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Autore: Morgana_82    14/06/2013    3 recensioni
*AGGIORNAMENTO 24-04-2022*
Dopo lunghi anni (quasi 10 da quando l'ho pubblicato), torno a rimaneggiare questo mio piccolo racconto. Lo revisionerò e, spero, migliorerò.
Ho creato una nuova storia (con lo stesso titolo), in cui pubblicherò i capitoli revisionati.
Chiudo dunque questa storia. Grazie a tutti per aver seguito e commentato
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Frigga, Loki, Odino, Thor
Note: AU, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hon var allra kvenna fegrst,
Ella era la più bella di tutte le donne,
 hár hennar var sem gull.
I suoi capelli erano come oro.
 
[Prose Edda, Frirsǫgn ok Formàli]

 
 

 
-Tu sei Loki, vero? Il fratello di Thor-.
Non è un buon inizio: “Loki, figlio di Odino” sarebbe stato accettabile, “Loki, il principe di Asgard” sarebbe stato ottimo, ma “Loki-fratello-di-Thor” è davvero la cosa peggiore che quella stupidella potesse dire.
-Sì-, sputa Loki a fatica, -sono io-.
-Posso esserti d’aiuto in qualcosa?- Gerdr è languida nei modi ma ha occhi vivaci, e i capelli sembrano davvero fili d’oro puro al sole.
Loki deve raccogliere tutta la voce che ha nel petto ossuto -mi chiedevo se ti andrebbe di fare una passeggiata con me nel frutteto-.
Gerdr lo squadra da capo a piedi. Loki si è messo il suo abito migliore, quello verde con le spalline rigide, che gli da un’aria quasi mascolina. Ha pettinato con cura i capelli e ha lucidato gli stivali di cuoio nero.
Un coro di risolini fa da corollario al momento più snervante e imbarazzante che Loki abbia mai vissuto in tutta la sua vita. Se ne sta lì, in piedi, imbambolato, con la mano tesa, mentre cinque ochette giulive gli lanciano occhiate indecifrabili e si scambiano sussurri ancor più indecifrabili.
“Va bene, adesso giro i tacchi e me ne vado”.
-Ne sarei felice-, dice Gerdr e prende la mano che Loki gli tende, il giovane la guarda stupefatto, e resta immobile “che si stia prendendo gioco di me?”.
-Allora, andiamo?- dice Gerdr con un sorriso e Loki annuisce, porgendole il braccio. Si allontanano assieme, e Loki sente dietro di sé le ochette far arrivare i loro gridolini ad ottave fastidiose.
I frutteto del palazzo è splendido, in piena fioritura, e il profumo dell’erba bagnata punge le narici.
Gerdr e Loki passeggiano in silenzio, nessuno dei due guarda l’altro se non quando è sicuro di non essere guardato.
“Bene, e adesso che cosa faccio?” si chiede Loki, “scommetto che si sta già pentendo di aver accettato il mio invito…”
-Ho sentito molte cose su di te-, dice a un tratto Gerdr, rompendo l’imbarazzato silenzio.
Loki la guarda sospettoso, -e cosa, esattamente?-
-Cose… per esempio che sei in grado di usare le arti magiche. È strano per un uomo-, guarda Loki con curiosa aspettativa.
-Odino può farlo, ma nessuno se ne stupisce mai-, risponde lui, con amarezza.
-Beh, certo. Però lui è il Padre degli Dei-, continua Gerdr, -insomma, ci si aspetta che possa fare cose negate ad altri. Ma tu?-
-Sì, anche io posso. Ti fa ribrezzo, questo?- chiede il giovane senza guardarla.
-No-, risponde lei, -però mi incuriosisce-, camminano ancora in silenzio, vicini sul sentiero battuto. Gerdr guarda il cielo, Loki la terra sotto i propri piedi, -vuoi che ti faccia vedere qualcosa di magico?- Chiede d’un tratto.
-Oh, sì, ti prego!- risponde lei, sorridendo di gioia.
Loki è incerto, “che si stia facendo beffe di me?” ma gli occhi di Gerdr sono pura acquamarina.
