero pensare Zayn, Liam, Louis ed Harry» sorrisi.

«Sappi che la cosa è reciproca» rise.

Restammo abbracciati finché la campanella che segnava l’inizio dell’ora non ci fece sobbalzare.

«Scusami, devo andare a francese» dissi dispiaciuta.

«Ed io a matematica» sospirò «con i ragazzi» il suo sguardo si fece cupo.

«Sta tranquillo» sorrisi rassicurante «ah, comunque sono Adele»

«Niall, Niall Horan»

Sorrisi, e corsi verso l’aula.
 
 
 

____________________________________________________



lels’ corner
Eccomi qui, con una nuova ff. Come vi sembra? ho deciso di ambientarla nel 2011 perché mi piaceva l’idea, poi al giorno d’oggi molte persone si rispecchiano nel Niall di questa fan fiction (compresa me). Quindi, ditemi che ne pensate, mi farebbe molto piacere sapere se è una bella idea. Per me è davvero importante.
Alla prossima c:

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: liamstouch