Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides
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Autore: LivingLikeARebel    13/06/2013    2 recensioni
"Lei è Samantha, nata il 26 dicembre del 1990 nel milwaukee, come il suo idolo. La madre l'ha cresciuta in solitudine senza mai parlare del padre. Aveva due amici che condividevano la sua immensa passione per la musica e le band, specialmente una, iBlack veil Brides, ma continuava a domandarsi perchè la madre nonostante l'avesse sempre appoggiata le vietava di partecipare ai concerti dei suoi idoli"
Cosa accade quando il suo sogno diventa realtà? Perchè la madre agisce così?
Genere: Demenziale, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Ashley Purdy, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La mattina seguente Samantha si svegliò con il frastuono degli amici che erano andati a svegliarla perchè mentre loro tornavano a casa gli era venuta un idea geniale. Non era ubriaca, ma aveva un forte mal di testa, e quel frastuono di prima mattina non le fu utile, ad ogni modo appena i ragazzi saltarono sul suo letto e lei si alzò da sotto le coperte i due attaccarono subito a parlare senza un po' di pietà per questa povera ragazza.

-Allora- iniziò Matt -Qual'era il nostro sogno? Oltre ai Black veil brides intendo..- fece una pausa di silenzio.

-Andare a Los Angeles, una città che non finisce mai, e che non ci creerebbe problemi tanto quanto San Diego..- Lo precedette Simon. Samantha ancora stava in silenzio e a malapena capiva quello che i due le stavano dicendo.

-Appunto, e perchè Los Angeles?- ridomandò Matt. -Ci fanno un sacco di eventi Rock con tutte le nostre band, e ci abitano i nostri idoli- Lo precedette ancora Sim, da parte di Samantha ancora un grande silenzio.

-Sammi, ma sei sveglia o fai finta?- Scherzò Sim, e in risposta ricevette uno sguardo addormentato da parte di lei che poi ripose i suoi occhi celesti sulla tazza dove c'era ancora un po di caffè.

-Bhe comunque, noi pensavamo che fosse arrivato il momento, insomma, basta essere picchiati da quelli, basta essere sottomessi dai genitori, basta tutto, decidiamo per noi stessi, andiamocene di qui, per andare dove? A Los Angeles come abbiamo sempre voluto!- Samantha a quel punto alzò la testa con uno sguardo un po' più sveglio.

-Ma.. Ma non possiamo, cioè è vero, è quello che abbiamo sempre voluto ma...- non potè finire la frase che Sim la fermò. -Niente ma, è la cosa giusta, prima o poi dovremmo andarcene da casa dei nostri genitori, e questo per noi vuol dire anche inseguire i propri sogni!- Sammi annuì con la testa, anche lei la pensava così. -Come pensate di fare? Quando volete partire?- chiese. -Noi faremmo il più presto possibile, diciamo che io e lui abbiamo le valige già per metà fatte, possiamo stare qui ed aiutare te e domani mattina presto partiamo!- Le rispose Matt. -Ok, sono d'accordo!- Non si aspettavano tanta complicità sul partire così velocemente, ma evidentemente era stufa anche lei e poi c'era il mal di testa a stordirla. Finita la sua tazza di caffè la ripose nel lavello e poi tutti e tre si diressero verso la sua stanza, una volta entrati Matt e Simon si guardarono bene attorno. -E' cambiata dall'ultima volta che l'ho vista.. Ci sono più poster, più cd, e più vestiti, non cambi mai eh!- Già, lei non è che fosse una che perdeva i suoi risparmi in vestiti anzi, ma se vedeva una sola maglia che gli piaceva doveva immediatamente comprarsela, era fatta così, non lasciava mai perdere nemmeno nelle cose che non le interessavano come i vestiti e così spesso si ritrovava piena di oggetti che poi non sapeva più dove posizionare, ad esempio, aveva 3 chitarre oltre a quelle che aveva da quando era piccola e che non sapeva di chi fossero, pensava probabilmente del padre, ora, se in sala ne aveva 2, e una era in camera sua in un angolo le altre due dove poteva metterle? Così le ha appese al muro. Stessa cosa con i vestiti, ormai l'armadio era pieno di abiti e la parte in basso era dedicata ai suoi numerosi paia di anfibi, converse o vans, quindi le nuove maglie le mise appese ad uno di quegli attaccapanni tipici da camerino, lunghi 3 metri dove sopra ci appendi le grucce e ci infili gli abiti. Si, era un perfetto casino, ma camera sua non era piccola quindi poteva permetterselo, senza contare che con quelle chitarre appese al muro e il mega specchio che aveva, nonostante lo odiasse, la faceva vivere in un sogno, prima di addormentarsi immaginava di schiacciare un pisolino sul divano di un camerino e poi la mattina quando si sarebbe svegliata fuori c'era una folla che gridava il suo nome, invece quando si svegliava fuori c'era soltanto sua madre, e i suoi amici ma che comunque la acclamavano.