Il giovane si fruga nella tasca e ne estrae una palla di lucido cristallo, grande quanto una prugna, se la fa rotolare tra le mani, eseguendo esercizi da provetto giocoliere. Gerdr batte le mani e ride. A un tratto Loki chiude la palla tra le mani, vi soffia dentro e le riapre. Sotto gli occhi attenti di Gerdr pian piano la palla cambia forma, si allunga, si assottiglia, si dilata. Spunta una zampa, poi una coda, poi un orecchio e alla fine i baffi. Il gattino di vetro prende vita tra le mani del giovane, inarca la schiena e sbadiglia con una linguetta luccicante.
Gerdr ride strabiliata e accarezza la piccola meraviglia, -è incredibile! Sei bravissimo. Non sapevo si potessero fare certe cose…-
Loki è compiaciuto e porge il ninnolo alla ragazza, -è tuo, se vuoi-.
Gerdr lo guarda sorridente, e accetta il dono, -sei diverso da come ti immaginavo-, dice e riprende a camminare, con il gattino di cristallo stretto tra le mani.
-Che vuoi dire? Com’è che mi immaginavi?- Loki la raggiunge con due falcate delle lunghe gambe.
-Non so-, risponde lei sorridendo in maniera strana, -più antipatico, credo, e più gelido-.
-Quindi, secondo te, sarei simpatico?-
-Oh, sotto tutta la scorza acre, credo di sì-.
Camminano lentamente costeggiando un torrente, il rumore dell’acqua è affettuoso come una carezza, sono l’uno di fianco all’altro, le loro mani si sfiorano un paio di volte, ma lei non si scansa. Sorride.
-Anche tu sei diversa da come ti immaginavo-, dice Loki.
Lei si volta a guardarlo e i capelli splendono come grano maturo, -e come mi immaginavi?- dice sorridendo maliziosa.
-Come una che possa essere capace di sposare Freyr-, è un colpo basso, e Loki lo sa.
Gerdr, di fatti, cambia repentinamente espressione, rabbuiandosi, -che cosa vuoi dire?-
-Non voglio sembrarti villano, ma Freyr è un caprone… non so come tu faccia a fartelo piacere-.
Lei arrossisce, stupita e volta di scatto la testa, guardando davanti a sé, -Freyr è un giovane virtuoso, forte nella lotta e leale con gli amici-.
-Sì, ma infierisce su chi è più debole di lui… Questo gli fa onore?- aggiunge Loki, raccogliendo un sasso e gettandolo nel torrente.
Gerdr si morde le labbra, -non posso dire di apprezzare quel lato del suo carattere-.
-E allora perché accetti il suo corteggiamento?- Gli chiede il giovane, fermandosi.
-Credo che anche lui, sotto la scorza, sia diverso da quello che sembra-, risponde lei, pensierosa.
-Tipo un fragile ragazzo che fa il duro per non essere ferito?- sghignazza Loki, divertito.
-Sì, qualcosa del genere-, dice lei abbozzando una smorfia.
-Patetico-, commenta Loki, disgustato
-Non sei affatto gentile, adesso-, protesta Gerdr, assestandogli un buffetto sul braccio.
-Chiedo perdono madamigella-, dice Loki facendo un inchino, -ma ho difficoltà a pensare bene di uno che mi ha inflitto più percosse di chiunque altro, fin da che io possa ricordare-.
-Mi dispiace…- dice lei, tristemente.
-Non è necessario, inoltre sto per prendermi la mia rivincita-, il sorriso di Loki si fa vagamente inquietante.
-Cosa vuoi dire?- domanda lei, perplessa.
-Che tra poco il tuo caro Freyr sarà qui, e ci troverà insieme-.
Gerdr si allontana da lui di scatto.
-Lo temi a tal punto?- chiede Loki, beffardo.
-No, ma tu dovresti. Sfodera di rado la sua spada, ma quando lo fa…- sussurra lei, agitata.
-Stavolta è diverso, credimi-.
-Dunque… mi hai invitato solo per attirare qui Freyr?-
-Temo di sì, mi dispiace-.
Gli occhi si Gerdr si riempiono di lacrime -Sei uno sciocco, Loki… davvero uno sciocco-,
Loki sta per dire qualcosa ma un rumore di fronde spezzate attira la loro attenzione.
-Piccolo succhia cazzi che non sei altro! Cosa stai facendo qui con Gerdr?- tuona Freyr sbucando da un cespuglio di biancospino.
Prima che Loki possa fare o dire alcunché, Gerdr si lancia contro Freyr e lo schiaffeggia sonoramente, -Quante volte devo dirtelo, caprone? Io non sono una tua proprietà! Posso andare in giro con chi mi pare- Freyr indietreggia avvilito, tenendosi la guancia, -e io voglio che sia Loki, d’ora in poi a corteggiarmi, va bene?-
-Cosa?- chiedono contemporaneamente Loki e Freyr.
