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Autore: Sophie_Niall    13/06/2013    0 recensioni
Sophie ha quasi 17 anni e si è trasferita in Irlanda dopo le medie. Prima viveva a Milano, dove ha conosciuto Marco (per cui ha una cotta da anni) e Margherita, la sua migliore amica. Sophie fantastica su una possibile storia con Marco, ragazzo di Sonia e amico stretto di Elena. Un giorno Sophie conosce Niall, che si innamora di lei, che però non lo degna di uno sguardo.
Margherita, aspirante ballerina, è cotta di Louis, ma un ragazzo, Federico M., proverà a farle deviare la strada cercando di farla innamorare di lui...
Riusciranno le due ragazze a trovare la persona giusta per loro, in mezzo a tante avventure? E riuscirà Niall a conquistare il cuore di impegnato di Sophie?
Dedicata alla mia migliore amica
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 2 – UNA NOTTE MOVIMENTATA
 

Sophie

Dopo aver letto ripensai a quell’anno, così bello e così difficile. Mi scese qualche lacrima, ma le ricacciai indietro strofinandomi gli occhi con la mano sinistra. Passai dieci minuti a pensare, poi, alle sei e mezza, mia madre mi chiamò per la cena. Io andai in cucina con tutto il mascara colato sotto gli occhi. Mamma: “Sophie, hai pianto?” Io: “No, mi sono strofinata gli occhi per togliere il trucco in bagno perché non trovavo lo struccante.” Papà: “Che impegni hai per domani?” Io: “Allenamenti.” Papà: “E hai intenzione di andarci questa volta?” Io: “Ma che t’importa!?!!!!” La cena terminò nel silenzio. Mi chiusi nella stanza per sfogarmi un po’ da sola. Accesi lo stereo e misi ‘Unintended’ dei Muse. Era una canzone triste, ma che in quel momento mi faceva bene. La giornata che avevo passato era stata orrenda, nonostante quello fosse stato l’ultimo giorno di scuola. Contemporaneamente, guardavo la tv. Davano in diretta un concerto a Bournemounth in Inghilterra degli One Direction: riconobbi immediatamente le canzoni che Margherita mi aveva detto di ascoltare per e-mail e rimasi incantata dalla voce di quel biondino con gli occhi azzurri. Mi stavo forse innamorando sul serio di lui? Erano davvero finite qui tutte le storie mentali che mi facevo con Marco? Alle nove mi infilai sotto le coperte e dopo un’ora non ero ancora riuscita a chiudere occhio. Avevo passato tutto il tempo a pensare a Niall, a quanto erano belli i suoi occhi (era la prima volta che mi facevo piacere gli occhi azzurri), a come ci eravamo ‘incontrati’, a quando sono svenuta e a quando mi sono svegliata. Cosa ci faceva lui a così poca distanza da me? Aveva intenzione di baciarmi? No, se l’avesse voluto l’avrebbe fatto. Era rimasto accanto a me tutto il tempo? Perché mi ha portato a casa sua e non ha semplicemente chiamato un’ambulanza? Perché mi ha invitata ad uscire già domani? Gli piaccio? Mi piace? A tutte queste domande non c’è risposta. Mi alzai dal letto e mi calai con una corda dalla finestra della mia stanza (cosa imparata agli scout per scendere dalle sopraelevate quando manca la scaletta). I miei genitori non mi avrebbero mai fatta uscire di casa a quell’ora, ma io volevo vederlo, dovevo assolutamente vederlo. Dimenticai di prendere la felpa, ma inizialmente non me ne accorsi neanche. Arrivai davanti alla villa dove abitava Niall e notai che dall’interno si sentiva musica ad alto volume e persone che si divertivano. La finestra della sua stanza era un piano più sopra. Avrei dovuto fare un nodo alla mia corda per arrampicarmi, ma come? Non mi sarei arrampicata. A quel punto mi ricordai che certe volte, la sera tardi, l’avevo visto da lontano affacciarsi alla finestra. Erano le dieci e un quarto quando mi decisi ad aspettarlo sotto le stelle. Poco dopo però