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Autore: Tatuata Bella    13/06/2013    4 recensioni
Qualcuno deve averlo avvertito. Qualche stronzetto ha detto a Billie Joe che ci sono e lui è scappato, piccolo topo vigliacco.
“Maggie sei ubriaca.”
“Graz…Grazie dell’informazione.” E non so neanche con chi sto parlando. Mi giro e vedo Trè. Il batterista quello nuovo.
“Ah. Sei tu. E quello stronzo dov’è ora?”
“Billie Joe?”
“Seh. Lui. Biiiiillie Joe. Lo stronzo universale.” Dico.
“Che ti ha fatto?” chiede.
La sua ignoranza in materia è assurda
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrienne Nesser Armstrong, Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Meggie- 10 mesi dopo).

L’acqua della doccia scorre veloce sulla mia pelle e lungo i miei capelli.
Controllo ossessivamente le mattonelle della doccia, cercandovi una traccia della mia tinta rossa, l’ho fatta poco fa, mi dispiacerebbe si sbiadisse proprio stasera.
Non dovrei, ma sono molto agitata. Chiudo gli occhi e prendo un respiro, inghiottendo inavvertitamente un po’ d’acqua, ripetendomi che non ho nessun motivo per essere agitata, dovrei essere soltanto felice di vederli, e nient’altro.
Riapro gli occhi e spengo il getto della doccia con un gesto meccanico. Devo decidermi a uscire di qui.
Mi sento più serena mentre mi avvolgo nell’accappatoio e mi strofino i capelli, controllando di tanto in tanto che non restino tracce rosse nemmeno sull’asciugamano.
Mi pettino e mi guardo allo specchio, infilandomi i vestiti che ho lasciato, già pronti e stirati, ad un lato del lavandino. Canotta nera, jeans, le mie scarpe preferite. Sono vestita come al solito non voglio che nessuno pensi che mi faccio bella per loro.
Sorrido, mentre apro la porta del bagno, facendo uscire una nuvola di vapore: in ogni caso non lo penserebbe nessuno, neanche se mi presentassi in tacchi e vestito da sera.
 
I change the channels for an hour or two
 
Fisso la televisione accesa per metterla a fuoco. Sì, è proprio il video di Longview.
 
“Longview. La nuova creazione geniale del topo bastardo si chiama Longview”
 
Mi torna in mente quella frase, e lo sguardo mezzo schifato di John dopo aver realizzato che il suo gruppo stava producendo nuovo materiale senza di lui. Dio, non è passato neanche un anno eppure mi sembra una vita fa. Di sicuro nessuno di noi è la stessa persona di prima.
Mi avvicino al divano e mi sporgo oltre lo schienale, sorridendo e sgocciolando un po’ dai capelli.
“Ehi…stai ancora guardando quel video? Dico, ma ti sei innamorata di loro?”
John mi risponde con una risata e un sorriso, stravaccato a pancia in su sul divano, con il telecomando sulla pancia.
“Certo. Di tutti e tre. Mi dispiace, amore, dobbiamo affrontare la realtà, tra noi è finita…” dice, ridendo.
Mi chino un po’ di più e gli sfioro le labbra con un bacio lieve.
“Scemo…”
Mi passa le braccia attorno al collo e mi tira giù, a fianco a lui sul divano.
“Cheffaaai? Ho i capelli bagnati!” dico, mentre mi lego i capelli con un elastico.
Lancio un’occhiata alla tv con la coda dell’occhio. La faccetta un po’ beffarda di Billie Joe continua a cantare quella canzone che ormai so a memoria, quasi quanto basket case, ma ormai mi sono abituata a vedere quel video su mtv. Ma a longview no, non mi ci abituerò mai. Insomma, è impossibile abituarsi a vedere un video girato interamente in saletta, nella nostra saletta, trasmesso in tv, guardato da milioni di persone.
“Sai, credo di aver letto da qualche parte un’intervista in cui BJ dice che questo video è girato nella casa sua e di Mike…era così complesso dire ‘è la nostra vecchia saletta prove’?” dice John, anche lui deve essere perso in pensieri simili ai miei.
“No, ci hanno abitato davvero, per un periodo, dopo che Mike e Mary si sono lasciati…” spiego. John mi guarda interrogativo, con uno sguardo che sembra chiedermi ‘c’è qualcosa che non so?’
“Me l’ha detto Mary…qualcosa tipo sei mesi fa…o comunque l’ultima volta che l’ho sentita.”
John annuisce e riprende a fissare la televisione.
Mi alzo dal divano cercando di strattonarlo con una mano: “Andiamo? Arriviamo in ritardo sennò…”
“E’ presto…”
“No, non lo è… ci sarà pieno di gente, se arriviamo troppo tardi rischia che non ci riescono a fare entrare…”
John annuisce e si trascina giù dal divano.
“Come mai adesso non vedi l’ora di vederli? Non sei nemmeno voluta venire al matrimonio…” mi chiede John, mentre usciamo da casa nostra andando verso la nostra macchina, pagata con i nostri (scarsi) stipendi di lavoretti occasionali.
“Non potevamo andare al matrimonio, cavolo, ma ci pensi? Era troppo presto...Cioè, mi ci vedevi lì davanti a guardare quei due che si giurano amore eterno?” rido, un po’ per sdrammatizzare.
Mi posa una mano su una coscia, mettendo in moto la macchina: “Ma ci sarei stato io con te…” dice.
“Non mi sembrava che avessi tutta questa voglia di andare a quel matrimonio…” dico.
“Infatti non ne avevo voglia, ma non ho voglia neanche di vederli stasera, io sono costante, sei tu che sei lunatica…” dice, ridendo.
“Piantalaaaaa…”
 
