“Dottore, cos'era? Il pacchetto del signor Argent?”
Deaton si voltò appena per guardarlo in volto, mentre medicava un cucciolo ferito.
“Strozzalupo. Una miscela particolare.”
“Cosa? E a che le serve?”
“Derek ha bisogno di uno shock per tornare in sé. La presenza di Laura non lo aiuta. Probabilmente crede di stare avendo delle allucinazioni. Sa bene che non potrebbe essere reale.”
Stiles si sentì il cuore pesante. Allucinazioni? C'era la possibilità che Derek pensasse che fosse solo uno scherzo della sua immaginazione?
“Come se... non volesse svegliarsi da un sogno.” mormorò a denti stretti. Deaton sorrise.
“Perché è una miscela particolare?”
“In piccole dosi non è letale. E' una pianta di aconito che cresce solo in alcuni boschi. Abbastanza rara. Siamo fortunati che Chris ce l'avesse a portata di mano.”
“Non dubito che la casa degli Argent sia pieni zeppa di ogni varietà di strumenti di tortura.” disse sardonico.
“E' in polvere, deve solo respirarla. Dovrai pensarci tu, io sono troppo impegnato con lo studio oggi. Fa' in modo che Laura non ne venga a contatto, è ancora debole.”
Stiles sospirò, pensando che come la si volesse girare, che fosse per il suo bene o meno, finiva sempre per fare del male a Derek, e questo aumentava i suoi sensi di colpa. Era irrazionale, perché era insensato lasciarlo in uno stato in cui non poteva difendersi e proteggere il suo branco. Eppure, infrangere il sogno di normalità che con tutta probabilità Derek stava avendo... No, era un pensiero stupido. E in fondo allo stomaco, Stiles sapeva cosa Derek avrebbe voluto. Come quando durante il rito aveva stretto i denti, anche se faceva male. Anche se non era piacevole. Derek era vero e diretto. E voleva che tutto quanto aveva intorno fosse vero quanto lui.
Laura era vera. Stiles strinse il pacchetto in un pugno, tornò nella saletta.
“E' meglio se ti sposti.”
Laura lo fissava preoccupata.
“Ne sei sicuro, vero?”
“Inizieremo con una dose piccolissima, Deaton mi ha spiegato tutto.”
“E... tu puoi farlo da solo?” gli occhi della ragazza vagavano incerti sul suo viso.
Stiles sorrise. “Laura, stai tranquilla. Voglio solo che si svegli.”
Sussurravano, ma Derek non si curava affatto dei loro discorsi. Se ne stava sdraiato su di un fianco verso il muro, un braccio abbandonato pigramente sulle gambe di Laura. Ogni tanto si voltava a guardare l'espressione della sorella. Se era tranquilla si girava di nuovo senza dire niente, se era tesa brontolava piano, finché Laura non spingeva via la sua testa.
“Facciamolo.” concluse risoluta.
Si alzò, e Derek si mosse fulmineo per seguirla.
“No! Fermo lì!”
E il ragazzo si immobilizzò.
“Quando devo stare distante?”
“Puoi rimanere qui intorno, basta che stai attenta a non respirarlo.”
“Ok. Derek” guardò il fratello negli occhi “Non ti muovere. Rimango qui, ok?”
Il lupo rimase fermo come gli era stato ordinato, ma la sua espressione era di assoluta incomprensione. Ringhiò a Stiles che si accucciava davanti a lui, senza neanche degnarlo di uno sguardo. Non lasciò il contatto visivo con Laura neanche per un istante.
Velocemente, Stiles soffiò una manciata di polvere violacea verso di lui.
Derek strizzò gli occhi, sorpreso. Si ridistese sul divanetto, cercando di togliere via la polvere con le mani.
Ringhiò come un animale ferito. Un suono acuto, lancinante.
Il lupo scattò come una saetta. In un attimo fu a terra, con le spalle al muro, in un angolo della stanza. Guardava spaventato in direzione di Stiles, come smarrito.
La ragazza fremeva.
“Aspetta Laura... non avvicinarti.” la avvertì Stiles, che cautamente si abbassò verso il lupo.
“Derek... sono io.”
Ma Derek aveva lo sguardo perso, e lo fissava senza riconoscerlo. Man mano che si avvicinava, il lupo arretrava verso la parete, coprendosi il volto con le braccia e respirando affannosamente.
Stiles allungò una mano e toccò il polso del lupo con attenzione.
Derek tremò visibilmente a quel contatto.
“Derek... tranquillo. Va tutto bene. Sono Stiles.”
Il lupo gli rivolse gli occhi con cautela.
“Va tutto bene.” lo rassicurò ancora.
Gli occhi del lupo si facevano sempre più acquosi. Li strinse forte. Derek sentì una morsa al petto. Respirò pesantemente. Ringhiò di nuovo.
Stiles posò le mani sulle sue spalle, per aiutarlo a distendersi a terra. Poggiò la testa di Derek con delicatezza sul pavimento freddo.
“Derek, mi senti?”
E il lupo fece un cenno col capo.
“Le mie mani le senti?” chiese di nuovo, stringendo il polso del ragazzo.
Derek fece un nuovo cenno.
“Riesci a vedere qualcosa?”
Derek aprì gli occhi a fatica, guardandosi in giro confusamente, poi scosse la testa.
“Riesci a parlare?”
Ancora un cenno negativo.
“Ok, ok, è normale. Non preoccuparti. Sei rimasto addormentato per un po', ma adesso ti stiamo risvegliando e starai bene. Sono qui con te.” mormorò, mentre gli accarezzava il volto.
Dopo qualche minuto, Stiles sentì i suoi muscoli meno tesi.
“Va meglio? Proviamo ad alzarci?”
Derek acconsentì.
Stiles lo tirò per le spalle e lo aiutò a sedersi contro la parete.
“Senti qualche odore?”
Derek scosse il capo.
“Ok. Ok. Non devi preoccuparti, perché adesso passa. E' solo un momento, per farti stare meglio.”
Stiles prese il suo volto sudato tra le mani, e gli carezzò dolcemente le guance.
Poi gli prese entrambe le mani e le baciò.
Derek corrugò la fronte, in un gesto di stizza.
“Stiles... non va bene... sto impazzendo.” sospirò appena.
“Perché?”
“...sento l'odore di Laura.”
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Ciao a tutti! (:
Purtroppo è un bel po' che non aggiorno, scusatemi! Ho avuto poca vena poetica e soprattutto poco tempo, ultimamente.
A tutti quelli che hanno messo questa storia tra le preferite o le seguite:
questo capitolo è per voi! (: <3 Mi fa tanto piacere e vi ringrazio!
A presto!