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Autore: Violetta_    11/06/2013    3 recensioni
Spesso si pensa che dopo il primo bacio tutto si chiarisca e la strada di un rapporto sia tutta in discesa.
In molti casi invece il primo bacio è l'inizio di una burrascosa salita, e per far durare il rapporto c'è bisogno, si di amore, ma anche di dimostrazioni d'affetto e di tanta, tanta passione.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kankuro, Matsuri, Sabaku no Gaara, Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Gaara/Matsuri, Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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Bisogni

 

 

Suna, accademia.
Una ragazza stava seduta sul letto con le gambe incrociate e le braccia tese verso il basso.
Sospirò pesantemente.

Quella mattina non era partita nel migliore dei modi.

 

*

 

<< AAAH >>
<< MH >>

Tum Tum!

<< Aaaah ANCORA! >>

Gaara e Kankuro si guardavano estremamente imbarazzati, si trovavano nella loro cucina e quei rumori provenivano dalla camera da letto situata poco lontano.
Teoricamente erano abituati a quel genere di rumori, non ne erano felici, ma avevano imparato a sopportare.
Ciò che creava tutto quel disagio era la presenza di Matsuri, davanti la porta, completamente paralizzata e col viso completamente rosso.

<< Matsuri, entra pure >> disse Gaara con un tono profondo e pacato.
<< S...si >>

La ragazza gli si avvicinò con dei fogli in mano.

<< Ti ho portato il rapporto dell'ultima missione e i documenti per i consiglieri, questi dovresti firmarli subito >>
<< Vuoi del the? >>

La ragazza si voltò.

<< Ciao, scusami non ti ho salutato. Giusto un sorso, grazie Kanky >>

Mentre Gaara firmava i documenti, Matsuri si sedette a tavola sorseggiando la bevanda verde.

<< Oooh Si! >>

Kankuro scoccò gli occhi al cielo.

<< Ecco qui >> disse Gaara porgendole i fogli.

La ragazza si alzò e si diresse verso l'uscita.

<< Vado a consegnarli, hai missioni per me? >>
<< No, hai la giornata libera. Grazie >>

La ragazza gli fece un piccolo inchino, poi abbracciò il fratello maggiore.

<< Ciao Kanky >>
<< Ciao piccolina >>

Rimasti soli Kankuro non poté fare a meno di cacciare un urlo.

<< STO CERCANDO DI MANGIARE! >>

I rumori si attenuarono.

Gaara si versò del caffè nella tazza.

<< Ma fai anche tu tutto questo casino? >>

Caffè che finì inesorabilmente sparso per terra.

 

*

 

Era sola in camera, dalla finestra semiaperta sentiva il rumore metallico dei kunai che venivano lanciati dai genin per gli allenamenti serali.
Decise si andare a chiuderla, una volta fatto ciò si lasciò scivolare sul pavimento.

Una volta instaurati certi meccanismi è difficile cambiare, ma quella routine stava diventando decisamente troppo fastidiosa.

In pubblico si comportavano come maestro e allieva, certo il rapporto era cambiato rispetto a prima: parlavano di più e lui usava un tono di voce più dolce e meno autoritario, ma non si sarebbero certo detti fidanzati.
Davanti ai fratelli la situazione rasentava il ridicolo: lei lo chiamava Gaara, senza usare più alcun suffisso, ma non osava entrare nelle stanze private dei Sabaku se no previo suo invito e si salutavano solo e soltanto con un inchino. Mente Kankuro lo salutava con baci e abbracci.

Se erano da soli, o era per questioni lavorative, e quindi dovevano mantenere un certo atteggiamento, oppure erano all'aperto, sulla terrazza del palazzo o sulle mura del villaggio. E si limitavano a guardare le stelle e parlare, il massimo del contatto erano le loro mani che si sfioravano quando erano seduti uno accanto all'altra.

Solo una cosa avrebbe potuto far intuire che quei due stavano insieme.

