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Autore: ValentinaDC    13/06/2013    3 recensioni
La ragazza sorrise a trentadue denti, fiera di quello che stava per affermare “Tutti sono disposti a scendere a compromessi con il diavolo per vincere" disse. "E io sono il compromesso della Dalton, o il diavolo in persona.." Alzò un sopracciglio e fece spallucce, come se la cosa non le pesasse affatto.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Sebastian Smythe, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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   Chapter Fourteen
-Red-
 
 
Missing him was dark grey all alone
Forgetting him was like trying to know somebody you’ve never met
Cause loving him was red, we’re burning red
And that’s why he’s spinning round in my head
Comes back to me burning red.”
 
Taylor Swif - Red
 
 
 
 
 
Edward si tolse le scarpe accanto alla porta per non fare rumore e camminò in punta di piedi fino al letto di Sebastian.
 
Il ragazzo dormiva placidamente, su un fianco, dando la schiena all'altro, al centro del letto matrimoniale. Aveva i capelli liberi da qualsiasi tipo di prodotto per acconciarli, indossava una maglietta a maniche corte. Sebastian aveva le labbra leggermente aperte e un'espressione tranquilla dipinta sul volto.
 
 
Edward si mise in ginocchio sul pavimento ai piedi del letto e accarezzò la spalla di quel ragazzo bellissimo di fronte a sé.
 
"Sebastian!" Lo chiamò sottovoce, picchiettando con le dita sulla sua schiena. "Sebastian, dai sveglia, ho bisogno di parlarti!"
 
"Hmmm Charlotte vai a letto, ne parliamo domani.." Mormorò quello, senza nemmeno degnarsi di aprire gli occhi.
 
Edward sorrise, mordendosi un labbro. "Bastian, sono Edward.."
 
Il corpo di Sebastian si irrigidì di colpo e improvvisamente si girò con espressione seria. "Non sei davvero in camera mia nel cuore della notte? Dimmi solo che questo è un sono molto reale!"
 
"Ho bisogno di parlarti.." Sussurrò Edward abbassando lo sguardo.
 
Sebastian si mise supino e si strofinò il viso con le mani. "Non potevi aspettare domani mattina?"
 
"Shane pensava che-"
 
A quel nome arrivò puntuale uno sbuffo. "Aaaah Shane, Shane.. se si tratta di lui non mi interessa." disse voltandosi di nuovo di schiena.
 
Il ragazzo dai capelli rossi lo guardò interrogativo. "Non si tratta di Shane. Si tratta di te. E me."
Sebastian rabbrividì.
 
E così il momento della verità era arrivato.
 
"Shane sa che sei qui?"
 
"Mi ha detto lui di venire qui.."
 
"Senti Edward, dì a Shane che io non mi metterò in mezzo alla vostra relazione, non si deve preoccupare."
 
Edward sgranò gli occhi. "La relazione mia e di Shane? Io e lui non stiamo insieme , lui é etero!"
E quelle parole sì che attirarono davvero l'attenzione di Sebastian.
 
Il ragazzo infatti si tirò su a sedere di scatto.
 
"Stai scherzando!" Esclamò.
 
Edward si sedè cautamente sul letto, guardandosi le mani nel grembo. "E anche se non fosse etero, non potrei mai avere una storia con lui, visto quello che provo per-"
 
"Louis!" Sebastian roteò gli occhi, impedendo ad Edward di finire.
 
"TE IMBECILLE! QUELLO CHE PROVO PER TE!"
 
 
Ci fu qualche secondo di silenzio, dopo quella strana dichiarazione d'amore, in cui i due si guardarono negli occhi.
Uno infuriato e l'altro stupito.
 
Ed..” Sebastian provò a sfiorare il braccio del ragazzo che però si ritrasse immediatamente.
 
Non toccarmi. E non ti azzardare più a nominare Louis e a roteare gli occhi. Non lo conoscevi. Se fosse stato qui ti avrebbe spaccato la faccia, e io l'avrei incitato.” Disse alzandosi dal letto e camminando verso la porta
 
 
Edward scusami, per favore torna qui.” Sussurrò Sebastian, poi prendendo un profondo respiro. “Anche io ho qualcosa da dirti.”
 
Edward si voltò piano, con un espressione scettica sul volto e le braccia incrociate sul petto. “Ti ascolto.”
 
Sebastian si sedette con la schiena contro la spalliera del letto, guardando l'altro e accarezzando il materasso accanto a sé, facendo segno di sedersi in quel punto.
 
