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Autore: Swaggg    12/06/2013    2 recensioni
La sexy Elena Darlig, vive a New York, la grande mela.
Le amiche di sua sorella le fanno notare che se si va a letto con più di venti ragazzi,
viene considerata una troia. Per non superare i venti, Elena si accinge per rintracciare i suoi
ex-fidanzati. Affronterà questa avventura con il suo vicino di casa, Justin Drew Bieber, musicista
disoccupato senza soldi. Ma entrambi si troveranno coinvolti...
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Doubts.



Sono in una foresta e un ragazzo mi segue. Io corro e il ragazzo sembra non voler lasciarmi andare. Mi giro per osservarlo e inciampo in un rametto.
Fottuto rametto che mi odia. Nel frattempo il ragazzo mi raggiunge, e mi porge una mano per rialzarmi. E’ bellissimo e improvvisamente non ho più paura.
“Volevo solo dirti che hai della carta igienica attaccata ai jeans” lascia la mia mano e corre via.
 
Mi alzo di scatto. Dio che incubo. Avere la carta igienica attaccata sul didietro è una bella figura di merda per noi ragazze.
E poi mi domando quando mi sono addormentata? Deve essere stato mentre giocavo al gioco su facebook al quale mi hanno invitato a giocare.
Mi passo una mano sulla fronte e cazzo che schifo, sono sudata peggio di un porco che corre. Vado verso il bagno e mi faccio una doccia.
Ho sempre amato l’acqua sulla mia pelle, mi da un senso di libertà e spensieratezza che non posso avere né con mia mamma e né con le mie amiche…ma adesso che ci penso bene queste emozioni le provo solo con Justin. Riesce a mettermi a mio agio senza farmi sembrare una grassona troia che è in cerca dei suoi ex per non superare il numero venti.
Ma che sto facendo? Mi appoggio alla parete della doccia e sto per battere la testa per la mia coglionaggine nel voler cercare questi ex ma tutto viene interrotto da uno sbattere della porta e Justin che urla “Elena ho una cosa importante da dirti” nel frattempo nella mia testa ci sono tanti modi per ucciderlo per avermi rovinato il momento di riflessione che è molto raro per una persona pigra come me.
“Sto arrivando, mi asciugo ed esco!” urlo per farmi sentire.
E improvvisamente non sento più alcun rumore provenire al di fuori di quella porta.
“Justin? Ci sei ancora?”
“Si, stavo pensando che se non vuoi raggiungermi posso raggiungerti io nella doccia” ridacchia maliziosamente.
“Vaffanculo” urlo ridacchiando a mia volta. Dio, quanto può essere un pervertito?
Qualche minuto dopo, esco dal bagno che sono profumata e vestita come la parodia di un angelo nel video di Give me Love di  Ed Sheeran.
“Allora, cosa mi devi dire di tanto importante che non poteva aspettare?” mi posiziono davanti a Justin che sembra avere lo sguardo perso nelle nuvole.
Gli scuoto una mano davanti ma non si smuove.
“Justin? Hai paura della mosca?” e gli sbatto le mani in faccia, chiudendogli il naso tra le nocche delle mani.
“O porca puttana, il mio naso assolutamente perfetto” esclama, tenendosi il naso e massaggiandoselo.
Eh si, in effetti ha un naso davvero perfetto, senza imperfezioni, e sappiamo tutti che qualsiasi cosa ha delle imperfezioni e il naso di Justin ha rotto questo detto quando è nato.
“Dai, che non ti ho fatto tanto male”  mi guarda infuriato, e sta per prendere l’orrendo vaso di cui voglio liberarmi.
“COSA HAI APPENA DETTO?” è  davvero arrabbiato, sto per ridergli in faccia.
“non essere arrabbiato con me, ho solo cercato di farti tornare dai tuoi pensieri”
“NON SONO ARRABBIATO” ah no, giustamente sta urlando il gatto che ho ucciso qualche mese fa.
“Si, vallo a dire alla tua vena che sporge dal collo” incrocio le braccia al petto e lo guardo con aria di sfida.
Inspira profondamente e sembra aver riacquistato la sua calma di quando è entrato.
