Moonlight
Si dice che
nell'Universo ci siano moltissimi pianeti, ma quello che interessa a
noi,
ignoto all'occhio umano, è il più particolare e
magico di tutti .....
Selena non
si era mai fatta troppi problemi, era giovane e bella in entrambe le
forme.
Come detto in precedenza, si tratta di un mondo alquanto diverso da
come lo
conosciamo noi: i suoi abitanti possiedono due forme una umana, l'altra
animale. Selena di giorno era un piccolo uccellino azzurro con alcune
piume
dorate, e di notte era un'incantevole giovane con lunghi capelli
corvini e
occhi d'ambra. La nostra storia incomincia in una notte di maggio:
Selena
camminava in riva al mare, il formicolio che sentiva sulla pianta del
piede le
ricordava quanto le sensazioni fossero diverse da quelle animali, di
certo le
due zampette del dì non le avrebbe mai e poi mai sostituite
a quei soffici e
sinuosi piedini dal colore di perle; un fruscio tra gli alberi la fece
sobbalzare e si fermò di colpo.
-C-chi
c'è? -
era spaventata, anzi terrorizzata. Di nuovo il fruscio, intravide
qualcosa nel
boschetto poco distante dalla spiaggia, azzurro, verde, non ricordava
di
preciso il colore che aveva scorto. Si girò di nuovo verso
il bagno-asciuga e
continuò a camminare. I capelli le si scostarono causa un
improvviso vento
proveniente da dietro, si girò lentamente e i suoi occhi di
miele si
spalancarono: un gigantesco drago cinese le si parava davanti, la
guardava con
occhi verde acqua inespressivi: i lunghi baffi argento risplendevano
sotto la
luce della luna. -Uh, ciao- ovviamente il drago non rispose. Selena si
avvicinò
piano, con cautela, chissà quanti anni aveva, dalla
grandezza sembrava essere
più grande di lei, non lo poteva sapere con certezza, era
talmente rapita da
quegli occhi favolosi che non riusciva neanche a pensare. Un lampo
nella sua
mente collegò quegli occhi ad un viso, ad un corpo, ad un
sorriso.
- Tu sei El!
Il ragazzo che fa il garzone nel negozio di incantesimi! - un piccolo
sorriso si
dipinse sul suo volto candido. Il drago si inchinò, era la
sua forma di saluto,
forse. Rimasero ad osservarsi fino all'alba, quando la morbida pelle
della
giovane mutò in preziose piume indaco e oro, e il suo
già esile corpo si faceva
minuto e leggero; come sempre chiuse gli occhi e quando li
riaprì la vista da
volatile notò che di fianco a lei, che la guardava, c'era un
ragazzo, quel
ragazzo. Gli occhi di quell'inconfondibile colore la osservavano, i
capelli
dorati risplendevano e piccole screziature rosa si posavano
momentaneamente su
di essi, quale meraviglia poteva regalare l'alba. La bocca perfetta
incorniciata da una velata peluria sorrise.
-Si sono El,
e tu devi essere Selena giusto? - il piccolo volto dell'uccellino si
piegò, ora
era lei che non sarebbe stata capita cinguettando.
-Ascolto
sempre il tuo canto- era serio, ma al contempo imbarazzato. Selena
volò fino ad
appoggiarsi al tronco di un albero caduto, lo guardò, se
solo avesse potuto
rispondergli.
- Ti aspetto
stanotte, qui, ci sarai? -
Selena lo
avrebbe aspettato tutte le notti, per cento anni solo per vederlo un
minuto, di
questo ne era profondamente certa.
Così
passarono le giornate seguenti: il dì lei gli volava di
fianco e lui parlava,
oh quanto le piaceva ascoltare i suoi racconti, conoscerlo attraverso i
ragionamenti, i pensieri, i movimenti; di notte era lei a parlare a
raccontare,
e a volte si chiedeva se El fosse interessato a ciò che
diceva quanto lo fosse
lei.
Era una bellissima notte
d'agosto, Il drago si
inchinò.
-Vuoi che
salga? - El annuì
-Oh no io ... - poi il dragò
la guardò negli occhi, oh come
poteva non fidarsi di lui!
Si convinse
e salendo, si mise a cavallo dell'animale. Chiuse gli occhi.
-Però
piano
che......- non riuscii a terminare la frase, che erano già
nel cielo stellato.
Lei
aprì
prima un occhio e quando si vide circondata di stelle aprì
l'altro. Si strinse
ancora più forte ad El, al suo El, e si lasciò
cullare dal mare che sotto di
lei si increspava.
Quella
mattina in paese c'era un gran fermento, tutti erano contenti e
parlottavano
tra loro, sia gli animali che gli umani, Selena svolazzava di strada in
strada,
per capire ciò che scatenava quell'agitazione.
-Stanotte,
esattamente a mezzanotte!- diceva una chiromante.
-Finalmente
potremo capirci io e mio figlio!- diceva la sarta.
-Purtroppo
dura solo due minuti- disse piangendo la mendicante.
Selena
cominciò ad agitarsi, El era fuorì
città quel giorno, non avrebbero mai passato
quei due minuti insieme. Quella notte, esattamente per due minuti tutti
gli
abitanti sarebbero stati in forma umana, lei ed El, umani insieme,
senza
destini avversi come al solito. Se lo sarebbe perso. Il cuore le
andò in mille
pezzi.
Mezzanotte,
Selena era di fronte al mare, con i piedi bagnati dalle onde. Non
sarebbe
venuto, ma lei non riusciva a stare in mezzo agli altri, era invidiosa
di quel
dono che non sarebbe stato concesso a lei ed El.
Dei passi
dietro di lei, due braccia le avvolsero i fianchi, si sarebbe di certo
spaventata se non avesse riconosciuto il profumo di foresta e fiori di
campo,
si girò lentamente con gli occhi pieni di lacrime.
-El-
-Selena-