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Autore: Ruckia_chan    13/06/2013    5 recensioni
La vita di una star non è sempre come sembra... può essere stressante e soffocante, e questo Shine lo sa bene.
Essere figlia di due stelle dello spettacolo, poi, non favorisce l'anonimato.
Ma ora si è stancata e solo il destino è a conoscenza delle conseguenze del suo gesto.
Sarà così semplice fuggire da una parte di se stessi?

Tratto dal primo capitolo:
Passarono nemmeno due minuti che degli acuti e disperati strilli si diffusero per tutto lo stadio: la famosa idol Shine era sparita.
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Double _ Star #3
Double  Star
Be or not to be?



Shine sospirò silenziosamente sperando che quella tortura finisse il prima possibile.
- Da dove vieni?
- Quanti anni hai?
- Come ti chiami?
Le domande di quei ragazzi stavano facendole venire un nauseante senso di colpa che le attanagliava lo stomaco per poi risalire in gola.
Non aveva mai detto così tante bugie in un'unica volta.
Ricapitolando: era una ragazza di diciassette anni da sempre in cerca di libertà, alla prima occasione era fuggita dalla casa dei genitori – fino a qui la storia non è nemmeno così fasulla, si disse -, viveva a due isolati da lì, i suoi la maltrattavano tutto il giorno - così ho giustificato gli abiti mal ridotti e i vari lividi -, il suo nome non lo aveva mai saputo perché era sempre stata costretta a vivere chiusa in casa, a nessuno era mai importato di lei - andati anche l'identità e la mia scarsa conoscenza della zona - e non era una ladra, semplicemente li aveva seguiti sperando la potessero aiutare a trovare un alloggio per un po' di tempo.
Sospirò di nuovo, era così inverosimile che faticava a crederci pure lei.
Le reazione furono varie: Luna le sorrise dolcemente, Andrew trattenne una smorfia e cercò -non riuscendoci- di limitarsi nel tirarle una occhiataccia.
All'interrogatorio” era presente anche il ragazzo che aveva visto di striscio nel cortile: era lui il Liam che Luna le aveva menzionato con tanto entusiasmo.
Shine dedusse che lui fosse il capo di quella strana combriccola, infatti ci fu un lungo silenzio e tutti si girarono verso di lui, come in attesa di qualcosa; i suoi movimenti erano calmi e pacati, misurati al millimetro.
Contemplò un attimo i ragazzi per poi posare i suoi occhi chiarissimi su di lei.
La ragazza si irrigidì sulla sedia, iniziò a contorcersi le mani con rapidi movimenti e infine trovò la forza di affrontare quello sguardo di ghiaccio: gli occhi di Liam erano di un azzurro talmente chiaro da avvicinarsi al bianco.
Qualcosa dentro di lei mutò, quegli occhi così gelidi per una frazione di secondo le parvero meravigliosamente tranquillizzanti e allo stesso tempo ipnotici; involontariamente abbassò lo sguardo arrossendo lievemente.
Sperò con tutta la sua forza che gli enormi occhiali da sole, dai quali non si era voluta separare neppure un attimo, nascondessero le emozioni che lei non riusciva a celare allo sguardo altrui.
- Sai cucinare o badare alla casa? - chiese lui.
Shine scosse la testa. No, sono proprio negata.
- Sai suonare uno strumento? - continuò.
Di nuovo negò. È troppo sospetto se dico che so suonarli tutti.
Il giovane sospirò senza mascherare quanto gli dispiacesse.
- Immagino che tu non abbia neppure una bella voce, vero? - mormorò.
- Infatti - confermò lei senza la minima esitazione. Se canto scoprono immediatamente che sono una professionista ed è l'ultima cosa che voglio.
- Allora mi spiace ma non puoi stare qui, noi accettiamo solo membri che contribuiscano al bene del gruppo: è per questo che riusciamo a vivere in modo indipendente dal mondo esterno. Tutti i qui presenti si stanno impegnando per raggiungere un obbiettivo: il debutto della band nel mondo dello spettacolo e tu saresti un incomodo, ci rallenteresti e basta. - Riprese fiato e continuò: – questo edificio un tempo era un ospedale e quando lo hanno abbandonato lo abbiamo occupato noi, non abbiamo abbastanza soldi per comprarlo ma con la scusa che lo teniamo in buono stato ce lo lasciano usare lo stesso, per questo un membro che non aiuta non serve, capisci? - questa volta aveva finito davvero.
Sul viso di Andrew si dipinse un sorriso trionfante, mentre Luna teneva gli occhi a terra, senza guardarla.
Liam diede le spalle a tutti e fece per uscire ma fu interrotto da un grido – Aspetta! Imparerò! - Shine gli aveva afferrato un polso e lo stava obbligando a guardarla, continuò – se ora sono inutile giuro che mi impegnerò e diventerò ciò che serve a voi! Ti prego... - gli lasciò il polso.
Lui le diede di nuovo le spalle e si fece molto serio. - Sei certa di quello che affermi? - lei annuì.
- Ok - disse molto semplicemente, - sei dei nostri. - La sua voce ora era molto più rilassata; - ben arrivata - si voltò verso di lei e le sorrise, poi uscì.
Shine finalmente riprese a respirare, non era mai stata così avventata.
Luna le saltò al collo con grande slancio – ce l'hai fatta! ce l'hai fatta! - le strillò nelle orecchie con più entusiasmo del dovuto e la ragazza si ritrovò, con suo grande stupore, ad abbracciarla a sua volta.
Con la coda dell'occhio scorse Andrew che usciva dalla stanza sbattendo la porta e imprecando ad alta voce. Questa volta fu lei a sorridere trionfante.





