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Autore: PinkSpark_    14/06/2013    0 recensioni
I pensieri e le riflessioni di una ragazza qualunque che si sente sbagliata in questa società materialista sfociano nell'intenzione di compiere un gesto estremo. Ma, proprio quando tutto sembra perduto, un ragazzo la salverà da sè stessa e le insegnerà il vero significato della felicità.
Dedico questa OS a Annalisa: sei bellissima e meriti tutto ciò che di bello c'è al mondo, non smettere mai di sorridere.
Questa One Shot è anche per tutte le ragazze che non si sentono mai abbastanza belle, brave, magre o simpatiche: siete tutte perfette così come siete, credeteci.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sento vuota, completamente paralizzata da tutto ciò che accade intorno a me.
Certe volte mi chiedo cosa ci sto a fare io su questa Terra, questo posto che non mi appartiene.
Mi sento un'estranea in un mondo troppo perfetto per una come me.
Mi nascondo dietro i capelli che mi ricadono ai lati del volto, sperando di proteggermi dagli sguardi altrui.
Mi sento di troppo, o forse solo 'troppo', perchè in fondo è così: io sono troppo.
Eppure, paradossalmente, non sono nemmeno abbastanza.
Troppo me stessa e non abbastanza simile agli altri, perchè questo corpo è la peggiore tortura che Dio avrebbe potuto impormi e, per qualche strano scherzo del destino, mi trovo intrappolata in questo orrore.
Perchè tutte quelle risate di scherno, tutti quegli sguardi sprezzanti, quelle parole cattive e quei commenti così orribili che ti senti ripetere da una vita ormai, hanno il potere di farti sentire davvero sbagliata, anche se forse di sbagliato non hai proprio niente.
E tutto questo è difficile da gestire, e io non posso proprio sopportare oltre.
Sono debole, forse troppo, e mi faccio trascinare inesorabilmente da tutto questo verso qualcosa che non sembra avere un nome ma che mi porterebbe comunque qualcosa di meglio. 
In una società come questa, una società che non sa accettare le persone per quello che sono, la gente come me non ha scampo.
Mentre questi pensieri mi frullano in testa per la milionesima volta osservo tutti, senza dar loro l'occasione di rendersene conto: una ragazza dai capelli rossi e con dei bellissimi occhi azzurri ride alla battuta di un bel ragazzo moro, probabilmente il suo prossimo fidanzato; un bambino strattona la manica di una signora sulla quarantina, forse sua madre, in cerca di qualche attenzione in più, e un gruppo di ragazzi cammina nella mia direzione facendo un gran baccano.
Abbasso lo sguardo, sperando che passino in fretta, ma questo non accade.
"Hey, tu." dice uno di loro riferendosi a me.
Tengo gli occhi bassi. Non voglio guardarlo in volto, sono perfettamente cosciente che non riuscirei a sostenere lo sguardo.
"Lasciala perdere, è una sfigata. Lasciala a fare amicizia con le lamette" dice un altro, ridendo.
Le parole di quest'ultimo mi arrivano come uno schiaffo.
Mi allontano con passo veloce mentre cerco di trattenere le lacrime e sento lo sguardo dei ragazzi fisso su di me, seguito dalle loro risate cattive.
Torno a casa ed entro sbattendo la porta, salgo le scale e mi chiudo nella mia stanza, per poi buttarmi sul letto.
Giro la testa e vedo il mio riflesso nello specchio appeso alla parete, mentre sento gli occhi diventare sempre più lucidi.
Piango, piango tutte le mie lacrime, fino a quando sento che piano piano sto perdendo anche l'anima insieme ad esse.
Piango perchè non sono bella come le altre e perchè il mio corpo non è uguale a quello delle ragazze sulle copertine delle riviste patinate, piango perchè il mio viso non ha nulla di speciale ed è pieno di imperfezioni, piango perchè odio il mio carattere e me stessa, piango perchè non sono quella che dovrei e vorrei essere. 
E poi piango perchè sono sola, sola davvero, e per quanto ci provi non riesco mai ad essere di compagnia.
Non importa quante persone dicano di esserci per te o quante cerchino di confortarti, nessuno capisce realmente come ci si sente... Come ci si sente ad essere me.
Tento di asciugarmi il viso  ma ben presto altre lacrime prendono il posto di quelle che vecchie e decido di rinunciarci.
Mi alzo dal letto e con le mani tremanti e mi metto a scrivere a quelle poche persone a cui voglio bene davvero.
Dopo un po' chiudo le lettere in una busta e la lascio sul tavolo, appena prima di uscire, investita dalla fredda aria di Gennaio.
Cammino e guardo attentamente tutto ciò che mi circonda, cercando di imprimere per l'ultima volta nella mia mente i dettagli di ogni cosa.
Arrivata al parco vicino al fiume mi siedo su una panchina e aspetto, mentre mi guardo intorno soffermando lo sguardo sugli alberi, tra i cui rami riesco ad intravedevere il tramonto. 
Il mio ultimo tramonto. 
Aspetto ancora, in attesa di qualcosa che mi salvi da me stessa, ma sono cosciente che niente potrà fermarmi questa volta.
Sento il cuore battere all'impazzata: possibile che sia così incapace da non avere nemmeno la forza farla finita e rendere questo mondo un posto migliore?