-Sì-, sbraita Gerdr, rivolgendosi a Loki e puntandogli un delicato dito contro il petto, -ho accettato di venire a fare una passeggiata con te per un motivo, non ti sei fermato a domandartelo? Tu che godi fama di avere la mente pronta…- La ragazza guarda Loki con occhi pieni di risentimento, -sei uno sciocco!- grida, e scappa via seguendo il ruscello.
 
Freyr e Loki si guardano in un momento di assoluto sbigottimento, fin quando Freyr si riscuote e si lancia su Loki come una furia. Freyr è rapido, per essere così grosso, e Loki gli sfugge per un soffio. Si mette a correre, scatta come un capriolo tra gli alberi e i cespugli, senza nemmeno guardarsi alle spalle. Freyr lo insegue, gridandogli contro ogni insulto gli venga in mente.
-Fermati, vigliacco, e combatti. Mi hai soffiato la donna da sotto il naso, ma adesso io romperò il tuo, di naso. Dove scappi, fichetta? Vuoi dimostrare a tutti che ti funziona anche l’uccello? Vieni qui, che ti faccio giocare un po’ col mio, così vedi come si fa!-
Freyr è talmente intento a correre e sbraitare che nemmeno se ne accorge quando la trappola di Loki scatta. Lunghi lacci argentati frustano l’aria e lo ghermiscono come tentacoli di una gigantesca piovra. Freyr sente solo un’improvvisa pressione sul petto, poi viene sbalzato all’indietro e si ritrova appeso per i piedi. Decine di lacci argentei lo avvolgono, facendolo assomigliare a una grottesca crisalide.
-Cos’è? Che succede? È opera tua, puttanella di Asgard?- Freyr continua a sbraitare, inferocito -credi che non lo sappiano tutti che vorresti farti fottere dal tuo bel fratellino?-
-Se fossi in te, Freyr- lo interrompe Loki con calma, tornando indietro ad ammirare la sua opera -non continuerei a usare quel tono con me. Mi basta muovere un mignolo per ridurti ad un ammasso di carne maciullata-.
-Lasciami andare, e battiti come un uomo leale-, Freyr cerca di divincolarsi, ma i legami sono stretti, e più si agita più si stringono.
-No, non lo farò!- risponde Loki, portandosi proprio sotto Freyr e tirandogli una ciocca di biondi capelli, -vedi, ci ho messo un po’ di tempo, ma alla fine ho capito il motivo per cui non sono mai riuscito a vincere, contro di voi: perché vi ho sempre lasciato giocare secondo le vostre stupide regole. Adesso giochiamo con le mie… e vedremo chi l’avrà vinta-.
-Sei un vigliacco!- i lacci d’argento si stringono ancora attorno al corpo di Freyr che emette un gemito.
-Allora, Freyr il bello-, lo motteggia Loki, -è così divertente prendersela con Loki, principe di Asgard?- Freyr emette un altro lamento strozzato, rivoli di sangue cominciarono a colare sull’argento.
-Sì-, commenta Loki sghignazzando, -vedo che cominci a capire. Ti lascerò andare… Ma prima voglio che implori il mio perdono. Per anni e anni di vessazioni, percosse, violenza. Voglio che mi supplichi, e che chiedi pietà!-
Freyr, però, non articola alcun suono comprensibile. I lacci lo stritolano a tal punto da non permettergli di respirare, tagliano la pelle e affondano in profondità nella carne.
-Implora, ho detto, se non vuoi morire!-
-Loki!-
Il giovane si gira di scatto e si trova faccia a faccia con il fratello, -Thor, che cosa ci fai qui?-
-Gerdr è corsa da me, ha detto di venire a salvarti, perché Freyr ti avrebbe ammazzato. Ma a quanto vedo è il contrario-, commenta Thor, lo sguardo attonito puntato su Freyr .
Loki sogghigna, -Sì, sto aggiustando qualche torto…-
Ma Thor non sorride, vede il sangue defluire dal volto di Freyr , -Lascialo, Loki, lo storpierai a vita!-
-E anche se fosse?- dice Loki amaro, -lui non si è mai preoccupato di farmi del male-.