La sera, lavoro d'ufficio permettendo, non importa dove si trovassero, lui la accompagnava a casa, in religioso silenzio, e una volta arrivati davanti la porta lei gli si piazzava davanti, si guardavano per pochi secondi e si davano un bacio.
Un unico, castissimo, bacio a fior di labbra, se così si poteva definire poiché sembravano solo due labbra che si toccavano e si staccavano velocemente.
Solo una volta quel contatto era finito con uno schiocco, provocando una reazione talmente imbarazzata da parte di lui, che Matsuri decise non sarebbe mai più capitato.

Non si era mai lamentata di tutto questo, si sentiva estremamente fortunata a potersi definire la fidanzata del Kazekage, ma da parte sua avrebbe voluto un po' di calore in più. In fondo stavano insieme da quasi due anni.

Non sarebbe mai stato passionale, non sarebbe mai stato il ragazzo che le portava i fiori o che le comprava la collanina per il suo compleanno. Non avrebbero mai camminato mano nella mano e non l'avrebbe mai abbracciata da dietro per sentire il suo profumo.

Un profondo senso di sconforto si impadronì dei suoi pensieri.

Lei sapeva che Gaara non era un campione di dolcezza, ma dopo tutto quel tempo, aveva sinceramente sperato che cambiasse.

In fondo era stato lui a darle il suo primo bacio.
Lei stava piangendo, aveva fallito una missione e un ragazzo aveva perso la vita, erano nel famoso ufficio, lui aveva preso un fazzoletto e si si era alzato dalla scrivania imbarazzato e incapace di gestire una ragazza in lacrime.
Lei continuava a scusarsi ma non riusciva né a muovere le gambe né a fermare il pianto, continuava a ripetere di quanto si sentiva inutile e di quanto doveva averlo deluso, che lei era una stupida e che mai e poi mai lui poteva provare un qualche interesse nei suoi confronti.

La scena era molto confusa, ma si ricordava perfettamente delle mani del suo sensei sulle sue spalle e quel velocissimo contatto.

Lei si era ammutolita all'istante e aveva preso a fissarlo.
Lui, con un lieve rossore sul viso le chiese solo: << Ti sei calmata? >>

Da allora il loro rapporto si era evoluto in quello strano modo: non si erano dichiarati l'uno con l'altra, non c'erano state dimostrazioni ufficiali, semplicemente avevano cominciato a darsi del “tu”, tranne a lavoro, e avevano preso ad uscire insieme.
Lo facevano anche prima, non era la prima volta che andavano sulle mura del villaggio, ma adesso avevano preso a chiacchierare, e se le loro mani si sfioravano non le scansavano più come se avessero preso la scossa.

Poi, circa un anno fa, si recarono a Konoha.
Lui doveva incontrare Tsunade e aveva scelto lei e Kankuro per la scorta.
Dopo la missione si ritrovò a cena con Temari, che si trovava già al villaggio insieme al suo pesaculo preferito e gli altri famosi undici.

Li conosceva già, aveva combattuto la guerra insieme a loro e sempre insieme si erano occupati di ricostruire il mondo ninja, ma quella era la prima volta che li incontrava per una cena informale.

Stava parlando con Hinata quando ad una certo punto Kiba chiese di lei.

Quello che successe dopo le bloccò il cuore.

<< Eeehi tu che parli con Hinata, chi sei? >>

Lei era distratta e non rispose subito.
A rispondere fu invece il Kazekage.

<< E' la mia fidanzata >>

Semplice, conciso, un tono di voce così naturale da sembrare che avesse fatto un'altra ordinazione di maki.

Tutti i presenti si ammutolirono, lei si era girata prima verso il suo “adorabile ragazzo” poi verso il pubblico, soprattutto verso Temari-san.

Fortunatamente tra i presenti c'era anche Naruto che si premurò di riempire quel glaciale silenzio con un: << Ma è fantastico! Gaa come ci sei riuscito che devo provarci con Sakura? >>
Il successivo << Baka Naruto! Shannaroo! >> con corrispettivi pugni fece tornare l'atmosfera alla normalità.