Ci vuole un’ora in macchina da casa nostra al club per concerti dove siamo diretti. Sono mesi che non tornano a suonare a Berkeley e quando Trè mi ha telefonato per chiedermi se volevamo due biglietti non ho potuto dirgli di no. Convincere John è stato più difficile, credo che non si sia ancora ripreso del tutto dallo shock del disco d’oro, come lo chiamo io. Il successo di Dookie è stato così enorme da lasciare tutti a bocca aperta, John più degli altri. Dopotutto sente i Green Day ancora come un progetto anche un po’ suo, ma i Green Day che vede tutti i giorni in tv non è più il gruppo con cui suonava nel finesettimana.
Ho un piccolo sussulto quando sento l’inizio di Basket Case alla radio.
“Dio! Ma sono dappertutto?” sbotta John spegnendo l’autoradio con una ditata.
“Una cazzo di persecuzione…” continua a borbottare fissando la strada di fronte a lui con aria contrariata.
Lo guardo e non riesco a soffocare una risatina.
“Perché ridi?” mi chiede.
“Sei buffissimo quando metti il broncio per i Green Day alla radio.”
Mi guarda male, con una luce scherzosa negli occhi: “Mi prendi per il culo?”
“Un po’…”
Stacca una mano dal volante e cerca di farmi il solletico, lanciando occhiate veloci aternativamente a me e alla strada.
Scoppio a ridere, cercando di fermarlo, poi decido di distrarlo con un bacio.
“Meg, se fai così facciamo un incidente…” dice, sorridendomi. “Pensa ai titoli dei giornali… ‘Coppia di fidanzati muore mentre andava al live dei green day.’”
Rido: “E il giorno dopo… ‘il cordoglio di Billie Joe per la perdita dei suoi vecchi amici.’”
“Seh come no, cordoglio…” dice John sarcastico. “Quelli non hanno nessun cordoglio…”
“E smettila, cavolo, potresti cercare di voltare pagina e cercare di smettere di odiarli dato che stiamo andando ad un loro concerto…” dico.
“Meggie, se sono qui stasera è solo perché ti amo, e so quanto ci tieni…” dice.
Annuisco e sorrido. Non credo che riuscirà mai a passarci sopra.
“C’è un parcheggio là…” dico.
“A che serve avere gli amici famosi se neanche ti fanno parcheggiare nell’area vip?” protesta John, scendendo dall’auto. Lo prendo per mano e lui si lascia guidare ubbidiente verso l’ingresso sul retro dove ho appuntamento con Trè.
Lo troviamo che cammina nervosamente avanti e indietro fumando una sigaretta e lo riconosco solo per una ciocca di capelli verdi che esce da sotto il cappellino da baseball calcato fin quasi sopra gli occhi; l’orlo della felpa è tirato su fin sopra il mento.
“Hey!” ci saluta con un sorriso e dice due parole alla bodyguard che ci fa entrare, aprendoci un cancello.
Trè tutto agitato ci corre incontro e abbraccia prima me poi John, inconsapevole di avere appena rischiato il linciaggio, dato l’umore del mio fidanzato oggi.
“Che ci fai conciato così?” chiedo ridendo, riferendomi al cappellino e alla felpa usata come passamontagna.
“Ehm…da un po’ di tempo farci vedere in giro prima dei nostri concerti equivale a una marea di casini…è meglio se non ci facciamo riconoscere facilmente…venite dentro, dai…ci sono gli altri!”
“Oh wow.” Sento John che borbotta sottovoce e gli do una piccola gomitata e un’occhiataccia.
“E’ una vita che non ci vediamo…dovete raccontarmi tutto quello che mi sono perso a Berkeley…”
“Credo che quello che ha mille cose da raccontare sei tu, mister touring around the world
“Mah…in realtà io ho solo suonato un casino. In dei posti assurdi…è una sensazione assurda suonare in palchi così grandi…ma in realtà è Adie e Billie che hanno delle enormi novità…” risponde Trè, con un enorme sorriso da un orecchio all’altro., ma viene bruscamente interrotto da un ragazzo che gli urla: “Ehi! Te sei il batterista, vero? Bisogna finire il check…e mi devi dire che pezzi vuoi usare, perché in camerino ci saranno una quindicina di piatti quali sono quelli buoni?”