“A cosa stavi pensando?” gli domando, quando vedo che si è rilassato completamente.
“Ti stavo immaginando nuda nella doccia mentre ti tocchi ed io sulla poltrona che ti guardo” sgrano gli occhi, fino a farli diventare come quelli di un pesce palla e ho una smorfia disgustata sulla faccia.
“Ma mi fai schifo, brutto porco” vado in cucina e lui mi segue a ruota.
“Senti un uomo ha pur diritto alle sue immaginazioni”
“Si, ma non sul mio corpo” metto il broncio, come se fossi davvero dispiaciuta. Anzi, mi fa sentire bella il fatto che lui mi immagini nuda.
Oh Justin, tu non sai i pensieri contorti che la mia mente ed io abbiamo su di te.
“Ehi piccola…” si avvicina lentamente e mi alza il mento per permettermi di guardarlo dritto negl’occhi. Che belle perle ha al posto degli occhi.
Devo ammettere, ancora una fottuta volta “Che sei chiavabile da paura e ti sbatterei per tutto il giorno”
“Grazie per il bel pensiero che hai avuto su di me, piccola” mi risveglio dal mio coma totale e solo adesso mi rendo conto di quello che ho detto.
Dio, ma non potevo nascere normale come tutte le ragazze del mondo?
“Non lo penso davvero, stavo solo scherzando” cerco di riprendere la situazione tra le mani ma mi sembra più che ovvio che abbia vinto lui e che io gli abbia dato solo delle soddisfazioni.
“Si, certo ed io sono Barack Obama” si allontana e si siede su una sedia non poco lontana.
“Ma tu che sei venuto a fare qua?” Brava Elena, cerca di cambiare argomento visto che le verità stanno salendo a galla.
“Ah è vero…” si alza e prende dalla tasca anteriore dei jeans un foglio.
“Tieni, questo è il tuo secondo ex, su questo foglio troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno” annuncia, mettendo le mani nelle tasche. Sembra…a disagio.
“Sicuro che ci sono tutte le informazioni? Non è che me lo fai uscire senza pisello come quell’altro?” scoppia a ridere nervosamente, e da qui capisco che c’è qualcosa che non va.
“Justin? è successo qualcosa?” gli tocco il braccio con una mano ma lui si scansa velocemente.
“Niente…ehm…oggi non ti posso accompagnare devo…mhm…fare delle prove con la band, si” è come se stesse dando conferma a sé stesso e non ha me.
Cosa sta succedendo? Potrà mai essere geloso di questa uscita? No, impossibile. E allora? Ha un’altra ragazza?
Sono stanca, gli uomini sono troppo complicati ed io non sono abituata a così tanto sforzo mentale.
“Va bene, ci andrò da sola…” sorride e sta per uscire dalla porta. E dove sono i suoi baci morbidi sulla mia guancia?
“Justin?” lo chiamo e lui si ferma e si rivolge verso di me.
“Si?”
“Grazie” abbozzo un sorriso e lui non ha alcuna espressione sulla faccia, niente di niente e se ne va.
Cazzo gli è preso a questo adesso? Ho bisogno di un consiglio, prendo il telefono e compongo il numero di mia sorella.
“Pronto, Ally?”
“No, qui masagio cinese, dica pule” oddio, per la velocità con cui ho composto il numero devo averne sbagliato qualcuno.
Dall’imbarazzo, attacco senza dire niente e le mie guance si colorano di un rosso porpora senza un motivo.
Questa volta compongo il numero con più attenzione e risponde finalmente mia sorella. Le racconto ciò che è accaduto da quando Justin era entrato in casa fino a che è uscito e lei mi ascolta senza interrompermi.
“Allora? tu cosa ne pensi?” le chiedo dopo il racconto.
“Io penso che si sia innamorato di te, altrimenti non ci sono altre spiegazioni a meno chè non ci sia un’altra ragazza”
“Bene, e dovrei fare la stalker e vedere se c’è questa ragazza?”
“Scusa ma a te che importa? Questa sera esci con il tuo ex e fregatene” poi attacca.
Giusto…cosa mi importa che Justin abbia o no un’altra ragazza? Sento la rabbia bollirmi nelle vene e ho bisogno qualcosa con cui calmarmi.
Questa sera andrò a quell’appuntamento e di Justin me ne fregherò altamente.
 