mi addormentai contro un muro. Verso l’una di notte venni svegliata dal tocco di una mano calda sulla spalla destra. Niall: “Oddio come si chiama... Sophie?” Mi sentii scuotere e aprii gli occhi lentamente. Niall: “Sophie?” Io: “Dai papi, lasciami dormire... Oggi è sabato...” Mi girai sul fianco. Niall: “Sophie? Sono Niall.” Mi voltai di scatto verso di lui con gli occhi spalancati. Io: “Niall...” Niall: “Cosa ci fai qui? Non ti avranno cacciato di casa, vero? E quella corda?” Io: “No, non mi hanno cacciata di casa, sono uscita con questa corda dalla finestra della mia camera. Non riuscivo a dormire e... E questi chi sono?” Niall: “Sono i miei amici: Louis, Harry, Liam e Zayn. Stavamo andando a fare un giro e ti abbiamo vista qui.” Io: “Ma che ore sono?” Niall: “L’una di notte.” Cosa devo fare adesso? Devo chiedergli di poter andare con loro o devo tornare a casa? Niall: “E’ sabato.” Io: “Ora che ci ho pensato bene, posso uscire con te, sempre che i tuoi amici mi vogliano.” Niall gettò loro uno sguardo e quelli annuirono senza esitare. Mi tirai su con fatica visto che ero mezza addormentata e Harry mi aiutò. Io: “Grazie.” Harry: “Prego. Sei molto carina, è un peccato abbandonarti qui.” Niall gli rivolse un’occhiataccia di disprezzo. Niall mi prese per mano e tutti insieme iniziammo a camminare verso il centro (che distava un po’ dalla periferia), ma fu dopo una mezzoretta che iniziai a tremare ricordandomi di aver lasciato a casa la felpa. Harry pensò subito a mettermi un braccio attorno al collo e a stringermi a sé, io lo fermai perché avevo notato che Niall era gelosissimo. Mi sentivo una bambolina contesa tra due bambine. Io: “Ragazzi, adesso basta. Ho dimenticato la felpa, mi arrangio. E non serve che mi prendiate per mano, non ho più due anni.” Harry e Niall ci restarono male. Perché ho reagito così? Soph, ricordati che sei innamorata persa di Niall! Per tutto il tempo che restammo insieme nessuno osò dire una parola. I ragazzi ricominciarono a parlare tornati indietro per salutarsi. Harry mi prese in disparte e fece per baciarmi, ma io mi ritrassi immediatamente. Io: “Ma che cavolo fai? Ci conosciamo da appena un’ora e tu già mi vuoi baciare come se fosse niente?!” Harry: “Mi sono innamorato di te.” Io: “E sai una cosa? Non me ne importa un bel niente!” In quel momento arrivò Liam. Liam: “Ragazzi, ma cosa è successo? Sophie, ti ho sentito urlare e...” Il muto ha parlato!!!!!!! Io: “Urlo perché questo tale Harry mi voleva baciare! E se non vi dispiace adesso me ne vado con piacere!” Non salutai neanche gli altri e mi avviai verso casa, solo che incontrai mia madre ancora più furiosa del giorno prima. Mamma: “Ma che sta succedendo qui? Sophie, insomma, che ci fai a quest’ora in mezzo a un gruppo di ragazzi così?” Niall: “Ehm, io le posso spiegare tutto se vuole...” Mamma: “Sì, avanti, spiega!” Io: “Non c’è bisogno che spieghi niente Niall, posso farlo anche io.” Mamma: “E allora spiegami tutto tu!” Io: “Vedi... qualche ora fa ero un po’ strana perché lui, il mio amico, mi aveva invitata ad uscire e io ero troppo eccitata.” Ma cosa ho detto!?! Mamma: “Ok per lui, ma tutti gli altri?” Io: “Sono i suoi amici.” Niall: “Sì, sono venuti per una festa, quando...” Io: “Quando invece abbiamo deciso di fare un giro.” Mamma: “E chi era quello che ti stava per baciare?” Harry: “Io.” Mamma: “Come ti permetti di baciare mia figlia, eh?!” Io: “Mamma, stai calma, non è successo niente.” Mamma: “Comunque sei in punizione: domani mi consegnerai il tuo calendario e per due settimane non uscirai più di casa se non per il nuoto e per gli impegni scolastici! E adesso vieni!!!!” Io guardai gli altri e seguii mia madre in casa senza dire una parola.

