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Autore: malaika96    14/06/2013    4 recensioni
A quelle parole Harry si alzo di scatto arrabbiato.
-Denise, basta! Io non ce la faccio più a stare in mezzo a voi due che non vi sopportate, non costringermi a scegliere perché…
-sceglieresti lei.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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mi dovrei allontanare da te, ma mi manca il coraggio
perchè niente mi  manca di più  del tuo amore bugiardo
dividerci non è una cosa, che io posso fare ora
continuèerò a vivere quest'emozione che fa male
-Noemi, e poi inventi il mondo-


Come tutti i pomeriggi ero china sulla scrivania a studiare, quando ad un tratto squillò il mio cellulare: Harry, il mio migliore amico.
-hei Hazza, dimmi tutto.
-ti prego, ho bisogno di te! Domani matematica mi interroga, ne sono certo, come la morte, ma non ci capisco niente e tu sei un genio. Potresti venire a darmi una mano?
-dieci minuti e sono da te.
-grazie sei la migliore amica dell’universo.
Attaccai la telefonata, quasi delusa: l’ennesima richiesta di aiuto. Io ed Harry eravamo entrambi al terzo anno di liceo, e ci conoscevamo da quando avevamo 7 anni. Da allora eravamo sempre stati inseparabili. Nel’ultimo periodo però qualcosa era cambiato, non era più lo stesso Harry: ci sentivamo di rado e anche quando eravamo in classe non parlavamo quasi mai. Ormai gli unici momenti che passavamo da soli tutti e due erano limitati a quando gli serviva una mano in matematica, scienze o fisica.
Presi i libri che mi servivano dalla libreria e uscii di casa avvisando mia madre. Per strada misi nelle orecchie il mio adorato I-pod e camminai fino ad una bar e lì mi venne un’idea. Entrai e comprai due Mars, il nostro dolce preferito.
 
*flashback*
Uscimmo da scuola e ci fermammo al bar di fronte alla villa comunale della città.
-aspettami qui, torno subito.
Mi disse Harry sorridendomi prima di entrare nel localino. Quando uscì aveva due piccoli pacchetti dall’involucro scuro e me ne porse uno.
-come facevi a sapere che è il mio dolce preferito?
-perché è anche il mio..
Mi fece l’occhiolino e ci dirigemmo verso la villa, dove ci sedemmo su una panchina a parlare
Da lì nacque il sabato del Mars, il nostro sabato del Mars.
***
 
Quel ricordo mi lasciò un po’ l’amaro in bocca:erano mesi che non avevamo il sabato del Mars. Continuai a camminare un po’ rattristita e arrivai in pochi minuti a casa Styles. Bussai e mi venne ad aprire un bellissimo ragazzo dai capelli ricci e gli occhi verde smeraldo. Mi saltò addosso abbracciandomi appena mi vide. Quanto era passato dall’ultimo abbraccio così…
-grazie a Dio sei arrivata, stavo per dare fuoco a tutto.
-come faresti senza di me?
E così dicendo attraversammo il corridoio e arrivammo in camera sua dove regnava il disordine più totale.
-no ma dico, porti davvero una ragazza in questo disastro?
-ma tu sei tu, è come se fossi mia sorella.
Non so quante volte avevo sentito quelle parole uscire dalla sua bocca, ma ogni volta facevano sempre più male. Motivo? Ero pazzamente innamorata del mio migliore amico. Cercai di non fare caso alla stretta allo stomaco che quella frase mi aveva provocato e mi sedetti alla scrivania affianco a lui.
-cosa non hai capito, sentiamo.
-più o meno tutta la matematica, ma per domani devi spiegarmi solo le equazioni di secondo grado..
-hai detto niente, è solo quello che abbiamo fatto nell’ultimo mese e mezzo…
-te l’ho mai detto che sei la migliore?
Sorrisi dandogli una leggera spintarella e poi iniziai a spiegargli matematica. Mentre lui stava ripetendo per l’ennesima volta le formule risolutive, il mio sguardo si posò sul braccialetto che mi aveva regala l’estate precedente.
 
**flashback**
Era appena tornato da una settimana di vacanza durante la quale ci eravamo sentiti tutti i giorni. Quella sera mi passò a prendere con i suoi per andare a casa di Niall per una pizza con gli amici. Appena entrai in auto gli saltai tra le braccia e lo strinsi forte a me: quella settimana mi ero sentita come se una parte di me era stata smarrita e in quel momento la stavo ritrovando.
-se mi soffochi non posso darti una cosa.
Lo lasciai andare e lo guardai interrogativo. Lui riprese fiato e infilò una mano nella tasca del pantalone da dove ne cacciò un cordoncino lilla che aveva l’aria di essere un braccialetto.
-non è niente di speciale, ma mi piaceva e quindi ho pensato di portartelo.
Avevo sempre amato i gesti semplici, le piccole cose, e lui che mi conosceva meglio di chiunque altro sapeva che apprezzavo davvero quel gesto.
-è bellissimo. Grazie Hazza.
Mi sorrise mostrandomi le sue fossette e poi prese ad allacciarmi il braccialetto al polso. Non riusciva a fare il nodo, così cercai di aiutarlo.
-mantienilo fermo.
-ma la macchina si muove…
-ma se ti muovi non riesco a metterlo dentro. Il buco è stretto!
Appena ci rendemmo conto di quello che aveva detto scoppiammo a ridere e con noi anche Anne e suo marito. Ero sempre felice quando ero con lui.
***
 
