Come sempre sono in ritardo! Scusate ma sono stata fuori per lavoro e sono riuscita solo adesso a pubblicare...Picchiatemi se volete :( Ma prima, godetevi la lettura!!!

E*

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Kurt raccolse la sua tracolla dal pavimento del bagno e si sbrigò ad uscire con la speranza di riuscire a captare il misterioso ragazzo.

Fuori dal bagno ci saranno stati all'incirca dieci uomini dalle più svariate età, a quanto pareva non era il solo disperato della zona!

Si divertì a fantasticare su chi fosse il suo “nuovo amico”.

Accanto a lui due signori sulla quarantina si scambiavano sguardi ambigui...Naahh! Sicuramente non era uno di loro.

Poco più in là, tre o quattro ragazzi se ne stavano appoggiati al muro a fumare una sigaretta. Solo uno di loro colpì Kurt.

Un ragazzo con un sorriso amichevole e lo sguardo un po' perso e spaventato si stava rigirando la sigaretta tra le mani indeciso sul fumarla o meno.

Kurt sorrise, avrebbe preferito un non fumatore, aveva sempre considerato la salute una delle cose più importanti nella sua vita, soprattutto dopo la morte della madre.

Il ragazzo prese la sigaretta e la ripose nel pacchetto.

Un punto a suo favore!

A kurt non sarebbe dispiaciuto venire a spare che fosse lui la persona che stava cercando.

Scosse la testa.

Probabilmente non era nessuno dei presenti, gli aveva detto che doveva scappare, per quale motivo si sarebbe fermato lì fuori?

Rachel era ancora seduta sulla panchina ad aspettarlo, Kurt non poteva desiderare amica migliore.

Riusciva ancora a stupirsi davanti all'affetto che lei le donava.

La abbracciò forte e gli bastò uno sguardo per capire che voleva spare ogni minimo dettagli di quella mezz'ora passata sopra la tazza di un water.

Le prime ore della mattinata seguente passarono veloci, Kurt moriva dalla voglia di tornare in quel posto e continuare la sua conversazione.

Il suo sguardo cadeva inevitabilmente sull'orologio da polso ogni sei o sette minuti.

Cercò in ogni modo di distrarsi per far scivolare via il tempo e tra una cosa e l'altra si fecero le 15.00...

Saltò in macchina e cercò di arrivare il più puntuale possibile.

Trovò la stessa porticina del giorno precedente aperta.

Si sedette e questa volta fu lui il primo ad iniziare, sperando di trovare al di là del muro il tipo che aspettava.

Strappò un pezzo di carta e scrisse

-15.30, stesso posto. Io mantengo le promesse! E tu?-

Dopo qualche istante la penna tornò indietro con la risposta.

-Anche io! Un'altra cosa in comune! Dove eravamo rimasti ieri? Ah si, stavo per chiederti tutto di te, hai un foglio grande abbastanza?-

-Bè in realtà per parlarti di me basterebbe un foglio piccolo come un coriandolo. Cosa ti piacerebbe sapere? Chiedi e ti sarà dato :)

-Un coriandolo? Wow, vita piena la tua! Prima di tutto mi piacerebbe sapere quanti anni hai, sai, non vorrei ritrovarmi a parlare con un novantenne! Non prendi la pensione vero?-

A Kurt scappò un sorriso.

-Mi dispiace per te ma di strada per la pensione ne ho ancora molta. Ho 18 anni, sono ancora nel fiore della mia vita! Non è che il novantenne sei tu?-

-Se! Magari! Passerei le giornate su di una sedia a dondolo a guardare i giorni alternarsi, sarebbe meraviglioso...E invece sono così disperato da rinchiudermi in un bagno pubblico sperando di trovare l'uomo della mia vita! Bello schifo no? Comunque se ti interessa saperlo io ne ho 19. Rispetto per i più anziani ok? :D -

-Ok, porterò rispetto, ma mi piacerebbe sapere come ti chiami, non vorrei doverti chiamare solo “nonno” xD -

-Alla faccia del rispetto! Come mi chiamo? Mmmh...sarebbe troppo facile e noioso se te lo dicessi quindi ti propongo un gioco. Come vorresti che si chiamasse il tuo ipotetico principe azzurro?-

Kurt strabuzzò gli occhi...non ne aveva la più pallida idea!

