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Autore: hemademebelieve    12/06/2013    3 recensioni
Un milione di domande si insediarono nella sua mente. Se solo avesse saputo di quelle maledette lettere prima; se solo i tempi delle consegne fossero stati rispettati. Per tutto quel tempo Justin era andato avanti a scriverle, eppure.. che fine aveva fatto il suo numero di telefono? Perché quel suo maledetto operatore ogni volta le ripeteva che il numero era inesistente?
Doveva continuare la lettura di quelle lettere, doveva leggerle tutte, nessuna esclusa.
Forse, sarebbe stata ancora in tempo per rimediare.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Faith sentì il campanello suonare.
Chi poteva essere? Sua nonna non di certo; era andata in ospedale per togliere finalmente quel maledetto gesso, accompagnata da sua cugina Caitlin. Doveva ammettere che non era particolarmente entusiasta all’idea che fosse andata lei con sua nonna, ma era certa che se la sarebbe riuscita a cavare.
Si alzò svogliatamente dal letto, dove stava preparando la valigia; mancavano solo un giorno e sarebbe ritornata a New York. Non sapeva come reagire alla cosa: da una parte era felice perché avrebbe potuto rivedere le sue amiche e riprendere finalmente l’università, mentre dall’altra non provava altro che ansia all’idea di non essere ancora riuscita a chiarire con Justin.
Scese al piano di sotto, aprendo la porta di casa e ritrovandosi di fronte colui che non aveva fatto altro che occupare i suoi pensieri in quei giorni.
Il biondo alzò la testa e fissò negli occhi la giovane, che non riusciva bene a decifrare la sua espressione. Sembrava come.. ansioso?
-Justin..- sussurrò flebilmente lei. –C-che ci fai qui?- non si aspettava di vederlo; ormai aveva perso le speranze di riuscire a parlare con lui.
-C’è tua nonna in casa?- chiese velocemente lui.
La ragazza scosse la testa. –No, non penso tornerà prima di un paio d’ore, magari anche di più.. E’ andata in ospedale e sai come sono i tempi lì..- rispose, accentuando un sorriso.
Vide il biondo passarsi una mano tra i capelli. –Perfetto perché non ho intenzione di aspettare un attimo di più- e detto questo, entrò in casa, chiuse la porta e si fiondò sulla labbra della giovane.
Faith si ritrovò a sbarrare gli occhi. Si era per caso persa qualche passaggio? Poco le interessò, perché bastarono pochi secondi e il realizzare il fatto che stava finalmente riassaporando quelle labbra tanto bramate per farle dimenticare tutto e smettere di cercare di trovare un senso alle cose.
Si sentì quasi come se fosse in paradiso: le labbra di Justin si muovevano esperte sulle sue. In un attimo si ritrovarono ad approfondire quel bacio in cui le loro lingue si cercavano con vigore.
Il biondo prese in braccio la ragazza e, lentamente, iniziò a salire le scale, fino ad arrivare nella camera che ricordava essere sempre stata di Faith.
-Vedo che ti ricordi anche in che stanza dormivo quand’ero qui da mia nonna..- sorrise lei, staccandosi per un momento dalle labbra del ragazzo, mentre quest’ultimo la faceva sdraiare sul letto.
-Te l’ho detto, non ho mai dimenticato nulla io- si affrettò a rispondere Justin, sfilandosi velocemente la maglia e permettendo a Faith di gustarsi la vista dei suoi addominali.
Il ragazzo iniziò a lasciarle baci lungo tutto il perimetro della mandibola, per poi torturarle il collo, succhiando avidamente parti di pelle. Infilò poi le mani sotto la maglietta della ragazza e, lentamente, gliela sfilò. Spostò poi l’attenzione sul suo reggiseno e sganciò anche quello.
Abbracciò poi Faith, facendo combaciare perfettamente i loro petti nudi.
In un attimo ribaltarono le posizione e la mora iniziò a lasciare baci umidi lungo tutto il corpo del biondo. Scese fino al ventre, dove iniziò a slacciare i jeans di Justin e a farli scendere, per poi buttarli in qualche angolo remoto della stanza.
La stessa fine fecero i leggins della ragazza e gli ultimi indumenti che li coprivano.
In un attimo si fusero in un corpo unico, riportando alla luce tutte le sensazioni che li avevano legati tre anni prima.
Continuarono così a lungo, fino a che, stremati, si accoccolarono l’una sul petto dell’altro.
 
