Sono passati quattro anni. Quattro
anni da quella chiamata.
Adesso sono in pausa dal mio tour in
giro per il mondo.
Sto tornando a casa, dopo tutti
questi anni, per riposarmi.
Non mi sarei mai aspettato tutto
questo successo. È qualcosa
di incredibile.
Le mie Beliebers sono fantastiche e
mi sostengono sempre,
qualunque cosa io faccia. Certo, ci sono anche molte persone da cui
vengo
odiato, ma non è la fine del mondo. Sono contento di sapere
che tantissime
amano la mia musica e questo mi basta per continuare a vivere il mio
sogno.
Guardo fuori dal finestrino
dell'aereo e sorrido.
Los Angeles mi è mancata
troppo. Forse non solo la città. Ma
è terribile doverlo ammettere dopo tutti i tentativi per
dimenticarla.
Naturalmente scappare dalla mia città non è
servito a molto. Lei è rimasta
sempre nel mio cuore.
Beh, il lato positivo è
che ho realizzato il mio sogno di
diventare un cantante.
Sospiro pensieroso.
Quattro anni non mi hanno fatto
dimenticare di lei.
La distanza non mi ha fatto
dimenticare di lei.
Io amo Emma Wilson, esattamente come
quattro anni fa, se non
di più.
Sospiro nuovamente e mi inumidisco le
labbra.
-Che succede, amore?- la sua voce
stridula mi riscuote dai
miei pensieri.
Cerco di soffocare una smorfia di
fastidio.
-Niente. Sono solo nervoso- accampo
una scusa.
Mi infastidisce questa situazione. In
questo momento con me
dovrebbe esserci la mia piccola e dolce Emma. Lei avrebbe dovuto
accompagnarmi
nel mio sogno, così come mi aveva promesso quattro anni
prima.
Invece sul sedile accanto al mio
c'è una ragazza dagli occhi
e i capelli scuri.
Troppo diversa dalla mia piccola.
Ma in fondo è colpa mia.
Me ne sono andato senza avvisare
nessuno. Una volta raggiunto Scooter ad Atlanta ho poi deciso di
parlare della
mia decisione con Jazzy. Aveva cercato in tutti i modi di convincermi a
ritornare a Los Angeles. Diceva che insieme avremmo trovato una
soluzione, ma
io avevo già scelto. Avevo firmato un contratto con la casa
discografica di
Scooter e poi con la Island Records.
Sono felicissimo di come stia
procedendo la mia carriera, ma
certe volte è difficile essere una popstar internazionale.
Non posso fare nemmeno il minimo
errore.
La mia immagine, il mio
comportamento, la mia voce, ogni
cosa deve essere perfetta.
-Sì, anche io lo sono. Mi
è mancata Los Angeles- dice
sistemandosi il ciuffo dietro l'orecchio. -Dannazione!- urla dopo
qualche
minuto ricevendo le occhiatacce di molti passeggeri.
Sprofondo nel mio sedile cercando di
non farmi vedere.
Non mi piace essere al centro
dell'attenzione se non sono su
un palco scenico. Sono sempre stato molto timido, e ancora non capisco
come io
sia riuscito a fare carriera. Ma meglio così.
-Che è successo?- chiedo
spazientito.
-Ti sembra il tono adatto?- chiede
offesa. Alzo gli occhi al
cielo, sbuffando -Lo vedi?- mi mostra il suo pollice destro con
l'unghia perfettamente
curata.
-E allora?- chiedo alzando un
sopracciglio. Veramente non
capisco.
-Allora?! Lo smalto si è
rovinato è non ho più il rosso per
coprirlo, mi è rimasto solo il magenta, e il rosso e il
magenta non sono lo
stesso colore! Questa è una tragedia, non posso scendere
dall'aereo in queste
condizioni- dice drammaticamente.
Spalanco gli occhi.
Spero veramente che stia solo
scherzando.
Sì, sta solo scherzando.
Scoppio a ridere -Per un attimo ho
creduto che fossi seria-
dico tra una risata e l'altra.
Lei non fa una piega.
-Ti sembra che io stia ridendo,
Justin?- chiede seria.
Poi s’infila le cuffie
dell’iPod nelle orecchie, con aria
offesa.
Mi metto una mano sulla faccia e
scuoto la testa.
Ma che cos'ha nella testa al posto
del cervello? Una
nocciolina?
Ah, no. Di sicuro un procione in
prognosi riservata. O forse
una nutria in letargo. È ancora da verificare.
Perché mi ritrovo lei
accanto? Perché devo fingere di
amarla?
Tutto perché non sono
riuscito a trovare nessun’altra che mi
facesse battere forte il cuore, dopo Emma.
Ma un cantante di ventitré
anni, amato da tutte quelle
ragazze, deve avere una fidanzata che lo accompagni agli eventi e a
ritirare i
premi.
Perché? Beh, sempre per la
storia che la mia immagine deve
essere perfetta. Perché le Beliebers pensavano che io non mi
fidassi di loro,
che non volessi presentare loro una mia probabile fidanzata.
Così Scooter, adesso mio
manager, anni fa mi ha
costretto a trovarne una. E a chi avrei mai potuto pensare io?
Alta, formosa, occhi e capelli scuri.
Nicole.
Non la sopporto. È
egocentrica, egoista e superficiale. Ma
soprattutto non sopporto come ha trattato Emma quattro anni fa.
Mi manca la mia piccolina. Mi manca
la sua dolcezza, le sue
labbra, i suoi capelli, il suo corpo bianco e freddo. Mi manca lei.
