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Autore: LostInStereo_GD    11/06/2013    4 recensioni
Una fanfiction che parla di una ragazza comune, che si ritrova a fare i conti con le emozioni e le conseguenze causate da una notte con il frontman del suo gruppo preferito, Billie Joe Armstrong dei Green Day.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Sarah scoppia a piangere. La guardi, il vetro della finestra che dà sul corridoio vi separa. Ci appoggi la mano, vedi la tua amica distrutta. Una lacrima solca la tua guancia.
Forse era meglio se tu fossi rimasta a casa.
Joey e Sarah erano schizzati fuori, non appena saputa la notizia di Adrienne, e tu li avevi voluti seguire. Ma quando Sarah era partita per tornare a casa, due minuti dopo essere uscita dall’ospedale, ti eri sentita a dir poco idiota. Lo sapevi, avevi capito che il piccolo sarebbe morto. E adesso tu, con il tuo pancione, eri di troppo. Lentamente, lasci il reparto. Sali di un piano.
Jakob è ancora lì, dove lo avevi lasciato. Dorme sdraiato sulle sedie di ferro, ma di Billie nemmeno l’ombra. Ti avvicini al ragazzino, gli accarezzi i capelli. Si sveglia lentamente.
-Maria.- sussurra. Ti abbraccia, ti stringe forte. –Sai niente di tua madre?- gli chiedi. Scuote la testa.
-Jake, è successa un’altra cosa.- mormori, stringendolo di nuovo. Ti guarda preoccupato.
-Sarah ha perso il bambino.- dici poi, in lacrime. Lo guardi, lo vedi adagiarsi contro la tua pancia, sospirando distrutto. Lo culli, in silenzio.
-Che giornata di merda.- dici. Tira su col naso, annuisce. Ti guarda, ha gli occhi lucidi dalle lacrime.
E poi, arriva. Billie Joe.
Ti alzi di scatto, in piedi, pronta ad andartene. Lui non ti ha notata, e non hai neanche l’intenzione di farti vedere. Cammina a testa bassa, e forse, chissà come mai, questo gesto così insolito per lui, ti spinge a parlare.
-Billie Joe.- lo chiami. Alza lo sguardo.
Ti aspetti di vedere i solito occhi allegri, verde vivo.
La tua rockstar però ha occhiaie nere intorno agli occhi, lacrime prosciugate hanno lasciato dei segni sulle tue guance. I suoi occhi disperati.
Lo vedi così. Non puoi non amarlo.
Corri da lui, lo abbracci. Lo senti tremare.
-Scusa…Scusa… Era Adrienne… Non è vero che non mi fido… Scusa.- mormora, balbettando scioccato.
-Shhh.- gli sussurri nell’orecchio. Ti guarda negli occhi. Lo accarezzi, lo baci lievemente. Lo stringi di nuovo, solo ora ti rendi conto di come ti sia mancato dopo solo un giorno.
-Non lo faccio più. Ti giuro.- sussurra. Annuisci, ne sei sicura. Jakob da lontano vi sorride, contento di vedervi di nuovo insieme. Poi, però, lo vedi fissare un punto dietro di voi. Il ragazzino scatta in piedi.
-Dottore!- urla Jakob. –Come sta mia madre?- Tu e Billie vi voltate, e vedete un uomo sulla quarantina dirigersi verso di voi.
L’uomo sospira. –Le condizioni sono buone.- dice poi. Jake riesce a sorridere.
-Ma appena si risveglierà, verrà portata in carcere. Ha fatto uso di droghe. È un crimine piuttosto usuale qui, ma deve comunque essere punito.-
Billie Joe sospira, abbraccia il figlio, meno preoccupato di prima.
-E quando…- Non riesce a finire la domanda, che un’infermiera si affaccia da una stanza.
-Dottore, la signora Nesser si è svegliata.-
Jakob si catapulta verso la porta. Entra, bacia e abbraccia la madre. Entra anche Billie Joe, tu ti siedi fuori. Ma poco dopo, il ragazzino esce di nuovo, seguito dal padre.
