Harry si era alzato quella mattina con una freschezza inaspettata.Si sentiva ispirato,si sentiva..felice.E poche volte nella sua vita si era sentito felice.Genitori divorziati,madre spesso assente,padre inesistente,figlio unico.Da manuale,insomma.
Attraversò per andare a scuola quando vide un gruppo di ragazzi che stavano ridendo,indicando una ragazza che si dirigeva verso la scuola.Era la ragazza più bella che Harry avesse mai visto.Capelli rossi,sull'arancione,delle labbra paragonabili a dei petali di rosa,un corpo perfetto,e un velato campo di lentiggini sul viso.Era pallida,come un cadavere,e teneva un bastone bianco in mano,che la aiutava a camminare.
Suonata la campanella dell'ultima ora Harry si affrettò verso l'uscita,intenzionato a rivedere quella ragazza,intenzionato a conoscerla.
Helena.Così l'aveva sentita chiamare dal preside mentre le stava mostrando le aule.Helena Johnston.
Passò dal lungo corridoio,quando la vide dal suo armadietto,mentre posava delicatamente e con cura i libri sul piccolo scaffale.Harry si ripeteva nella mente 'coraggio,parlale.Vai da lei.Dille qualcosa.Non essere codardo.' ma appena le passò accanto,le parole gli mancarono.Gli cominciarono a sudare le mani,il suo respiro si fece pesante.Se ne andò via dopo pochi secondi,arrendendosi.
Quello che Harry non sapeva,era che Helena lo aveva sentito.Aveva sentito il suo profumo.Lo stesso che usava suo papà.
Ah,suo papà.Quanto le mancava.Non passava giorno senza che lei lo pensasse,che pensasse a quell'incidente.A quell'incidente che non solo le aveva tolto il padre,ma anche la vista.

Harry passò il resto dell'anno scolastico a guardarla da lontano.Ad ammirarla da lontano.Gli faceva bene.Gli faceva piacere.Si sentiva come se fosse il suo piccolo fiore,che lui guardava crescere.
Helena,invece,aveva passato l'anno a sentire la sua presenza intorno,ad abituarsi a lui.A sentire quel profumo che la tormentava quanto la rendeva felice e malinconica.Si era fatta coraggio.Si era detta 'ora o mai più'.

Una mattina,prima di andare a scuola,era andata alla fermata dell'autobus dove avrebbe incontrato Harry.Il suo Harry.
Quando lui arrivò,lei fece quello che aveva progettato la sera prima.
Si alzò,fece cadere il suo quaderno in modo che i fogli si sparsero disordinatamente sulla strada,fingendo una faccia afflitta.
Harry la vide.
Corse da lei,le raccolse i fogli,e l'aiutò a rialzarsi da terra tenendola per mano.Oh,quelle mani.Quante volte aveva sognato di prenderla per mano.Erano proprio come si immaginava.Pelle liscia,morbida,e pallida.Come lei,del resto.
Lo ringraziò,tenendo lo sguardo fisso su un punto di fronte a lei.Harry intanto la guardava estasiato.Era così bella con quei capelli un po' spettinati e il velo di lucidalabbra rosso.E che occhi.Non aveva mai avuto il coraggio di guardarla negli occhi,e se ne pentiva.Erano di un verde mozzaffiato.Avevano lo stesso colore dei prati in primavera,con delle pagliuzze azzurre intorno alla pupilla.A harry,in quei pochi istanti,parve una dea.
'Sono Helena' Disse lei abbozzando un sorriso.
'Piacere,Harry' Rispose lui,imbarazzato e timido.
'Noi due andiamo nella stessa scuola,giusto?' Helena fece quella domanda solo per portare avanti la conversazione,poichè la risposta era più che ovvia per entrambi.
'Si,mi sembra di si' Rispose lui.
'T-ti secca se ci andiamo assieme? Non me la sento di andare da sola..' Chiese lei con timidezza,facendo tingere le guance di rosa e mordendosi il labbro.
'E..e se invece di andare a scuola,ti portassi a prendere un gelato?' Harry non poteva credere a quello che aveva appena detto.Era una cosa che gli era passata per la mente per un istante,e l'aveva detta ad alta voce.
'Ecco,bravo coglione.Ora ti respingerà e farai la figura dell'idiota.Complimenti.' Si disse nella mente. Ma Helena rispose con un 'si' e un sorriso talmente luminoso,che Harry scacciò via quei pensieri.

'Come lo prendi?' Le chiese lui,guardandola con la coda dell'occhio,pronto a dirlo all'uomo del gelato.
'Noce con una spolverata di cacao!' Rispose lei contenta.
'Allora due noce con il cacao,grazie' Harry pagò l'uomo e i due si allontanarono mangiando i loro gelati,dirigendosi in un parco.
Si sedettero sull'erba,e cominciarono a parlare.Si sentirono subito legati.Connessi.Parlarono di tutto.Scuola,amici,famiglia.
Lei gli raccontò dell'incidente,e lui di come i genitori si fossero separati.Si fidavano,pur non conoscendosi.

'Harry?'
'Si?'
'Mi descrivi le nuvole?Che forma hanno?'
'Ce n'è una che assomiglia ad un cagnolino,e una che sembra la regina d'inghilterra!' 
Helena rise a quell'affermazione,appoggiando la testa sul petto di Harry,che si era coricato.
'E poi?'
'Ce n'è una bellissima.E' la più pura di tutte,candida come la neve.Mi ricorda te'
Helena sorrise.Nessuno le aveva mai detto una cosa del genere.Spostò il viso nella direzione delle labbra di Harry,e ci posò le dita.
'Hai dei bei lineamenti.Riesco a sentirlo.' Disse lei,percorrendo tutto il suo volto con l'indice.
Harry capì che non riusciva più a resisterle.Era innamorato di lei.Era innamorato della ragazza più bella del mondo.Era innamorato della ragazza cieca.Era innamorato di Helena.

'Grazie mille della bella giornata,Harry'
'Grazie a te'
I due si ritrovarono uno di fronte all'altro nel vialetto di casa di lei.
Incominciò a piovere,e Harry si avvicnò lentamente a Helena,prendendole il viso con le mani.Posò delicatamente le labbra su quelle di lei,staccandosi dopo pochi secondi per guardarla in quei meravigliosi pozzi verdeacqua.
'Ti amo,Helena.'
'Ti amo anche io,Harry.'

Quelle parole si persero nel rumore della pioggia,ma i loro sentimenti,beh,quelli durarono per sempre.