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Autore: IaminlovewithNiall    11/06/2013    0 recensioni
Tutto mi sembrava troppo un sogno.
Tutto mi attirava di Niall.
Dai suoi capelli biondi tinti alla punta dei suoi piedi e continuavo a chiedermi "Perché io? Sto sognando?".
Sono rimasta per pochi minuti immobile cercando di pensare qualcosa di giusto da dire per non sembrare stupida ma poi Niall interruppe i miei pensieri dicendo:
Ancora non ci potevo credere, la sua voce era così dolce ma allo stesso tempo mascolina, aveva un accento terribilmente bello.
Mi guardavo in torno.. Non so perché, forse pensavo fosse tutto un sogno. Le mani mi tremavano e riuscivo solo a guardarlo, in quel momento sentì che tutto era perfetto: i suoi occhi azzurri dove ti ci potevi perdere dentro, le sue labbra sottili e il suo sorriso lucente.
E' così che ho sentì la prima volta la voce di Niall Horan ,con le farfalle nello stomaco e i brividi lungo la schiena.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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1° CAPITOLO.

-

 

 Mi chiamo Anne Gregory e ho 16 anni ,sono di Liverpool ma mio padre qualche mese fa ha deciso di traslocare in una citta d'Irlanda chiamata Mullingar per via del lavoro, lui si chiama Mike Gregory e lavora per un agenzia pubblicitaria ma gli è stato proposto di avere uno stipendio più alto come avvocato, siccome ha una laurea in legge. 

Mia madre ci ha abbandonati quando avevo 5 anni e mi ha lasciato a mio padre come si fa con un vecchio oggetto anche se forse sono molto più importante di questo,sono sua figlia. Un figlio è quella persona che porti 9 mesi dentro con l'ansia e il calore che solo una madre può dare, come fai a lasciare la persona che hai aspettato per 9 mesi e con cui hai passato altri 5 anni della tua vita? Oramai ci ho fatto l'abitudine alla sua assenza anche perché non mi ricordo quasi niente di lei ma per fortuna ho sempre avuto mio padre che si è preso cura di me dall'inizio.

Mio padre dice sempre "Quando lasci la tua città natale ci rimani con il cuore." anche lui lasciò la sua città natale, Doncaster, più o meno quando aveva la mia età .. Ma lui la lasciò per un'altro motivo, sua madre era un'alcolizzata e nell'ultimo periodo gli faceva delle violenze a livello fisico e mentale così lui e suo padre dovettero trasferirsi a Liverpool dove abitavano i suoi zii.

Da una parte mi è dispiaciuto lasciare Liverpool perchè lì ho lasciato tutti i miei amici e la mia vita, ma di questi tempi so che a noi servono decisamente dei soldi in più e quindi anche se sono arrabbiata cerco di capire e di concetrarmi a rifarmi una nuova vita qui a Mullingar essendo arrivata da poco.

 Tutto di Mullingar mi sembra estremamente diverso e strano. Ha tutta l'aria di un posto accogliente ma gli manca qualcosa e mi sa che quel qualcosa è Liverpool. 

 
-
Oggi è stato il mio primo giorno di scuola alla C.S. High School. Appena sono arrivata a scuola e ho varcato la soglia della porta ho visto che l'unico posto libero era vicino ad una ragazza: capelli neri, occhi spenti, completamente acqua e sapone, aveva l'aria di una persona turbata e disegnava.. Era lì applicata con il suo disegno ma non riuscivo a vedere cosa fosse perché aveva le braccia poste davanti al disegno e avanti al foglio il portapastelli e il diario.
 
Mi sono seduta e le ho detto: 
 
<< Posso?>>
 
<< Sei già seduta.>>
 
<< Scusami, volevo solo..>> mi interruppe dicendo:
 
<< Non mi importa, se è l'unico posto sono costretta a sopportarti.>>
 
A quel punto arriva la professoressa e dice:
 
<< Signorina Amy Jonson le dispiace stare zitta? se non le va di sentire la lezione oggi può andare anche fuori,non iniziamo.>>
 
Amy si alza e uscendo dice:
 
<< Sono contenta di non assistere alla sua lezione oggi, mi risparmio le sue stronzate.>>
 
Vedevo che nessuno era sbalordito dal comportamento di Amy e capì che non era la prima volta che si comportava così ma ero curiosa di sapere cosa nascondesse.
 