Mentre i suoi due amici guardavano il disordine ordinato di quella camera lei andò a prendere 2 valige dalla soffitta e la custodia di almeno due delle sue 5 chitarre.

Scese di sotto e trovò i due ragazzi che fingevano di essere lei e fingevano di provarsi i vestiti, la cosa le fece comparire un sorriso su quel viso un po' ancora addormentato.

Si misero subito all'opera e da quelle valige rimasero fuori pochi vestiti, e 3 paia di scarpe delle 7 che aveva.

Si erano fatte le 13.00 e avevano tutti fame così mentre lei finiva di sistemare camera sua i due ragazzi scesero a preparare un panino per tutti. A un certo punto dalla porta di casa si sentì un rumore di chiavi girare nella toppa, era tornata la mamma di Sammi, era il momento di annunciare anche a lei la nuova notizia.

-Ciao ragazzi, che ci fate qua?- Chiese posando le chiavi nel ciottolo all'entrata e la borsa nell'attaccapanni insieme alla giacca.

-Siamo venuti ad avvisare lei, ma sopratutto Sammi di una nuova notizia, abbiamo un piano molto importante e siamo sicure che le piacerà, le prepariamo qualcosa signora?- Gli disse Matt mentre l'aiutò con le borse dalla spesa.

-Per l'amor del cielo, 18 anni che ci conosciamo e mi date ancora del lei, come faccio a farvi capire che mi dovete dare del tu? Comunque, lascia fare i panini, cucino io qualcosa di fresco, ditemi che preferite tanto sono appena tornata dalla spesa, oggi sono anche di festa, quindi ho tempo libero!- Disse poi avvicinandosi ai fornelli e mettendosi un grembiule per non sporcarsi gli abiti. -Bhe dicevamo, noi abbiamo sempre voluto andarcene di qui, e considerato che ora siamo tutti maggiorenni volevamo partire, andare a Los Angeles per porre fine a questa vita che ci assilla, lo so che le sembra...- si corresse – ti sembra che tutto vada bene, ma non è così, siamo stufi dei lividi, siamo un po stufi di tutto..- La signora Amy ebbe come un mancamento, ma non lo fece notare. -Los Angeles.. Si, si, si mi sembra una buona idea.. - non era molto convinta di quello che stava dicendo ma non voleva in nessun modo che qualcuno lo capisse. -Mia figlia viene con voi?- guardò tutti e due i ragazzi e poi sentì Sammi scendere le scale ignara del fatto che sua mamma fosse già arrivata.. -Oh, ciao mamma! Hai sentito? Vado a Los Angeles!- Lo disse felicemente e spensierata, ormai il mal di testa era passato e ormai si era svegliata, aveva appreso l'idea di andare a vivere dove aveva sempre voluto e di liberarsi della vecchia vita, ma sopratutto di andare dai suoi idoli!

