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Autore: Bluemask    13/06/2013    2 recensioni
Perché quello non poteva essere un incubo?
Un altro stupido incubo, uno dei tanti che lo tormentavano da quando aveva ricevuto il Marchio.
Perché non poteva semplicemente svegliarsi?
Draco chiuse gli occhi, li riaprì. Abbassò la bacchetta.
“Non voglio ucciderti.” sussurrò.
Harry trasalì. “Perché no?”
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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  Oblivion

 

 

 

There's no relief, I see you in my sleep.
And everybody's rushing me, but I can feel you touching me.
There's no release, I feel you in my dreams.
Telling me I'm fine.



 


“Non voglio ucciderti.”

Era successo tutto troppo in fretta.
L’imboscata che avevano teso a Harry Potter non aveva funzionato.
Molti Mangiamorte erano stati uccisi.
Tra loro c’era anche Bellatrix Lestrange – Draco si sforzò di mostrarsi dispiaciuto per la zia che odiava.
Ron Weasley era stato catturato con una profonda ferita sul petto, forse mortale.
Voldemort si era voltato verso Draco, indicando l’ammasso di alberi spogli dove era scappato Harry Potter.
Uccidilo.
Un ordine sibilato, furioso, determinato, debole.
Draco aveva chiaramente sentito un brivido gelido lungo la schiena.
Poi aveva annuito.
E infine aveva corso.
I passi del Prescelto erano chiaramente udibili pochi metri davanti a lui, le scarpe consumate pestavano le foglie secche abbandonate sul terreno.
Accelerò l’andatura con uno scatto dei reni, stringendo i denti così tanto da farsi male.
Levò in alto la bacchetta, puntandola alla sua schiena, sussurrando un incantesimo: Harry sussultò, la spalla colpita da un lampo argenteo, le ginocchia cedettero e cadde a terra.
Draco arrivò di fronte a lui, puntandogli l’arma magica alla testa; per pochi istanti, gli unici suoni udibili furono i loro respiri stanchi e le urla lontana della guerra.
Il sangue della ferita di Harry sporcò la maglietta nera, creando una macchia rossa.
Draco si passò una mano sulla fronte, imperlata di sudore e polvere.
“Cosa stai aspettando?”
Harry aveva alzato il capo, la voce resa un rantolo per via delle fitte di dolore che provava ogni volta che respirava.
Draco spostò lo sguardo dalla sua bacchetta a lui, il suono dell’Anatema che Uccide sulla lingua, incapace di lasciarlo uscire.
Cosa stava aspettando, Draco Malfoy?
“Combatti.” ringhiò, facendogli segno di mettersi in piedi.
Non sarebbe diventato l’assassino di un uomo disarmato.
Ovviamente era quella la cosa che lo fermava.
Era quella, giusto?
Harry scosse il capo, il cuore che pulsava in gola.
“Ho perso la mia bacchetta.” ansimò con il volto pallido.
Draco si morse il labbro inferiore.
Deglutì.
Aveva dannatamente voglia di piangere.
Perché quello non poteva essere un incubo?
Un altro stupido incubo, uno dei tanti che aveva da quando aveva ricevuto il Marchio.
Perché non poteva semplicemente svegliarsi?
Chiuse gli occhi, li riaprì. Abbassò la bacchetta.
“Non voglio ucciderti.” sussurrò.
Harry trasalì. “Perché no?”
Draco lo fulminò con lo sguardo.
“Dovresti metterti in salvo al posto di pensare alla mia pazzia.” borbottò, inginocchiandosi davanti a lui.
Harry si guardò indietro, incerto, ma riportò la sua attenzione sul Mangiamorte.
“Perché no, Malfoy?” tentò di nuovo.
Draco lo fissò.
Harry non distolse lo sguardo.
Draco si avvicinò, appoggiò una mano sul collo dell’altro, e le sue labbra pallide tremarono quando si posarono sopra quelle di Harry.
Si allontanò di scatto subito dopo.
Soddisfatto della risposta, Potter?” costrinse la sua voce a non risultare stridula o imbarazzata.
Harry rimase in silenzio per qualche secondo
“Da-da quanto...?” balbettò, arrossendo, più incredulo di prima.
“Un anno? Qualche mese? Che importa saperlo?” Draco si strinse nelle spalle. “Questo non mi salverà la vita.”
“Cosa intendi dire?” replicò Harry, confuso, Draco ghignò.
“Se tornassi dal Signore Oscuro senza il tuo cadavere, ucciderebbero me.” l’ex Serpeverde brandì la propria bacchetta contro di lui.
Harry spalancò gli occhi.
“Preferisco morire qui.” continuò Draco, completamente tranquillo. “Pochi minuti andranno bene.”
“Non capisco di cosa tu stia parlando.” sbottò Harry.
“Non è importante, te ne dimenticheresti.” ribatté. “Oblivion.”
Harry sentì le palpebre improvvisamente pesanti, crollò sul suolo.
Draco sospirò, mettendogli in mano la propria bacchetta.
“Mi ucciderai senza pensarci, Harry.” mormorò al vento. “Non devi sentirti in colpa, sei sempre stato così impulsivo. Non ti accorgerai nemmeno che quella non sia la tua bacchetta.” si piegò sul suo volto, baciandogli la bocca una seconda volta.
Draco si affrettò ad allontanarsi, Harry socchiuse gli occhi.
Balzò in piedi di scatto, gemendo sommessamente per il dolore alla spalla.
Teneva una bacchetta in mano e aveva un nemico davanti: agì d’istinto.
Avada Kedavra.”
Draco sorrise, cadendo a terra.
Fu il primo sorriso da tempo.
Harry si chiese perché sorridesse alla morte.
Quello che non poteva sapere era che sorridesse a lui.
E quello che non poteva sentire era un “ti amo” soffocato dalle foglie secche.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Voglio solo dire che non penso abbia senso questa cosa e che non si sviene dopo aver ricevuto un incantesimo di memoria – non che io sappia – però questo mi serviva per la os, quindi amen.
(Draco ha chiamato Harry col suo nome solo mentre è svenuto, ah ok.)
Le frasi in corsivo là in alto sono prese dalla canzone “Dark Paradise” di Lana Del Rey.
Sono così malefica che vi lascio il dubbio: Potter è innamorato di Malfoy oppure no?
*va a comprare gigli bianchi da mettere sulla tomba di Draco canticchiando*



  
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