Trè ci rivolge uno sguardo di scuse: “Missà che devo scappare un attimo…Siamo tutti un po’ elettrici, non farci caso… è sempre così prima di un live…”
“Me lo ricordo com’era prima dei live…” dice John, questa volta senza ostilità ma con una punta di malinconia nella voce, mentre Trè segue l’assistente di palco.
“Oh, beh, noto con piacere che a parte la dimensione del backstage non è cambiato nulla…” aggiungo io, trovandomi di fronte a un casino totale di chitarre sparse in giro, scalette scarabocchiate un po’ ovunque e un continuo via vai di gente che sposta monta e smonta roba, tutti in palese ipertensione.
In mezzo al casino vedo Mike che si aggira dondolando le braccia avanti e indietro e facendo respiri profondi stile yoga. Ci nota, si blocca e viene verso di noi.
“Ohmiodio. John e Meggie. Chi l’avrebbe detto?” dice, avvicinandosi.
“Ci ha chiamato Trè…” spiego. “Cavolo, fate le cose in grande qui, eh…”
“Visto? Ti giuro, è successo tutto così in fretta che a volte non ci crediamo nemmeno noi…non abbiamo avuto il tempo di adattarci…ieri non eravamo nessuno e improvvisamente c’era gente che ci riconosceva per strada in città in cui non eravamo mai stati…è incredibile…”
“Anche io a volte non riesco a crederci…cavolo sembrate così diversi in tv…è una cosa stranissima stare seduto in casa accendere mtv e trovarci la vostra faccia…ogni volta che vi vedo è uno shock…”
Oh, grazie Dio, sembra che il mio uomo abbia ritrovato una parvenza di cordialità e pace col mondo.
“Ah non dirlo a me, mi prendo un colpo ogni volta che mi vedo…” risponde Mike ridendo, dondolandosi un po’ sui piedi. “Cazzo, sono in ipertensione…”
“Come sempre…” commento, sorridendo.
“Vero…” risponde Mike “Avete già visto Adie?” chiede poi.
Scuoto la testa.
“Oh. Beh. E’ in camerino con Billie” dice, indicandomi una direzione. “Ah, Meggie…Non farti venire un colpo.”
Ma prima che riuscissi a chiedergli il perché Mike è già schizzato via chissà dove a trovare qualcos’altro da fare per calmare l’adrenalina da pre-show.
Vado diretta verso il camerino, ma John mi ferma strattonando lievemente la mia mano: “Meg, seriamente…vuoi che aspetto fuori?”
Lo guardo spalancando gli occhi: “Ah, ti prego, John, non sarai mica ancora geloso di Billie? E’ sposato, cavolo!” gli dico.
“Certo, lo so, ma…” lo blocco con un bacio. Lì, in piedi, in mezzo al flusso di gente che va avanti e indietro e parla a voce altissima.
“Devi stare tranquillo…lui ha la sua vita e noi la nostra, e sono…felicissima della nostra vita.” Dico, sfiorandogli il viso con un dito.
Mi sorride: “Ok. Andiamo a salutare il topo.”
Rido, ma la risata mi si ferma in gola appena vedo Adrienne, a qualche metro di distanza da me.
E’ bellissima, come sempre, i capelli corvini che le ricadono perfetti ad incorniciarle il viso, ma la cosa impossibile da non notare è la pancia rotonda, che tiene tesa la sottile maglietta di tessuto morbido.
“Meggie!” mi saluta, festosa, con un sorriso, salutando anche John.
Sono soltanto lievemente consapevole del fatto che a fianco a Adie c’è Billie Joe, praticamente non l’ho nemmeno guardato in faccia, sono troppo concentrata a fissare la pancia di Adrienne.
“Oh mio Dio Adie sei incinta…” dico, senza nemmeno dirle ‘ciao’.
Sorride: “Visto? Settimo mese…dalle ecografie dicono che è un maschio, ma in queste cose non possono mai essere sicuri!” dice, incontrando lo sguardo di Billie Joe che annuisce.
“E…e non ce l’avevate detto?” sono incredula, ho bisogno di qualche secondo per assorbire la notizia. Billie Joe avrà un figlio. Diventerà padre. E succederà tra due mesi.
“Io volevo chiamarvi per dirvelo, ma questo idiota diceva che non era il caso di dirlo per telefono…poi c’è stato il tour, e…”
Billie Joe sembra aver perso l’uso della parola, mi fissa, con uno sguardo lievemente ansioso, come se stesse aspettando la mia approvazione. In effetti la notizia è stata uno shock notevole, ma non ho una ragione al mondo per non essere dannatamente felice per loro.
