NOTE
DELL’AUTORE:
questa è la mia seconda one-shot e spero solo
non sia venuta quella schifezza che temo!
È stato impegnatissimo scriverla e confido che vi piaccia almeno un
pochino. Me la sono immaginata nel letto ascoltando l’ipod.
Mi piacciono molto le vicende psicologiche, da li l’idea
di scrivere una…
Beh,
buona lettura!
Eccoti li, a
guardarmi ancora, come ogni dì…
A respirare il tuo
fumo donandone un po’ alla celeste atmosfera.
Con i tuoi occhi
scuri e la barba incolta, mi affascini.
Mi affascini più
del solito, perché hai un modo diverso di fumare la notoria sigaretta, oggi
guardi le nuvole…
Con lo sguardo
rivolto al cielo acquisti un espressione enigmatica,
che non ti avevo mai visto addosso, ed io ti conosco bene… più che bene…
ti fisso stranita, per farti comprendere il
mio leggero disagio a questo tuo cambiamento.
Mi guardi anche tu,
con domanda.
Sento dei passi
svelti verso di noi, dietro le mie spalle, qualcuno corre.
Anche tu ora guardi in quella direzione, la
figura che si avvicina.
Mi volto: è lei,
la tua allieva.
Ino Yamanaka, che corre dal proprio maestro.
“Shikamaru-kun!”
shikamaru?! Ma che diavolo dice quella piccola chunnin?
“dimmi Ino, che
cosa vuoi?” ha uno sguardo severo…
“dobbiamo tornare
prima del solito, per…”
la bionda chiude lo sguardo sui propri
sandali blu
“si, ho capito”
appunta lui
“bene” gli occhi
turchini della giovane tornano vispi come poco prima
“allora ci vediamo
dopo” conclude sorridendo
“si, ciao” taglia
corto, facendole segno di andarsene
“ciao”
la giovane Yamanaka
torna a correre sui propri precedenti passi, si volta un secondo verso di me,
alza una mano
“salve Kurenai-sama”
Le faccio un cenno
con la testa, e lei ricomincia velocemente a sparire verso la città.
Mi giro un secondo,
giusto il tempo di vederti gettare il mozzicone di sigaretta a terra, lasciando
che questo rilasci in aria gli ultimi sbuffi di fumo.
“ehi, amore…”
mi avvicino alla sua figura imponente… mi
fissa con un insolito sguardo di ghiaccio mescolato al dolce nocciola delle sue
iridi.
“dove andate più
tardi?”
“andiamo alla sua
tomba…”
“ah, capito... se
hai bisogno che io venga non ti fare alcun problema, intesi?”
“intesi...”
Solo
ora ho realizzato… povera ragazza.
È
così brutto, così maledettamente brutto perdere una persona importate in
questo modo…
Ora la capisco…
capisco la sua pazzia… il suo confondersi… la sua paura di ammettere la
verità…
Che
lui ormai non c’è più…
Non ci sarà più, per il resto
della sua vita, e lei non potrà pensare che sia ancora tra noi…
qualcuno
prima o poi dovrà farle capire…
Forse sarà proprio lui, Asuma-kun, a dirglielo…
E
lei scoppierà a piangere dicendo che sono tutti pazzi, dicendo che tutto è una
menzogna e che nulla è reale.
Troppo difficile ammettere di
aver perso un compagno di squadra… soprattutto uno che si ama…
“smettila di
fumare sigarette a raffica, hai gia cominciato il secondo pacchetto del giorno
ed è solo ora di pranzo”
“lo so, scusa… ma non ce la faccio…”
poggi l’oggetto tra le tue dita in un
posacenere. Lo schiacci bene contro la plastica rossa e lo lasci li… mentre mi guardi triste.
“mi dispiace…”
sussurro solo…
“dispiace anche a
me, Kurenai-sama”
“sama? Da quand’in qua mi chiami così?”