-Maria.- sussurra poi Billie. –Adrienne vuole parlarti.-
Paralizzata dal terrore, inizialmente non ti muovi. Poi trovi la forza di sollevarti e di dirigerti verso la stanza, ed entri.
Siete da sole, non c’è nemmeno un infermiere lì dentro.. La guardi spaventata, ti potrebbe aggredire da un momento all’altro.
Adrienne ti guarda in cagnesco. –Chiudi la porta.- abbaia. Sussulti, ma ti sbrighi ad obbedire.
Torni di nuovo ai piedi del suo letto, e leggermente intimorita la guardi. Sul volto della donna, l’espressione si fa più tranquilla, e lei sospira.
-Mi dispiace.- ammette poi. Abbassa lo sguardo.
Come? Hai sentito bene?
Rilassi le spalle, la guardi negli occhi.
-La gelosia mi ha accecato.- si giustifica. –Ma adesso posso contare solo su di te.-
La guardi perplessa.
-Fai da madre a Jake. Io non sono capace di farlo.- sussurra addolorata.
Questa frase ti fa troppo male, anche se lei se l’è detta da sola.
-Sì, invece.- dici. Adie ti guarda, perplessa. –Jakob non ti amerebbe se tu non fossi brava a fare la mamma, no?-
Dopo un minuto di disorientamento però sorride. –Non ne sono poi così sicura.- confessa, con difficoltà, alla fine. Sorridi anche tu.
-Davvero, Maria. Mi dispiace.-
-No, Adrienne, davvero. Ormai non importa. Quel che è stato è stato. Pace?- Le tendi una mano. Lei ride e la stringe.
-Pace.- sussurra. La saluti con un sorriso solare ed esci. Billie Joe e Jakob ti aspettano fuori.
Li abbracci stretti. –Pace.- mormori.
***
Joey è a casa vostra.
-Sarah vuole vederti.- dice in un soffio. Stai apparecchiando la tavola. Adagi un piatto, corri e ti fermi a due centimetri da lui.
-Ne è sicura?- chiedi. Annuisce. Allora tu acconsenti.
Senza un’altra parola, salite sulla sua macchina e arrivate in silenzio all’ospedale.
Salite le scale, stanza 312. Bussi, una flebile voce risponde:
-Avanti.- Ti fai coraggio, inspiri ed espiri. Entri.
Sarah alza la testa, l’espressione distrutta dal dolore. Ti vede, scoppia a piangere. Corri al suo fianco, la stringi tra le tue braccia. Passano secondi, minuti, ore. Un silenzio pesante vi circonda, spezzato dai ritmici singhiozzi di Sarah.
-Ti voglio bene.- ti sussurra. Stringi gli occhi, ti allontani un po’da lei. Vedi che fissa la tua pancia, il tuo istinto è di voltarti, impedirle di vedere quello che lei non ha più.
-Ferma.- ti dice poi. Posa le mani sulla tua pancia, ci dà un bacio leggero. Senti le lacrime solcarti le guance. La guardi.
-Non piangere, Maria.- ti chiede. Vedi sul suo volto allargarsi un dolce sorriso. –Non ti abbattere. Lo sai che ti voglio bene.-
Singhiozzi, appoggi la testa sul suo petto.
-Come fai?- le chiedi. Ride amaramente, ti guarda fisso negli occhi.
-Non ce la faccio. È questo il punto.- sussurra. –Pensare che non avrò il mio bimbo… Il mio Simon…-
La abbracci stretta, cerchi di impedirle di parlare ancora.
-Maria, ti chiedo solo un favore.- dice poi.
-Qualsiasi cosa.-
-Quando nasce, chiamami.-
-Sarà la prima cosa che farò, lo giuro.- La abbracci stretta.
Ecco a cosa servono le amiche.
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E così la seconda parte della FF si conclude un po' malinconicamente... Ormai i capitoli che mancano alla fine sono pochi, e spero solo che vi piacciano. Grazie per le recensioni, grazie anche solo per averla letta e grazie per averla seguita fino a questo punto. Aggiorno presto, un bacio.
LostInStereo_GD
  
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