Justin stava lentamente accarezzando i capelli di Faith, mentre quest’ultima teneva gli occhi chiusi, con un sorriso che lasciava trasparire quanto in pace si sentisse col mondo.
Non provava queste sensazioni da tanto, forse troppo tempo.
Riaprì poi gli occhi e alzò lo sguardo verso di lui, trovandolo già impegnato a fissarla. Gli sorrise e si sporse più in alto per lasciargli un piccolo bacio a fior di labbra. –Grazie- disse solamente.
In tutta risposta il biondo le sorrise, stringendola più forte a sé.
-Questo significa che mi credi, vero?- domandò speranzosa.
Il biondo tentennò qualche istante.
-Significa che mi sei mancata troppo e che non posso buttare via il momento così..- spiegò poi brevemente.
Faith si alzò e lo guardò delusa. –Tu mi stai dicendo che ancora non mi credi?-
-Io.. non lo so. E’ assurda la storia che mi hai rifilato- cercò di difendersi.
-No, sai cos’è assurdo? Il fatto che tu due ore fa sia piombato a casa mia, mi abbia baciato e persino portato a letto, per poi scoprire cosa? Che ancora non mi credi!- gli sbottò contro. -Perché sei venuto qua allora?- continuò poi.
-Te l’ho già detto, non volevo sprecare il momento così- le ripetè calmo.
-Il momento in cui mi avresti potuto allegramente portare a letto prima che io ripartissi?!- lo accusò, alzandosi e rivestendosi velocemente, seguita da Justin.
-No, sai che non è così!- rispose subito il biondo.
-Ah no? Allora spiegati meglio, perché ti assicuro che io non sto capendo e al momento non mi sento altro che usata!- ribattè, in preda ad un crollo nervoso.
-Ti assicuro che ciò che abbiamo appena fatto è stato importante per me, non era solo per portarti a letto!- cercò di farla ragionare Justin.
-E allora per quale diamine di motivo non ti fidi ancora?!- gli domandò per l’ennesima volta, capendo però dal silenzio del ragazzo che nemmeno lui lo sapeva.
-Vattene- lo cacciò dura.
-No-
-Non fartelo ripete ancora; vattene, per favore- disse con la testa bassa, mentre teneva aperta la porta di quella stanza.
Justin prese per i fianchi Faith e la portò vicino a sé, abbracciandola stretta.
-Cosa fai?- chiese con voce bassa lei.
-Ti abbraccio per l’ultima volta- le rispose, affondando il viso nei suoi capelli.
Faith sussultò, mentre sentì delle lacrime calde farsi spazio sul suo viso.
 
 
Aveva già salutato sua nonna e i suoi amici e, sola, si era recata in aeroporto.
Dopo quell’abbraccio Justin non l’aveva nemmeno guardata negli occhi e se n’era andato.
Si girò verso la porta d’ingresso dell’aeroporto, sperando di vederlo arrivare, anche solo per poterlo guardare negli occhi un’ultima volta.
Lo odiava? Lo amava? Non lo sapeva.
Ciò che sapeva era che gli aveva fatto male sapere che ancora non si fidava di lei, ma, ad essere onesta, nonostante tutto non si era pentita neanche un secondo di aver trascorso quelle due ore con lui. E non riusciva nemmeno a negare il fatto che le dispiaceva dire addio al ragazzo così, ma ormai non c’era più tempo. Forse avrebbe potuto chiamarlo una volta arrivata a New York o forse, più probabilmente, sarebbe stato meglio lasciar perdere tutto e riuscire ad andare avanti senza più il suo pensiero nella mente.
 