“eh… volevo dire Kurenai-chan!”
è
strano, è particolarmente strano oggi, come ieri…come da quando quel ragazzino
è morto.
La perdita di una persona
cara non deve ucciderci così…
Certo, anch’io, avessi perso Kiba o Shino, avrei
sofferto come lui…
Ma
sicuramente non avrei fatto scorrere via la mia vita, così come sta facendo
ora.
Abbandonandosi
alle sue sensazioni, ai suoi rimpianti.
Quasi non lo riconosco…
***
“Kurenai-sama, come facciamo ora?”
“in che senso Akimichi?”
“senza un sensei… chi ci allenerà?”
“ma voi l’avete un sensei: Asuma-sensei…”
“m-ma…”
“ah, eccolo li”
si avvicina, con il suo giubbotto da chunnin, i pantaloni marrone militare, un fular bianco che pende da un lato, partendo dal bordo
dell’asola. I capelli neri e corti, spettinati, la sigaretta in bocca, la barba
nera che tanto amo… Il ragazzo paffutello che ho di fronte lo guarda
avvicinarsi, senza capire… Mi guarda stranito…
“allora? Va dal
tuo maestro…”
“ma lui non …”
“finalmente ti ho
trovato Choji!”
il novello chunnin
lo guarda con ancor più stranezza.
“vieni con me da
Ino, che ci dobbiamo allenare”
“vuoi allenarti lo
stesso? Anche se…”
“si, Choji. È necessario. Nessuno dovrà mai fare la sua stessa
fine ed io ho intenzione di vendicarlo…”
un maestro che vendica un allievo! Cosa mai vista…
“andiamo”
si volta dandoci le spalle. Si mette le mani
in tasca guardando il manto celeste… non di nuovo!
Il pacioccone lo
segue a sguardo basso…
Sta acquistando il suo
comportamento, non lo capisco…
Diviene ogni giorno che
passa, sempre più simile a lui.
È pericoloso, diventare
qualcuno che non si è.
Perché
guarda le nuvole? Perché mette le mani in tasca?
Perché ha quell’ espressione annoiata
sul volto?
Questo non è
lui, dovrebbe rendersene conto.
Non può rubare la personalità
di qualcuno che non c’è più…
Poiché non tornerà comunque indietro…
Non tornerà,
è tutto inutile Asuma…
***
“la gente sta
diventando pazza, i tuoi allievi soprattutto”
respiri su di me, piano, in silenzio. Non
rispondi.
Mi abbracci
solamente, sotto le coperte.
Mi stringi a te…
“l’altro giorno
Ino ti ha scambiato per lui, e poi oggi Choji…”
ancora non rispondi… il tuo respiro caldo sulla
schiena…
“penso che
dovresti dirglielo…”
“ho paura …”
sussurri con fatica, allentando la presa che hai sui miei fianchi.
“Faresti solo la
cosa giusta…”
“distruggendo
qualcun altro, Kurenai…”
“non possono
vivere nella menzogna”
“in quale
menzogna?”
“in quella che lui
sia tu e tu sia lui”
la distanza tra noi cresce, fai scorrere le
tue mani sulla mia pelle fino ad abbandonarla del tutto.
Mi volto verso di
te, che hai ancora un’espressione stupita, ma nella
sua incomprensione, di sufficienza.
“io sono io, Kurenai-chan…”
“lo so benissimo,
ma nessuno sembra più capirlo di questi tempi”
ritorno a darti le spalle, sprofondo nel cuscino
candido.
Sento il tuo
tocco, che torna su di me, sui miei capelli pece, lisci e lunghi…
Li accarezzi…
“non puoi essere
certa che siano pazzi…”
“non dico che
siano pazzi, ma hanno una visione della vita che non è quella reale…”
sbuffi… mi schiocchi un bacio sull’orecchio.
Innumerevoli brividi percorrono la mia schiena fin alla punta dei piedi, che
giocherellano con i tuoi.