Aspettò che l'altro di accomodasse vicino a lui per iniziare a parlare.
Quello sarebbe stato il discorso più difficile della sua vita.
Aveva già il cuore in gola.
O forse il suo cuore gli era semplicemente seduto accanto.
 
Faccio schifo a parlare di queste cose..” Cominciò, guardando dritto davanti a sé. “Ma l'altro giorno ho sentito questa canzone..Everything has changed, e mi sono venuti i brividi, perchè sembrava che parlasse di te.” Sebastian rise. “Sono mesi che tutto parla di te, in realtà. Ma comunque dice..” Il ragazzo fece il gesto delle virgolette con le mani, per citare le parole della canzone
 
L’unica cosa che sapevo quando mi sono svegliato stamattina, è che adesso so qualcosa, qualcosa che prima non sapevo, e l’unica cosa che ho visto nelle ultime diciotto ore sono quegli occhi verdi e le lentiggini del tuo sorriso. Nel profondo della mente, mi fa sentire come se volessi solo conoscerti meglio adesso.”
 
Sebastian si morse le labbra, continuando a guardare di fronte a sé.
Era imbarazzato.
 
Edward sorrise a vederlo così vulnerabile.
Sapeva che c'era qualcos'altro, e quel qualcosa stava uscendo fuori.
 
Quando sei entrato nell'appartamento di Charlotte alla Dalton quella mattina, mi sono sentito come morire e rinascere insieme. Ti ho visto e qualcosa dentro di me ha fatto click, ti guardavo e pensavo che eri bellissimo, che volevo accarezzarti, e contare tutte quelle piccole lentiggini che hai sparse sulla pelle. E il tuo sorriso, cavoli, spiegami come una persona che ha sofferto così tanto, può avere un sorriso del genere. Non ho smesso di pensarti da quel giorno.” Sorrise, stringendo nervosamente con una mano, il copriletto sotto di sé.
 
Edward notò il gesto, e poso la propria mano su quella di Sebastian, che mollò immediatamente la presa sulla povera coperta.
 
“Se credi che sia finita qui, ti sbagli! Quella dannata canzone continua!” Rise nervosamente. “Perchè tutto quello che so è che ci siamo salutati e i tuoi occhi sono stati come tornare a casa, tutto quello che so è semplice, non trovi? Ogni cosa è cambiata. Tutto quello che so è che tu hai aperto la porta, tu sarai mio e io sarò tuo e tutto quello che so da ieri, è che tutto è cambiato. Tutti i miei muri si ergono alti dipinti di malinconia, e io li butterò giù e aprirò la porta per te. Torna indietro e dimmi perchè mi sento come se mi fossi mancato per tutto questo tempo. Incontrami lì stanotte e fammi sapere che non è tutto nella mia testa.
 
Sebastian sospirò sotto il tocco delle dita calde di Edward ad accarezzargli il dorso della mano.
 
So che non è tutto nella mia testa Ed, ma io ho paura lo stesso.” Mormorò. “Non so se sono in grado di vivere una storia, ma per te ho pensato davvero di provarci. Quello che però mi terrorizza di più è il vivere costantemente sotto il ricordo di Louis. Lui che era il fidanzato perfetto, lui che era l'altra metà della tua mela.. Cosa c'entro io in questa equazione Edward?”
 
 
Il ragazzo finalmente spostò gli occhi, facendo combaciare lo sguardo in quello dell'altro.
Edward per la prima volta, vide tanta insicurezza e tanto timore in quegli occhi.
 
La cosa che gli fece stringere il cuore, fu che sfortunatamente non aveva molte parole di conforto. Non aveva una vera e propria risposta da dargli.
Solo una constatazione della realtà.
 
Sebastian, Luois non c'è più. Se n'è andato anni fa ormai, e chi può dire se davvero io e lui saremmo potuti durare fino ad oggi nonostante tutto.. Magari lui avrebbe trovato qualcun altro, o io avrei trovato qualcun altro, forse addirittura avrei potuto incontrare te, e mi sarei comunque innamorato. Nessuno può dirlo, è solo andata così. Non ragionare di equazioni, quando ci sono in mezzo tanti se e tanti ma. Nessuno si aspetta che tu sia un fidanzato perfetto, neanche Louis lo era! In fondo, stiamo parlando del fratello gemello di Charlotte!”
 
A quelle parole risero entrambi, e Sebastian si rilassò, voltando la mano che Edward gli stava ancora accarezzando, e intrecciando insieme le loro dita, palmo contro palmo.
 
