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Note: Oddio, è così deprimente ;_;
Solitamente sguazzo nel dolore e nella disperazione, ma questa storia è troppo
triste persino per me...
Dicevamo? :D Nono giorno, nona flash. Come preannunciato, oggi scriverò della
coppia FranciaxJeanne d'Arc, che adoro, nonostante non sia fra i miei Otp. Ho
cercato di non cadere in un cliché, ma è abbastanza difficile con questa
coppia, dato che tutti sappiamo come va a finire la storia (cattivo Arthur
ù.ù...ma ti adoro lo stesso :D)
Ringrazio ancora una volta tutti coloro che leggono/recensiscono questa
raccolta, perchè mi fa piacere continuare a scriverla, soprattutto per voi ;)
Spero mi farete sapere che ne pensate :D
A domani, con una AmericaxInghilterra (yuppieeeee *^*)
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Autore: SunliteGirl
Fandom: Axis Powers Hetalia
Rating: giallo
Personaggi: Francia (Francis Bonnefoy), Jeanne d'Arc
Coppia: FranciaxJeanne d'Arc
Avvertimenti: tematiche delicate
Prompt: allarme
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I'll bring a lily
on your grave
Francia sapeva che Jeanne aveva donato il
suo cuore a Dio e che sempre gli sarebbe stata fedele. Eppure, sapeva anche che
una parte di quel cuore era stata donata a lui. E per quanto piccola, o
insignificante, a lui bastava.
Amava osservare Jeanne, i capelli corti e biondi come il grano che si muovevano
graziosi, mentre correva fra i fiori di campo. Poi, quando si voltava per
guardarlo e gli dedicava quel sorriso raggiante, pensava di non aver visto mai
qualcosa di più bello. Si tenevano spesso per mano, in quei rari momenti
lontani dalle battaglie, mentre passeggiavano e chiacchieravano felici. Non
aveva mai toccato altro di lei, oltre quelle dita lunghe e sottili. Quello che
provava per lei era un amore puro, innocente, lontano da ogni istinto o
passione più bassa. E in quegli occhi dolci, luminosi, riconosceva i suoi
stessi sentimenti.
Una sera, mentre osservavano distesi all'ombra di una quercia il sole tramontare
all'orizzonte, riconobbe un segno nefasto in quella tinta rossa di cui si era
colorato il cielo. Un allarme, un presagio di fiamme e tenebre, che avrebbero
avvolto la punzella di Francia, la sua Jeanne, per portarla via da lui.
Forse lei se ne accorse, vedendo riflessa quella stessa immagine negli occhi
azzurri di lui, perché strinse forte la sua mano, richiamando la sua
attenzione. «Monsieur France», sussurrò con un sorriso, « Sa, il mio fiore
preferito è il giglio. È tanto puro e delicato, nobile...». Francia sorrise di rimando, cercando di cacciare
indietro le lacrime. Lei sapeva, esattamente come lui, che non ci sarebbe stata
felicità per loro. «Anche il mio, Jeanne. Mi ricorda te, sai?». Nulla era più
bello della sua Jeanne, così forte e coraggiosa, eppure pur sempre delicata e
femminile, anche nella sua splendente armatura.
La ragazza sorrise dolcemente, prima di tornare a guardare il cielo sopra di
loro, in cui ormai si intravedevano le prime stelle.
«Quando sarò morta, vorrei dei gigli sulla
mia tomba. Vorrei che fosse lei a portarmeli, Monsieur France».
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