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Autore: adelfasora    14/06/2013    5 recensioni
Riguardando gli episodi non sono riuscita a non pensare a quanto un sequel avrebbe fatto bene alla loro condizione -intendo quella voluta- di coppia.
Quasi a motivare un crescente avvicinamento, una raccolta di flashfic. La parola d'ordine, e spero mi riesca, è fluff!
[Il fidanzato rubato]
Per un po’ le camminò distante, irritato perché.. perché..
-Ti voglio bene che l’acqua sia fredda o calda, per questo non importa. Scemo. –
Perché doveva essere sempre così speciale?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Ambientato infratra  e dopo Akane va all’ospedale]

 
E’ facile disprezzare, ma non tutti hanno la fortuna di vivere in casa sua -
Blush. #cit.
 
Un’ anziana nonna avrebbe detto: chi disprezza vuol comprare.
Nel suo caso, aveva il compito fondamentale di allontanare chiunque da lei con una noncuranza fatta di appellativi poco femminili. Se il miglior attacco è la difesa, Ranma aveva di certo compreso come mantenere quell’equilibrio precario  tra i propri sentimenti imbarazzanti e da celare e gli sguardi di troppo. Che, però, quel giorno si era venuto a incrinare. Già, dopotutto a lui cosa sarebbe dovuto importare di lei? Nemmeno gli piaceva.
Quella difensiva sulla quale si metteva sempre per non compromettersi era la croce delle sue innumerevoli fidanzate.. ma non era questo che faceva lambiccare il suo cervello.
Era un’Akane ferita, circondata da amici pieni di buone intenzioni e – soprattutto – salute, che non sapeva come affrontare. Il nemico peggiore con il quale proferire.
 
 
-Ehi, Akane! –
[…]
-No! Akane non deve pensare che l’ho fatto.. perché ero geloso! -
Gelosia, per il sospetto doloroso che qualcun altro la possa abbracciare rivendicandone il possesso. Una fotografia.
Sua?
 
Di certo aveva frainteso tutto. Di certo era tutta colpa sua, come sempre. E di certo doveva muoversi e andarle a parlarle, chiarire. Ma come?
Apprensione.
..lei lo avrebbe perdonato?
___
 
Correva con lei sulle spalle. Toccarsi, era sempre qualcosa che accadeva –per loro, mica tipi normali - in momenti estremi, di fuga, di salvezza, di paura. Non era mai abbastanza lucido con lei vicino. Non avrebbe mai fatto qualcosa di così.. avventato? In un momento qualsiasi. Cosa avrebbero pensato tutti? 
Ranma è uno stupido!
Gli aveva posato le mani, con forza, sugli occhi. Il timore che leggesse la tristezza della sua mancanza, proprio mentre erano così vicini. Arrabbiarsi non era lecito in quei momenti, quando quello che è dietro la tua rabbia si sta realizzando.
Si erano allontanati abbastanza, da tutta quella caotica e fumosa e plateale dimostrazione di affetto che aveva lui come protagonista. Un ragazzo non dovrebbe fare di certe cose, sicuro.
 
E conta quando gli altri fissano le nostre azioni, pensando chissà cosa. Ma è estremamente meraviglioso aspettarsi che la persone a cui vogliamo bene stia pensando proprio quella cosa, ci veda proprio in quel modo. Anche se magari i nostri complessi ci impediscono di andare oltre una coltre liquida di imbarazzo, e ci condanniamo alla pena che sia tutto l’opposto di quello che speriamo.
Poi passa.
 
Alla fine le aveva restituito la sua foto.
-Guarda come sei venuta bene. –
- Eri geloso, un pochino? Ammettilo! Ah.. sei arrossito! –
Lui, che anche mentre inciampava non vedendo nulla, non poteva fare a meno di cercare le sue mani, sempre ferme sul viso.
-Ma dai, guarda che hai combinato! Ora siamo completamente bagnati di neve! –
-Non ti sei ancora trasformato in donna, strano. –
-E’ che si gela troppo, il ghiaccio è più vicino alla definizione di mattone che acqua solida. –
Un po’ di senso di colpa. Dopotutto lei era una brava ragazza, quando non la si istigava.
-hai freddo, vero? Scusa.. -
Motivo più, motivo meno per continuare a stringersi intorno alle sue spalle, infossando la testa nella sua clavicola. Respirava a fondo, anche se non era lei ad aver corso. Il silenzio era di un rosso nitido.
-“Ranma è uno stupido”, eh? Sei proprio -
- Stupida? – Era riuscito a leggerlo.
Troppo vicina. Come faceva a pensare?
-Ehm.. – faceva caldissimo, come poteva fare effetto la trasformazione con quell’afa soffocante? Per un po’ boccheggiò senza parole – Pesante, con questo gesso. -
-Almeno è più originale. –
 Il suo riso gli solleticava il collo, ma non avrebbe mai dato voce a quel fastidio, mentre per il rimbombare del sangue nelle orecchie vedeva solo una massa di capelli corti e due occhi di un marrone liquido. Il suo respiro era talmente delicato, e pensare che stesse ridendo  - di lui, con lui – era esaltante e suscitava un piacevole tepore all’altezza dello stomaco.
Faceva così caldo che non si sarebbe trasformato comunque, pensò. Che era piacevole, lo sentiva.  
A volte, semplicemente, le coperture saltano.
 
 
 
 
 
 
_______________
Era già prefissato nella mia lista, ma xingchan mi ha fatto anche anticipare i tempi *sghignazza* … trovo questo episodio adorabile, mi fa sentire lo sfarfallio della pasta al forno ai lati della pancia e lo sfrigolio degli scarabei nelle orecchie(?).
Spero non sia orribile, ripeto che adoro il fluff, ma che non sono capace di scriverne.
Prostrandomi in attesa di un giudizio,
Ade(lfa.so.ra!)
 

  
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