Due righe per
ringraziare sia chi ha avuto la pazienza di leggere questo racconto sino alla
fine sia chi, oltre ad aver letto, ha deciso, con mio grande piacere, di
commentare.
So che forse non vi
aspettavate questo tipo di finale, ma questo, come molti dei miei racconti
nascono dalla fine per poi evolversi alla rovescio (sono strana che dire),
quindi il tutto è nato su questo piccolo pezzo.
Spero che vi piaccia,
ma nel caso non fosse così, fatemelo sapere ugualmente. Sarei contenta di
ascoltare il vostro parere.
EPILOGO
Tra una settimana sono tre anni esatti dal giorno del nostro rientro. La mia
vita è cambiata totalmente da allora. Quella splendida persona che mi ha
salvato la vita è ora mia moglie. L’Imperatore a provato più volte a riaverla
indietro, ma io non avrei mai permesso a nessuno di portarmela via. Figlio mio,
ti lascio questo diario in caso non tornassi dalla missione di domani. Tra
qualche ora partirà l’attacco definitivo verso l’Impero ed io sarò li, in prima
fila con il mio Vaiper. Con l’aiuto di tua madre siamo riusciti, pian piano, a
scalfire la loro corazza, il destino di questa guerra è oramai segnato. Sarai
libero di crescere, di giocare e d’amare. Se non dovessi esserti accanto sappi
che ho amato tua madre dalla prima volta che la vidi in quella prigione e ho
amato te appena ho saputo della tua esistenza, ma non posso tirarmi indietro
nella battaglia finale. Ne vale la vostra libertà futura. Mi costa molto anche
solo pensare di non poterti vedere nascere e crescere. Tua madre non vuole che
parli così e sicura che tornerò e mi a già detto che appena rientrato la prima
cosa che farà sarà stracciare questo diario. Lei è una donna molto forte e fa
di tutto per sembrare tranquilla ma l’ho sentita più di una volta piangere in
queste ultime notti. Spero che abbia ragione e che in futuro ci sia per noi una
vita insieme. Avrei tante cose da dirti e da insegnarti ma la più importante,
la lezione che ho imparato sulla mia pelle, la lascerò scritta in questo
diario. Ricordati sempre che per quanto tu possa sentirti diverso, per quanto
possa sentirti solo, da qualche parte c’e sempre qualcuno che ti aspetta.
Tre anni fa sono partito da questa base aspettandomi la morte, ora parto sempre
da questa base sperando nella vita.
Tuo Padre Schia.
FINE
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