“chi può sapere
cos’è reale?”
tutto
confuso, tutto così odiosamente confuso.
Niente è fisso, tutto gira…
Sembra che non si possa mai
fermare, e continua a girare.
I miei ricordi, i miei pensieri.
Il tuo volto, i tuoi occhi
Girano anche loro e tutto
sprofonda nel sangue.
Tutto si macchia di liquido
caldo e denso…
Porpora
che sporca i miei ricordi
Sangue
che copre quelle immagini
Di te che cadi, di te che
fissi il cielo un’ultima volta
Che lo saluti regalandogli un
ultimo sorriso colorato di fumo
Colorato del nocciola delle
tue iridi.
Colorato di te, che ho visto
morire, in quel pomeriggio…
Ma
no, non eri tu.
Non eri tu
a dire addio al mondo, era lui.
Lui che tutti vedono in te.
Che
tutti tentano di credere ancora vivo.
Ma lui non c’è più… mentre tu ci sei…
Tu sei ancora qui, quando gli
altri piangono ancora
E
tu con loro, mischi le tue lacrime
Per quel ragazzo che è stato
e che non potrà più essere
Ma
tu sei vivo, è questo che conta per me.
“Asuma-kun…”
“dimmi…”
“ti
manca?”
aspetti a rispondere, guardi in alto, ad un cielo
coperto da un tetto in legno
“molto…”
“è
stato un bravo allievo” dico vagamente
“soprattutto
un bravo maestro”
“maestro?”
“si,
Kurenai-sama… un maestro”
“sama? Maestro? Che dici Asuma?”
“tutti
sono un po’ allievi e un po’ maestri… non credi?”
rifletto un attimo, non è da te dire cose del
genere
“si…
penso di si”
“e allora ora voglio essere anch’io un maestro…”
“ma tu sei già maestro Asuma-sensei”
sbuffi, mi fissi con decisione. Il tuo viso ha cambiato espressione.
“smettila…”
secca, secca la tua voce. Secco il tuo sguardo. Mi guardi e per un
secondo, un millesimo di secondo, quei tuoi occhi, da
nocciola chiaro come l’autunno si spensero nella notte, divenendo opachi,
scuri… come i suoi…
che cosa vuol dire quello sguardo? Che
cosa rappresentano i tuoi occhi? Quelle iridi carbone non sono
tue, Asuma. Non ti appartengono…
la sua barba scompare… lasciano la pelle liscia sotto di sé.
Che cosa sta succedendo? Perché?
E tutto gira ancora, il suo viso nel tuo
I
suoi occhi nei tuoi…
Chi
è lui? Chi sei tu?
“smettila
maestra Kurenai”
***
tutti intorno al tavolo in legno dalle forme morbide.
Due
team uniti, che cosa strana.
I
miei ragazzi hanno tanto insistito che alla fine ho dovuto
cedere.
Visto
Asuma? Ora siamo tutti insieme, il mio e il tuo team.
Un
posto è vuoto, vicino alla Yamanka, che guarda fissa
sulla sua porzione di carne.
Quel
tenero turchino sembra morto, abbattuto da qualcosa più grande di lei.
È
palpabile l’aria pesante. E quella sedia vuota porta
solo rancore. La ragazza che a volte si gira ad osservarne
l’amarezza. Akimichi che scambia con te
sguardi d’intesa, sempre più malinconici.
Lo
so, vi manca…
Manca
anche a me, ed io lo conoscevo poco…
Era un buon compagno, me l’hanno
detto tutti.
“non
ce la faccio” la voce di Ino spezza quel silenzio
pressante.
Si
alza in piedi trascinando involontariamente la sedia all’indietro
“Ino!”
“ti
prego Choji…”
“non
andartene, resta con noi”
“ti
ho detto che non ce la faccio!”
