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Autore: emanuela89    14/06/2013    2 recensioni
Il vampiro che credeva di non meritare l'amore.
La ragazza che si era rassegnata a stare da sola.
Il destino li ha fatti scontrare.
L'amore li ha legati insieme per sempre.
La storia è ambientata dopo che Elena ha scelto Stefan e Damon ha deciso di andarsene. Dopo 20 anni il suo mondo viene travolto e forse anche lui avrà un lieto fine.
Ho iniziato a scrivere questa storia poiché spronata da una ragazza meravigliosa, di Facebook, qui si chiama sweet fairy (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=169352) eccola =D
Spero vi piaccia..
Un Bacio
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Damon and Alex'
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CAPITOLO 15

 

SEGRETI SVELATI

 

Alex non voleva alzarsi. Non voleva lasciare il suo letto, e soprattutto non voleva lasciare quel posto caldo e protetto che erano le braccia di Damon intorno a lei, ma sapeva che la sua sveglia avrebbe iniziato a suonare a poco, e quindi doveva alzarsi.

Scivolò via dall'abbraccio a malincuore, senza svegliare il moro che ancora dormiva, con la testa appoggiata sul cuscino della ragazza, i capelli spettinati e il volto rilassato, poi sospirando spense la sveglia prima che potesse iniziare a suonare ed andò in bagno a prepararsi per la giornata.

Una volta vestita e pronta per uscire, scrisse un biglietto a Damon e lo poggiò sul cuscino vicino alla sua testa, poi uscì dalla porta facendo il minor rumore possibile, cominciando così la sua giornata.

Damon aveva sentito la ragazza svegliarsi, scivolare lentamente dal suo abbraccio e sospirare mentre spegneva la sveglia. Sapeva che stava cercando di non fare rumore per non svegliarlo, quindi la lasciò fare.

Appena Alex uscì dalla porta di casa, Damon prese il biglietto e lo lesse.

 

Buongiorno Damon

Scusa se non sono lì con te, ma dovevo tornare a lavoro.

Dovrei tornare per le 18:30

(Col cavolo che mi fermo per la cena, dopo soli tre giorni dall'aggressione )

Ti ho lasciato una copia delle chiavi appese nell'ingresso, hanno un portachiavi a forma di quadrifoglio.

 

Grazie Damon, senza di te non c'è l'avrei fatta.

 

Ci vediamo questa sera!

xoxo A.

P.S Porto io la cena ;) ”

 

Il vampiro sorrise, poi si alzò e si preparò per uscire, doveva nutrirsi se voleva stare ancora vicino ad Alex.

 

Alex era stata tutto il giorno nel suo ufficio per smaltire il lavoro che si era accumulato nei suoi giorni di assenza, quando Sara, una cameriera del turno serale, la interruppe per comunicarle che erano le 18 e la sua cena era pronta per essere portata via. Non si era accorta che fosse così tardi, così preparandosi ringraziò la ragazza e una volta recuperato il pacchetto, salutò e si diresse verso casa, ma a metà del tragitto si ricordò di non avere più birre a casa e decise di fare una deviazione per andare a comprarle. Si maledisse mentalmente per aver deciso di non prendere la moto, quella mattina.

Passando davanti ad un vicolo vide: un ragazzo che faceva poggiare una ragazza al muro, e mentre lo faceva, lo sentì sussurrare 'Non urlare'.

Alex non poteva credere alle sue orecchie, era Damon, stava per urlargli contro, quando, grazie alla luce fioca di un lampione vide il volto del ragazzo cambiare, gli occhi diventare rossi e i canini uscire dalla sua bocca, fu allora che sussurrò spaventata portandosi la mano alla bocca, lasciando cadere con un tonfo le borse al suolo. La mora non sapeva se urlare o solamente correre via da lui. Si lasciò scappare un singhiozzo prima di iniziare a correre, lontano dall'unico ragazzo che forse, il suo cuore, potesse amare.

Damon sentì un urlo strozzato e il tonfo di qualcosa cadere a terra, così decise di alzare la testa dalla sua cena per vedere cosa stesse succedendo, facendo così, la vide. Vide Lei: Alexandra. Con gli occhi spalancati, che si copriva la bocca con una mano mentre ai suoi piedi c’erano delle borse sparse. Il ragazzo sentì il singhiozzo che si lasciò sfuggire la mora prima di girarsi e iniziare a correre lontano da lui e una crepa si aprì nel suo cuore morto da più di un secolo. Cancellò subito la memoria della ragazza che doveva diventare la sua cena, poi corse via, raccogliendo le borse che Alex si era lasciata alle spalle, per raggiungere l'unica persona di cui gli importasse qualcosa, l'unica che il suo cuore diceva di non abbandonare.

Damon corse come non aveva mai fatto, non sapeva cosa gli avrebbe detto o che cosa avrebbe fatto, ma non poteva lasciarla andare via così, non poteva e non voleva. Quando la raggiunse la sentì piangere dietro la porta di casa, chiusa a chiave dall'interno. Prese le chiavi con il portachiavi a forma di quadrifoglio, lo strinse tra le mani sussurrando 'Fa che possa perdonarmi' rivolto a tutti, Dio...Sua madre, tutti gli angeli, e a se stesso, per farsi forza da solo.

Aprì la porta e la trovò in un angolo della cucina, appoggiata con la schiena agli scaffali, le gambe piegate e la testa poggiata sulle ginocchia. Piangeva e sembrava più fragile di una bambola.

'Che cosa ho fatto?' pensò Damon indeciso se parlare o semplicemente sparire dalla sua vita. Posò le buste sul pavimento poi fece l'unica cosa che gli era venuta in mente, si lasciò cadere in ginocchio davanti a lei, che sussultò quando si rese conto di non essere sola.

Alex non si era accorta di non essere più da sola, finché non sentì un tonfo davanti a lei.

Quando aprì gli occhi Damon era lì, in ginocchio davanti a lei, il capo chino con i capelli che gli coprivano il volto, e le mani chiuse a pugno. Forse avrebbe dovuto avere paura e scappare via da lui, ma l'unica cosa che sentiva era il suo cuore sussurrarle 'Ascoltalo'.

Cosa sei?” gli chiese sussurrando.

Un idiota” rispose lui.

Questo lo sapevo già!” -ridacchiò lei, pensando: 'Perché non ho paura, perché l'unica cosa che mi viene in mente è quella di abbracciarlo, perché non voglio che vada via, perché credo di essere già innamorata di lui?' poi continuò… “Perché i tuoi occhi erano diversi? Che cosa sei veramente?”

Damon sapeva che non poteva mentirle, sperava solo che lei non scappasse dopo aver sentito la verità, così prese un respiro profondo e continuando a guardare le sue mani chiuse a pugno, parlò.

Sono un vampiro!”

Lascio a voi i commenti.... =)

  
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