-Ma non è leale il modo in cui ti stai vendicando-, insiste Thor. Freyr è bianco come un lenzuolo.
-Perché?- si ribella Loki, -perché non è leale? Solo perché io so fare una cosa e voi no, questo non lo rende sleale-.
Thor si avvicina al fratello, -ma lui non può difendersi, così!-
-Nemmeno io posso difendermi dai vostri pugni- gli sputa Loki in faccia, -non ho la forza per farlo… eppure rompermi le ossa non è affatto sleale!-
Il tono di Thor si fa pericolosamente scuro, -adesso basta, Loki. Lascialo, lo ammazzerai-.
-Tu sei uguale a loro! Esattamente come tutti loro…- Loki è sull’orlo delle lacrime.
Thor si avventa sul fratello e lo afferra per i capelli, -ti ho dato un ordine, fratello, e tu adesso obbedirai-.
Loki resiste alcuni istanti, poi la presa di Thor si fa ancora più salda, ed è costretto a cedere.
I lacci argentei si dissolvono in fumo e Freyr piomba al suolo come un quarto di bue caduto dal gancio del mattatoio.
Ha i vestiti a brandelli, ed è coperto di sangue, non si muove. Thor lascia la presa sul fratello -sta qui-, gli intima e Loki resta fermo.
Thor si china su Freyr e lo osserva da vicino. Gli mette l’orecchio vicino alla bocca e ascolta. Dopo qualche attimo tira un sospiro di sollievo. -Respira, non è morto-, si alza e torna vicino al fratello, -l’hai quasi ammazzato…- gli dice incombendo su di lui, -che cosa ti è saltato in testa?-
-Era tutto sotto controllo-, ringhia Loki, -non sarebbe successo nulla-.
-Come no, lo vedo…-, Thor studia il corpo esanime, -e poi come faremo a spiegare quelle ferite?-
-Come faremo?- Chiede Loki guardando suo fratello perplesso.
-Certo, non penserai di potertela cavare da solo, in un pasticcio come questo-, risponde Thor senza nemmeno guardarlo. Continua a osservare i tagli sanguinanti di Freyr -non mi vengono in mente armi che possano causare ferite come queste-.
-Non voglio il tuo aiuto-, la voce di Loki è bassa, ferma. Quasi un ringhio. -Non stavolta-.
Thor si volta, -ti senti bene? Credo che tu stia delirando-.
-Voglio che tu te ne vada-, continua Loki, gelido, -va pure a denunciarmi, se lo desideri-.
-Non voglio denunciarti!- esclama Thor, sorpreso. Si avvicina ancora di più al fratello, -senti, ci inventeremo qualcosa, ma dobbiamo portare Freyr a farsi curare, è messo molto male-.
Loki guarda con disprezzo il corpo molle ed esanime, non sembra così grosso, adesso. -Se lo meritava-.
-Può darsi, ma dobbiamo comunque portarlo dal Læknir-, Thor è a disagio, e la cosa lo disturba, è evidente. La mano della spada si apre e si chiude in continuazione.
-Da quando sei così giudizioso, fratello? Hai paura?- lo motteggia Loki.
-È solo che non mi piace questa storia-, si schernisce Thor, -non avevi mai fatto del male a nessuno, prima-.
Loki sorride, beffardo -è stato quello il mio errore: ho cominciato troppo tardi. Adesso almeno sapranno che posso, se voglio-.
-Non puoi volere una cosa come questa…- commenta Thor, indicando Freyr.
-Tu non capisci. Non hai mai capito-, dice Loki, tristemente.
-No, non capisco! Non capisco questa conversazione e non capisco cosa ti prende. Adesso andiamo a palazzo e risolviamo la faccenda. Sono sicuro che nostro Padre terrà conto…-
-Oh, certo!- esclama Loki, amaro, -terrà il conto delle frustate che mi darà, vuoi dire? Mi è vietato usare la magia contro gli abitanti di Asgard, ricordi?-
-Ti ho detto che troveremo una soluzione-, continua Thor, mettendo una mano sulla spalla del fratello.
-Ti ho detto che non voglio il tuo aiuto!- esclama Loki, sottraendosi al contatto.
-Ma io voglio aiutarti, invece,- insiste Thor, che sta perdendo la calma, -sono sempre tuo fratello maggiore-.
Loki lo guarda fisso negli occhi, -questo non ti da il diritto di darmi degli ordini-.