“lui
vorrebbe restassi con noi, Ino”
intervieni tu, dall’alto della tua saggezza.
“nemmeno voleva morire…”
“nessuno
vorrebbe morire, Ino; e non è colpa di nessuno se è successo questo” con voce
calma il giovane chunnin
“era
lui a tenerci uniti, Choji… chi ci aiuterà
ora?”
non si sente alcuna voce oltre alle loro strette in gola. Nessuna
bocca si apre per prendere aria.
Chi
avrebbe il coraggio di farlo?
“un
nuovo sensei, come per Naruto e Sakura”
non capisco… che cosa sta dicendo?
“nessuno
potrà mai sostituirsi a lui”
“Ino…”
comincio piano io, posando lo sguardo mattone sul suo celeste
“non
avete bisogno di un altro sensei,
ne basta uno. E lui vi aiuterà ancora, come ha
sempre fatto. Anche ora che Shikamaru non c’è più…”
“ma che…”
“Choji, zitto…” intervieni crudele, sigillando le due parole
al filo delle labbra in carne.
“ma Shika…”
“per
favore, Choji” chiudi ermeticamente gli occhi nervoso
qualcosa non quadra, e mi spaventa. Qualcosa di
diverso nel loro modo di guardarmi
smettetela, smettetela! SMETTETELA!
“che cosa…”
“lascia
stare Kurenai-sa…emh…chan”
che cosa ti prende ora, Asuma? Perché fai così?
“no,
smettila tu! Non mi piace quello che stai facendo, la confondi!”
“Ino,
ti prego…” il tuo sguardo torna severo come giorni fa,
una severità ricca di disprezzo.
Lei
si volta verso di me, ricercando qualcosa nei miei occhi. Forse un punto
debole, che però non c’è.
“Kurenai-sama, Asuma è…”
“no!
Ino, ferma!” Akimichi urla
mettendo fine alle sue parole
“non
possiamo, non lo capisci?!” continui tu, complice
della loro pazzia.
“no
che non vi capisco, a tutti e due. State facendo
diventare pazza anche me!”
complice dei loro imbrogli, complice delle loro
menzogne. Smettetela di essere così bugiardi e di vedere il mondo con occhi non
giusti.
La
terra sulla quale state vivendo non è la nostra, vi prego,
fermate la vostra pazzia.
“Ino,
calmati…” intervengo.
Ho
paura di non essere lecita, che le mie parole non siano
lecite. Di non dover parlare per ignoranza. Perché
questa è ignoranza, del non sapere la fonte di questa discussione ed il
suo scopo.
“non
ce la faccio più A-Asuma, devo
dirglielo…”
“aspetta…”
la ragazza che aveva per caso fatto un misero passo
verso di me si era fermata, alla richiesta del sensei.
“lo
faccio io…”
si Asuma, fai quello che devi. Spiega.
Riconduci tutti alla verità. Riporta Ino a trovare la lucidità.
“Kurenai-chan…”
tu, dalla cresta corvina e dagli occhi calorosi e scuri, ti alzi
in piedi. Vieni leggermente nella mia direzione. Con la strana calma che non ti
vedo mai addosso, ti siedi al mio fianco, guardandomi
dritto nella iridi porpora. Ed io attendo impotente,
le tue parole che sento, percepisco, mi feriranno.
“che cosa vedi?”
cominciano le arpe, i flauti…
la musica parte
mi gira intorno
avvolge tutti noi
e voi non ve ne accorgete nemmeno
le note ci stringono in una morsa
ma voi siete presi solo dalla vostra
incoscienza
non prestate ascolto alla melodia
“vedo
te, Asuma, il tuo viso e i tuoi
occh…”
guardo bene il suo volto, non è come ricordavo, qualcosa in lui e
cambiato
le iridi… quelle profonde iridi nocciola che si sporcano di
petrolio… divenendo nere
“chi
sono, Kurenai? Chi sono?”