La paura mi attanaglia lo stomaco come una morsa ma prendo finalmente coraggio e salgo in piedi sul muretto che mi separa dal fiume. 
Abbasso lo sguardo e osservo l'acqua scura scorrere incessantemente sotto di me.
Chiudo gli occhi e rabbrividisco: mi sembra quasi di sentire già il freddo impadronirsi del mio corpo, fino a penetrare le mie ossa. 
Improvvisamente li riapro e, senza nessun motivo ben preciso, guardo alla mia sinistra. 
Un centinaio di metri più in là c'è un altro ragazzo nella mia stessa identica posizione, e mi sta guardando nello stesso modo in cui io sto guardando lui: confuso, sorpreso, forse con un pizzico di speranza negli occhi.
Ad un tratto vedo le sue labbra aprirsi in un sorriso e, prima che me ne possa rendere conto, sto sorridendo anche io.
Non riesco a smettere di sorridere e mi rendo perfettamente conto che forse mi sta prendendo per una psicopatica, perchè non è del tutto normale sorridere appena prima di un suicidarsi.
Eppure, anche se la mia intenzione era proprio quella di buttarmi nel fiume, i miei piedi sono ben impiantati al muretto.
Sono così presa a insultare me stessa da non accorgermi nemmeno che sta camminando verso di me con passo deciso, con chissà quale intenzione.
Non stacco gli occhi da lui: è bello, bellissimo. Quel genere di bellezza che non ti aspetti, quella bellezza che ti prende di sprovvista, ti lascia senza parole e ti fa tremare le gambe.
Arriva a pochi centimetri da me e mi porge una mano per aiutarmi a scendere, poi mi guarda sorridendo e mi dice semplicemente: "Ti va di fare due chiacchiere?".
Gli sorrido debolmente e annuisco, mentre camminiamo verso una delle panchine sul sentiero che attraversa il parco.
Mentre mi guarda mi perdo nei suoi occhi dal colore indefinito tra il verde e l'azzurro e  riesce ad infondermi una tale serenità che riesco a fidarmi di lui, fidarmi davvero.
"Perchè volevi fare una cosa simile?" mi chiede con un filo di voce, senza mai staccare gli occhi dai miei.
Le lacrime ricominciano a rigarmi il volto e sussurro:"Perchè sono sola. A nessuno importa di me."
Si fa più vicino e dice in un soffio:"A me importa."
Sorrido, anche se non è esattamente il momento opportuno per farlo: sono sorpresa da quelle tre parole, sembrano aver dato un briciolo di senso alla mia vita, anche se non conosco per niente il ragazzo seduto accanto a me.
A mia volta gli chiedo la ragione per cui anche lui aveva intenzione di compiere un gesto simile e, dopo aver abbassato la testa ed essersi passato una mano tra i ricci, mi risponde con un filo di voce:"Per il tuo stesso motivo. Nessuno si preoccupa di me, a nessuno importa di me."
Avvicino la mia mano alla sua e, dopo avergliela stretta debolmente, ripeto ciò che lui mi aveva detto solo pochi secondi prima:"A me importa."
Alza lo sguardo e io gli sorrido timidamente, mentre annego ancora una volta in quell'oceano fatto di verde e azzurro che sono i suoi occhi.
Le sue labbra si allargano nell'ennesimo sorriso, lasciando spazio a delle adorabili fossette agli angoli della bocca.
Lo guardo e l'unica cosa che riesco a pensare è che con quel semplice gesto avrebbe potuto illuminare l'intera città.
Il mio cuore salta un battito e, prima che possa anche solo rendermene conto, le sue morbide labbra sono ora appoggiate sulle mie, mentre le mie dita affondano nei suoi ricci disordinati ma pur sempre perfetti.
Le nostre bocche combaciano perfettamente, e con quel semplice bacio mi sembra di aver ricominciato a vivere.
Quando ci stacchiamo l'uno dall'altra sorridiamo entrambi e sento una sensazione piacevole in fondo allo stomaco: dev'essere questa la felicità.
Un pensiero si fa largo nella mia mente: 'forse la vita non fa così schifo, forse il meglio deve ancora venire. E se fossi ad un passo dalla serenità e dovessi solo avere il coraggio di allungare la mano per raggiungerla? E se mi bastasse solamente seguire il mio cuore per essere finalmente felice?'
Mi risveglio dallo stato di trance in cui sono caduta grazie alla voce calda del ragazzo di fronte a me.
"Comunque io sono Harry" dice ad un soffio dal mio viso, appena prima di baciarmi di nuovo. 
Sorrido nel bacio, mentre mi stringo più forte a lui. 
Questa volta ne ho la certezza: la felicità ha il suo sapore.
Nessuno l'avrebbe potuto immaginare, ma quello era solo l'inizio della mia storia con il riccio.
Harry, quel nome che mi ha stravolto l'esistenza, quel ragazzo che mi ha salvata da me stessa, proprio nel momento in cui pensavo sarebbe potuto finire tutto. Grazie a lui ho imparato a sorridere davvero e ho scoperto che la vita è meravigliosa e piena di sorprese, e noi ne eravamo l'esempio concreto.
Da quel giorno in poi non sono più stata sola: adesso c'è un angelo con gli occhi verdi e con una chioma riccia e  perennemente disordinata al mio fianco, e lui è tutto ciò di cui ho bisogno per essere felice.
In fondo, bastano le parole di qualcuno che crede in te per rimetterti al mondo, e lui ci è riuscito davvero.


