Avevo
detto che non sarei più tornata a postare in questa sezione. Ma
le parole sono uscite e volevano essere messe nere su bianco. Eccole a
voi.
Jaste/JessikinaCullen.
I am not a second
fucking choice.
Quel
senso d’inadeguatezza non mi abbandona.
Non
importa dove ti
trovi e con chi. Potresti anche passare la serata, o la giornata
perfetta con
le persone a cui vuoi più bene al mondo, ma
quando il
problema sei tu... non importa nulla.
Quando
non riesci a capire cosa ti passa per
la mente, quando non riesci a comprendere il tuo malumore... perché
stare con
le persone?
Nella
vita c’insegnano a dover far parte di
qualcosa?
Ma
se tu non vuoi farci parte, o semplicemente non ti trovi in quel qualcosa, come bisogna comportarsi?
Le
persone vogliono sentirsi speciali, o
almeno io, almeno per qualcuno. Ma cosa
bisogna fare
per far sì che accada? Devi cambiare? Devi diventare qualcuno che non
riconosci
nello specchio? Perché?
La
domanda che passa più volte al giorno
nella mia mente è proprio questa: perché?
Amo
leggere; se entro in un centro
commerciale, preferisco fermarmi nella sezione libri e annusare le
pagine
nuove, guardarmi attorno con occhi sognanti e leggere le trame stampate
sulle
copertine. È così sbagliato preferire ciò, invece di ammirare i costumi
da
bagno o qualche vestito? Io penso di no. Ma
la gente
da cui sono circondata sì.
Sono
diversa? Col passare degli anni sono
arrivata a dirmi di sì, ma non significa che io lo sia in senso
negativo. Semplicemente
ho dei passatempi e dei pensieri diversi da altre persone. Ma
non sono sola. Non sono l’unica in questa situazione.
È
così strano trovarsi circondata da persone a cui
vuoi bene e non sentirsi parte integrante di quel
qualcosa? Sì; ma cosa si può fare per risolvere? Niente.
Perché
o cambi, e di conseguenza ti aggreghi
alla massa – cambiando, non riconoscendoti più – oppure lasci
perdere tutto e ti avvii da sola in un nuovo capitolo della tua
vita.
L’ignoto
fa paura. Quando ripensi alla tua
vita e vedi solo un sentiero pieno di svincoli – che hai intrapreso tu,
di tua
spontanea volontà – non vorresti fare altro che fermarti, chiudere gli
occhi e
non pensare. Vorresti solo stare in pace.
Nella
vita esistono momenti in cui ti senti o
ti metti in stand-by ma ne vale la pena? No. Perché se no ti ritrovi a
quarant’anni
senza un marito, senza dei figli, magari con un lavoro mediocre e di
cui non sei contenta e finisci per
suicidarti... ma alla fine si
torna sempre allo stesso punto: per evitare tutto ciò, cosa bisogna
fare?
Non
voglio aggregarmi alla massa. Non voglio
per forza amare le discoteche. Sorridere a battute stupide. O parlare
per forza
di ragazzi. Esistono così tanti discorsi da fare, tante risate da
liberare nell’aria,
con una spensieratezza che solo la gioventù può darti... perché non
farlo?
Perché
se sei sempre e
solo la seconda scelta, il sorriso svanisce, i pensieri ti tormentano e
le tue
domande non troveranno mai risposte.
Io
non voglio essere solo e sempre la seconda
fottuta scelta di qualcuno.