Niall

Io: “Harry, ma che hai fatto?” Harry: “Non ti è abbastanza chiaro? Lei mi piace, stavo per baciarla e Sophie si è messa a urlare come una gallina, visto che spostarsi non le bastava per spezzarmi il cuore!” Zayn: “E aveva ragione a urlare.” Louis: “Vi conoscete da poco più di un’ora.” Harry: “E questo cosa vuol dire? Se mi sono innamorato è chiaro che ho voglia di baciarla!” Liam: “Ma non puoi farlo.” Harry: “Ah sì? E chi me lo impedisce?” Io: “Io, io Harry, io te lo impedisco. Mi hai fatto fare una figura da schifo davanti a lei e a sua madre, ti sembra poco? E che ti sia chiara una cosa: Sophie diventerà la mia ragazza, non la tua.” Raccolsi la corda che era rimasta sotto la mia finestra, salutai i miei amici non traditori e me ne andai a letto. Dalla finestra della mia stanza intravedevo la sua camera. Sophie era nel suo letto con in mano il computer. Era bellissima, Harry aveva ragione a volerla baciare. E dai Niall, ma cosa pensi? Che uno dei tuoi migliori amici possa toglierti la ragazza da sotto al naso? Ce l’hai in pugno, devi solo invitarla ad uscire un po’ di volte ed è fatta. E’ in punizione. Lo so, infatti dovrai mettercela tutta. La mia voce interiore mi era sempre stata d’aiuto, ma non quella sera.

Sophie

Scrissi un’e-mail a Sonia. Avevo un assoluto bisogno della mia psicologa in quel momento.

Cara Soni, è un sacco di tempo che non ti scrivo e questo mi dispiace. Devo raccontarti una cosa che mi è successa poco tempo fa. Ieri ho conosciuto un ragazzo che mi ha invitata ad uscire già oggi. C’erano dei suoi amici e proprio uno di loro ha provato baciarmi, ma io l’ho rifiutato. Gli ho spezzato il cuore, me ne sono resa conto, e quello che mi chiedo è se ho fatto bene a scostarmi. Sapresti darmi qualche suggerimento per rimediare? Cambiando argomento, come stanno Ellie e Meggy? E con Marco la relazione continua? Ho bisogno del tuo sostegno morale!
A presto, Soph.