-Mmmh vediamo, di William già ce n'è uno, così come di Harry, Filippo è uno splendido nome italiano ma è già impegnato con quella dormigliona di Aurora, quindi perchè non scegliere un bel nome americano come Josh o Brian?!!-

-Caro mio, sei fuori strada! L'unico aiuto che posso darti è che tra i due nomi che hai fatto uno inizia con la stessa lettera del mio! Ah e un'altra cosa...il mio nome è assolutamente americano quindi attento! Potrei essere il tuo principe!-

-Grazie per l'aiuto, fondamentale direi! :D Sai quanti diavolo di nomi ci sono che iniziano per “J” o per “B”?? Dimmi almeno qual'è delle due!! E poi, tu potrai anche essere il mio principe ma mi accetterai come tua principessa??? -

-Spiritoso! Sarai una magnifica principessina!! B!-

-B....b...E' più difficile di quanto pensassi...Benjamin? Brice? Bob? Oh andiamo, ce ne sono così tanti, non indovinerò mai! ...Bernardo? -
 

Il ragazzo dall'altra parte sghignazzò

-Bernardo? Mi prendi in giro? E' davvero il nome più brutto che io abbia mai sentito! Ti do altre tre possibilità, se non indovini mi vedrò costretto a dirtelo o passeremo altre tre ore a parlarne. Inoltre la pena per te sarà portarmi fuori a prendere qualcosa! Avanti, sorprendimi!-

Il cuore di Kurt prese a battere un po' più forte, forse non era ancora pronto ad incontrarlo..

Doveva assolutamente indovinare.

-Bruce? Naaah...troppo macho, Burt?...mm non sei mica un Simpson....Blaine? Blaine sarebbe davvero perfetto...Come ho fatto a non pensarci prima? Era il nome del mio orsacchotto da bambino!-
 

Dal lato opposto del muro il ragazzo si bloccò su quelle sei lettere B.L.A.I.N.E.

Non ci credeva, stava davvero leggendo il suo nome su quel foglio? E inoltre gli aveva anche detto che sarebbe stato perfetto?

Gli brillavano gli occhi, afferrò la penna con foga.

Non vedeva l'ora di rispondergli che aveva indovinato! Che era il suo principe Blaine!

Ma anche quella volta il destino giocò a suo sfavore, la penna rilasciò un tratto quasi impercettibile. Non riusciva a crederci! Era finito l'inchiostro! Lasciò cadere la testa tra le sue mani. E adesso cosa faccio? Si chiese.

Si avvicinò al buco e bisbigliò

“E' finito l'inchiostro, tornerai anche domani?”

Kurt sospirò rassegnato, neanche oggi era riuscito a sapere qualcosa del giovane compagno di biglietti.

Prese il pezzo di carta che aveva tra le mani e lo spezzettò con precisione, poi fece scivolare i pezzetti che aveva strappato nella fessura del muro.

Blaine li raccolse e curioso li srotolò per cercare di capire cosa stessero a significare.

Sembravano ritagliati in modo da formare alcune lettere...Una “E”, una “S”, una “U” e una “R” erano disposte disordinatamente sul pavimento. Blaine ci mise un secondo per cogliere il messaggio. Riordinò le lettere in fretta formando la parola che più sperava di leggere. “SURE” ...certo...

Il cuore gli batteva all'impazzata e finalmente un timido sorriso gli colorò le labbra.  

                                                                                                                                                


Spazio dell'autrice

Oggi sarò di poche anzi pochissime parole....L'unica cosa che scrivo è che questi due stanno diventando adorabili :D 
Un bacione 

E*