Mi piacerebbe sapere cosa abbia fatto
in tutti questi
quattro anni. Starà ancora con James? O magari ha un
altro fidanzato.
Vorrei incontrarla, ma non posso. Non
riuscirei a resistere.
Mi fionderei sulle sue labbra in un istante.
Inizio a battere a ritmo le dita
sulla mia coscia.
Questo viaggio sta diventando
stressante.
Guardo distrattamente fuori dal
finestrino. Gli edifici
sembrano più vicini. Probabilmente manca poco.
-Gentili passeggeri, vi preghiamo di
allacciare le cinture
di sicurezza: l'aereo sta per atterrare- la voce metallica conferma i
miei
pensieri pochi minuti dopo.
Sorrido.
Tra non molto rivedrò la
mia amata città e i miei parenti.
Sono venuti al mio ultimo concerto, ma mi mancano ugualmente.
I miei genitori hanno poi accettato
la mia passione. Anche
perché se mi avessero proibito di realizzare il mio sogno,
io l'avrei fatto
comunque. Nonostante ciò, non mi hanno ancora spiegato
perché non accettassero
questa mia passione.
Con la coda dell'occhio noto che
Nicole non ha ancora
allacciato le cinture.
Le tocco il braccio per attirare la
sua attenzione e lei si
sfila una cuffia per poi sorridere.
Probabilmente pensa che io voglia
scusarmi. Ma per cosa? Non
è normale che una persona si preoccupi per lo smalto alle
unghie.
-Devi allacciare le cinture- spiego
semplicemente.
Lei è visibilmente delusa
-Ah, va bene- risponde.
-Non vedo l'ora di andare a fare
shopping. Soprattutto ora
che ho un sacco di soldi- dice lei eccitata dopo qualche minuto di
silenzio tra
noi due.
La guardo confuso -Di quali soldi
parli, Nicole?- chiedo
senza capire.
-Oh, ma i tuoi, naturalmente!- spiega
come se fosse la cosa
più ovvia del mondo.
Beh, ora capisco. Non mi interessa
dei soldi, ma se una
persona ne ha molti, perché dovrebbe sprecarli in stronzate?
Conosco Nicole da molti anni, e posso
assicurare che lei
spenderebbe i soldi in accessori rosa e pieni di diamanti per
chihuahua. E lei
non ha un chihuahua.
-Va bene- rispondo senza fare
polemica.
Non ho proprio voglia di discutere
con lei, in questo momento.
Quando atterriamo, sono molto
emozionato.
Sono passati quattro anni dall'ultima
volta che ho messo
piede in questo aeroporto. E, se quattro anni fa nessuno faceva caso a
quel
ragazzino di diciotto anni, adesso migliaia di fan lo aspettano
eccitate.
Le mie Beliebers sono meravigliose,
veramente.
Firmo gli autografi alle mie fans e
scatto delle foto con
alcune di loro.
Cerco di renderle felici una a una.
C'è anche qualche ragazzo
tra la folla e io non posso fare a
meno di sorridere e battergli il pugno, come se fossimo vecchi amici.
Tutto ciò avviene sotto lo
sguardo annoiato di Nicole, che
osserva la scena seduta sulle sue valigie rosa confetto.
Alzo gli occhi al cielo guardandola e
poi rivolgo l'attenzione
ad una ragazzina di dodici anni che mi afferra la mano è la
agita lievemente.
-Dimmi, piccola- la incito a parlare.
Lei mi sorride, poi si avvicina al
mio orecchio -La tua
fidanzata sembra una stronza- dice sincera lei provocando la mia
risata.
Annuisco -Oh, lo è
veramente- concordo con lei.
Mi guarda confusa -Allora
perché stai con lei?- mi chiede
-Dovresti stare con una ragazza che ti ami e che tu ami- continua
convinta.
-Lo so- rispondo semplicemente.
-Non ami nessuna ragazza? Escluse noi
Beliebers,
naturalmente- mi chiede.
Sorrido -Sì, ma
è un amore... impossibile- rispondo
sincero.
-Perché?- mi chiede
curiosa.
Firmo un altro autografo.
-Perché con me lei non
avrebbe realizzato il suo sogno-
rispondo malinconicamente.
È incredibile che io stia
raccontando tutti i pensieri, che
avevo tenuto nascosti per quattro anni, a una ragazza appena
conosciuta.
-E se il suo sogno fosse di seguirti
ovunque? Di poter
vivere il vostro amore?- ipotizza.
Non penso sia quello il suo
desiderio. Poi oramai sono passati
quattro anni. Non si ricorderà nemmeno della mia esistenza.
O forse sì, ma solo
per i giornalini di gossip.
Scuoto la testa -Non credo, piccola-
concludo.
-Justin, dobbiamo andare!- grida
Scooter.
-Arrivo- rispondo al mio manager.
Bacio la guancia di quella ragazza
-Come ti chiami?- le
chiedo gentilmente.
Lei sorride -Emma- risponde ed io
sento il mio cuore
velocizzare il battito.
Deglutisco per poi sorridere.
-È stato un piacere, Emma-
dico sincero.
Lei sorride donandomi infinita
felicità.
-Vi adoro!- annuncio allontanandomi,
scatenando i loro
gridolini di gioia.
Amo le mie Beliebers una a una!
EHI!
Ecco
il secondo capitolo, spero veramente che vi piaccia… avrei
dovuto aggiornare
domani, ma ho il dentista e non posso, perciò…
Vorrei
ringraziare chi ha inserito la storia tra le
preferite/seguite/ricordate e chi
ha recensito, siete meravigliose!
Un
abbraccio coccoloso,
Morena