-Bhe che domande, l'ho sentita si!- disse abbracciando la figlia.

-E allora, che ne pensi?- Samantha si staccò dal suo abbraccio e si diresse verso il frigo dal quale prese un succo d'ananas che versò a tutti quelli che lo volevano.

-Bhe, credo sia la tua vita ed è giusto che tu faccia quello che vuoi, vorrei averti sempre qui, ma so che non è possibile quindi, ti dico solo di far attenzione e di divertirti ma sopratutto venirmi a trovare!- le sorrise la madre sorseggiando il succo che le era stato dato e poi mettendosi a cucinare delle uova fritte.

Per tutto il tempo in tavola non ci fu una grande chiaccherata, solo poche parole e la maggior parte erano “mi passi il sale” oppure “mamma, questa volta le uova ti sono venute bene” seguito dal consenso degli altri.

La signora Amy stava pensando a cosa sarebbe successo se Samantha avesse scoperto tutto, magari per puro caso e non detto da sua madre di cui si fidava tanto, si chiese se fosse stato meglio dirglielo oppure no dato che con buone probabilità non li avrebbe incontrati mai se non per pura fortuna che dati gli anni passati non aveva mai avuto abbastanza.. Decise per il momento di tacere, non era il caso di parlarne comunque davanti a tutti.

Nel pomeriggio Matt e Simon andarono a finire di preparare le loro cose e poi presero i biglietti per il giorno dopo, avevano già trovato una bella casa in affitto, era un attico, anche molto spazioso, una cucina con un immensa sala da pranzo divisa dal soggiorno che era una loggia e che quindi aveva una parete tutta a vetri dal quale si accedeva non solo all'immenso terrazzo ma si poteva anche vedere tutta Los Angeles, o quasi. 4 camere da letto e per ognuna di esse un bagno, una dispensa niente male in cui avrebbero potuto depositare le riserve ma che sicuramente Samantha avrebbe usato per i suoi vestiti in più. L'unico problema di quella casa è che era ancora da arredare, ma non si diedero per vinti, e la affittarono comunque.

Mentre Matt e Sim comunicavano questo a Sammi in una delle loro chiamate lunghe ore intere, la madre, Amy, salì in soffitta dove da anni, forse da sempre, teneva una scatola, non troppo piccola, ma nemmeno immensa, la aprì, e iniziando quasi a piangere prese la sua decisione. “Devo comunicarglielo”.

Quando scese giù in sala dove Sammi si stava preparando a darle la splendida notizia della casa strepitosa che avevano trovato, si sedette accanto a lei e la fermò ancora prima che potesse iniziare..

-Ferma, non parlare prima che io cambi idea.- Le aveva detto, poi aprì la scatola e da lì tirò fuori una foto che raffiguravano sua madre esattamente 22 anni prima, con un uomo robusto che la teneva in braccio mentre sua madre a sua volta teneva in braccio un bambino, o una bambina, dalla foto non si capiva bene perchè fu scattata in bianco e nero e i colori del vestito non erano facili da comprendere specie con l'euforia che lei aveva addosso.

-Vedi tesoro, io di ho cresciuta da sola, ma questa foto è la prova che io so chi è tuo padre, e immagino che se lo guardassi meglio sapresti riconoscerlo, me l'hai nominato così tante volte, ma io ho sempre mantenuto il segreto, il perchè è una lunga storia ma ora che te ne stai andando a Los Angeles per incontrare i tuoi idoli è giusto che tu sappia tutto- L'euforia di Sammi adesso stava svanendo, era quasi preoccupata dal sapere, sopratutto perchè non le interessava, e notava che la madre non era a suo agio a dirle quelle cose.

-Tu sei nata il 26 dicembre, nel milwaukee, è vero che ci sono due ospedali e per questo non ti è mai venuto il dubbio, ma sono gli stessi giorni e lo stesso posto del tuo idolo... Andy.- Nel volto di Samantha si accese come una spia, forse iniziava a capire..