Thor alza minacciosamente il pugno, -No, ma mi da il diritto di riempirti di botte, se non fai quello che ti dico-.
-Non ti avvicinare, fratello- esclama Loki, ritraendosi come una serpe nel nido, -o vuoi fare la fine che ha fatto Freyr?-
-Non stai parlando sul serio-, dice Thor sorpreso.
-Non lo so, ma non ti consiglio di mettermi alla prova-, gli occhi verdi di Loki pulsano quasi di una luce malsana. Tanto che Thor, senza volere, arretra di un passo, -perché fai così, fratello?- chiede ferito.
-Oh, adesso non fare la vittima-, lo aggredisce Loki, -non devi sempre e comunque fare l’eroe che salva il povero piccolo Loki. Il povero piccolo Loki ha imparato a cacciare gli artigli, non ha bisogno di te-.
Thor stringe i pugni e serra la mascella, -d’accordo. Come vuoi. Allora sbrogliatela da solo. Ma non venire a piangere da me quando nostro Padre ti avrà fatto il culo a strisce!-
La nuca bionda di Thor si allontana lungo il sentiero. I suoi passi sono così pesanti che parecchi uccelli fuggono spaventati.
Loki è solo. Il corpo svenuto di Freyr giace ancora inerte, “Sbaglio o è più pallido di prima?” il giovane gli si avvicina e gli tasta la gola. Non sente nulla e un brivido freddo gli sale da dentro lo stomaco “se è morto non me la caverò di certo con qualche cinghiata”.
-Credo che una manovra di rianimazione cardio-polmonare sarebbe molto utile, in questo momento-. Loki sobbalza e si volta di scatto per trovarsi faccia a faccia con un illustre sconosciuto.
-Chi sei?- chiede spaventato.
-Solo uno che vuole aiutarti… e, per la cronaca, credo che il tuo amico stia per tirare le cuoia-.
Loki continua a guardare lo sconosciuto, che gli sorride in maniera strana. Tutto in lui è estremamente strano, -non è mio amico-, dice con cautela.
-Chiunque sia, se non lo vuoi morto è meglio intervenire subito-, dice lo sconosciuto -credo che abbia un polmone collassato e che necessiti di una toracentesi d’urgenza, ma non posso dirlo senza avvicinarmi di più-.
Loki è sempre più perplesso, ma cosa va blaterando quello strano tipo?
-Quello è proprio lì, lì per schiattare-, commenta l’uomo, asciutto.
Loki si azzarda a lanciare un’occhiata alle sue spalle. La pelle del viso di Freyr ha assunto un colorito azzurrognolo, il resto non si vede, coperto com’è di stracci e sangue. Il ragazzo si scosta, facendo segno allo sconosciuto di passare. L’uomo muove alcuni rapidi passi, si china accanto al corpo esanime e gli posa una mano sul petto -come pensavo. È quello sinistro-, dice, assorto, -bene. Il punto migliore mi sembra questo-, estrae dalla tasca un punteruolo e lo conficca nel petto di Freyr.
-No!- grida Loki lanciandosi sullo straniero. Ma quello, lo afferra e lo immobilizza con un braccio dietro la schiena -Ehi, lasciami lavorare, o questo ci lascia la pelle-.
Loki guarda Freyr, sente uno strano sibilo provenire dalla ferita inferta dall’uomo, e gli pare che la pelle ricominci a prendere colorito.
-Che cosa gli hai fatto?- chiede allibito.
-Gli ho salvato la vita-, risponde l’uomo lasciandolo andare, -per il momento, almeno. Ma il ragazzone biondo aveva ragione. Ha bisogno di cure che io non posso fornirgli qui. Ha alcune costole fratturate e temo che una di esse abbia causato un’emorragia interna-.
Loki lo guarda con ancora maggiore sospetto, -da quanto tempo ci stavi spiando?-
-È un po’ che ti osservo, a dire il vero- dice l’uomo, con un sorriso che mostra due file di denti aguzzi e bianchi come perle, -ma non c’è molto tempo per parlarne adesso, dov’è che curate la gente, qui?-
-C’è il Læknir, che si occupa delle ferite meno gravi, altrimenti c’è la camera di guarigione-, risponde Loki, mentre osserva l’uomo estrarre il punteruolo dal petto di Freyr, lo sguardo gli cade sulle mani dello sconosciuto, che hanno solo quattro dita.