Liam si affacciò dalla finestra della sua stanza.
Erano ormai quattro giorni che Elen - così Luna aveva ribattezzato la nuova arrivata - era entrata nel gruppo e ancora lui non si capacitava di come aveva potuto prenderla con loro nonostante fosse completamente inutile.
Le avevano dato un paio di bermuda e una polo del biondino da mettere che le calzavano enormi e non si era tolta per un secondo gli occhiali da sole, neppure mentre dormiva.
Si maledisse mentalmente: aveva ragione Andrew quando diceva che era stato uno stupido, fu allora che lo notò.
Elen e Luna erano sedute in giardino a intrecciare sottili steli di margherite per formare due coroncine di fiori da mettere in testa, l'erba arrivava fino alle loro spalle, sembravano felici.
Lui era lì, dietro un albero, che le osservava in silenzio, torturandosi un ciuffo biondo di capelli; a un certo punto sorrise.
Andrew che sorrideva? Guardando le ragazze?
Forse aveva davvero sbagliato ad accettarla, chissà.
Concentrò il suo sguardo su Elen che sorrideva a Luna, per un istante le sue labbra si piegarono in una smorfia nascosta.
Elen lo vide e lo salutò, ma lui le diede le spalle e chiuse la finestra.
- Cosa mi nascondi? - mormorò fra sé e sé.



Thea time
Eccoci qui per la terza volta :)
E con mia grande vergogna devo ammettere...
Avevo infatti promesso la pubblicazione del terzo capitolo con anticipo ma, come nel mio stile, sono riuscita a pubblicarla in RITARDO!!
Perdono! Infinite scuse!!

Avevo promesso di svelarvi la soluzione del giochino che vi ho sottoposto, ed eccola qui:

_Se Shine (che si trovava dietro Andrew) ha sbattuto di faccia sulla sua schiena, come è possibile che cadendo si sia ferita il ginocchio e contemporaneamente abbia preso una schienata a terra?_

Ancora una volta ringrazio tutte le persone che mi hanno incitata a scrivere un altro capitolo di Double Star e tra tutti la mia cara Beta Licchan, Adri_cha, Nicki_chan, Azu_sensei e Purple_3!xD

Un bacio a tutti!!
Spero perdonerete il mio colossale ritardo e che recensiate in tanti! Recensite che fa bene alla circolazione del sangue scrivere!! xD

Saluti,
Ru_chan


  
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