“Oddio, ragazzi, è una cosa bellissima…” dico. “Ti prego posso toccarti la pancia?” Adrienne ride: “Si muove tantissimo…si vede che sente la confusione…” dice.
Allungo una mano e sfioro la pancia di Adie, sentendo immediatamente un piccolo fremito al suo interno, emozionata per l’importanza del momento.
Ritraggo la mano: “E’…è una cosa fantastica, Adie…” dico.
Mentre John fa le congratulazioni del caso ad Adie, mi giro verso Billie Joe, che mi sta seguendo con lo sguardo da quando sono entrata.
“Hai…cambiato i capelli.” Dice, un po’ incerto. “Stai bene.” Aggiunge.
“grazie.” Rispondo. “tu invece hai…cambiato un bel po’ di cose direi…il successo della band, il matrimonio…adesso anche un figlio…”
“Fa una paura assurda se lo dici così…” mi risponde sorridendo.
“E tu non hai paura?”
“No.” Mi risponde sicuro. “Perché sono le cose migliori che mi siano capitate in tutta la mia vita.”
Sorrido: “Potevi pure farmela una telefonata per avvisarmi eh”
“Non sei venuta al matrimonio…credevo che ce l’avessi ancora con me…”
Scuoto la testa guardandolo con un piccolo sorriso: “Non ce l’ho con te…sono…sono felice per te. Tanto.”
Anche il viso di Billie si apre in un sorriso, poi allarga lievemente le braccia, come per invitarmi ad abbracciarlo. Senza esitare mi avvicino e lo stringo, cercando di trasmettergli quanto sia realmente felice di vederlo vivere una vita così piena.
“…ehi…vacci piano, altrimenti quel pazzo del tuo fidanzato mi gonfia di botte…” mi dice, piano, con tono giocoso.
“Prima o poi lo farà, rassegnati…sogna di massacrarti con violenza tutte le volte che sente la tua voce alla radio…” dico.
“Se esce di casa armato di ascia dammi un colpo di telefono, così scappo in tempo.” Risponde, mantenendo il sarcasmo.
“Ragazzi, tra cinque minuti siete in scena!” urla un tizio, infilando la testa all’interno della stanza.
Billie Joe gli fa segno che ha capito e si avvicina a Adie per un bacio. Lei ne approfitta per passargli una mano tra i capelli per scompigliarglieli ancora un po’.
“Restate a vedere lo show?” chiede a me e John, mentre indossa la tracolla della chitarra.
“Certo.” Rispondo.
Billie Joe mi regala uno dei suoi migliori sorrisi, un sorriso pieno di gratitudine.
Mentre lo guardo avvicinarsi a Mike e Trè e aspettare l’istante perfetto per entrare sullo stage sento una sensazione di serenità, come un brivido caldo che mi invade la schiena. I Green Day che suonano su un grande palco, davanti a un pubblico entusiasta, Adie che sta per regalare al mondo un mini Billie Joe, e John che mi si è avvicinato, riappropriandosi della mia mano, che mi chiede se va tutto bene.
Rispondo di sì.
E’ come se tutto fosse finalmente al proprio posto.


ANGOLO DELL'AUTRICE.

*asciuga il fiume di lacrime* 
ebbene sì...storia conclusa...
che dire, mi mancherà un sacco in effetti perchè ci ho lavorato davvero per tantissimo tempo e chiudere questa storia è un pò come chiudere un ciclo, un lungo periodo...*ma basta trip inutili*.

Ringrazio tantissimo chi mi segue, chi legge commentando, chi legge non commentando, chi è passato per caso, chi ha inserito questa storia tra le preferite e le seguite. Grazie mille a tutti.
In particolare grazie a franci_stellina, puntualissima nelle recensioni e mi ha seguito sempre dall'inizio alla fine ** un bacio grandissimo**, grazie alla mia adorata theCafèJulia che poverina l'ho stressata con questa storia e non mi ha mandato a cagare ma invece ha continuato a leggere e commentare i miei deliri fino all'ultimo, e grazie anche a GD_forever ovvero la giadina graziegraziegrazie!!!! :D

e quindi bom, niente. storia finita. spero vi sia piaciuta e che vi abbia trasmesso qualche emozione, anche una piccola piccola :)

Bacini e Rock and Roll
Ire
  
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