Oltre ad essere curiosa sono sempre stata una persona con il cuore d'oro, forse anche immerso nello zucchero, sono una persona che cerca sempre di assistere le persone con dei problemi ma è la prima a non voler affrontare i suoi.

 
-
 
Quando finisce la lunga lezione mi reco in cortile, mi siedo su una panchina con il mio caro libro e noto un ragazzo: occhi azzurri, capelli biondi, magrolino, su un metro e settanta, maglietta della squadra di Baseball, intorno a lui i suoi compagni di squadra. 
 
Ho sentito subito una sensazione strana, positiva, ma strana..
Era come se per un attimo il mondo si fosse fermato e mi avesse dato tempo per notare tutte le particolarità del suo corpo.
 
Quel ragazzo l'avevo visto solo una volta, ma per me era come se lo conoscessi da un'eternità, era quella l'impressione che mi dava. Come quando guardi una persona per strada e ti sembra che abbia un'aria di una persona già conosciuta solo che con lui era una cosa molto più intensa, così intensa che sono rimasta spiazzata.
 
L'ho guardato fisso finché non sono stata interrotta da una voce:
 
<< Non metterci il pensiero.>>
 
Non ho neanche visto chi fosse , continuavo a fissarlo e dissi:
 
<< Qual'è il suo nome?>>
 
<< Niall Horan, leader della squadra di Baseball, gli vanno tutte dietro ma lui ha sempre ignorato tutte.>>
 
<< Perché?>> dissi girandomi,
 
<< Nessuno ne ha la più pallida idea.>> 
 
Per un'attimo pensai che fosse gay ma cercavo di essere indifferente e dissi: 
 
<< Strano sembra un ragazzo piùttosto tranquillo, mi chiamo Anne Gregory, tu?>>
 
<< Si lo è, diciamo solo che è riservato.. Io sono Darcy Ceeld, sei nuova?>> 
 
<< Proprio così, vengo da Liverpool.>>
 
<< Liverpool dici? Bella città , ci sono stata qualche volta, l'Inghilterra mi affascina sempre molto..>>
 
<< Si, mi manca molto l'Inghilterra.>>
 
<< Immagino è difficile staccarsi dal paese di origine e dagli affetti.>>
 
Suona la campanella.
 
<< Scusa Anne, devo proprio andare ho la lezione di Letteratura, buona fortuna e benvenuta a Mullingar.>>
 
<>
 
Avevo voglia di saperne di più ma ho preferito lasciare nella mia testa qualche dubbio che sembrare una pettegola invadente.

 
-
 
Nei corridoi mentre tornavo dalla lezione di Spagnolo rivedo quella ragazza, Amy.
La fermo poggiandogli la mano su una spalla e le dico:
 
<< Stai bene? La professoressa Carney è proprio stronza, non doveva trattarti in quel modo solo per aver detto una frase.>>
 
<< Già, adesso puoi lasciarmi sola? In poche parole stammi alla larga, le persone perfettine come te portano solamente guai.>>
 
Non sapevo cosa fare ma non volevo lasciarla lì da sola e quindi ho insistito.
 
<< Cosa ti fa pensare che io sia una persona "perfettina"?>>
 
<< Dal modo in cui cerchi di avvicinarti a me, ti faccio pena, ma sai una cosa?! L'unica persona a cui posso far pena sono io, farti i fatti tuoi non farebbe altro che migliorarti la vita.>>
 
<< Non mi fai affatto pena, come hai tu i problemi li ho anche io, li abbiamo tutti e cercare di allontanare tutti non serve a niente.>>
 
<< Quindi? Chi ti dice che allontano tutti?>>
 
<< Si capisce da come mi tratti e da come mi hai trattato male quando ci siamo viste in classe prima.>>
 
<< Io tratto la gente come mi pare!>>
 
Mi arresi, ma sapevo che dovevo lasciargli solo del tempo.
 
<< Come vuoi.>> dissi. 


