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Autore: Effie__Pn    12/06/2013    2 recensioni
Questa storia nasce da un'immagine, che ha stuzzicato la mia fantasia.
E se Gale e Madge fossero stati sorteggiati al porto di Katniss e Peeta?
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Madge Undersee, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Bravo ragazzo”- ripeté Haymitch sollevandosi da terra e barcollando verso il tavolo. Indossava un paio di pantaloni eleganti beige, che erano però macchiati di vino rosso. Anche la camicia bianca era lercia, con macchie di cibo, vino e vomito. I capelli biondi erano incollati al volto, tutt’uno con la barba di tre giorni.
“E così tu sei il maschietto di quest’anno”- disse Haymitch, visibilmente ubriaco- “Bravo. Mangia, perché tra qualche settimana potresti non avere niente da mettere sotto i denti. Sempre se sarai vivo.” Detto questo, scoppiò a ridere.
Gale lo guardò disgustato. Conosceva il mentore solo di vista, perché lo vedeva spesso sbraitare vicino al banco di liquori del Forno. E ora la sua vita dipendeva in buona parte da lui. Bene, un ottimo inizio. Non gli rispose, continuando a mangiare. Haymitch sedette di fronte a Gale, sorseggiando un liquido chiaro, probabilmente un superalcolico. Fu in quel momento che entrò Madge. Dal suo volto si capiva che aveva pianto, forse per tutta la notte. I begli occhi verdi erano gonfi, le guance rigate dalle lacrime, tutto in lei era sconvolto.
Non aveva niente in comune con la bella ragazza dall’abito bianco che era salita sul palco appena il giorno prima. Sussurrò un “Buongiorno” con voce rotta e si sedette, lo sguardo spento che guardava oltre il cibo, oltre Gale ed Haymitch, oltre il treno. Guardava verso casa.
“E tu invece sei la ragazza.- disse Haymitch- Sei carina. Questo giocherà a tuo favore. Una bella donna fa sempre colpo sugli sponsor.” Ridacchiò.
 Gale era stufo di tutte quelle risate. “Tu sei il nostro mentore, no? Perché non ci dai dei consigli? Perché non ci aiuti invece di bere in continuazione?”- urlò. La disperazione soffocata durante la notte emerse in un singhiozzo, che si apprestò a mandare giù.
“Calmo, ragazzo, calmo. Sì, sono il vostro mentore, e sì, vi darò un consiglio. Eccolo qua. Restate vivi.” A quelle parole, Madge scoppiò a piangere, la paura di entrare nell’arena si faceva sempre più solida. Gale invece rimase fermo, in silenzio, con lo sguardo fisso su Haymitch. Passarono alcuni minuti di silenzio, interrotto solo dai singulti dell’inconsolabile Madge.
Poi Gale disse:”Non è divertente. Non per noi. Chi ti credi di essere per giocare con le nostre vite? Ci basta già Capitol City a ricordarci la nostra impotenza. Non abbiamo bisogno di questi stupidi consigli!”
Detto questo, scrollò Madge dal suo pianto, la afferrò per un braccio e la condusse fuori dallo scompartimento, lasciando un Haymitch esterrefatto, col bicchiere di liquore a mezz’aria.

***

Gale trascinò Madge per tutto il treno, cercando un posto tranquillo dove farla calmare. Ma gli inservienti di Capitol City erano dappertutto. Non si era mai soli, su quel treno, ma c’erano sempre loro pronti a saltar fuori da qualche angolo per “prendersi cura di te”, o meglio per sorvegliarti. Finalmente giunsero nell’ultima carrozza di quell’immenso treno, vuota e apparentemente priva d’inservienti. Gale fece accomodare Madge in un angolo, poi le sedette accanto. La ragazza aveva smesso di piangere, ma il dolore e la paura indugiavano ancora sul suo volto, e gli occhi erano ancora persi nel vuoto. Sembrava arrivata lì per caso.
“Madge.”- la chiamò Gale.
Nessuna risposta.
“Madge!”- ripeté,toccandole una spalla.
La ragazza si scosse, e lo guardò con gli occhi gonfi.
“Non piangere. Calmati.”
“E perché dovrei?- reagì Madge - tra poche settimane sarò morta. MORTA! Ho appena detto addio alla mia famiglia, ai miei amici, alla mia vita di sempre! Perché non dovrei piangere? Dimmelo, avanti! Dimmelo tu, tu che sai sempre tutto!” La rabbia che era rimasta sepolta da qualche parte esplose tutta insieme. La sua voce si era alzata di un’ottava, diventando quasi isterica. Ora Madge era in piedi, e vagava nel vagone come un’anima in pena. Gale abbassò gli occhi. Che cosa avrebbe dovuto risponderle? Anche lui si sentiva così. Ma disperarsi non avrebbe portato a nulla.
“Piangere non ti servirà, Madge. Purtroppo non cambierà le cose. Anzi, ti penalizzerà. Orami è successo, sei stata scelta,
siamostati scelti. Abbiamo una possibilità di tornare indietro, di tornare a casa. E’ remota, ma è pur sempre una possibilità. E non possiamo buttarla via a forza di lacrime. Se gli Hunger Games ti spaventano tanto da paralizzarti, trova un motivo per vincerli.”
Madge si fermò.
“Tu dove hai preso tutta questa tranquillità?”- disse. Cercava di assumere un tono sprezzante, ma la tristezza vanificava i suoi tentativi.
“Non sono tranquillo, Madge. —le rispose Gale, alzandosi da terra ed avvicinandosi a lei- Sono terrorizzato quanto te. Ho paura di morire, ho paura degli altri Tributi, ho paura persino di Haymitch. So che morirò, e in cuor mio ho già detto addio alla mia famiglia. Ma non morirò senza provare a sopravvivere.”
“Tu potresti farcela, sei forte. Io ho vissuto una vita agiata, non so cosa voglia dire avere fame. Non so fare nulla, a parte suonare il pianoforte. Ma non mi aiuterà nell’arena. Io non sono una cacciatrice, come te. Non ho possibilità.”
Gale si rese conto che aveva ragione. Era la figlia del sindaco, ed era meglio nutrita di lui, ma non sapeva maneggiare un coltello, figurarsi un arco. Il corpo minuto non era abituato alla fatica e agli stenti come il suo.
Decise che l’avrebbe aiutata, in un modo o nell’altro.
“Vieni. – le disse – Andiamo a cercare Haymitch. Dovrà insegnarci qualcosa. Dovrà aiutarci.”
Prese la mano di Madge e la condusse fuori, giusto in tempo per incrociare Effie Trinket che setacciava l’intero treno per trovarli.
“Eccoci- le disse Madge – Siamo pronti.”
 
*Angolo autrice*
Ehilà, salve!
Allora, ho allungato il capitolo fino a quanto mi è stato possibile, ma è comunque più lungo dei precedenti.
Volevo ringraziare tutti delle recensioni, e per favore, continuate a farmi notare i difetti della storia e/o della scrittura! Grazie, e ciao :D
  
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