grazie, pretty cure! ~
 

Natsumi e Aki erano a casa della prima, in una calda sera d'estate: stranamente, tutte le altre manager erano come morte, volatilizzate, e il pigiama party che volevano organizzare s'era alla fine rivelata una serata solo tra le due. Inutile dire che era un vero fiasco.
Stavano guardando la TV, un film romantico precisamente. Le due sembravano interessate quando Natsumi parlò alla castana.
«Aki-chan, ti devo dire una cosa.» disse, con le guance arrossate.
«Uh? Dimmi Natsumi.» la Kino non aveva distolto lo sguardo dal televisore neanche un nanosecondo, troppo presa dalla scena che c'era nel film. Natsumi si fece ancora più rossa, avvicinando il suo viso a quello di Aki, che dopo un po' la fissò, stranita.
Lei scostò lo sguardo per vedere che ore erano. Le dieci in punto.
«Pretty cureee!» Urlò Aki.
«Eh?» chiese Natsumi allibita, sconcertata, e spaventata dall'urlo dell'amica.
«Incominciano le Pretty Cure*, le eroine! Quelle che combattono per sconfiggere i cattivi.» le rispose Aki, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Certo, perché lei era una fissata di anime, sì, come no.
Aki prese il telecomando, cambiando velocemente canale, e rovinando l'atmosfera che si era creata: sì, che bell'atmosfera, poi. Guardarono il cartone che voleva Aki, o per precisare, anime*. C'era una scena di bacio tra la protagonista, una con i capelli di un rosa acceso, ed un moro. 
La rossa divenne paonazza pensando a lei e la sua amica che si scambiavano il bacio.
Illusa. Le tuonò una vocina nella mente.
Cambiò i propri pensieri, li eliminò completamente. Però come faceva a non pensare alla ragazza che le piaceva, se quest'ultima era a meno di cinquanta centimetri da lei?
Le gote della corvina erano arrossate, gli occhi lucidi erano puntati sulla tv, i capelli attaccati al viso, a causa del caldo.
La rossa prese l'iniziativa, e baciò la ragazza.
Si aspettava uno schiaffo, qualcosa del genere. Non ci fu. Il bacio venne ricambiato.
«Ti amo, Aki-chan.» ammise, staccandosi da lei per riprendere fiato, tutta arrossata; poi si ributtò sull'altra baciandola di nuovo, combaciando le loro lingue.
«Anche io, signorina Raimon.» disse Aki staccandosi, facendo irritare Natsumi che le diede una piccola botta in testa. 
«Non mi piace che mi si chiami per cognome, lo sai.»
«Oh, va benissimo, Natsu-chan.»