-
 
Quando fù l'ora di pranzo andai a mensa e mi sedetti nell'unico tavolo che aveva un posto libero dove erano seduti due ragazzi, mi siedo e dico:
<< Ciao, sono Anne!>> 
 
<< Ciao, sono Harry e lui è Liam. Sei nuova?>>
 
<< Si.>>
 
<< La mensa qui fa schifo ma ti ci abituerai.. da quanto sei a Mullingar?>>
 
<< Ho traslocato circa 3 giorni fa.>>
 
<< Capito.. Quanti anni hai?>>
 
<< Sedici voi?>>
 
<< Io diciassette e anche lui.>> disse Liam.
 
<< Capisco.. Terzo anno?>>
 
<< Sisi.>> Dissero.
 
<< Bhé Harry, ti ricordi cosa dovevamo fare oggi?>>
 
<< No. Cosa?>>
 
<< Abbiamo la lezione di matematica, mia madre e la tua si arrabbieranno se non arriviamo in tempo come ieri.>>
 
<< Eh scusa.. Subito dopo l'ultima ora ci vediamo in cortile al solito posto.>>
 
<< Ok, devo fare delle cose ora vi lascio, Ciao Harry, ciao Anne.>>
 
<< Ciao Liam.>> dicemmo.
 
Liam mi lasciò sola con Harry e quando entrammo in confidenza dopo un bel pò di chiacchierata futile pensai di chiedergli informazioni su quel ragazzo conosciuto in cortile, così gli dissi:
 
<< Conosci per caso Niall Horan?>>
 
<< Chi è che non lo conosce, le ragazze gli muoiono dietro, non mi dire che vai dietro a quel buffone?!>>
 
<< No.. Ho incontrato una ragazza nuova a cui piace e voleva saperne di più..> dissi balbettando..
 
<< Capisco, bhé cosa voleva sapere di preciso?>>
 
<< Bhé, più o meno che tipo è?>>
 
<< Molto riservato, lo definirei anche misterioso nessuno sa moltissimo di lui, si sà solo che gli piacciono i libri e moltissimo la musica, che canta e suona la chitarra ed ha fatto anche dei corsi di ballo qualche anni fa. Dicono che non gli piaccia molto lo sport ma il padre è l'allenatore.>> 
 
Mi sentì come la sua anima gemella, faccio tutto quello che aveva elencato: suono la chitarra, canto , mi piacciono terribilmente i libri e la musica e non mi piace fare sport. 
Non dovevo farmi vedere contenta e così feci un mezzo sorriso e dissi:
 
<< Nient'altro su di lui? E' fidanzato?>>
 
<< No, dicono che sia single da un pel pezzo.>>
 
Non volevo fargli capire che la ragazza interessata ero io, così dissi:
 
<< Capito..>> 
 
Uscimmo tutti e due dalla Sala Mensa e andammo in classe.
-
All'ultima ora feci fisica e uscì, mi fermai in cortile e notai un ragazzo biondo, ma non riuscivo ancora a capire chi era dato che avevo gli occhiali in borsa ma dopo poco mi accorsi che era proprio lui, Niall Horan, il ragazzo del cortile, stava venendo verso di me o sbaglio?
 
Tutto mi sembrava troppo un sogno.
Tutto mi attirava di Niall.
Dai suoi capelli biondi tinti alla punta dei suoi piedi e continuavo a chiedermi "Perché io? Sto sognando?".
 
Sono rimasta per pochi minuti immobile cercando di pensare qualcosa di giusto da dire  per  non sembrare stupida ma poi Niall interruppe i miei pensieri dicendo:
 
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Ancora non ci potevo credere, la sua voce era così dolce ma allo stesso tempo mascolina, aveva un accento terribilmente bello. 
Mi guardavo in torno.. Non so perché, forse pensavo fosse tutto un sogno. Le mani mi tremavano e riuscivo solo a guardarlo, in quel momento sentì che tutto era perfetto: i suoi occhi azzurri dove ti ci potevi perdere dentro, le sue labbra sottili e il suo sorriso lucente.
 
 E' così che ho sentì la prima volta la voce di Niall Horan ,con le farfalle nello stomaco e i brividi lungo la schiena.
  
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