Sai Sebastian, credo che tutti possano amare i pregi di una persona. È l'amore che ama ancora di più i difetti.” Mormorò sorridendo.
 
Sebastian rise leggermente. “Ma io non ho difetti!”
 
Edward alzò gli occhi al cielo, mordendosi l'interno delle guance per trattenere un sorriso. “Eccolo qui, è tornato Sebastian!” Disse circondando l'altro tra le braccia, e poggiando la testa sul suo petto. “È come tornare a casa.” Aggiunse dopo poco con un tono quasi impercettibile.
 
 
 
 
I due ragazzi rimasero un silenzio in quella posizione a coccolarsi per un pò, ognuno dei due, profondamente immerso nei propri pensieri, e inebriati dal calore del corpo dell'altro.
Sembrava ad entrambi totalmente surreale, dopo essersi desiderati per così tanto tempo, finalmente potersi accarezzare e abbracciarsi. Poter passare le mani sulla pelle dell'altro, le dita tra i capelli. Poter sentire i rispettivi profumi e imprimerseli nella mente, per non farli scappare mai dalla memoria.
 
Era davvero il momento di dirsi tutto, e per quel motivo Sebastian decise di rompere quell'idillico silenzio. "Non sono mai stato il ragazzo di nessuno." Affermò..
 
Edward si tirò su a sedere, sciogliendo l'abbraccio, e guardando l'altro con espressione interrogativa. "No? Eppure la tua fama di grande conquistatore ti ha sempre preceduto!"
 
"Non sono mai stato il ragazzo di nessuno." Ripete. "Ma questo non vuol dire che i non sia mai stato con nessuno, ci soni stati parecchi ragazzi con cui sono anda-"
 
"Esistono secondo te i preservativi per la lingua?" Lo interruppe Edward, che stava in tutti. modi cercando di esaminare da lontano la lingua di Sebastian.
 
"Che c'entra ora?"
 
Edward scrollò le spalle, con sguardo noncurante. "Non voglio che mi baci con quella lingua schifosa. chissà dove l'hai infilata!" Fece.
 
L'ombra del sorriso che aveva sulle labbra non sfuggì a Sebastian, che iniziò a stuzzicarlo. "Bene, se proprio lo vuoi sapere, proprio una settimana fa, su questo letto-"
 
Il ragazzo dai capelli rossi tappò prontamente la bocca dell'altro con le mani. "Non lo voglio sapere." Disse ridendo.
 
Sebastian annuì, venendo liberato immediatamente. "Seriamente Ed, prima che mi interrompessi, stavo cercando di dirti che non so come funzionano le relazioni, sono totalmente inesperto in questo campo. Dovrai darmi una mano.. Non so nemmeno da dove cominciare..." Mormorò leggermente imbarazzato.
 
Edward sorrise affettuosamente, e accarezzando la mandibola dell'altro, si avvicinò al viso di Sebastian, premendo le proprie labbra su quelle del ragazzo. "Potresti iniziare così." Sussurrò staccandosi appena.
 
Sebastian appoggiò le proprie mani su entrambi i lati del viso di Edward, rifacendo combaciare le proprie bocche e scivolando insieme al compagno, sul materasso.
 
Il ragazzo si portò sull'altro, iniziando a posargli piccoli baci sulle labbra e sussurrandogli tutte quelle cose, che per mesi non aveva avuto il coraggio di far uscire dalla propria bocca.
 
 
"Sei la cosa più bella che io abbia mai visto."
 
"Ti ho sognato ogni notte dal giorno in cui hai varcato quella porta."
 
"Voglio contare una per una le tue lentiggini."
 
"Sei mio."
 
 
E quello fece rabbrividire entrambi.
 
Edward sfilò la maglietta di Sebastian, facendola cadere sul pavimento, facendo lo stesso con la propria e abbracciando l'altro ragazzo stretto contro la propria pelle.
 
Gli posò un bacio vicino l'orecchio sussurrando. "Non voglio che vai con nessun altro Sebastian, prima che ci spingiamo talmente in là da rimanerne scottati, dimmi che ce la farai a non andare con nessun altro."
 
Sebastian si allontanò di qualche centimetro, facendo leva sui gomiti, solo per osservare il bellissimo ragazzo sotto di lui.
 
Lo guardò in quegli occhi blu intensi e ci vide qualcosa che non aveva visto da nessun'altra parte.
 
L'Amore.
 
Gli sorrise baciandolo di nuovo.
 