-Sì, credo sia quello che serve a noi, come ci arriviamo senza essere visti?- L’uomo si ravvia i capelli, sottili e fitti come lanugine.
-Impossibile-, continua Loki, squadrando la figura che ha davanti -Heimdallr ha occhi puntati ovunque. Non c’è modo di sfuggirgli-.
-Non preoccuparti di lui, il Grande Fratello ha le telecamere spente, in questo momento-.
-Non ti capisco-.
-Voglio dire che il vostro tutt’occhi non ci può vedere, e adesso andiamo. A meno che la vostra camera di guarigione non possa resuscitare i morti-.
Lo sconosciuto si china e solleva il corpo, Freyr è un molosso, e lo sconosciuto è alto, ma asciutto ed esile come un ramo di betulla, eppure lo solleva come un sacchetto di patate.
-Modifica il mio aspetto e quello del bamboccione, qui-.
-Cosa? E come?- chiede Loki sorpreso.
-Ah, non lo so, sei tu l’illusionista-, gli dice l’uomo sorridendo, sornione.
-Non ho mai fatto nulla del genere…- replica Loki, dubbioso.
-Quale miglior momento per fare pratica?-
 
****
 
-Principe Thor!- le guardie scattano sull’attenti e toccano le lance in segno di rispetto.
-Devo entrare, mio fratello è ferito e ha bisogno della camera di guarigione!-
Accanto a Thor c’è Freyr, che porta in braccio Loki. Il giovane principe è in uno stato spaventoso, coperto di tagli e pallino in viso.
-Subito, Principe! Vado ad avvertire il Re- scatta l’uomo alla sinistra del portone.
-Mio padre sa già tutto-, lo blocca Thor, -mi ha detto lui di correre qui, sta consolando mia madre che ha avuto un mancamento a causa di questa vista-.
Le guardie non obiettano altro e li fanno passare.
Entrati dentro, Thor indica a Freyr dove adagiare Loki, poi avvia il processo di guarigione. Un coperchio di lucido vetro metallizzato scorre ronzando, e chiude ermeticamente l’incavo in cui il corpo è stato posato. Vista da fuori, la camera ha l’aspetto di un gigantesco sarcofago dorato.
-Speriamo funzioni davvero bene, questo trabiccolo. Io lo darei per spacciato-, commenta Freyr.
-Ha curato ferite ben peggiori, da quello che so-, dice Thor, ma ha un’espressione preoccupata.
-Ti tremola la faccia-, commenta Freyr,- e potrei giurare che quell’altro ragazzo biondo fosse molto più… carino, di come l’hai fatto tu-.
-Che cosa pretendi? Non ci avevo mai provato, non sapevo nemmeno che si potesse fare una cosa come questa-, protesta Loki-Thor, tastandosi la faccia, -sto cominciando a fare fatica, comunque. Credo che non potrò tenere ancora a lungo l’incantesimo-.
Lo Sconosciuto-Freyr guarda verso la porta, e gli occhi, dalle pupille verticali, si fanno attenti, -resisti, sta arrivando qualcuno-
-Chi?- chiede Loki-Thor, preoccupato.
-La tua amichetta di prima. Credo venga pensando di trovare davvero te, lì dentro-.
-Ah, Perfetto…-
Le porte della stanza si spalancano e Gerdr irrompe in uno scintillio di capelli biondi -Loki! Oh, Loki, come stai?- la ragazza corre verso la camera di guarigione, ma il vetro oscurato impedisce di vedere cosa vi sia all’interno, quindi si rivolge all’uomo con le sembianze di Freyr -tu, razza di caprone, che cosa gli hai fatto?- La ragazza gli si avventa contro e gli assesta due schiaffi e un calcio negli stinchi, -hai chiuso, con me. Hai capito? E tu, Thor, non dovevi forse difenderlo da questo bruto?-
-Ma io, veramente…- tenta di difendersi Loki, con le sembianze di Thor.
-Anche tu sei come lui, un violento e un villano. Ma non vi preoccupate, ho già mandato Skírnir ad avvertire Frigga, stavolta non la passerete liscia-.
Gerdr di ferma giusto il tempo di posare un bacio sul vetro poi si esce a passo di marcia dalla stanza.
-Però, la tua ragazza mena!-, commenta l’uomo-Freyr passandosi una mano sulla guancia e l’altra sullo stinco.
-Non è la mia ragazza!-
-Ah, no? Beh, scommetto che lei non è d’accordo con te-
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