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Autore: Elaysa    13/06/2013    2 recensioni
Ci vuole forza per tutto nella vita, anche per i gesti più semplici...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Molte persone erroneamente pensano che la forza sia quella potenza fisica che ci permette di schiacciare gli altri, di sorpassarli e di prevalere su di loro.
Secondo me invece, la forza è quel meccanismo dentro di noi, che scatta quando non ne possiamo più di una certa situazione. Ed è in quel momento che riusciamo veramente a non schiacciare noi stessi.
Ci vuole forza per ogni cosa nella vita, anche per compiere i gesti più semplici.
Ci vuole coraggio per rimanere accanto ad una persona in difficoltà, ce lo vuole per parlare, per pensare e ogni tanto, anche per andarsene, per allontanarsi da qualcosa che ci fa male.
Secondo voi qual è la cosa più difficile da fare? Restare o andarsene?
A parer mio, entrambe sono prove di grande coraggio con la sola differenza che la prima, permette di dimostrare all’altra persona che ci teniamo a lei; la seconda invece, ci permette di dimostrare all’altro che vogliamo bene a noi stessi.
Non sto parlando di egoismo, questo no.
Sto semplicemente dicendo che, dopo tanto tempo passato con persone che all’inizio sembravano starti accanto e poi, improvvisamente, si sono allontanate, così senza motivo apparente, arriva un momento nella vita, in cui bisogna raccogliere le proprie forze, la propria volontà e andarsene.
Razionalmente, sappiamo benissimo che, facendo questo, non abbandoniamo l’altra persona, stiamo solamente provando ad uscirne, a vedere la situazione con altri occhi.
Il cuore però, non la pensa così e ogni volta che accenniamo ad allontanarci, questo manca di un battito.
Ed è così che, cuore e cervello, entrano di nuovo in  conflitto. Entrambi provano a riportare a galla tutti i ricordi, come se fosse una gara.
Il cuore mette in mostra tutti i momenti belli, romantici, dolci, facendoti ripensare al bene che quella persona ti ha fatto; ai gesti che hai fatto per lei e per nessun’altro, alle parole pronunciate, riservate solamente a lei.
Dal canto suo, il cervello, ti ricorda quanto male ti ha fatto, quanti pianti isterici, nel buio delle notti insonni, si sono consumati per quella persona che alla fine, neanche ti merita.
Ed ancora il cuore ti ricorda la tua felicità quando lui è lì con te, alle farfalle nello stomaco che senti ogni maledetta volta, al brivido che ti percorre la schiena quando ti guarda, quando ti sfiora.
Il cervello contrattacca, ricordandoti tutte le parole non dette, i gesti mancati e quelle parole sbagliate, dette al momento sbagliato, che ti hanno fatto soffrire.
Improvvisamente, tutto si fa chiaro.
Hai trovato la forza di reagire, sei determinata, sicura di ciò che stai facendo, non hai ripensamenti.
Dici di essere arrivata al limite della sopportazione, dici che non ce la fai più e continui col dire che lui non ti merita perché ti ha fatto troppo male.
Reagisci e ti allontani.
Non ti fai sentire per un po’ anche se ti manca terribilmente. Cerchi di resistere anche se, ogni volta che squilla il telefono rispondi sperando che dall’altra parte ci sia lui.
Non lo cerchi, con la convinzione che forse, in questo modo, gli mancherai.
Pensi che solo così potrai farti desiderare e aspetti di mancargli.
Intanto sei sempre più convinta. Aspettando un gesto che però non arriva.
E quando finalmente, senti di esserti liberata della sua presenza, ecco che qualcosa cambia.
Lui torna e tu stupidamente, rispondi alla sua chiamata.
Il cervello ti maledice.
Il cuore salta di gioia perché ancora una volta ha vinto lui.
Non sai cosa pensare, qualsiasi cosa ti venga in mente, ti sembra sbagliata.
Hai ancora un briciolo di volontà per lasciar perdere perché in fondo, forse è meglio così.
Il cervello fa la ola.
Il cuore si rassegna.
Sei determinata. Almeno così sembra fino a quando una parola in più uscita dalla sua bocca, ti fa perdere la poca determinazione rimasta.
E tu ti ritrovi al punto di partenza.
Il cervello ti maledice ancora una volta.
Il cuore è pronto ad accogliere altre cicatrici.
 
  
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