Iniziai a pensare che non avrebbe mai ricevuto la mia e-mail, che non avrebbe mai potuto leggerla e rispondermi con i suoi super consigli. E poi a Niall. Per colpa mia aveva fatto una figuraccia. Presi il mio cellulare sperando in un suo messaggio, ma non sentii nessuna suoneria. Fui io, allora, a mandargli un messaggio di scusa. Lui mi rispose con ‘Fa niente. Tu non puoi uscire, vero? La tua corda ce l’ho io, ma possiamo vederci lo stesso.’ Gli scrissi chiedendogli come, ma non mi arrivò nessun messaggio. Ormai erano le quattro. Dopo pochi minuti vidi una corda volare all’altezza della mia finestra, mi alzai dal letto e mi affacciai prendendola e facendo un nodo alla maniglia. Poi Niall scavalcò il davanzale ed entrò nella mia stanza. Io: “Ehi!” Niall: “Volevo vederti. E restituirti la corda.” Io: “Certo. Quella che ti si presenta davanti è la mia stanza: cabina - armadio, bagno, letto, scrivania,...” Niall: “E’ molto bella, ti si addice.” Io: “Bah, non dire sciocchezze. Ma perché volevi vedermi?” Niall: “Volevo chiederti di essere mia amica. Lo so che ci conosciamo da poco e che ti ha sconvolta il comportamento di Harry, ma il fatto è che...” Lo feci sedere sul mio letto e io mi misi accanto a lui. Io: “Il fatto è che mi sta bene che diventiamo amici. Ho bisogno di una persona con cui confidarmi.” Niall: “Ci sono i tuoi genitori, non ti bastano?” Io: “Non posso neanche parlarci! Secondo te posso ragionare con una persona così, come mia madre? L’hai vista prima.” Niall: “Forse hai ragione.” Io: “Menomale che tra un mese compio 17 anni, forse capiranno che so quello che faccio! Ma i tuoi non erano a casa oggi?” Niall: “No. Sono via fino a luglio e mi hanno affidato la casa. Posso farci tutto quello che voglio.” Io: “Sei davvero fortunato. Ma quanti anni hai?” Niall: “Diciotto, diciannove a settembre.” Io: “Wow! Manca poco! Sai già come organizzare la festa chi invitare e tutto il resto?” Niall: “Veramente non ci ho ancora pensato... mancano tre mesi!” Io: “Io penso come deve essere la mia festa cinque mesi prima. Agli invitati, al cibo, alle bevande, alla musica, tutto deve essere perfetto. Vuoi venire alla mia festa?” Niall: “Uhm, no so, che giorno la fai?” Io: “Pensavo di farla a settembre, visto che a luglio non c’è mai nessuno perché sono tutti in vacanza.” Niall: “Settembre, settembre... forse posso.” Io: “Lasciamo perdere le feste adesso, raccontami un po’ di te.” Niall: “Come vedi sono bello, biondo, con gli occhi azzurri,… il principe perfetto che ogni ragazza vorrebbe avere.” Io: “Ma come siamo modesti! Comunque intendevo dire le cose più serie, non so, per esempio il film che ti piace di più, che animale domestico hai, cose che a prima vista una persona non può sapere.” Niall: “Allora... come film, Grease, avevo due pesci, si chiamavano Tom e Jerry, ma mio fratello li ha uccisi dando loro troppo da mangiare, il mio ristorante preferito è Nando’s, sono stratifoso del Derby County e soprattutto adoro la pizza e tutte le cose italiane.” Io: “Io sono italiana! Per metà, cioè.” Niall: “Che bello! Io adoro l’Italia e il suo cibo un casino!!” Io: “Ahahahah! E’ vero, si mangia bene in Italia.” Niall: “E adesso raccontami di te, non so proprio nulla a parte che sei italiana per metà.” Io: “Per cominciare sono anche belga, parlo cinque lingue, amo i cavalli, sono sempre stata tifosa dell’Inter, adoro il nuoto e il pattinaggio sul ghiaccio, mi rilasso ascoltando canzoni tristi mentre disegno o leggo un libro e infine mi piace poter stare da sola quando ne ho bisogno.” Niall: “Che tipi di ragazzi ti piacciono?” Io: “Perché questa domanda?” Niall: “Così, è la domanda che ci fanno sempre le fan e io adesso la faccio a tutte le ragazze che incontro!” Io: “Sì, vabbeh. Comunque il mio ragazzo ideale deve avere un buon senso dell’umorismo, deve sapermi ascoltare e deve anche capirmi. Poi se ama le cose che amo io è meglio. Ah, e se mi arrabbio è perché sono nervosa, di solito.” Niall: “Certo che sei una ragazza complicata!” Io: “Leggermente... E a te che ragazze piacciono?” Niall: “Sicuramente devono essere acqua e sapone.” Oh cavoli, proprio quello che non sono! Se l’ho pensato, vuol dire che mi piace Niall!!! Niall: “E poi non deve cercare di fare colpo su di me in qualsiasi modo.” Ok, qua ci sto. Io: “Sì certo, sarebbe fastidioso altrimenti.” Niall: “Ti va di dormire a casa mia per le poche ore che ci rimangono di buio?” Io: “Perché no? Mi piace quest’idea!” Entrò nuovamente in gioco la corda. Attraversata la strada, Niall aprì la porta di casa e mi disse che avrei dormito nel suo letto e che lui si sarebbe coricato sul divano in salotto. Ero iper contenta di poterlo sentire di fianco a me anche durante la notte. Niall stette seduto sul letto di fianco a me finché non mi addormentai. 
  
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