Scatto
lontano da lui, alzandomi dalla sedia, di scatto. Lo guardo spaventata.
“che cos…”
“per
favore… siediti”
la sua voce… non è la tua. Non è la tua voce dai toni bassi, che
mi faceva tremare tal’era la
sensualità.
Ora
è la sua, quella dalla nota sarcastica, pungente, ma
calma…
Perché sento lui e non te?
“che cosa sta succedendo? Che cosa diavolo
sta succedendo?”
“stai
diventando pazza pure tu, a quanto pare…” Ino-chan
interviene acida
“cosa? Ma che dici??”
è ancora la sua voce, Asuma. La
senti? È lui che mi parla? ora sta divorando il tuo
volto, nascondendolo ai miei occhi.
Anche se ora vedo lui e non te, so che sei tu, qui di fronte a me.
I
capelli, che diventano castani, i tuoi lineamenti che si addolciscono.
Le
labbra si assottigliano
La
tua pelle si schiarisce…
No,
questo non sei tu…
“che cosa vedi?”
“t-tu…
c-che…”
“chi
sono?”
“…Shik-Shikamaru… s-sei tu!?”
il tuo viso si rilassa riscaldandosi in un sorriso, che non è il
suo.
“buonasera
Kurenai-sama…”
ed il tuo volto, si sporca anch’esso.
Di quel sangue che non c’è mai stato
Di
quella trottola impazzita che è la mia mente.
Tu
che torni, ma te n’eri andato…
Lui
che va via, da me…
Asuma, dove sei?
“NO!
Tu non puoi essere Shikamaru-kun! Lui è morto! MORTO!”
alzo la voce, mi copro le orecchie stringendo la testa tra le
mani.
Graffiandomi
la cute, sotto i capelli.
“stai
diventando pazza anche tu, Kurenai-sama…. come tutti gli altri…”
“NON
È VERO! RIDAMMI ASUMA! Restituiscimelo! Lui era con me prima, era vicino a me, mangiavamo
insieme… RIDAMMELO!”
“la
pazzia conduce alla ragione…”
“tutti,
che stanno diventando pazzi, torneranno in loro, vedrai Asuma…”
piccole e semi invisibili lacrime d’argento scendono lungo il mio volto, lo
rigano, ne strappano la pelle.
“se tutti sono pazzi, quale pensi sia la ragione?”
“smettila!
STA ZITTO!”
i miei allievi, i suoi allievi e lui stesso. Tutti che ci
guardano, sembriamo degli intrattenitori da sala. Che
avranno da fissare attoniti poi?
“guardami,
Kurenai-sama… guardami, ti
prego”
la sua espressione mi fa pena. Non l’avevo mai visto così, mai.
Sempre fiero, menefreghista… ora m’implora.
Non
prova vergogna alcuna nel farlo. Quasi non lo riconosco.
Adesso smettiamola però, abbiamo giocato
fin troppo.
“ti vedo Asuma,
che cos’è questa? Arte
illusoria?”
“no,
mi spiace… è la realtà. Io sono io, Kurenai, te l’avevo detto”
il mio sguardo si blocca, su quello che non è più del padre di
mia figlia. Su quello che non è un uomo ma solo un
ragazzo, che deve ancora vivere la sua vita.
Quello
di un ragazzo che non è stato strappato alla vita.
Il
porporino delle mie iridi di scioglie, in piccole
gocce… di sangue? No… solo lacrime…
“nessuno
sembra più capirlo in questi tempi”
ripeto singhiozzando e soffocando questo timido pianto
“già,
neanche tu…”
rimane il silenzio….
La
trottola si ferma
Fa
guizzare fuori ogni ricordo
che si riordina, lentamente…
il SUO sangue …
il SUO grido d’addio,
era li… a terra…
ed io forse non c’ero, mentre lo vedevo
forse ero da un’ altra parte, ad immaginare una
scena diversa
mentre un’altra trottola girava ed altri colori
si mischiavano nella mia testa.