-Tuo padre si chiama Chris Biersack, e tu hai un fratello, per la precisione un gemello, Andy Biersack, il tuo idolo. Io e tuo padre abbiamo divorziato perchè non ci accordavamo su molte cose, alcune riguardavano te e tuo fratello, altre riguardavano la nostra vita in generale e nonostante nessuno dei due fosse davvero intenzionato a farlo abbiamo preso le distanze l'uno dall'altra, decidemmo di dividerci voi due e chiudere definitivamente il capitolo, starsene in silenzio per sempre come se nulla fosse successo, e ne avremmo parlato solo in caso di domande da parte tua o di tuo fratello.- La donna iniziò ad avere gli occhi lucidi e Sammi la abbracciò.

-Forse ora sarai delusa da me, quello è il tuo idolo e io non te l'ho detto. Scusa.-

-No, non sono delusa da te, questi erano li accordi fra te e mio padre, e io lo rispetto, tu mi sei stata sempre vicina e non mi hai mai fatto cambiare nulla, sei stata il padre, la madre e il fratello e di questo te ne sarò sempre grata, ma adesso vorrei conoscere entrambi e sapere se lui sa di me. E poi non lo nascondo, adesso mi sarà più facile arrivare ad Ashley- le due si misero a ridere poi la madre le porse una lettera.

 

-Anche se immagino che già sa dov'è casa nostra a Cincinnati, questo è l'indirizzo esatto, mi raccomando so che voi fan siete matte, ma lì c'è mezza vita mia e di tuo padre, un po di discrezione, so che Andy ci va spesso, quando vi sarete sistemati, magari dopo i concerti o quando ne avrai voglia e ti sentirai pronta vacci, non credo che tuo padre ti ripudierà se ci andrai.- le due si scambiarono sguardi di intesa e dopo un lungo abbraccio decisero che film guardare per quella serata, optarono per Legion Of The Black, adesso anche la madre poteva considerarsi una loro fan e anche se lo tenne ben nascosto sapeva tutte le canzoni della Band del figlio a memoria, e quel film ispirava molta calma anche a lei. Per il resto del pomeriggio che avanzava controllarono che non lasciasse nulla a casa e che i documenti fossero apposto, poi ordinarono la pizza a casa e si sedettero a mangiarla ridendo e scherzando come due migliori amiche che non si vedevano da anni e avevano tante, forse troppe cose da dirsi. Finito di mangiare, intanto che la madre rigovernava i piatti e puliva un po il tavolo la ragazza preparò i popcorn e il film, poi si sedettero entrambe sul divano e sgranocchiando cibo guardarono il filmato in silenzio, o meglio, nel silenzio in cui si può guardare Legion Of The Black, ovvero non dicendo altro che i testi delle canzoni, questa volta le cantavano entrambe e Sammi era sorpresa e stupita da questo avvenimento che la prima cosa che fece a fine film fu riferire lo stupore alla madre che la guardò sorridendo e poi raccogliendo dal divano i popcorn caduti le ordinò di andare a riposarsi la mattina dopo sarebbe dovuta partire molto presto. Sammi accettò la proposta della madre, le diede il bacio della buonanotte e si diresse verso camera sua ormai vuota fatta eccezione del letto e dell'armadio, non c'erano poster, non c'erano le chitarre e tutto le sembrava così vuoto ma invece che crearle un forte senso di mancanza verso qualcosa le fece scappare un sorriso “questa camera vuota è il simbolo del fatto che io sto andando verso i miei sogni, che presto conoscerò i miei idoli, nonché mio fratello..” sorrise ancora e mettendo il telefono sotto carica mandò un messaggio a entrambi i suoi amici, con la buonanotte e un grazie. 





Spero vi piaccia e spero di non aver deluso le vostre aspettative, vi prego di recensire in modo che questa storia possa sempre migliorarsi.
Un bacione Living Like a Rebel.
  
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