Si era sentita felice, lusingata, ed era stata anche a debita distanza da Temari-san, che dopo aver elaborato la cosa era andata a farle gli auguri.

<< Sono felice per voi, se scopro che te ne stai approfittando ti uccido >>

Si... gli auguri, appunto.

Dopo quella dichiarazione lei aveva ottenuto l'onore di entrare negli appartamenti privati dei Sabaku: bussava, entrava consegnava i documenti, faceva due chiacchiere, al massimo prendeva un po' di the o un dolcetto e poi se ne andava. Se era sera Gaara la riaccompagnava a casa e concludevano la serata con quel ridicolissimo bacio.

Matsuri si alzò e andò a riempire la vasca da bagno.

Non si era mai resa conto di quanto le pesasse quella routine fino a quella mattina.
Quei rumori l'avevano colpita.

Si, è vero, si era sentita a disagio era nella stanza col suo ragazzo e il fratello e sentire l'altra sorella che ci dava dentro alla grande non era il massimo, ma una volta a casa non poté fare a meno di provare invidia.

Temari e Shikamaru si erano ufficialmente messi insieme subito dopo la guerra, lei stessa ci aveva messo lo zampino per far ammettere apertamente la cosa a quei due cocciuti.
La loro relazione era andata talmente in fretta che nel giro di qualche mese i due maschietti Sabaku si ritrovarono periodicamente un terzo elemento in giro per casa, e la stessa cosa successe ai coniugi Nara.

C'era passione tra loro, c'era intesa e si vedeva.

Litigavano, si ammazzavano sia fisicamente che verbalmente, ma non si facevano alcuno scrupolo nemmeno ad abbracciarsi o baciarsi.

E dannazione quelli si che erano baci!

Matsuri si sciacquò il viso rosso di vergogna per via di quei pensieri.
Uscì dalla vasca e si mise la camicia da notte bianca. Poi spense la luce e s'infilò sotto le coperte.

Nel buio e nell'intimità della notte portò due dita tra le sue gambe.
Non sapeva se era pronta, non sapeva se avrebbe avuto il coraggio di dirglielo, sapeva solo che le loro mani che si sfioravano ed un bacio dato a fine giornata non le bastava.

Aveva bisogno di più.

 

 

 

Oook. Sicuramente starete pensando “Che è sta roba?”
Beh è un'idea che mi è venuta così, durante lo studio.

E credo ci sia bisogno di una piccola spiegazione.

Ho cercato di immaginarmi un Gaara, prima di tutto sopravvissuto alla guerra visto che Kishi-sama sta facendo una strage, e poi un ragazzo fondamentalmente timido, che non ha ancora raggiunto la dimestichezza necessaria per gestire i sentimenti più complessi, un ragazzo che si è accorto di saper amare ma ancora incapace di dimostrarlo del tutto.

Dall'altro lato mi sono immaginata Matsuri: ragazza anche lei molto timida, molto rispettosa del suo sensei ma anche molto innamorata del suo ragazzo (in questo caso credo che la scissione sia d'obbligo). È una persona che ha visto realizzarsi il suo più grande desiderio ma che ha scoperto di dover scavare e meritarsi il posto accanto al kazekage. Lei vuole passione, vuole affetto e vuole intesa manifestata anche in modo fisico, poiché mi sono immaginata una ragazza di 16-17 anni.

Gaara con quel primo bacio le ha aperto la porta, e con la dichiarazione le ha fatto cenno di avvicinarsi, ma adesso sta a lei farsi coraggio ed entrare definitivamente nella sua vita, perchè Gaara non la spingerà mai dentro tirandola per un braccio, non è nel suo carattere, non ancora almeno.

Spero di aver fatto un buon lavoro. Grazia a tutti coloro che leggeranno.

Alla prossima.

Violetta_

 

 

 

 

 

   
 
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