Baciò l'Amore, dritto sulla bocca, in un bacio appassionato, profondo, e quando si staccò, entrambi erano senza fiato, ma l'aria per quella risposta la trovò comunque. "Non ho bisogno di nessun altro, se tutto quello che voglio è tra le mie braccia."
 
 
Quella notte, Sebastian fece qualcosa che non aveva mai fatto prima. Dedicò tutta l'accortezza e l'attenzione di cui era capace, alla persona che aveva nel letto con sé.
 
La persona di cui si stava innamorando, o di cui era probabilmente già innamorato.
 
I due ragazzi si spogliarono a vicenda con estrema lentezza, cercando di imparare a memoria ogni lembo di pelle con lui venivano a contato.
 
Sebastian potè finalmente sfiorare con le labbra quella miriade di piccolissime lentiggini che cospargevano il corpo di Edward.
 
Succhiò nella propria bocca prima uno e poi l'altro capezzolo del compagno, deliziandosi dei piccoli rumori che il ragazzo sotto di lui emetteva senza ritegno.
 
Scese con la lingua su quel corpo bellissimo, lasciano una scia di saliva, che dal petto proseguiva fino all'ombelico, di cui tracciò il contorno, facendo ridere l'altro.
 
Smettila di fare lo stupido e di perdere tempo, prima che io muo- Dio Sebastian...” Gemette quello, appena il ragazzo passò la punta umida della propria lingua su tutta la lunghezza dell'altro, soffermandosi poi sulla punta.
 
Edward si aggrappò alle spalle di Sebastian, trascinandolo di nuovo su di sé, per baciarlo, per assaporarsi nella bocca del ragazzo a cui andava dietro da mesi.
 
Smettila di stuzzicarmi.” Mormorò staccando appena le labbra da quelle dell'altro. “Ti voglio. Ora.”
 
Sebastian rise, lasciando un bacio umido sulla guancia di Edward.
 
Ai suoi ordini!”
 
Si allungò per raggiungere il primo cassetto del comodino e prendere il lubrificante e i preservativi, buttò gli ultimi sul letto e aprì il tappo della bottiglietta, cospargendosi le dita con il liquido.
 
Bas, oggi metti il condom, ma domani andiamo in ospedale a fare le analisi e se non hai nulla, non voglio che li usiamo..” Sussurrò Edward.
 
 
Sebastian si inginocchiò tra le gambe dell'altro e lo fissò perplesso. “Non ho niente, non c'è bisogno di fare le analisi.”
 
Edward scrollò le spalle. “Voglio che le fai, e se vuoi le farò anche io!”
 
Non c'è bisogno che tu le faccia, ma se ti fa stare più sicuro io le farò.” Sorrise dando un bacio alla coscia del ragazzo e iniziando a prepararlo con cura.
 
 
 
 
Quella notte Edward dopo anni si sentì di nuovo amato. Come se fosse di nuovo nel posto giusto. Tra le braccia dell'uomo giusto. Sebastian poteva non essere stato un santo durante tutta la sua vita, e negli ultimi mesi c'erano state volte in cui lo aveva trattato davvero come se non contasse nulla, ma lì in quella camera, lui capì che quello che stavano facendo era amore, che Sebastian lo stava amando come non aveva fatto con nessun altro in vita sua.
 
Ed era vero.
 
Perché il quella notte di puro amore, Sebastian decise che nessuno a parte Edward sarebbe entrato nel suo letto. E che soprattutto nessuno oltre a lui sarebbe mai entrato nel suo cuore.
 
 
 
 
* * *
 
 
 
NOTE DELL'AUTRICE:
 
Hi :)
 
Niente Klaine, lo so, probabilmente è il motivo per cui la storia perde lettori. Ma se non siete pazienti non è colpa mia. Tutto va fatto con cura e in questo modo vanno le cose qui! Ci sarà tempo per i Klaine, già dal prossimo capitolo. Ci sarà tempo anche per Charlotte.
 
Ci saranno ancora colpi di scena, e un finale (che sto ancora organizzando) ma che voglio che vi sorprenda!
 
La canzone di cui parla Sebastian è “Everything has changed” di Ed Sheeran e Taylor Swift.
 
 
Vi ricordo il sito della pagina, su cui l'altro giorno ho messo la foto di Edward (finalmente), e su cui ci sono Spoilers e aggiornamenti continui.
 
 
Come al solito ringrazio chi c'è di nuovo a seguire la storia, chi recensisce e chi mi lascia i propri pareri ovunque.
 
Alla prossima.
 
Love ya guys,
 
V.
   
 
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