Nota dell'autrice

Hellooo pipol (?)
Eccomi qui con la mia prima One Shot, perdonatemi se fa un po' andare di corpo gli stitici, è una specie di "esperimento" HAHAHAHAHA.
Allora, come ho anticipato nella descrizione generale, dedico questa OS a Annalisa, una mia amica. So che brutto periodo sta passando e ho deciso di scrivere qualcosa per provare a tirarle su il morale, e spero di esserci riuscita.
Ovviamente queste parole sono anche per voi che vi sentite un po' come la protagonista della storia, vorrei solo dirvi di non abbattervi mai e di sorridere sempre, siete tutte bellissime. Credetemi, prima o poi arriverà un ragazzo che vi faccia sentire bene e che vi renda felici, non vi assicuro che sarà Harry Styles, ma fidatevi che andrà bene lo stesso :')
Io sono la prima a sentirsi come la ragazza di cui parlo, tanto è vero che scrivendo non ho fatto altro che esprimere le mie emozioni, ma spesso mi ripeto di essere paziente perchè arriverà  qualcuno in grado di rendermi felice, anche se ad essere onesta l'ho già trovato.
Spero vi sia piaciuta, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate, accetto anche le critiche :)
Grazie a tutti coloro che hanno speso il loro tempo a leggere, vi sono infinitamente grata!
Se volete passare a dare un'occhiata alla mia FF mi fareste davvero felice, vi lascio il link: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1055883&i=1
Per qualsiasi cosa, anche solo per due chiacchiere, mi trovate su Twitter, sono @SheLovesLondon_ :)

Un bacione a tutte,

yle xx
  
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