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Autore: Not Found    13/06/2013    0 recensioni
Questa One shot non ha bisogno di presentazione. Il suo significato è racchiuso all'interno della storia stessa.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Ti prego prendi la mia mano.
Tisbe obbedì. Lentamente allungò il suo braccio e sfiorò la mano di Paride. Morbida e calda, sentiva il flusso sanguigno e il cuore che pulsava, celere.
Paride sorrise e la accarezzò.
- Non ti dimenticherai mai vero del nostro primo incontro?- chiese Tisbe
- E come potrei mai? Stavo per farti morire-
Tisbe rise al brutto ricordo.
Era una giornata d’estate. Due ragazze nuotavano in una grande piscina azzurra. Tre ragazzi le osservavano sdraiati sugli sdrai. Una ragazza invece stava in piedi, sul bordo della piscina ad osservare le sue amiche, invidiandole per la loro gioia, per il loro coraggio.
Tisbe non aveva mai imparato a nuotare. Si era rifiutata da quando il suo piccolo fratellino era affogato in mare.
Tisbe non aveva bisogno di nuotare e divertirsi assieme agli altri. Era sola, chiusa, timida, asociale. Il suo mondo non era quello terrestre. Lei viaggiava con la mente, pensava, fantasticava, elaborava, ripensava e rifantasticava, fino a quando nella sua mente non ricompariva l’immagine del piccolo Tom, nel suo salvagente, che le sorrideva.
Quel giorno Tisbe era triste più che mai. I suoi genitori l’avevano obbligata ad andare in piscina, con due compagne, nella speranza che riuscisse a superare il trauma dell’acqua.
Ma la ragazza non aveva la minima intenzione di immergersi in quella maledetta sostanza portatrice di morte. Mai.
Guardare i suoi riflessi nelle onde le faceva ritorcere le budella e si sentiva venire dei conati.
Le sue due compagne se ne fregavano totalmente. Sapevano che non sarebbe mai entrata.
Mentre guardava le onde uno strano rumore attirò la sua attenzione.
Si girò di scatto appena in tempo per vedere un giovane ragazzo, in corsa, piombarle addosso e spingerla dentro la piscina.
Per un momento perse completamente conoscenza. Rivide Tom, sorridente nel suo salvagente, travolto da un’onda immensa e risucchiato al largo.
Sentiva le urla dei suoi genitori, le sue urla e quelle degli altri bagnanti.
Non lo rivide più sbucare.
Tossì, sputò, vomitò per dieci minuti di seguito, sul bordo della piscina, sorretta dalla sue compagne e dal bagnino.
Volto anemico, occhi rossi e gonfi. Stava piangendo.
Emise deboli gemiti prima di perdere conoscenza un’altra volta, mentre il volto del ragazzo preoccupato davanti a lei sbiadiva sempre di più.
 
- Hai proprio avuto una fantastica idea -
- E come potevo saperlo? Volevo solo farti uno scherzo-
Tisbe si avvicinò di più a Paride e guardò i suoi occhi verdi, deboli e fragili.
- Sei riuscito a togliermi il mio guscio, la mia roccaforte inespugnabile. Senza di te non sarei mai riuscita a vivere, a stare con gli altri, a dimenticare Tom. Mi hai insegnato ad agire, a non restare passiva, inerme. Ero una nullità e ora sono il Tutto.-
La ragazza trattenne senza successo un singhiozzo e scoppiò in un pianto convulso.
Paride la accarezzò ancora, più leggero, e sorrise di nuovo.
- Tisbe io ti ho solo insegnato ad amare-
- Paride, ti prego-
- Non hai nulla da temere, nulla-
- P-p-paride - i suoi singhiozzi si facevano sempre più insistenti
- Promettimi solo che saprai sempre amare. Ama la tua vita, Tisbe, amala -
La ragazza asciugò la fronte di Paride dalle lacrime e lentamente lo baciò.
Paride fece appena in tempo a sentire la sua risposta.
- Te lo giuro –
Un ultimo movimento spasmodico e i suoi occhi verdi si spensero, mentre il suo sangue sporcava la strada attorno.
 
L’ambulanza arrivò un quarto d’ora dopo.
Un infermiere si avvicinò al corpo spezzato, riferendo alla polizia dell’incidente.
Un’auto senza fanali aveva investito il ragazzo mentre attraversava la strada.
L’impatto era stato brutale.
Conducente: non trovato. L’auto era vuota, niente documenti.
Presto avrebbero comunque scoperto il colpevole.
 
Solo quando il cadavere fu caricato e condotto all’obitorio un poliziotto si accorse di alcune tracce di sangue.
Le seguì e giunse fino alla scogliera.
Lì in lontananza vide una figura stagliarsi sul mare.
Sembrava una ragazza.
E nuotava al largo.
Nuotava.
   
 
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