Mi guardo allo specchio un’ultima volta e sono soddisfatta di quello che ho scelto per questa missione.
Ho indossato un tubino nero con delle scarpe alte rosse. Il rosso è sexy. Ho anche alzato i capelli in una coda. Si, questa sera mi sento alquanto carina.
Quando finisco di corteggiare la mia immagine riflessa nello specchio, prendo la borsetta, abbinata al tubino, ed esco di casa.
Do un’occhiata alla porta di Justin e mi avvicino lentamente per poi appoggiarci l’orecchio. Si sente Justin che urla di un goal o cose varie, e da questo deduco che stia giocando all’xbox.
Mi ricompongo e mi ammonisco mentalmente, dicendomi di tranquillizzarmi e che quella era la mia serata e non sarebbe entrato nessuno a darmi fastidio.
Scendo le scale, molto lentamente per via delle stupide scarpe alte, e raggiungo l’auto, prima di mettere in moto, leggo le informazioni che mi ha dato Justin e noto il nome del mio ex.
Molto bene, Louis…ricordo che era un tipo noioso che parlava solo di informatica e roba del genere. Spero che sia cambiato durante il corso del tempo.
Vado un po’ più giu con la lettura e noto i locali che è solito frequentare. C’è ne solo uno; poco fantasioso il ragazzo.
Metto a posto il foglio e mettendo in moto l’auto, vado alla ricerca di questo locale di cui non so l’esistenza.
Sono in auto da un’ora e non l’ho ancora trovato, avrò fermato più di quindicimila passanti e ognuno di loro mi ha detto una strada sbagliata.
Accosto e appoggio la testa al poggiatesta dell’auto. Sono stanca. Apro gli occhi e noto al mio fianco un locale contornato di luci molto luminose e l’insegna è messa in evidenzia da una scrittura gigante e luminosa. Il nome del locale è “Dick’s cafè”, molto opportuno oserei dire.
E poi come un’illuminazione, prendo velocemente il foglio e leggo il nome del locale più frequentato da Louis.
Mi affretto a scendere dall’auto e catapultarmi praticamente all’interno di questo locale dal nome strambo. All’interno le luci sono soffuse e c’è una musica tipo lirica.
Il nome non c’entra assolutamente niente con l’interno di questo locale. E poi, tra la poca folla che c’è, noto Louis seduto al bancone con un bicchiere di birra semivuoto tra le mani.
Mi siedo allo sgabello al suo fianco e ordino la stessa cosa.
“Scusa, ma noi ci conosciamo?” mi rivolge la parola e ha ancora quel tono di voce lento che anche se ti parla di un argomento importante ti farebbe addormentare.
“Oh, si…tu sei Louis? Io sono Elena” gli sorrido mentre faccio un sorso dalla mia birra.
“Oh si…quella con cui sono andato a letto qualche annetto fa” vedo che è rimasto il solito coglione che usa le buone maniere con le donne.
Annuisco lentamente e ci abbracciamo.
“Allora…” ecco, adesso inizia uno dei suoi discorsi sull’elettronica, dio che palle.
Mentre faccio finta di ascoltarlo, la mia mente passa a ciò che Justin potrebbe star facendo, e una mega voglia di andare a cercarlo mi invade.
“Elena mi stai ascoltando? I pc sono la nostra rovina” no tu sei la mia rovina, avrei tanto voluto dirgli.
“Senti Louis, è stato bello incontrarti ma adesso devo andare” e senza aspettare alcuna sua risposta, recupero le mie cose, pago la birra e torno in auto.
Devo andare a cercare Justin




My Space.
Salve ragazzuole e scusatemi per il ritardo. Sono imperdonabile
ma c'era la scuola di mezzo e non ho più immaginazione. Non so più dove andarla a cercare
tanto che questo capitolo fa schifo. Vi dico che nel prossimo ci sarà qualcosa di piccante tra i due e non voglio
aggiungere altro. Nel frattempo ringrazio tutte per le recensioni e vorrei riceverne qualcuna anche a questo.
Sarei davvero felice :)

Alla prossima
Much Love

Giuls <3

@xdrewismyhero on twitter

   
 
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