Quando
un’altra persona viveva quel mancato lieto fine, una
persona che non ero io, e non era Shikamaru
E
quella persona che mi ha salutato quel giorno, eri solo tu, che te ne andavi.
Che scomparivi per sempre.
ricominciano le arpe e i flauti…
la musica riparte
mi rigira intorno
ed avvolge tutti noi
e voi non ve ne accorgete nemmeno
le note ci stringono in una morsa
ma voi siete presi solo dalla vostra
incoscienza
non prestate ascolto alla melodia
la melodia di chi, come me, ha perso qualcosa
che credeva avere vicino,
nell’ignoranza…
ma forse…
era meglio così…
***
“KURENAI!”
il tuo volto, nitido, il tuo corpo, che ha un peso, sul mio
addome.
Le tue braccia che mi stringono le spalle
“KURENAI
SVEGLIA!”
“mmh… che cosa c’è?”
“ah,
finalmente sei sveglia! Mi hai fatto spaventare!”
“c-che
cos’è successo?”
“urlavi,
hai urlato cose strane, stavi facendo un incubo!”
“un
incubo hai detto?”
“si,
sbraitavi come una posseduta!” ridi sciocco,
infilandoti una sigaretta tra i denti.
Afferri
l’accendino e lo porti vicino alla bocca.
La
fiamma è accesa e brucia.
“già
ricordo… ero pazza”
“beh,
allora non stavi sognando” sghignazzi insolente
“credevo
di vedere te ma al tuo posto c’era un'altra persona”
non presto attenzione alle tue parole
“interessante!
Chi vedevi?”
“n-non
ricordo… che ore sono?”
“non
ti preoccupare, non sono in ritardo!”
“lo
spero bene!” incrocio le braccia chiudendomi il petto.
Tutto
cambia bruscamente argomento, ma chi se ne importa!
“Tsunade-sama ha bisogno di me e degli altri chunnin superiori, problemi con i ninja
di Orochimaru!”
“gli
altri chunnin hai detto?!?”
“si.
Perché?”
“è
stato chiamato anche Shikamaru?”
“oh,
si! È la sua prima missione insieme agli altri invece
che con il suo gruppo, speriamo se la cavi”
“già,
forse era lui…”
“bene,
io vado” non ascolti
ti alzi in piedi. Prendi il giubbotto verde militare e te lo infili
con poca finezza. Ti avvicini a me.
Mi
schiocchi un bacio sulla fronte.
“ciao
amore, tieni d’occhio la bambina per me”
“oh,
certo, non si muoverà di qui”
mi fai l’occhiolino e sparisci dietro alla porta…
si, Asuma…
mi mancherà il tuo profumo
mi mancherà immensamente il tuo calore
e mancherà anche alla bambina
ma non ti preoccupare
non me lo scorderò mai
te lo prometto
la musica riparte
avvolge tutti noi
e voi non ve ne accorgete nemmeno
le note ci stringono in una morsa
ma voi siete presi solo dalla vostra
incoscienza
non prestate ascolto alla melodia
la melodia di chi, come me, sa che perderà
qualcosa,
ma che preferiva rimanere nell’ignoranza…
ma forse …
era meglio così…
Addio
Asuma…
mi mancherà il tuo profumo
ma
non preoccuparti
non
lo dimenticherò mai
NOTE DELL’AUTORE:
alura…che mi dite?? Incasina eh?! Lo so lo so…mi sono lasciato un po’
andare…
mentre la scrivevo mi è venuto mal di
testa ed ho dovuto fermarmi un po’ e dopo vari tentativi eccola qui, la mia
seconda one-shot! Pensate che questo è il tentativo
che mi è venuto più comprensibile!!! Pensate gli
altri!!
Va be,
recensite
numerosi per favur,
bacio,
Ale-kun