Sorrisi a quel ricordo, e Harry se ne accorse.
-cos’hai da ridere?
-niente di importante.
Continuai a spiegargli matematica per tutte le due ore successive senza sosta, concludendo l’argomento.
-finalmente! Sono esausto.
-vuoi vedere come ti riprendi?
Presi i Mars dalla borsa e glie ne porsi uno.
-ti ho mai detto che …
-sono la migliore? Si Harry?
Scoppiammo a ridere e quasi mi sembrò di essere tornata ai vecchi tempi, poi suonò il suo telefono e riuscii a leggere il nome di sfuggita prima che rispondesse: Taylor. Era una nostra compagna di classe molto amica di Harry. Quella bionda non l’avevo mai sopportata! Una volta mi aveva confessato di avere una cotta per lui e sospettavo che anche ad Harry piacesse lei. Nell’ultimo periodo erano diventati molto amici e in parte ero sicura che fosse lei il motivo del nostro allontanamento. Più di una volta io ed Harry avevamo litigato per colpa sua, il perché? Il motivo sempre lo stesso: era una falsa manipolatrice. Era amica di Harry solo perché era un bel ragazzo. Ma sfortunatamente ogni volta che cercavo di affrontare l’argomento con Harry finivamo per litigare. Attaccò la telefonata rivolse di nuovo l’attenzione a me.
-chi era?
-Taylor…
-ah, lei…
-abbiamo litigato…
-dovrebbe dispiacermi?
A quelle parole Harry si alzo di scatto arrabbiato.
-Denise, basta! Io non ce la faccio più a stare in mezzo a voi due che non vi sopportate, non costringermi a scegliere perché…
-sceglieresti lei.
Conclusi io per lui. Gli occhi mi si fecero lucidi: non credevo saremmo arrivati mai a questo punto. Lui non fiatò, continuava a fissarmi con sguardo duro che io reggevo con le lacrime agli occhi. Così, sentendo di stare per esplodere, presi le mie cose e feci per andarmene.
-dove vai?
-via da te…
-io ti voglio bene…
-non quanto ne vuoi a lei…
-no infatti io..
-Harry, possibile che tu sia così stupido?
Il suo sguardo passò da triste a interrogativo. Quella era la volta buona. Tanto peggio di così non poteva andare, no?
-Harry io sono innamorata di te da due fottutissimi anni! e tu invece? Io non sono niente per te! Da quando sei amico di quella puttanella bionda credi di essere migliore? Sei cambiato, mi chiami solo quando hai bisogno. E io fino ad ora non ho mai detto niente per un semplice motivo: ti amo! Ora scusa ma vorrei tenere quel poco di dignità che mi è rimasta, va da lei e auguri e figli maschi!
Ormai mi ero trasformata in una fontana, e in quelle condizioni mi diressi di nuovo verso la porta di ingresso, quando a metà strada mi sentii strattonare per un polso. Trattenendo i singhiozzi mi girai e guardai Harry: i suoi occhi erano resi più verdi del solito dalle lacrime che cadevano copiose.
-sei un’idiota!
Mi riuscì a dire con voce rotta dal pianto avvicinandosi al mio viso.
-adesso sarei io l’idiota!?
-si, perché non mi fai parlare!
-davvero Harry, vuoi farmi stare peggio di così? Vai da quella cosa tinta!
-stai zitta e baciami!
E così dicendo mi avvicinò a sé e mi baciò con tutta la passione che provava in quel momento, e io ricambiai con altrettanto trasporto. Sentivo il cuore ruggire nel mio petto. Quando ci staccammo rimasi persa nei suoi bellissimi occhi verdi.
-io non ti voglio bene quanto a lei, perché Ti amo sciocchina.
-non avrei mai creduto che quelle parole sarebbero potute uscire dalla tua bocca.
Dopo un altro breve bacio ci sedemmo a parlare e una domanda mi venne spontanea.
-perché mi hai allontanato negli ultimi tempi?
-perché volevo dimenticarti. Ma ora basta star male, ti voglio con me sempre e a fanculo gli altri.
Ridemmo insieme fino alle lacrime e ci baciammo, niente poteva rovinare il mio sogno adesso.
 
Ecco appunto, solo un sogno…
 
La sveglia suonò: erano le sette. Un’altra bella giornata di merda! Controllai il cellulare: nessun messaggio nessuna telefonata. Quella notte avevo fatto un sogno bellissimo, peccato che fosse irrealizzabile. Io ed Harry, il mio migliore amico,anzi, ormai ex migliore amico, avevamo litigato per l’ennesima volta per colpa di una sciacquetta bionda di nome Taylor, e questa volta sarebbe stato difficile riappacificarsi. Mi preparai in fretta ed andai a scuola. Entrai in classe sedendomi al mio solito posto. Dopo qualche minuto Harry entrò dalla porta passando davanti al mio banco: non mi guardò nemmeno, andò ad abbracciare direttamente  Taylor. Una fucilata al cuore avrebbe fatto meno male. Eh già, è davvero brutto non poter parlare alla persona che ami più di te stessa, ma questa è la vita reale, non una fottuta favoletta per bambini, qui non esiste il “e vissero tutti felici e contenti”, non per me almeno…
  
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