Dall’altra parte della città, lontano dall’aeroporto, Justin era seduto sul divano di casa sua in compagna di Chaz e Caitlin.
-Quindi la stai davvero lasciando andare? Di nuovo?- gli domandò Chaz, incredulo della scelta del suo amico.
Aveva così tanto lottato per riaverla e adesso? Si arrendeva così?
-Esattamente!- sorrise Justin, prendendo l’ennesimo sorso dalla quarta, o forse quinta birra che si scolava. Aveva bevuto così tanto che ormai aveva perso il conto.
-Guardati: sei mezzo ubriaco e stai lasciando andare l’amore della tua vita. Non potresti essere messo peggio di così..- lo guardò amareggiata Caitlin.
-Non è l’amore della mia vita!- obiettò Justin.
-Certo, non lo è.. ma dopo tre anni sei ancora qui a pensare a lei, chissà perché..- disse sarcastica Caitlin.
-Ma cosa volete, si può sapere?! E’ stata una sua decisione quella di andarsene, di nuovo. E scusatemi tanto se questa è la vita reale e non le correrò dietro come nei film, raggiungendola in aeroporto e fermandola!-
Caitlin scosse la testa delusa, dalle parole del suo amico.
-Siete così stupidi voi uomini.. Lottate a lungo per una cosa e quando finalmente la ottenete, cosa fate? Siete così codardi da gettarla via-
-Sono tutto, tranne che codardo, credimi-
-No, credimi tu. Lo sei! Altrimenti non avresti permesso a Faith di riprendere quell’aereo. Non l’avresti lasciata andare senza nemmeno guardarla negli occhi un’ultima volta. Ti saresti fidato e adesso sareste insieme, e soprattutto sareste entrambi felici. Invece guardati, sei conciato peggio di quando tre anni fa realizzasti che forse non l’avresti più rivista-
-Forse perché adesso sono sicuro che non la rivedrò mai più per davvero- disse mogio Justin.
-No, se solo tu volessi potresti raggiungerla a New York e dimostrarle quanto la ami. Ma non lo fai perché sei un coglione che non riesce ad accettare il fatto che la vita ha riservato ostacoli sul vostro percorso; ostacoli che lei sarebbe stato in grado di affrontare, mentre di te che mi dici? Per te non è stato sicuramente facile, ma nemmeno per lei lo è stato quando ti ha visto scomparire dalla sua vita. Per una buona volta non pensare solo a te, ma pensa a voi. E con questo me ne vado, non ho più voglia di restare a discutere con te su una cosa su cui ho chiaramente ragione! Ciao Chaz!- concluse, uscendo e sbattendo la porta di quella casa.
-Amico, mi dispiace per te, ma lei ha ragione- concordò Chaz.
-Non correrò comunque da lei in aeroporto- disse con un espressione dura Justin.
-D’accordo, ma perdonami se non ci sarò quando non farai altro che ripetere quanto ti manca Faith- e, detto ciò, si alzò da quel divano, uscendo anche lui da quella casa dove c’era un ragazzo di nome Justin, ma che né lui, né Caitlin conoscevano.
No, perché Justin, il loro amico, quello ancora innamorato di Faith, non ci avrebbe pensato un secondo di più: sarebbe corsa da lei a fermarla.
Ma è anche vero che a volte il tempo cambia i sentimenti, ma anche le persone e i loro modi di essere.
 
Nel frattempo Faith, che era già seduta nel suo posto in aereo, guardò per un’ultima volta fuori da quel finestrino per salutare i territori di Stratford. Decise poi di continuare la lettura di quelle lettere e, dopo aver letto quella del 5 Agosto 2010, ne lesse un’altra.
 

“Stratford, 13 settembre 2010

Cara Faith,
                      non so se la data ti dice qualcosa, ma è trascorso un anno dalla prima lettera che ti ho mandato. E’ trascorso un anno da quando non ho più avuto notizie di te, e ormai non ci credo neanche più. Fanculo al fato, fanculo a tutte quelle frasi fatte come “se siete destinati a stare insieme, riuscirete a ritrovarvi”. Non è vero niente perché io ero così convinto che noi fossimo destinati a stare insieme e invece guardaci, non ci sentiamo da più di un anno.
Ti odio perché non mi dai tue notizie.
Mi odio perché continuo a sperare di riceverle.

Justin”

 
E fu in quel momento che comprese cos’avrebbe dovuto fare: Justin non era ancora convinto delle sue parole? Bene, avrebbe fatto di tutto pur di farglielo credere.
Lei al destino ci credeva, ma sapeva anche che doveva lottare per ottenere quello che voleva.
Fu allora che, a meno di quindici minuti dal decollo, scese dall’aereo. 


-My space-
Emh.... come incominciare....
Anche stavolta mi dispiace per averci messo così tanto ad aggiornare çç
Avevo anche il capitolo pronto da 3 giorni ma poi finiva sempre che uscivo e tornavo tardi a casa la sera.
Però vi prometto che, ora che finalmente la scuola è finita, aggiornerò più spesso, anche se credo che per questa storia ormai manchino pochissimi capitoli alla fine. 
Non so nemmeno più quanta gente la segue, e mi dispiace..
Poi per la scenetta inziale dei nostri amichetti, mi dispiace se non è il top, ma non sono abituata a scrivere determinate cose, però avevo deciso fin dall'inizio che ci sarebbe stato questo momento tra Justin e Faith lol
Tra stasera e domani cerco anche di aggiornare 'you came just in time' (qui c'è il link http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1794600&i=1 è una storia un po' diversa dal mio genere, ma sempre su Justin) e sto anche già iniziando a buttare giù qualche idea per una nuova storia, che dovrebbe avere un'idea un po' originale (o almeno lo spero ahah).
Però la inizierò soltanto quando finirò questa, se non anche un po' dopo.
Penso di non aver altro da dire, se non un enorme grazie a chi ancora dedica tempo a questa storia. 

  
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